GUERRA DEI BREVETTI, MOTOROLA SI AGGIUDICA IL PRIMO ROUND CONTRO APPLE. GOOGLE GUADAGNA TERRENO

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L’International Trade Commission Usa ha formulato ieri il suo giudizio preliminare che vede il gruppo Motorola Mobility estraneo alle accuse di violazione di brevetto avanzate dalla Mela nell’ottobre del 2010. Si tratta del verdetto di uno solo dei sei giudici amministrativi che dovranno a breve riunirsi in seduta comune per ratificare collegialmente e rendere operativa la sentenza.
Nell’esposto presentato all’Itc, Cupertino rivendicava la proprietà intellettuale di alcune licenze violate dai dispositivi Droid, Droid2 e Droid X di Motorola. In discussione sarebbe la paternità della funzione multitouch su pannello capacitivo, tecnologia che è stata registrata da Apple solo poche settimane fa presso l’Ufficio brevetti US Patent and Trademark Office. La vittoria parziale del gruppo di recente acquisito da Google per 12,5 miliardi dollari, potrebbe avvalorare la posizione di Motorola e per riflesso quella di Mountain View sempre più interessato a blindare il sistema operativo Android. Dopo aver denunciato la Mela per la violazione di 18 brevetti nei device iPhone, iPad e iPod Touch, a novembre Motorola aveva già messo a segno risultati positivi in territorio tedesco vedendo riconosciuta in via preliminare la paternità di altri due brevetti a discapito di Cupertino, entrambi registrati nell’Ue oltre che convalidati dalla Foss Patent Usa.

La sorte di tali battaglie legali sarà decisiva per il futuro dell’Android Market, e le mosse difensive di Google ne sono la spia. Con l’acquisto di Motorola, Big G ha incamerato più di 17mila brevetti con altri 7500 in via di approvazione, alcuni dei quali di valore strategico per la produzione di set top box collegati al nascente servizio di Google Tv. Aspetti che puntano a dare del filo da torcere all’altro competitor del settore, Microsoft. Redmond ha da poco incassato l’ennesima vittoria sul fronte mobile, avendo strappato ad LG un accordo di licenza sulla vendita dei dispostivi android che sarebbero in violazione di alcune royalties rivendicate dalla Corporation contro il sistema operativo open source di Google. Per non parlare del verdetto favorevole alla Apple emesso a dicembre sempre dall’Itc contro HTC, altro partner Android, che avrebbe violato 4 brevetti della Mela. Ma a complicare la posizione di Big G, è stata l’apertura a dicembre di un’indagine da parte della Commissione Ue che sull’acquisizione di Ferragosto di Motorola Mobility intende vederci chiaro per scongiurare il rischio di violazione delle regole antitrust in seguito alla fusione tra i due colossi e per garantire la concorrenza nel mercato dei dispositivi mobili.
Per questo motivo l’ultima vittoria di Motorola contro la Apple è un segnale importante che potrebbe dare ragione alla strategia difensiva sul fronte dell’acquisizione delle licenze messa a punto dal team di Mountain View. Specie se buona parte della competizione nel settore è gestita a monte dalla compravendita dei brevetti. Stando ai dati di Abi Research tale mercato avrebbe un valore di 20milardi di dollari all’anno con un costo delle royalties che in media si rifletterebbe per il 7-8% sul prezzo totale dei dispositivi.

Manuela Avino

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