La Rai taglia lo sport. In dubbio i diritti tv per il calcio. In dubbio anche 90° Minuto. Drastica riduzione della presenza alle Olimpiadi. Inoltre i giornalisti sportivi minacciano uno sciopero per il “dirottamento” dello sport sul canale tematico.
Il piano salva Rai, voluto dalla Lei e approvato dal cda, prevede una riduzione degli investimenti nei diritti tv relativi allo sport. Un risparmio che potrebbe essere fatale per trasmissioni storiche come 90° Minuto, La Domenica Sportiva e Stadio Sprint. La Lega di serie A chiede 25 milioni a stagione. La Rai vorrebbe cavarsela con 10, offerta definita da alcuni” ridicola”. È probabile che la tv pubblica si accontenterà dei diritti di seconda fascia, ovvero manderà le immagini solo dopo le altre concorrenti. Una strategia potenzialmente “ammazza-auditel”.
Inoltre Viale Mazzini rischia di perdere anche la Champions League e la Coppa Italia. Le manifestazioni calcistiche potrebbero arricchire ulteriormente il portfolio pay di Mediaset e Sky. C’è da dire che l’erosione del monopolio della Rai sullo sport ha origini “antiche”. Nel 1993 la Lega Calcio e Telepiù introdussero i diritti criptati, un istituto giuridico anglosassone alla base delle pay tv che ha scardinato la concorrenza. A Telepiù sono subentrati Sky e Mediaset Premium, ma l’andazzo non è cambiato. Le emittenti a pagamento danno tutto e subito e in una società che non ha pazienza e non coltiva il desiderio questo tipo di offerta è il massimo.
Il 2012 sarà un anno denso di sport. Ci sono le Olimpiadi di Londra e gli Europei di calcio.
La Rai ha già acquistato i diritti per il torneo calcistico continentale e già manda spot che pubblicizzano la presenza della tv di stato in Polonia e Ucraina. Forse unica consolazione.
Per le Olimpiadi la situazione è meno favorevole: la Rai dovrà gareggiare con Sky. L’emittente di Murdoch sarà la tv ufficiale dei Giochi di Londra mostrando “atletismo mediatico” non indifferente. Questi i dati di La Repubblica: «13 canali, di cui 12 ad altra definizione e uno in 3 D, millesettecento le ore in diretta». La Rai risponde con “sole” 200 ore di diretta e una sola rete, Rai2, dedicata per 10-12 ore al giorno ai Giochi. La presenza si limiterà a coprire le gare degli azzurri. Le casse vuote impediscono una copertura massiccia come quella di Pechino.
Come se non bastasse i giornalisti di Rai Sport minacciano lo sciopero. Il dg Rai, Lorenza Lei, vuole dirottare i programmi sportivi su Rai Sport 1 che per i giornalisti è una rete secondaria e non garantisce gli stessi ascolti di Rai1 e Rai2. Nel piano del dg solo la nazionale e la Formula 1 rimarranno sulle reti tradizionali.
Come dire: ci rimane solo questo; per le briciole va bene anche il canale tematico.
Egidio Negri