IL SEQUESTRO PREVENTIVO DEL NETWORK “ITALIANSHARE” VEDE DI NUOVO COINVOLTI I PROVIDER ITALIANI

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Un nuovo caso di oscuramento di un portale di filtraggio a contenuti coperti da copyright che ottiene in parte di confermare il ruolo di “sceriffi della rete” affibiato agli Internet Service Provider nazionali.
Il decreto di sequestro preventivo emanato dal Gip presso il Tribunale Del Vallo della Lucania (Salerno), Renato Martuscelli, ha reso effettiva l’inibizione di 6 siti online, forum a quanto pare dediti alla raccolta, all’indicizzazione e alla diffusione di file protetti da diritto d’autore e facenti capo alla piattaforma Italianshare. L’operazione è frutto di un’indagine portata a termine dalle Fiamme Gialle di Agropoli la scorsa settimana, svelando i numeri associati all’attività illecita del portale.
Il network localizzato su un server hosting con sede a Las Vegas e gestito dal 49enne identificato con lo pseudonimo, Tim Willer, dava la possibilità ai 136mila utenti iscritti al servizio di accedere ai link attraverso cui effettuare il download di oltre 30mila file contenenti prodotti cinematografici, libri e riviste, serie Tv, software, giochi e musica in consapevole violazione, a quanto pare, del diritto d’autore.
Si tratta del primo sequestro in Italia di una piattaforma peer to peer multi protocollo, che offriva cioè modalità di fruizione (streaming online di musica e film, download e scambio di link su Torrent ed eMule) del materiale tutelato da copyright, registrando peraltro circa 550mila accessi mensili di cui per il 97% associati ad utenze italiane.
Come per il Caso Moncler che ha visto il sequestro preventivo di 493 siti web italiani ad opera del Gip di Padova, Lara Fortuna, ed impugnato poi con successo dall’associazione AIIP, anche in quest’ultimo provvedimento sembra essere confermata la procedura di inibizione cautelare di siti web solo per avere nomi a dominio (DNS) o indirizzi Ip indirettamente vicini a Italianshare. Procedura che rende di nuovo protagonisti gli internet provider italiani, investiti dell’obbligo di interruzione preventiva dell’accesso a siti online sospettati di commettere attività illecita. E’ il caso dei due portali italiani freeplayclub.org e italianstylewebsyte.net, sequestrati subito dopo l’oscuramento del network Italianshare. Una successione cronologica non certo casuale che vedrebbe imputati siti ospitanti link a contenuti legali e gratuiti, colpevoli semmai solo di essere stati incorporati e pubblicizzati nei risultati di ricerca del network Italianshare, posto sotto accusa. E’ quanto dichiarato dall’Admin di Freeplayclub in una lettera indirizzata alla testata online Punto Informatico, ribadendo di non aver ricevuto alcuna notifica ufficiale da parte delle autorità.
L’obbligo di inibizione tramite il sistema dei nomi a dominio o indirizzo Ip, gravante sugli Isp nazionali per conto del decreto di un Gip, potrebbe in definitiva “aprire la strada a sequestri di massa non per siti esteri come nel Caso Moncler ma per siti nostrani, con le conseguenze che è facile immaginare”, ribadisce sul proprio blog l’esperto di diritto applicato alla rete, avv. Fulvio Sarzana.
Manuela Avino

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