Quante sovvenzioni ricevono
i quotidiani in Germania?
Neanche un
euro. O si fanno giornali
che si vendono, o si chiude. Ma i quotidiani
scritti nella lingua di Goethe
sono protetti come i koala. Perché giornali, riviste
e libri non sono prodotti come
tutti gli altri.
La tv, e anche
la radio, ha un tetto alla pubblicità,
con limiti per quella locale.
Così una buona metà della torta rimane alla carta stampata.
Da sempre è lecita la pubblicità
comparativa e, per paragonare
un`auto a un altro modello, è più
adatto un giornale. Uno spot tv
è solo, diciamo, impressionistico,
evocativo.
In Germania non stanno attenti
solo all’indice di ascolto,
ma controllano anche l`indice di
attenzione: quanti si ricordano di
uno spot? L’analisi condotta dai
pubblicitari ha dimostrato che
servono almeno una trentina
di spot affinché lo spettatore si
ricordi del prodotto. Una campagna
in tv è quindi costosissima e
riservata alle grandi società che
vendono auto, detersivi e prodotti
simili. Gli altri si rivolgono a
riviste e quotidiani. Misure che
esistono anche in Italia. Solo che
in Germania vengono rispettate.
Inoltre è tutto il sistema che
funziona. Io compro i giornali
dal benzinaio all’angolo della mia
strada oli prendo ai distributori
automatici alla fermata del bus
(che non vengono scassinati), e altri
li ricevo per abbonamento. Al
mattino alle 5 me li trovo innanzi
alla porta del mio appartamento.
Non ho mai sorpreso chi li consegna:
forse un pensionato,
o uno studente
prima di andare a
scuola. Oppure mi
giungono per posta,
in mattinata. Le poste
sono puntuali, anche
se i tedeschi si lamentano,
e le case editrici
godono di tariffe agevolate.
A proposito di
tasse, io posso dedurre
dalla dichiarazione
il conto del giornalaio
e anche i libri. Sono
spese professionali,
anche per un insegnante
o per i genitori, per i figli
che studiano.
Alla sera, se si va al ristorante
o al cinema, si può comprare da
uno strillone il quotidiano del
giorno dopo. Ciò dimostra che le
redazioni chiudono prima di sera.
Un notevole risparmio sui costi
di produzione. Ma è tutto il paese
che civilmente chiude prima
di cena. A nessun politico salterebbe
in testa di rilasciare una
dichiarazione importante dopo le
17. I quotidiani non avranno notizie
in meno rispetto al telegiornale
delle 20. Comunque i lettori
li comprano non per le notizie ma
per gli approfondimenti, i reportage,
le interviste, i commenti.
Sono meglio i giornali loro o
nostri? Diciamo che sono diversi,
anche perché sono diversi i lettori.
Qui chi compra un quotidiano
vuole leggere, e non scorrere i titoli.
Infatti la Germania è l’unico
paese in cui la stampa gratuita
non ha funzionato. Non si fidano
di chi regala un prodotto.
Infine, i giornalisti. Qui non
esiste un ordine. In Germania
un ordine non serve. I miei colleghi
possono fare una domanda
cattiva anche alla Cancelliera o
a un ministro, e non rischiano la
carriera. La rischierebbe il politico
se osasse vendicarsi.
I quotidiani
non hanno sovvenzioni, ma
gli arbitri rispettano le regole del
gioco. Non sempre, quasi sempre.
Tutto qui. (Italia Oggi)