Nei giorni scorsi l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha reso noti gli esiti dell’indagine conoscitiva sul 5G e l’utilizzo di nuove porzioni di spettro superiori ai 6 Ghz. I soggetti rispondenti hanno in via preliminare rimarcato la natura dell’avvento del nuovo standard, che non è solo un evento tecnologico, ma rappresenta un’occasione di evoluzione per l’intero business. Le nuove reti 5G dovranno soddisfare le esigenze di tutti i nuovi casi di uso: si va dall’Internet of Things al M2M, passando per le applicazioni c.d. critiche. Le infrastrutture 5G saranno altresì importanti per i servizi di comunicazione da impiegare per la sicurezza e la protezione pubblica. Cinque gli obiettivi connessi al lancio del 5G: sviluppo delle reti innovative, connettività illimitata per tutti, trasformazione digitale dei mercati verticali, trasformazione del mobile broadband, lancio massivo di nodi intelligenti per l’Iot. In base alle previsioni del 3GPP (3rd Generation Partnership Project) una prima commercializzazione del nuovo standard potrebbe avvenire nel 2019.
Cruciale per il lancio dei servizi di quinta generazione è la disponibilità delle risorse spettrali. I soggetti rispondenti sono stati concordi nel ritenere lo spettro risorsa essenziale ai fini di una effettiva competizione sul mercato fisso e mobile. L’indagine ha fornito una selezione delle bande di frequenza candidate in ottica 5G. Innanzitutto hanno un ruolo preminente le bande prioritarie per l’Europa, precisamente 700 Mhz, 3,6 Ghz e 26 Ghz. Per quanto riguarda le bande di bassa frequenza, sono da considerarsi imprescindibili le fasce 700 e 800 Mhz, poiché con si esse si ottiene una copertura rapida e pervasiva. L’utilizzo della banda 3,6 è stato ritenuto, invece, importante a livello sperimentale. Consentirà, infatti, di testare sul campo la nuova tecnologia e le interazioni tra i vari attori del nuovo ecosistema (operatori, fornitori, istituzioni). Per quanto inerente le grandi frequenze, è staro espresso assenso sulla rilevanza delle stesse per l’aumento delle performance e delle capacità delle reti.
L’indagine sul 5G ha affrontato specificamente il tema dell’Internet of Things (Iot), strettamente connesso agli standard di nuova generazione. Da un soggetto interpellato è arrivata una richiesta specifica all’Autorità per una definizione normativa efficace di Iot, che consenta agli attori del settore di lavorare su oggetti circoscritti. Lo sviluppo e l’adozione di una piattaforma standard è auspicata da molti operatori per uno sviluppo armonico ed efficace dei servizi Iot. Il mercato dell’Internet of Things è composto da molteplici attori e modelli di business.
Elementi cardine delle architetture di rete 5G saranno la flessibilità, la programmabilità e l’automazione dei processi. Per molti operatori il modello wholesale sarà profondamente modificato dall’avvento del 5G, che abiliterà nuovi modelli di accesso ed interconnessione.
Importante sarà la regolamentazione dei mercati verticali in ottica 5G. L’emergere delle nuove reti avrà un grande impatto su sanità, sicurezza, energia, auto e trasporti, industria manifatturiera, istruzione. L’influsso della tecnologia sui vari mercati non è ora facilmente stimabile, in considerazione dei lunghi tempi di adozione dello standard. Problema centrale è la possibile limitazione di accesso al mercato di nuovi operatori esclusivamente 5G. A tal proposito, secondo alcuni, dovrebbero essere istituiti obblighi di condivisione dello spettro, tramite meccanismi di sharing della rete.