MASI USÒ SOLDI DELLA RAI PER MAXI PREPENSIONAMENTO. CORTE DEI CONTI: MULTA DI 100MILA EURO PER DANNO ERARIALE

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L’ex direttore generale Mauro Masi dovrà risarcire la Rai. Lo ha stabilito la Corte dei Conti, secondo la quale ci fu un danno erariale nella maxi liquidazione per prepensionamento di due direttori della Rai, Angela Buttiglione (Tgr) e Marcello Del Bosco (RadioRai). La sentenza, che condanna l’ex dg al pagamento di 100mila euro di risarcimento, oltre agli interessi maturati, è stata pubblicata lo scorso 10 gennaio ed arrivata a conclusione di un procedimento avviato nel 2010 in seguito alla denuncia del consigliere di amministrazione, in quota alla minoranza, Nino Rizzo Nervo. Secondo la Procura regionale della Corte dei Conti – Sezione giurisdizionale del Lazio – il Cda della Rai stabilì, con due decisioni assunte l’1 ottobre del 2009 e il 3 agosto del 2009, un “eccessivo” esborso di denaro per l’anticipata risoluzione consensuale del rapporto di lavoro rispettivamente con Angela Buttiglione e Marcello Del Bosco. I due dirigenti Rai furono sollevati dall’incarico di Direttore della Direzione Radio e di Direttore della testata giornalistica regionale: complessivamente la loro uscita di scena costò oltre un milione e mezzo di euro alla Rai. La buonuscita per la Buttiglione fu di 935mila euro, mentre fu di 700mila euro per Del Bosco.
Il danno erariale, secondo la Procura, era da addebitare al dg pro tempore, Mauro Masi, rimasto in carica fino al 2 maggio 2011, per poi essere sostituito da Lorenza Lei. La magistratura contabile ha rilevato «l’indebita attribuzione di un vantaggio patrimoniale ai due giornalisti: in particolare – si legge nella sentenza – la retribuzione del patto di non concorrenza e di riservatezza (420mila euro alla Buttiglione e 260mila euro a Del Bosco) non trova razionale giustificazione e costituisce, dunque, un danno erariale». Un danno che inizialmente era stato quantificato complessivamente in 680mila euro. In seguito alla presentazione di una memoria difensiva da parte di Mauro Masi, difeso dall’avvocato Guido Francesco Romanelli, l’entità è stata ridimensionata, ma è comunque emersa nel primo grado del giudizio contabile una responsabilità dell’attuale consigliere di amministrazione della Consap. Secondo i giudici della Corte dei Conti (Ivan De Musso Presidente Relatore; Andrea Lupi e Giuseppina Di Maio Consiglieri), «la decisione del Direttore Generale di interrompere il rapporto di lavoro con i due dirigenti (dott.ssa Buttiglione e dott. Del Bosco) appare irrazionale perché, da un lato, la Rai si è privata di due soggetti delle cui elevate professionalità avrebbe potuto continuare ad avvalersi, e, dall’altro, perché per evitare che quelle stesse professionalità fossero messe al servizio della concorrenza ha proceduto ad un esborso di rilevante impatto economico».
Gianluca De Martino

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