NEL 2010 LA PUBBLICITA’ ON LINE SORPASSERA’ QUELLA SU CARTA STAMPATA

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Secondo i dati riportati su Le Monde, il gratuito 20 Minutes è diventato, con 253 milioni di lettori al giorno, il più letto in Francia battendo L’Equipe, prestigioso quotidiano sportivo a pagamento. Le statistiche confermano che i giovani preferiscono informarsi o attraverso il web o leggendo i free press distribuiti, ormai, in quasi tutte le grandi città europee e americane. Ma allora, se questa è la tendenza, da dove verranno i ricavi e gli utili per i giornali del futuro? Se nel futuro ci sono internet e free press? Il modello di business tradizionale dell’editoria prevede un mix di ricavi formato da abbonamenti, vendite in edicola e pubblicità. Chi ha spostato l’informazione su internet ha però imparato che i primi termini dell’equazione sono spariti. L’unico grande quotidiano che mantiene un accesso a pagamento è il Wall Street Journal, tutti gli altri fanno pagare solo la consultazione agli archivi. E allora non resta che la pubblicità ma per il momento gli introiti del web non sono sufficienti a coprire le spese di gestione. In futuro, però, aumenteranno. Secondo il “Global entertainment and media out look” di PricewaterhouseCoopers, nello scorso anno la pubblicità on line, negli Stati Uniti, ha assorbito l’8% del mercato, raccogliendo circa 35 miliardi di dollari, fino al 2010 dovrebbe crescere del 18% all’anno arrivando a 51,6 miliardi, pari al 9,3% del mercato complessivo. I ricavi complessivi della carta stampata, in America, sono dell’8,6% ma il sorpasso da parte della pubblicità su internet è atteso per il 2010. In Italia la crescita della pubblicità on line sarà anche maggiore, secondo i dati Nielsen. Nel 2008 la raccolta complessiva sarà di circa 9 miliardi di euro: la televisione crescerà del 2,4%, la radio del 3,8%, i periodici dell’1,4%, i quotidiani dello 0,1%, le affissioni dello 0,3%, il cinema dello 0,7% e internet del 33,1%.

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