Si tratta del terzo sciopero per il prestigioso quotidiano francese “Le Monde”, dopo l’annuncio il 4 aprile di un piano di ristrutturazione drastico, per consentire al gruppo di uscire dal dissesto finanziario attuale. Si tratta inoltre della quarta azione di protesta nel suo genere dalla fondazione nel 1944.
I dipendenti del quotidiano (320mila copie) chiedono che i licenziamenti siano effettuati unicamente su base volontaria. Il piano prevede, inoltre, la cessione di quattro entità “in deficit o non strategiche” del polo editoriale: Fleurus Presse, Les Cahiers du cinéma, Danser e i libri La Procure. Le Monde SA (1.600 dipendenti) ha 180 milioni di euro di debiti (di cui 15,7 milioni nel 2007), accumulati durante gli anni della politica di espansione del gruppo, che puntava alla costituzione di un grande polo editoriale. Il piano punta a far tornare in equilibrio i conti del titolo entro il 2012, quando scade il termine per l’acquisto delle obbligazioni convertibili in azioni che detengono congiuntamente il gruppo di difesa Lagardere e quello editoriale spagnolo Prisa. Se dovessero acquistarle, Lagardere e Prisa, che detengono già una quota del capitale di Le Monde SA, prederebbero di fatto il controllo del giornale, sottraendolo ai dipendenti, che detengono attualmente la minoranza di bloccaggio.
Fabiana Cammarano