JAMES MURDOCH SI DIMETTE DA NEWS INTERNATIONAL. SI ACCENDONO I FARI SUI GIORNALI IN USA

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La notizia delle dimissioni del giovane Murdoch dalla guida di News International, editore britannico di Times e Sun, s’accompagna a un interrogativo, il più importante, per comprendere i destini di un colosso dei media travolto dagli scandali. Bruciata Londra rischia New York e se così fosse sui destini di News Corp potrebbe calare la notte. News International ha ieri diffuso un breve comunicato precisando che l’executive president, James Murdoch, abbandonava la carica per trasferirsi a New York dove resterà vice chief operating officer della holding editoriale globale, dedicando particolare attenzione al business televisivo, coordinando, cioè, soprattutto le attività dell’inglese BSkyB, di Sky Italia, Sky Deutschland e dell’indiana Star Tv. Ai Murdoch fanno anche capo l’americana Fox e i canali australiani. Plenipotenziario dei media britannici posseduti dal gruppo – Sun, Times, Sunday Times e il neonato Sun on Sunday rivisitazione del soppresso News ofthe Worid – sarà Tom Mockridge, ex capo di Sky Italia che riporterà direttamente a Chase Carey. «James – ha scritto Rupert Murdoch in un comunicato smentendo questa tesi – continuerà ad avere compiti essenziali».
Non basta per convincere gli analisti del settore certi che Chase Carey si sia fortemente consolidato come numero due di Rupert, mentre per James sia cominciato un declino prematuro. «E un passaggio che chiarisce la gerarchia – ha detto Thomas Eagan di Collins Stewart -Carey è ora numero due e numero tre di Rupert. E va bene così.
L’uscita di scena o quanto menoil ridimensionamento di James Murdoch è conseguenza diretta dello scandalo che spazza la Gran Bretagna da mesi. Le inchieste hanno svelato un network di corruzione radicato, con agenti di polizia e pubblici ufficiali a diversi livelli sul libro paga dei giornali del gruppo. «Una diffusa cultura di bustarelle» hanno denunciato gli inquirenti chiamati a testimoniare davanti alla Commissione Leveson che sta cercando di illuminare le relazioni fra i media britannici e rappresentanti degli apparati statali. Parole che sono all’origine delle decine di arresti effettuati fra i giornalisti di News International con l’accusa di corruzione o di aver spiato illecitamente star dello show business e semplici cittadini per far scoop.
Per questo fu chiuso News of The Worid, il più diffuso giornale della domenica britannico, nonostante tre giorni fa sia rinato sotto le spoglie del nuovo Sun on Sunday.
La partenza di James Murdoch potrà forse far calare la tensione sullo scandalo britannico, ma rischia di accelerare eventuali risvolti americani. «La questione etica a News Corp – ha commentato Louis Ureneck docente di giornalismo a Boston -non è affatto risolta, resta da capire se passerà l’Atlantico». Se cioè emergerà che un modus operandi analogo era stato adottato dai giornalisti del gruppo in Usa. Gli interessi dei Murdoch negli Stati Uniti toccano colossi come il Wall Street Journal con il gruppo Dowjoncs, oltre a Fox tv. Uno sviluppo che cambierebbe le dimensioni di una partita che ha scosso la società e la politica britannica insinuandosi fino a Downing Street con il coinvolgimento di Andy Coulson, ex portavoce del premier David Camcron. E che promette nuovi terremoti.

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