LA LEI PER UNA RAI ATTENTA AL MONDO DELLE DONNE. C’ERA BISOGNO DELLA FESTA DELLE DONNE?

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Da aprile l’immagine della donna in Rai sarà monitorata e tutelata. Sarà stata l’influenza della festa delle donne? Fatto sta che ieri, 7 marzo, il dg Rai, Lorenza Lei, e la commissione Pari Opportunità della Rai, hanno organizzato un convegno intitolato “Uno sguardo diverso. Le donne e la Rai”.
L’incontro è avvenuto nel Salone degli Arazzi di Viale Mazzini. Hanno partecipato il ministro del lavoro, Elsa Fornero, il vice presidente del Senato, Emma Bonino e Roberto Rao, capogruppo Udc in Vigilanza.
L’operazione di monitoraggio della rappresentazione della donna in tv sarà affidata all’Osservatorio di Pavia e sarà estesa a tutti i programmi in onda in prima serata su Rai1, Rai2 e Rai3. I dati raccolti saranno comunicati alla commissione Pari Opportunità della Rai che produrrà un report con i dati ricevuti.
Non finisce qui. In programma anche una trasmissione intitolata “Talento donna”, trasmessa da Rai5, che racconterà le eccellenze femminili nel mondo del lavoro, e un blog sul sito Rai.it dedicato al mondo femminile.
Inoltre il dg ha firmato la Carta delle Pari Opportunità insieme a Fornero confidando di dare subito concretezza agli obiettivi preposti.
Inoltre l’incontro ha fatto da collante con il mondo delle associazioni femminili. Infatti un segnale era stato dato il 6 marzo dall’associazione “Giulia” (la rete delle giornaliste unite, libere e autonome) che ha invitato la Rai ad operare una «forte e vera discontinuità rispetto agli ultimi decenni», una «missione chiara all’insegna della costruzione di una società duale richiamando l’attenzione sul feminicidio in Italia».
C’è da dire che i diritti “al femminile” sono già tutelati dal Contratto di servizio e dal Codice etico della Rai. Quest’ultimo prevede espressamente che l’immagine della donna in tv «non deve rispondere a stereotipi riduttivi e strumentali».
C’era bisogno della festa delle donne per rispolverare i diritti femminili? Comunque non è mai troppo tardi.
Egidio Negri

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