Non è uno slogan dell’ultima ora di un gruppo di attivisti ambientali, è invece la situazione che interessa la stampa statunitense ma non solo.
Lo riporta il Pew research center’s project for Excellence in journalism (Pej), nel rapporto annuale sullo stato dei media negli Stati Uniti.
Il consumo di informazione cresce ma con essa cambia anche il modo di accedere alla notizia, con un incremento del 17% dei lettori on-line contro la percentuale di perdita di -4% della carta stampata.
Se i lettori a stelle e strisce preferiscono un consumo della notizia che viaggia su tablet o smartphone, i lettori dello stivale non differiscono molto dai fratelli americani.
In Italia la stampa la fa da padrone su smartphone con una percentuale di 72% di applicazioni, seguita a ruota da tablet.
Questi dati sembrano però non allarmare gli editori che piuttosto che piegarsi alla resa incondizionata al mercato del web, preferiscono piuttosto adeguarsi al cambiamento di gusti dei propri clienti.
Lo ha annunciato Massimo Morielli, responsabile Media & entertainment di Accenture, durante la tavola rotonda sui New Media tenutasi al Politecnico di Milano.
La rinascita dell’editoria parte dal cliente, figura centrale e coprotagonista nell’atto di mantenere in vita la notizia su carta, giocando sulla qualità come aspetto prioritario del prodotto.
Seppure rispettando l’aspetto nostalgico, che vuole mantenere in vita un certo modo di fare informazione, c’è però da fare i conti con l’aspetto sicuramente meno romantico, ma decisivo, delle entrate economiche.
Un giornale che non ha sufficienti entrate è destinato al declino e poco paga la qualità dei contenuti, paga invece, eccome, la pubblicità.
Infatti tra i temi toccati durante la tavola rotonda milanese c’è stato anche quello del fattore pubblicità, Davide Mondo ( A.D. di Mediaset e Mondadori) ha annunciato l’idea di diffondere spot pubblicitari su diversi dispositivi in contemporanea.
Il progetto si inscrive nella necessità di seguire le nuove tendenze che si riflettono anche attraverso i diversi media.
In questo quadro generale non è quindi da sottovalutare il grande successo registrato delle connected Tv, ovvero le tv in grado di collegarsi a internet, che hanno registrato un aumento del +23% rispetto invece alle tv tradizionali, in calo dell’8%.
Arianna Esposito