«Giornalisti stronzi», oppure «prima o poi vi diamo quattro
legnate», e ancora «fuori dalle balle»: Umberto Bossi, fondatore della Lega, da sempre detta la linea ai suoi contro i «trafficanti falsificanti» dell’informazione
italiana. Sortite cui specialmente la Federazione nazionale
della stampa italiana-Fnsi risponde sempre con grande determinazione.
Eppure c’è un suo governatore padanissimo, Roberto Cota,
che stima così tanto un vecchio leader della Fnsi, Lorenzo Del
Boca, da affidargli una consulenza da 75mila euro, ma non come
giornalista, piuttosto come storico.
Ne ha dato notizia, l’altro ieri, la
cronaca torinese di Repubblica, anche se indirettamente: a scrivere
è stato infatti un consigliere regionale del Pd, Nino Boetti, che
s’è richiamato a un’inchiesta del giornale sulle «spese pazze» del
governatore leghista. Boetti ha infatti ripescato l’incarico conferito
a Del Boca, 61enne di Romagnano Sesia (Novara), ex-giornalista
de La Stampa, nonché segretario del sindacato e poi presidente
dell’Ordine nazionale dal 2001 al 2010, nel febbraio di un anno
fa. Un mandato «ad elevato contenuto professionale», con cui si
puntava «all’individuazione delle scelte strategiche per gli aspetti
a carattere storico-culturale», legati alle celebrazioni del 150mo
dell’Unità d’Italia.
Conoscendo l’allergia dei politici del Carroccio
al tema unitario, Boetti s’è chiesto se la ragione dell’incarico a Del
Boca non andasse ricercata nella sua produzione editoriale (sette
libri d’argomento storico dal 2000 ad oggi) e particolarmente in quel
filone antisavoiardo che pare interessarlo molto per le sue ricerche,
da cui i titoli “Indietro Savoia! Storia controcorrente del Risorgimento
italiano” e “Maledetti Savoia”, entrambi usciti per Piemme.
«Forse pensava (Cota, ndr) che criticando i festeggiamenti dell’Unità
d’Italia si potesse rilanciare il ‘progetto’ della secessione», ha chiesto
ironicamente il consigliere democrat. Boetti, 58enne calabrese di
Taurianova (Re), ortopedico, con un lungo impegno diessino alle
spalle (è stato sindaco a Rivoli e capogruppo in Regione), è passato
poi all’attacco, chiedendo di sapere «a un anno di distanza da quella nomina, qual è il risultato del lavoro del professor Del Boca».