Ieri mattina la Guardia di Finanza ha acquisito presso l’Ordine dei giornalisti di Bari carte e documenti vari relativi alla pubblicista Anita Franco, già addetto stampa personale dell’assessore al Territorio e Protezione Civile, Fabiano Amati, per la quale si ipotizzava l’ideazione di un bando pressoché ad personam (tanto da far intervenire in modo pesante l’Assostampa, per chiedere e ottenere una sostanziale modifica dl bando stesso), presso l’assessorato del suo “capo”. Il concorso, bandito lo scorso ottobre, aveva suscitato un vero e proprio vespaio, con una decisa presa di posizione da parte dell’Assostampa di Puglia.
In una sua prima versione, infatti, erano richieste delle qualifiche talmente restrittive e particolari da poter ingenerare il sospetto che ci fosse solo un potenziale candidato. Anzi, una candidata, in quanto lo stesso Assessore Fabiano Amati non ebbe problemi a ricordare come si fosse ripetutamente sussurrato il nome della sua addetta stampa particolare, pagata da lui direttamente, Anita Franco, giornalista pubblicista. Il bando fu cambiato e al posto della parola giornalista, comparve “comunicatore”, tanto che in seguito vi hanno partecipato anche persone non iscritte a nessun albo dell’Ordine dei Giornalisti. Vi ha comunque partecipato anche la dottoressa Anita Franco, nonostante Amati avesse espresso pubblicamente la convinzione che fosse più opportuno un passo indietro da parte della sua addetta stampa. In particolare, la Franco risultò quarta in graduatoria.
Anita Franco, comunque, è riuscita ad avere l’agognata assunzione non più alla protezione civile, ma al Commissariato straordinario per l’immigrazione. La sua qualifica è “esperto nelle attività di comunicazione sensibile di carattere istituzionale”. Un bando pubblicato appena cinque giorni prima della scadenza, così da by-passare scocciature e sempre giocando sul termine “comunicazione”. Evitando di parlare chiaramente di “giornalista”, forse si pensava di dribblare Assostampa.
Insieme alla Franco, è stata assunta Erminia Rizzi, molto vicina allo staff elettorale di Nichi Vendola. Ora, l’ulteriore passo della Guardia di Finanza sembra dar ragione all’Assostampa che, a suo tempo, tenendo conto della generale riorganizzazione del servizio stampa e comunicazione della Regione, avrebbe preferito si procedesse di concerto con gli ordini professionali e coinvolgendo il sindacato.