In data 24 Ottobre si è tenuto un importante convegno promosso dal Politecnico di Torino che ha coinvolto i principali operatori del settore delle telecomunicazioni. La riunione ha avuto come tema i White Spaces, frequenze televisive assegnate a broadcaster ma rimaste inutilizzate per motivi tecnici ed economici.
Gli “spazi bianchi” potrebbero essere fondamentali per abbattere le barriere tecnologiche che separano il centro dai territori isolati, privi di servizi commerciali per la banda larga. La maggior parte delle frequenze resta purtroppo inutilizzata a causa del veto posto dal Ministero dello Sviluppo Economico, che ha autorizzato le operazioni di sfruttamento degli White Spaces solo in via sperimentale.
L’auspicio è che la normativa venga snellita in tempi brevi, soprattutto perché la Commissione Europea è intervenuta sul tema, fissando il 2013 come termine ultimo per la definizione di regole sull’utilizzo delle frequenze.
La disponibilità di Rete Capri, licenziataria di una frequenza libera, e la competenza degli esperti ISP e del Politecnico hanno permesso, un anno fa, l’avvio di un progetto di collaudo nella Val di Viù, una zona montagnosa del Piemonte. I risultati, più che soddisfacenti, hanno rilevato una grande crescita nei bitrate (20 mbit/s per utenti in mobilità veicolare) rispetto alla quantità ottenibile con la copertura in 3G. Il test è basato sulla cognitive Radio e su una a tecnologia in via di sviluppo, la SDR (Software Defined Radio).
La SDR permette la costruzione di ricevitori radio multistandard: ciò vuol dire che è riprogrammabile per qualsiasi standard grazie all’utilizzo di un software, a differenza dei ricevitori costruiti completamente in hardware (UMTS, WiMax). La riconfigurabilità del sistema e l’estensione della funzionalità dello stesso ad un ampio intervallo di trasmissioni radio sono i principali vantaggi garantiti da una tecnologia all’avanguardia.
«La nostra politica di innovazione e gli strumenti annessi riguardano tutti i territori del Piemonte» dichiara Massimo Giordano, Assessore allo Sviluppo economico, Ricerca e Innovazione della Regione Piemonte «dobbiamo fare in modo di diffonderli il più possibile. Le frequenze “White spaces” sono un tassello in più del Programma Wi-pie per portare internet in zone, come le aree montane, difficili da raggiungere con la rete e per ridurre ulteriormente il divario digitale. Lavoriamo per incentivare l’uso della rete a buon mercato ed é con soddisfazione che la Regione Piemonte è capofila e sperimentatore di un’opportunità così interessante. Tra l’altro, c’é un preciso input dall’Europa sull’uso di queste preziose risorse, capaci di generare nuova economia e colmare i gap di copertura».
Il costo esiguo dei dispositivi e la grande disponibilità di frequenze nel territorio non possono che favorire un progetto che abbina con efficacia funzionalità ed economicità.
Giuseppe Liucci