Le autorità di controllo degli Stati Uniti e l’Unione Europea stanno investigando sul colosso informatico per presunte violazioni della privacy di milioni di utenti che usano il browser ‘Safari’. Lo svela oggi il Wall Street Journal, sulla base di informazioni ricevute da fonti vicine alla indagini, specificando che Google ha cessato tali pratiche lo scorso mese dopo essere stata contattata dallo stesso giornale finanziario.
Segnali di disponibilità giungono, intanto, da Google. “Certamente collaboreremo con ogni funzionario che abbia domande”, afferma un portavoce dell’azienda specificando che “è importante sapere che non avevamo anticipato che questo sarebbe successo e che comunque abbiamo rimosso questi cookies pubblicitari dai browser Safari”.
Ma le indagini oramai sono partite. Negli Usa la Federal Trade Commission sta cercando di stabilire – secondo fonti vicine alle indagini – se le azioni di Google abbiamo violato l’accordo legale siglato lo scorso anno con il quale l’azienda californiana si era impegnata a non presentare scorrettamente le proprie pratiche ai consumatori. In caso di violazione accertata la multa sarebbe pesantissima: basti pensare che la sanzione in questo caso sarebbe pari a 16 mila dollari per singola violazione, con un totale che crescerebbe esponenzialmente considerato il fatto che ad usare il browser Safari sono in milioni in tutto il mondo.
Ma anche in Europa il cerchio si sta stringendo. In Francia la Commissione nazionale sull’informatica e la libertà (Cnil) a aggiunto questi ultimi sviluppi all’inchiesta europea già in corso sulle modifiche alla politica di Google sulla privacy, rivelano altre fonti vicine alle indagini. Lo scorso anno la stessa Cnil aveva irrogato una sanzione da 100.000 euro a Google per aver raccolto password e altre informazioni personali quando i veicoli dell’azienda giravano per le strade del Vecchio Continente raccogliendo informazioni per il servizio Street View.
Le indagini – che coinvolgono agenzie federali e statali Usa oltre che un’azione europea guidata dalla Francia – potrebbero portare per anni Google sul terreno di una battaglia legale con il rischio di pesanti sanzioni per violazioni della privacy. Già in febbraio il Wall Street Journal aveva riferito che Google stava utilizzando uno speciale codice informatico per installare piccoli file di tracciamento, i cosiddetti cookies, sui computer di molti utenti, ‘Safari’ è infatti il browser preinstallato sugli iPhone, Ipad e sui computer Apple, anche se tali strumenti informatici erano stati regolati in modo da bloccare tali intrusioni.