L’ULTIMO ATTACCO DI PUTIN AI MEDIA: CENSURATA LA RADIO LIBERA ‘ECO DI MOSCA’

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A tre settimane dalle presidenziali
russe, l’illusione di una
stazione radio libera di criticare
il candidato-principe al Cremlino
si è infranta nella richiesta di
Gazprom Media – azionista di
maggioranza di Eco di Mosca di
allontanare dal board i due
consiglieri indipendenti modificando
le regole che il mese prossimo
condurranno alla formazione
di un nuovo cda controllato
dalla divisione del monopolio
russo del gas. Un consiglio
che avrà il potere di rimuovere
lo storico direttore di Eco di Mosca,
Aleksej Venediktov.
Il portavoce di Vladimir Putin,
DmitrijPeskov, si è affrettato a negare
che la decisione sia stata influenzata
dalle parole di Putin,
che un mese fa aveva accusato la
radio di coprirlo di fango (l’espressione
era un po’ meno elegante)
dalla mattina alla sera. Un atteggiamento
che Peskov ha definito «poco
costruttivo e prevenuto».
Nel
panorama dell’informazione russa,
Ekho Moskvy è una delle poche
isole che danno voce apolitici
dell’opposizione, esclusi dai canali
tv di Stato.
A contrariare Putin sarebbero
poi stati commenti favorevoli al sistema
di difesa antimissile
voluto dagli Stati Uniti, motivo
per cui il primo ministro ha accusato l’emittente
di servire gli interessi
degli americani.
«Ora, per la prima volta dal
2001, quando fummo acquisiti da
Gazprom Media, ci troviamo in
una situazione in cui è tecnicamente possibile licenziare
il direttore
per ordine del Governo», ha
dichiarato ieri Venediktov. Gazprom
Media – che controlla il 66% della radio contro il 34% in
mano ai giornalisti- avrà infatti il
potere di nominare sei consiglieri
su nove. Il cambiamento non
modificherà la linea editoriale,
ha detto a lnterfax lrina Zenkova,
portavoce di Gazprom Media E
anche Venedikov,che per protesta
si è dimesso dal board ma come
direttore ha ancora due anni
per contratto,ha assicurato in tramissione
che la copertura critica
nei confronti del potere non
verrà meno, anche se si temono
altri giri di vite in questa ultima parte di campagna elettorale.
Eco di Mosca andò in onda la
prima volta nel 1990, divenne famosa
nel 1991 quando prese posizione
sul golpe contro Mikhail
Gorbaciov: e ora l’ultimo presidente
sovietico, indignato, definisce
«schiaffo all’opinione pubblica»
la mossa di Gazprom.
Mentre
Mikhail Prokhorov, l’oligarca che
sfiderà Putin al voto del 4 marzo,
già promette di aiutare Eco di Mosca
a ricomprare la quota di Gazprora
Media: «Ho sempre detto ha
spiegato nel suo blog – che una
delle mie prime decisioni da presidente sarebbe
stata assicurare l’indipendenza
di tutti i mass media». Peccato che Prokhorov, nei sondaggi non vada
oltre il 4 per cento.

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