LAVITOLA È UNA VERGOGNA: IL PARTITO SOCIALISTA SI RIPRENDE L’AVANTI!

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Il partito socialista si riprende l’Avanti! con un atto di cessione politica della testata a titolo gratuito firmato il 4 novembre scorso dal liquidatore del Psi, Francesco Spitoni e dal tesoriere-legale rappresentante del Ps, Oreste Pastorelli: viene ceduta «irrevocabilmente e in via esclusiva la proprietà, anche morale», compresa la denominazione e la veste grafica della testata. È l’epilogo della truffa messa in piedi dall’ormai famoso ex direttore Lavitola, truffa che gli ha fruttato in pochi anni oltre 21 milioni di euro dei fondi dell’editoria.
Tutto ha inizio nel 1994, nel calderone del fallimento del Psi, quando Lavitola registrata la nuova pubblicazione, L’Avanti!, uguale nella grafica allo storico quotidiano, comincia a lavorare di bianchetto e in poche settimane sparisce prima la L e poi, magicamente, anche l’apostrofo. E per completare il clamoroso falso, compare, sul frontespizio, la frase “Quotidiano socialista dal 1896”. «Lavitola? Spaventoso, non mi viene altro in mente, fa impressione vedere l’Avanti! rappresentato da questo ex direttore che porta nel fango un nome di questo genere», sono le parole di Maria Chiara Acciarini, ex senatrice del Pd. Il pensiero va al nonno, Filippo Acciarini, militante socialista antifascista che non ebbe neanche il tempo di vedere l’ultima copia del «quotidiano del Partito socialista italiano di unità proletaria», fresco di stampa dalle macchine di una tipografia clandestina torinese, perché fu arrestato dai fascisti nel marzo del ’44 e deportato a Fossoli e poi a Mauthausen, dove morì. «Due mondi opposti», la vita del nonno è stata «proprio il contrario di quelle di Lavitola e dei suoi amici, dedite esclusivamente al conseguimento di un risultato economico».
«La Costituzione è costata troppo dolore, e gli esempi come quello di mio nonno dovrebbero non essere dimenticati, anche le forme in cui oggi la sinistra si incarna e lavora dovrebbero avere sempre questi grandi punti di riferimento». Come Leonida Bissolati, Pietro Nenni, Riccardo Lombardi, Sandro Pertini, Antonio Ghirelli, tutti direttori de L’Avanti! prima che un faccendiere massone ne deviasse la storia su un binario giudiziario. Per la truffa allo Stato oggi Lavitola è indagato dai pm di Napoli, e il coordinatore della segreteria Psi, Marco Di Leilo annuncia la costituzione di parte civile. «Il falso de L’Avanti! è stato possibile proprio perché il vero Avanti! era bloccato – afferma Riccardo Nencini, segretario del Partito Socialista – ma ora è diverso, Lavitola è avvertito: se dovesse provarci non esiteremmo un istante a trascinarlo in tribunale».(Il Fatto Quotidiano)

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