FINALMENTE I PERIODICI NO-PROFIT POSSONO ACCEDERE ALLA TARIFFA POSTALE ROC

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«Non sarà, forse, “La soluzione” (alcuni si aspettavano ancora un trattamento più benevolo per le Onlus), ma è “Una soluzione”, che permette alle Organizzazioni senza fine di lucro, che da aprile 2010 scontavano la cosiddetta “Tariffa piena” (0,2830 euro) per la spedizione dei propri periodici, di accedere direttamente alle nuove tariffe postali ROC, individuate per le aziende profit con il decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 21 ottobre 2010 (su G.U. n. 274, del 23 novembre 2010)». È il commento che si legge in un comunicato dell’Uspi – Unione Stampa Periodica Italiana – al via libera dato ieri dalla Camera al dl milleproroghe. Il comma 2, dell’articolo 21, del provvedimento, infatti, proroga al 31 dicembre 2013 le attuali tariffe ROC (il precedente termine era fissato al 31 dicembre 2012).
«Il comma 3, del suddetto decreto – si legge ancora nella nota – prescrive che le tariffe ROC (quelle, per intenderci, del mondo pro-profit) si applicano anche alle Associazioni e Organizzazioni senza fine di lucro, individuate e specificate dal comma 3, dell’articolo 1, del DL 353/2003, convertito nella legge 46/2004 (la legge sulle esclusioni dalle agevolazioni postali). Si tratta delle Onlus, delle ONG, di promozione sociale, di volontariato, le fondazioni e associazioni aventi scopi religiosi, gli Enti ecclesiastici, le associazioni storiche per la difesa dell’ambiente e le associazioni dei profughi istriani, fiumani e dalmati. Per tutte, anche per le Associazioni d’arma, occorre l’iscrizione al Registro degli operatori di comunicazione (ROC)».
Una delle novità della nuova formulazione del decreto sta nel fatto che le Associazioni d’arma e combattentistiche, prima escluse dal concetto di “no-profit”, adesso rientrano a pieno titolo tra gli aventi diritto alle tariffe ROC. «Restano, invece, escluse – continua la nota – le Associazioni di categoria, gli Ordini professionali, i sindacati e movimenti politici, i quali per accedere alla tariffa ROC dovranno ancora dichiarare un prezzo per copia o abbonamento (anche scorporandolo dalla quota associativa) e l’invio di almeno il 50% dei periodici agli associati/abbonati paganti direttamente la quota. Altrimenti dovranno passare al cosiddetto “Regime libero” (0,31 euro) perché la vecchia tariffa no-profit (0,2830) andrà in soffitta».
Per le pubblicazioni no-profit è stato eliminato l’obbligo di dichiarare il 50% di abbonamenti/quote associative pagati direttamente dai destinatari delle riviste. «Riforma fondamentale per questo settore che vive anche di elargizioni e donazioni occasionali», conclude la nota.

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