L’AGCOM DA NAPOLI A ROMA: SÌ, NO. CALABRÒ CI RIPENSA

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Per il trasferimento della sede legale dell’Agcom da Napoli a Roma nessuna decisione è stata presa. Dopo la bufera sollevata dalla ‘denuncia’ della consigliere regionale Pdl, Bianca D’Angelo a precisare che la questione resta aperta e che le sorti dell’Agcom verranno decise tra qualche mese è stato, Corrado Calabrò il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. “Il trasferimento della sede legale dell’Agcom – ha dichiarato in una nota – oggetto di una riflessione indirizzata due anni addietro alla Presidenza del Consiglio, non è negli obiettivi della presente consiliatura. Il naturale interlocutore delle istituzioni nazionali e locali su tale questione sarà il prossimo Consiglio, in carica tra qualche mese. Nessuna decisione è quindi stata assunta dall’Agcom, né essa ha minimamente caldeggiato sui media l’ipotesi suddetta -ha concluso precisando- ma ha semplicemente e riguardosamente ragguagliato sullo stato della questione la Consigliere regionale D’Angelo, che aveva richiamato l’attenzione al riguardo”.
Intanto il presidente, della Provincia,Luigi Cesaro (foto) e quello del consiglio provinciale, Luigi Rispoli hanno intenzione di mettere in campo diverse iniziative per evitare il trasferimento della sede legale Agcom. “Non ho alcuna intenzione di fermare la mia azione politica per impedire il trasferimento della sede legale dell’Agcom da Napoli a Roma, anzi -ha detto Cesaro -insieme al presidente Pispoli, stiamo studiando di porre in essere una serie di iniziative e di incontri per coinvolgere in questa battaglia quanto maggior consenso possibile”. Una comunione d’intenti che detta le linee per portare avanti la stessa battaglia.
“Condivido con Pispoli la medesima impostazione nell’affrontare un problema che sta molto a cuore ad entrambi -ha proseguito – Anche lui nelle settimane scorse ha avuto una serie di incontri con i sindacati su questo tema, e da oggi agiremo insieme con maggiore velocità per fare fronte comune nei confronti di coloro che vogliono privare Napoli -ha concluso Cesaro – di un centro decisionale importante per l’intero meridione”.

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