Se l’è presa con i preti che «non parlano mai del paradiso come a dare l’impressione che l’uomo sia nato solo per morire», con l’«ipocrisia» dei giornali cattolici che «andrebbero chiusi», con la Consulta che ha bocciato il referendum sulla legge elettorale «buttando nel cestino più di un milione di firme» e con la Merkel e Sarkozy che «avevano proposto l’acquisto di armamenti come condizione per salvare la Grecia». E’ destinato a suscitare polemiche il lungo monologo di Adriano Celentano, che ha trasformato il palco dell’Ariston in un vero e proprio teatro di guerra nella serata inaugurale della 62esima edizione del Festival di Sanremo, prima di lanciare, dallo stesso palco, le sue “bombe” mediatiche.
«Giornali inutili come Famiglia Cristiana e l’Avvenire dovrebbero essere chiusi» perché «per loro – ha dichiarato Celentano – il discorso di Dio occupa poco spazio, lo spazio delle loro testate ipocrite come le critiche che fanno a uno come Don Gallo che ha dedicato la sua vita ad aiutare gli ultimi».
Al direttore generale della Rai, Lorenza Lei, è stata dedicata una delle ultime stoccate di Adriano: «Adesso ho capito perché si chiama Lei: perché vuole mantenere le distanze e anche Santoro l’ha distanziato mica male».
Prima di concludere il monologo, il cantante non ha risparmiato un duro attacco al critico del Corriere della Sera, Aldo Grasso, definito «un deficiente che scrive idiozie» e ai presidenti di Germania e Francia, Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, che «avevano proposto l’acquisto di armamenti come condizione per salvare la Grecia». «E’ questa l’Europa che vogliamo, cinica e armata fino ai denti?», ha chiesto al pubblico, tornando ad uno dei suoi tradizionali cavalli di battaglia. Ma la guerra delle polemiche, a giudicare dalle prime reazioni, per Celentano è appena cominciata.
Manuela Montella