La proposta è senz’altro originale. Nessuno aveva osato tanto fin’ora. La Rai alla Lega. Proprio quando tutti invocano la liberazione dai partiti ecco che il Roberto Maroni rivendica la presidenza di Viale Mazzini.
Tuttavia posizione del leghista è meno radicale di quanto sembra. «Se rimarrà la legge attuale, con il rinnovo del cda, per l’equilibrio tra maggioranza e opposizione il presidente va all’opposizione. Ricordo che la Lega è l’unico partito di opposizione». Lo ha dichiarato l’ex ministro dell’interno. La presidenza della tv pubblica sarebbe comunque l’opzione di riserva. L’optimum, per Maroni, rimane la privatizzazione. «Avevamo fatto approvare dalla maggioranza degli italiani un referendum sulla privatizzazione della Rai. Questa mi pare ancora la strada più opportuna», dichiara il leghista.
L’esponente del Carroccio lancia un avviso che sa di monito a Palazzo Chigi: «Vorrei dire al governo di non prendere decisioni avventate e soprattutto di coinvolgere l’opposizione».
Alla dichiarazione non manca neanche la vena polemica. Maroni evidenzia l’assenza della Lega nei tg e mostra “i muscoli” del suo partito. «I giornali parlano di altro e oltretutto mi ha molto impressionato vedere che alcuni tg in questi giorni parlano di tutti tranne che della Lega: ma per noi non è un problema, perché siamo un partito con tanta gente e tanti militanti. I sondaggi dicono che la Lega è l’unico partito che cresce, ce n’è uno interessante che dice che la Lega è alla metà del Pdl su scala nazionale, cioè all’11%».
Repentina la risposta di Leoluca Orlando, portavoce dell’Idv: «La Lega poltrona fa la voce grossa solo quando vuole accaparrarsi posti di potere. Noi siamo l’unico partito che non ha accettato di sedersi al tavolo della lottizzazione del Cda e ribadiamo per l’ennesima volta che l’azienda pubblica deve essere riformata e liberata dalla morsa soffocante dei partiti».
È intervenuto sull’argomento anche il deputato del Pd, Giorgio Stracquadanio. «È preferibile che la Rai mantenga il proprio attuale assetto piuttosto che essere affidata a soggetti legittimi, ma non rappresentativi, come possono essere persone legate alla massoneria», ha dichiarato il pidiellino. Chi siano i massoni non è chiaro. Forse i “tecnici”, i leghisti? Non si sa.
Inoltre Stracquadanio non esalta la legge del collega Gasparri proponendo una privatizzazione parziale. «Questo meccanismo di nomine non è il mio preferito perché sarei favorevole ad una privatizzazione della Rai con una sola rete di servizio pubblico sotto stretto controllo governativo, un po’ come succede in Gran Bretagna, ma lasciando poi libertà totale a editori privati». È il solito riferimento alla Bbc, mescolato nell’ennesimo modo diverso.
Per ora ogni proposta sembra imbevuta di utopia e velleità. Vedremo cosa succederà nella realtà.
Egidio Negri