Il Governo si è impegnato ad «annullare il bando di gara per l’assegnazione di diritto d’uso di frequenze in banda televisiva e il conseguente disciplinare di gara, che finirebbe per implementare a titolo gratuito la già rilevante detenzione di frequenze di soggetti già operanti» (Rai e Mediaset), e ad annullare conseguentemente il beauty contest. Questo è quanto prevedono due ordini del giorno accolti ieri dalla Camera. In pratica verrà annullata l’assegnazione gratuita delle frequenze Tv (il cosiddetto beauty contest) e verrà indetta un’asta “a titolo oneroso”.
Il “beauty contest” era stato deciso dal governo Berlusconi e contestato dalle opposizioni in quanto assegnava agli operatori telefonici, senza alcun onere, i canali analogici liberati.
All’assegnazione a titolo gratuito si era detta non disponibile anche Sky, ritenendo che la lunghezza dei tempi di assegnazione e la farraginosità delle procedure, non avrebbe permesso una pianificazione dei costi e dei possibili ritorni in termini economici dell’operazione.
«Il governo ha accettato gli ordini del giorno per rivedere la gara sulle frequenze tv. Lo avevamo chiesto, è successo. E’ un fatto positivo, molto», commenta Walter Veltroni. «Quello di oggi è un importante risultato raggiunto. Esprimiamo soddisfazione per l’accoglimento dell’odg a firma Di Pietro, per il quale Italia dei Valori si è battuta in Parlamento con determinazione». Così Massimo Donadi, capogruppo di Idv alla Camera, ha commentato in Aula la decisione del governo. Ma le reazioni più attese erano quelle dell’indiretto interessato, l’ex premier e patron di Mediaset, Silvio Berlusconi. Nessuna dichiarazione ufficiale, ma secondo alcuni esponenti di primo piano del Pdl, Berlusconi avrebbe parlato di vera e propria “imboscata”. Il Cavaliere, riferiscono alcuni deputati che erano vicini all’ex premier in Aula, ha letto con attenzione i testi degli Odg e in particolare è rimasto colpito da uno dei due documenti, quello della Lega, a prima firma di Roberto Maroni. La doccia fredda è arrivata quando il governo, che inizialmente aveva chiesto il ritiro degli odg sulle frequenze, ha dato invece il suo via libera.
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame contiene un insieme di disposizioni che, nella loro eterogeneità, dovrebbero perseguire il triplice obiettivo economico-finanziario del consolidamento dei conti pubblici, dell’equità e della definizione di misure tese a favorire la promozione e la tutela della concorrenza;
sotto tale profilo appare quanto mai urgente intervenire sull’assegnazione tramite gara delle frequenze destinate alla radiodiffusione televisiva in ambito nazionale;
particolarmente criticabile risulta, infatti, come attraverso una procedura diversa dall’asta pubblica e segnatamente un bando in modalità beauty contest, sei frequenze (5 in DVB-T e 1 in DVB-H o T2) potrebbero essere assegnate, di fatto, a costo zero sia a Rai che a Mediaset;
l’applicazione dell’asta pubblica per l’assegnazione delle predette 6 frequenze potrebbe invece produrre un introito stimato attualmente almeno in circa 3 miliardi di euro, qualora le condizioni di gara mirino ad assicurare la massima valorizzazione economica delle frequenze da assegnare,
impegna il Governo
ad adottare, nell’ambito delle proprie competenze, le opportune iniziative tese a revocare il bando e il disciplinare di gara relativi all’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze in banda televisiva, e segnatamente le 5 frequenze DVB-T e la frequenza in DVB-H o T2, per i sistemi di radiodiffusione digitale e terrestre;
ad adottare, nell’ambito delle proprie competenze, le opportune iniziative tese a revocare il decreto della direzione generale per i servizi di comunicazione elettronica e di radiodiffusione del Ministero dello sviluppo economico di nomina della Commissione prevista dal bando di gara per l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze televisive;
ad adottare nell’ambito delle proprie competenze le opportune iniziative affinché l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) stabilisca le condizioni economiche di assegnazione delle frequenze tramite una procedura ad evidenza pubblica competitiva che garantisca la partecipazione alla stessa di tutti i soggetti interessati a livello nazionale e comunitario.
9/4829-A/114.Di Pietro, Donadi, Borghesi, Evangelisti, Monai, Cimadoro, Favia.
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame si inserisce nell’ambito di un piano di misure urgenti per lo sviluppo dell’Italia, prevedendo anche misure volte al contenimento della spesa pubblica e nuove entrate nelle casse dello Stato;
non è previsto alcun intervento per opere di modernizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione strategiche per la crescita economica, civile e culturale;
il beauty contest così come definito dall’articolo 6, lettera f) e gli articoli 7, 8, 9 e 10 dell’allegato A, Criteri per la completa digitalizzazione delle reti televisive terrestri, alla delibera 7 aprile 2009 n. 181/09CONS dell’Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni, la delibera 22 settembre 2010 n. 497/10CONS dell’Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni e il relativo allegato A, il bando di gara per l’assegnazione di diritto d’uso di frequenze in banda televisiva ed il disciplinate di gara adottato dal ministero e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 80 dell’8 luglio 2011 intende implementare la disponibilità di un dividendo digitale, prevedendo che almeno 5 reti televisive nazionali vengano praticamente riservate agli operatori televisivi verticalmente integrati. I punteggi infatti favoriscono operatori con forte presenza sul mercato nazionale e in grado di svolgere, al massimo livello qualitativo, sia il ruolo di operatori di rete che quello di fornitori di contenuti;
la recente gara 4G per il mercato delle telecomunicazioni ha generato un incasso superiore alle più rosee aspettative garantendo un’entrata di circa 4 miliardi di euro;
considerata l’imprescindibile necessità di broadband e l’impetuosa crescita del mercato di riferimento è prevedibile che una nuova asta per le telecomunicazioni da realizzarsi nel prossimo biennio possa riscuotere un rilevante interesse tra gli operatori e generare nuovo gettito;
in considerazione del preminente interesse generale ad una assegnazione a titolo oneroso delle risorse frequenziali così come avvenuto per la gara 4G,
impegna il Governo
ad annullare il bando di gara per l’assegnazione di diritto d’uso di frequenze in banda televisiva ed il conseguente disciplinare di gara che finirebbero per implementare a titolo gratuito la già rilevante detenzione di frequenze dei soggetti già operanti e, conseguentemente, ad annullare il beauty contest, consentendo, fermo restando che nessun soggetto a regime possa detenere più di 5 multiplex complessivamente, la conversione in DVB-T degli attuali autorizzati che operano in tecnica DVB-H procedendo ad un beauty contest DVB-H o T2 per la sesta frequenza oggetto dell’attuale gara a cui non potranno partecipare coloro che avranno optato per la precedente conversione mentre le ulteriori 5 frequenze saranno successivamente oggetto di asta a titolo oneroso.
9/4829-A/91.Maroni, Caparini, Crosio, Fugatti, Laura Molteni, Bitonci.