LA RAI PRESENTA LA SERIE “ISTITUZIONI”. INTANTO NULLA DI NUOVO AL CDA

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Ecco che spunta la Rai istituzionale. È proprio il caso di dirlo. È stata presentata oggi la serie “Istituzioni”. Si tratta di un programma che racconterà i luoghi simbolo della democrazia italiana: Quirinale, Senato, Camera, Corte Costituzionale, Palazzo Chigi.
Tutto tranquillo al cda: consegnato il bilancio e lettera di contestazione a Carlo Freccero.
Un «ennesima conferma della centralità del servizio pubblico», ha dichiarato il dg Rai, Lorenza Lei, che ha annunciato la nuova serie denominata “Istituzioni”. Ad accompagnarla l’intero quadro dirigenziale di Viale Mazzini: il presidente Garimberti (che non ha perso occasione per ribadire che la Rai è ingovernabile e che la legge Gasparri va cambiata in Parlamento), i vicepresidenti Comanducci e Marano, 4 consiglieri e i vicepresidenti della Vigilanza.
Presenti anche Renato Schifani, presidente del Senato; Gianfranco Fini, presidente della Camera e Alfonso Quaranta, presidente della Corte Costituzionale.
Cerimonia da “alta uniforme”. Roba grossa.
«Cultura e riflessioni di tipo antropologico devono essere al centro del piano editoriale e industriale della Rai», ha sottolineato la Lei, che, per chi non lo sapesse, è un’antropologa (quindi se ne dovrebbe intendere). Ecco la Rai didattica che molti vogliono, quella che spiega ai cittadini i meccanismi del potere e che «accompagna la storia del Paese». Non poteva mancare il ringraziamento agli 11mila che lavorano “dietro le quinte” e rendono possibile lo spettacolo delle istituzioni.
Andiamo al succo del programma. “Istituzioni” è prodotto da Rai educational e andrà in onda già da sabato 24 marzo su Rai3, alle ore 17. In replica alle 23 su Rai Storia. Il programma si rivolge soprattutto ai giovani con l’obiettivo di far conoscere loro i principi fondanti del Paese. Un’attenzione particolare anche per i luoghi che ospitano le attività dello Stato, quasi tutti densi di arte e di storia.
In tutto sono 5 puntate. Si parte dal Quirinale, sede del Capo dello Stato. In “allegato” un incontro con Napolitano impegnato a rispondere ad ogni domanda sul suo ruolo e sulla sua storia personale. Poi sarà la volta del Senato e della Camera. Il quarto documentario è dedicato alla Corte Costituzionale. Ultima, “ma non ultima”, tappa sarà per la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
È intervenuto Fini che si è mostrato soddisfatto dell’ultima creazione di Viale Mazzini. «La Rai è la maggiore azienda educativa del Paese e non può limitarsi a stare sul mercato. Ha tra i suoi doveri quelli di svolgere una corretta informazione, di garantire il pluralismo e di contribuire al miglioramento della democrazia attraverso la pedagogia civile. Nella mia lunga esperienza ho più volte riscontrato che i cittadini non sempre sanno come distinguere i diversi ruoli», ha dichiarato il presidente della Camera.
Dunque che ben vengano 5 belle lezioni di educazione civica, materia oramai in disuso tra i banchi scolastici.
Tuttavia rimane per ora un’iniziativa estemporanea e poco coraggiosa: 5 puntate nel Sabato pomeriggio non cambiano in modo significativo la linea editoriale dell’azienda. Certo, meglio di niente.
Passiamo al cda. Doveva essere un incontro infuocato dato l’imminente scadenza del Consiglio e le pressioni per una nuova governance. I consiglieri se la sono “cavata” con la normale amministrazione.
È stata rinviata l’approvazione dei palinsesti estivi. Si è deciso di far “sopravvivere” i talk politici fino a giugno, (effetto delle elezioni amministrative di maggio?). È stato consegnato il bilancio, in attivo di circa 5 milioni, in attesa dell’approvazione formale. Rinviata anche la discussione sulla proposta di Van Straten, consigliere in quota Pd, che vorrebbe impedire ai giornalisti pensionandi di allungare il proprio contratto diventando dirigenti (fenomeno Maccari per intenderci). Sul caso Freccero una mera lettera di contestazione per lo sproloquio telefonico del direttore di Rai4 con un giornalista di Libero. Il dg ha affermato che Freccero aveva fornito le sue spiegazioni. Cosa avrà spiegato visto le parole al vetriolo riservate alla Lei e al Vaticano?
Egidio Negri

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