Santoro si candida con Freccero e pretende trasparenza nelle scelte. «Mi candido con Freccero, io come dg e lui come presidente». Lo ha dichiarato il conduttore di Servizio Pubblico nel convegno, tenuto oggi a Roma e organizzato dall’Idv, dal titolo “Rai, cambiare la musica, cambiare l’orchestra”.«Vogliamo sfidare la commissione Vigilanza presentando i nostri curricula. Lo dovrebbero fare tutti. Le nomine dovrebbero essere volontarie», ha affermato Santoro.
È presto per dire se si tratta di una provocazione o è un’opzione fattibile. Di certo il Pdl non avallerà tale scelta.
Comunque cerchiamo di capire quale è il background professionale dei 2 aspiranti in modo da immaginare che tipo di curricula potrebbero arrivare in Vigilanza.
Iniziamo da Santoro. Nato a Salerno nel 1951 da un macchinista delle ferrovie. Si laurea in Filosofia. Collabora con le principali testate campane di allora, lavora a Radio1 come conduttore di rubriche e autore di sceneggiati radiofonici. Nel 1982 è assunto in Rai dove cura numerose rubriche e conduce programmi di successo come Samarcanda. Nel 1991 passa a Mediaset dove dirige la testata Moby Dick su Italia 1. Nel 1999 torna in Rai. Nel 2000 conduce Il raggio verde, trasmissione fortemente contestata per faziosità. Nel 2001 viene cacciato dalla tv pubblica, insieme ad Enzo Biagi e Daniele Luttazzi, tramite il famoso editto bulgaro di Berlusconi, allora premier. Santoro fece causa per licenziamento senza giusta causa. Nel 2005 il Giudice del lavoro di Roma dette ragione a Santoro. La Rai dovette pagare 1 milione e 400 mila euro al giornalista, oltre che reintegrarlo, ma Santoro tornerà in Rai solo nel 2006 con il governo Prodi.
Il conduttore di Servizio Pubblico vanta anche un’esperienza da parlamentare europeo. Nel 2004 è stato membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e della Commissione per la cultura e l’istruzione. Nel 2005 si dimette da eurodeputato. Nel 2006 nasce Annozero. Santoro condurrà tale trasmissione fino al 2011 quando si rompe “consensualmente” il contratto con la Rai. Durante la stagione 2011-2012 il giornalista crea, con l’aiuto di 100 mila sottoscrizioni volontarie, un programma multipiattaforma: Servizio Pubblico.
Ecco qualche nozione sulla vita professionale di Freccero, classe 1947, autore televisivo ed esperto di comunicazione.
L’attuale direttore di Rai, nei primi anni ottanta, è stato direttore dei palinsesti di Canele 5, Italia 1 e Rete 4. Nel 1986 vine nominato direttore di un’emittente parigina, La Cinq. Nel 1991 diventa direttore di Italia 1. Nel 1993 passa in Rai e diviene consulente di Rai 1. Ne 1994 è responsabile della programmazione di France 2 e France 3. Dal 1996 al 2002 dirige Rai 2.
Dal 2003 insegna al DAMS, presso l’università Roma Tre. Tiene corsi di Linguaggi della televisione generalista, Teoria e tecniche del linguaggio radiotelevisivo.
Freccero ha anche scritto saggi e testi scientifico-divulgativi riguardanti il mondo della tv.
Nel 2003 la sua carriera in Rai si arresta, ma continua e ricoprire incarichi di autore televisivo. Nel 2007 è presidente di Rai Sat, carica che ricoprirà fino al 2010, dopo la contestata uscita dei canali Rai Sat dal pacchetto Sky (in molto pensano che non rinnovando tale accordo si favorì volontariamente la concorrenza, ovvero Mediaset. Tale decisione farà perdere alla Rai più di 300 milioni di euro fino al 2017). Nel 2008 diventa direttore di Rai 4, carica che ha ancora oggi, ma forse per poco, considerando gli effetti collaterali della scandalosa telefonata con un giornalista di Libero.
Abbiamo visto due validi professionisti che hanno “masticato” molta comunicazione nella loro vita. Basterà la competenza?
Egidio Negri