“Per cortesia togliamo il finanziamento all’editoria che non sta in piedi da sola. In un momento di difficolta’ del Paese non si tengono in piedi i morti, poi c’e’ puzza di cadavere”. Cosi’ il presidente del gruppo editoriale L’Espresso, Carlo de Benedetti a margine della letio magistralis “Essere imprenditori oggi nella facolta’ di Economia a Palermo rispondendo a chi gli chiedeva sulla opportunita’ di mantere i contributi statali all’editoria.
Secondo De Benedetti, “si dovrebbero togliere tutti i finanziamenti pubblici ai giornali che poi finiscono in violazioni e abusi. Ritengo -ha concluso- che bisogna lasciare campo libero all’editoria sana, i partiti se la paghino loro, hanno gia’ il rimborso elettorale. Non si capisce perche’ dobbiamo pagare ancora per i giornali di partito”. Per quanto riguarda l’intervento di Celentano a Sanremo, Debenedetti ha affermato che “L’idea di chiudere alcuni giornali e’ una cosa di cattivo gusto perche’ chiuderli e’ contro la liberta’ di stampa che lui invoca. E’ un errore, e’ una smargiassata”. Agevolazioni telefoniche e postali. Il gruppo De benedetti ha portato a casa fino a 50 milioni all’anno fino a poco tempo fa. Perchè non parlava prima? Ora invoca la chiusura del fondo editoria. Si faccia un esame di coscienza. Anzi, sarebbe meglio se avesse almeno il pudore di starsene zitto.