Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (FINANZIARIA 2005) (1) .
(1) In riferimento alla presente legge vedi: Circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze n. 18/E del 10 maggio 2011; Circolare Inps 12 ottobre 2012 n. 121
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;
1. Per l’anno 2005, il livello massimo del saldo netto da finanziare resta determinato in termini di competenza in 50.000 milioni di euro, al netto di 7.494 milioni di euro per regolazioni debitorie. Tenuto conto delle operazioni di rimborso di prestiti, il livello massimo del ricorso al mercato finanziario di cui all’articolo 11 della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni, ivi compreso l’indebitamento all’estero per un importo complessivo non superiore a 2.000 milioni di euro relativo ad interventi non considerati nel bilancio di previsione per il 2005, resta fissato, in termini di competenza, in 245.000 milioni di euro per l’anno finanziario 2005.
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COMMA 2
2. Per gli anni 2006 e 2007 il livello massimo del saldo netto da finanziare del bilancio pluriennale a legislazione vigente, tenuto conto degli effetti della presente legge, è determinato, rispettivamente, in 41.000 milioni di euro ed in 24.500 milioni di euro, al netto di 3.572 milioni di euro per l’anno 2006 e 3.176 milioni di euro per l’anno 2007, per le regolazioni debitorie; il livello massimo del ricorso al mercato è determinato, rispettivamente, in 235.000 milioni di euro ed in 210.000 milioni di euro. Per il bilancio programmatico degli anni 2006 e 2007, il livello massimo del saldo netto da finanziare è determinato, rispettivamente, in 43.000 milioni di euro ed in 39.000 milioni di euro ed il livello massimo del ricorso al mercato è determinato, rispettivamente, in 281.000 milioni di euro ed in 246.000 milioni di euro.
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COMMA 3
3. I livelli del ricorso al mercato di cui ai commi 1 e 2 si intendono al netto delle operazioni effettuate al fine di rimborsare prima della scadenza o ristrutturare passività preesistenti con ammortamento a carico dello Stato.
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COMMA 4
4. Per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007, le maggiori entrate rispetto alle previsioni derivanti dalla normativa vigente sono interamente utilizzate per la riduzione del saldo netto da finanziare, salvo che si tratti di assicurare la copertura finanziaria di interventi urgenti ed imprevisti necessari per fronteggiare calamità naturali, improrogabili esigenze connesse con la tutela della sicurezza del Paese, situazioni di emergenza economico-finanziaria ovvero riduzioni della pressione fiscale finalizzate al conseguimento degli obiettivi indicati nel Documento di programmazione economico-finanziaria.
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COMMA 5
5. Al fine di assicurare il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica stabiliti in sede di Unione europea, indicati nel Documento di programmazione economico-finanziaria e nelle relative note di aggiornamento, per il triennio 2005 – 2007 la spesa complessiva delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato, individuate per l’anno 2005 nell’elenco 1 allegato alla presente legge e per gli anni successivi dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) con proprio provvedimento pubblicato nella Gazzetta Ufficiale non oltre il 31 luglio di ogni anno, non può superare il limite del 2 per cento rispetto alle corrispondenti previsioni aggiornate del precedente anno, come risultanti dalla Relazione previsionale e programmatica (A).
(A) In riferimento al presente comma vedi: Parere Autorità garante per la protezione dei dati personali 24 aprile 2013, n. 2460830; Parere Autorità garante per la protezione dei dati personali 24 aprile 2013, n. 2470970.
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COMMA 6
6. Le disposizioni del comma 5 non si applicano alle spese per gli organi costituzionali, per il Consiglio superiore della Magistratura, per gli enti gestori delle aree naturali protette, per interessi sui titoli di Stato, per prestazioni sociali in denaro connesse a diritti soggettivi e per trasferimenti all’Unione europea a titolo di risorse proprie (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 1, comma 695, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
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COMMA 7
7. Le amministrazioni di cui al comma 5, oltre ad applicare le specifiche disposizioni di cui ai commi successivi, adottano comportamenti coerenti con quanto previsto nel comma 5.
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COMMA 8
8. Al fine di assicurare il concorso del bilancio dello Stato al raggiungimento degli obiettivi di cui ai commi da 5 a 7, per il triennio 2005-2007 gli stanziamenti iniziali di competenza e di cassa delle spese aventi impatto diretto sul conto economico consolidato delle pubbliche amministrazioni, tranne quelli di cui al comma 6 nonchè quelli connessi ad accordi internazionali già ratificati, a limiti di impegno già attivati e a rate di ammortamento mutui, possono essere incrementati entro il limite del 2 per cento rispetto alle corrispondenti previsioni iniziali del precedente esercizio ridotte ai sensi del decreto-legge 12 luglio 2004, n. 168, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 191, intendendosi corrispondentemente rideterminate le relative autorizzazioni di spesa mediante rimodulazione nei successivi esercizi. Le dotazioni di competenza e di cassa del bilancio dello Stato sono conseguentemente ridotte secondo quanto previsto nell’elenco 2 allegato alla presente legge. Per gli stanziamenti relativi ad oneri di personale si fa riferimento alla dinamica tendenziale complessiva dei relativi livelli di spesa.
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COMMA 9
9. Per il triennio 2005-2007, le riassegnazioni di entrate e l’utilizzo dei fondi di riserva per spese obbligatorie e d’ordine e per spese impreviste non possono essere superiori a quelli del precedente esercizio incrementati del 2 per cento. Nei casi di particolare necessità e urgenza, il predetto limite può essere superato, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, da comunicare alle competenti Commissioni parlamentari e alla Corte dei conti (1) .
(1) A norma dell’articolo 4 del D.L. 2 luglio 2007, n. 81 il limite alle riassegnazioni di entrate di cui al presente comma non si applica per l’anno 2007.
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COMMA 10
10. Le dotazioni indicate nella Tabella C allegata alla presente legge sono rideterminate, nella medesima Tabella, in coerenza con i limiti di cui ai commi da 8 a 14.
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COMMA 11
11. Fermo quanto stabilito per gli enti locali dal comma 42, la spesa annua per studi ed incarichi di consulenza conferiti a soggetti estranei all’amministrazione sostenuta per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007 dalle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, esclusi le università, gli enti di ricerca e gli organismi equiparati, non deve essere superiore a quella sostenuta nell’anno 2004. L’affidamento di incarichi di studio o di ricerca, ovvero di consulenze a soggetti estranei all’amministrazione in materie e per oggetti rientranti nelle competenze della struttura burocratica dell’ente, deve essere adeguatamente motivato ed è possibile soltanto nei casi previsti dalla legge ovvero nell’ipotesi di eventi straordinari. In ogni caso, l’atto di affidamento di incarichi e consulenze di cui al secondo periodo deve essere trasmesso alla Corte dei conti. L’affidamento di incarichi in assenza dei presupposti di cui al presente comma costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale (1).
(1) Vedi articolo 1, comma 9 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 e l’ articolo 1, comma 467, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
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COMMA 12
12. Per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007, le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, non possono effettuare spese di ammontare superiore rispettivamente al 90, 80 e 70 per cento della spesa sostenuta nell’anno 2004, come rideterminata ai sensi del decreto-legge 12 luglio 2004, n. 168, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 191, per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture. Ai fini di cui al primo periodo, le medesime pubbliche amministrazioni sono tenute a trasmettere, entro il 31 marzo 2005, al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato una relazione da cui risulti la consistenza dei mezzi di trasporto a disposizione e la loro destinazione. In caso di mancata trasmissione della relazione nei termini suddetti, le pubbliche amministrazioni inadempienti non possono effettuare, relativamente alle spese di cui al primo periodo, pagamenti in misura superiore al 50 per cento della spesa complessiva sostenuta nell’anno 2004 (1).
(1) Vedi articolo 4 dell’O.P.C.M. 28 gennaio 2005, n. 3397.
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COMMA 13
13. Sulla base di effettive, motivate e documentate esigenze delle amministrazioni competenti, il Ministro dell’economia e delle finanze può, con proprio decreto, stabilire che le disposizioni di cui al primo periodo del comma 12 non si applicano alle spese sostenute da specifiche amministrazioni. Contestualmente alla loro adozione, i decreti di cui al primo periodo, corredati da apposite relazioni, sono trasmessi alle Camere.
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COMMA 14
14. Entro il 30 giugno 2005, il Ministro dell’economia e delle finanze trasmette alle Camere una relazione concernente lo stato di attuazione degli interventi di cui ai commi 12 e 13 in cui si evidenzino i risultati conseguiti in termini di riduzione della spesa.
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COMMA 15
15. Per l’anno 2005, il concorso al raggiungimento degli obiettivi di cui ai commi da 5 a 7, per i settori di intervento di cui alle lettere a), b) e c) del presente comma, è garantito anche mediante la limitazione dei pagamenti a favore dei soggetti beneficiari negli ammontari indicati:
a) strumenti di intervento finanziati con i fondi di cui agli articoli 60 e 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e successive modificazioni: 6.550 milioni di euro, ivi compresi gli interventi di cui alle lettere b) e c) del presente comma per complessivi 1.850 milioni di euro (1);
b) fondo investimenti-incentivi alle imprese del Ministero delle attività produttive: 2.750 milioni di euro, ivi comprese le risorse erogate dal Fondo innovazione tecnologica e gli interventi finanziati con gli strumenti di cui alla lettera a);
c) interventi finanziati dall’articolo 13, comma 1, della legge 1º agosto 2002, n. 166, i cui stanziamenti sono iscritti nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti: 450 milioni di euro, ivi inclusi gli interventi finanziati con gli strumenti di cui alla lettera a).
(1) Per la riduzione del limite dei pagamenti indicato alla presente lettera per il 2005 vedi articolo 8 bis e articolo 11, comma 14-ter del D.L. 14 marzo 2005, n. 35.
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COMMA 16
16. Al fine di assicurare il rispetto dei limiti di cui al comma 15, i soggetti che gestiscono le risorse ivi indicate trasmettono trimestralmente al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento per le politiche di sviluppo e di coesione e al Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, le informazioni sull’ammontare delle somme erogate per singolo strumento e intervento aggiornando le previsioni relative ai trimestri successivi.
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COMMA 17
17. Fermo restando il limite complessivo dei pagamenti di cui al comma 15, pari a 7.900 milioni di euro, al fine di garantire gli obiettivi di spesa del Fondo per le aree sottoutilizzate per l’intero territorio nazionale, di cui alla revisione di metà periodo del Quadro comunitario di sostegno 2000-2006 per le regioni dell’obiettivo 1, prevista dall’articolo 14 del regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio, del 21 giugno 1999, i limiti settoriali di cui al comma 15, lettere a), b) e c), possono essere modificati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, in relazione all’andamento dei pagamenti. Per le stesse finalità le amministrazioni centrali si conformano all’obiettivo di destinare al Mezzogiorno almeno il 30 per cento della spesa ordinaria in conto capitale. Le amministrazioni centrali, nell’esercizio dei diritti dell’azionista nei confronti delle società di capitali a prevalente partecipazione pubblica diretta o indiretta, adottano le opportune direttive per conformarsi ai princìpi di cui al presente comma.
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COMMA 18
18. A modifica di quanto stabilito dall’articolo 32, comma 1, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, per il triennio 2005-2007 i soggetti titolari di conti correnti e di contabilità speciali aperti presso la Tesoreria dello Stato, inseriti nell’elenco 1 allegato alla presente legge, non possono effettuare prelevamenti dai rispettivi conti aperti presso la Tesoreria dello Stato superiori all’importo cumulativamente prelevato alla fine di ciascun bimestre dell’anno precedente aumentato del 2 per cento. Sono esclusi da tale limite le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, gli enti locali di cui all’articolo 2, commi 1 e 2, del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, gli enti previdenziali, gli enti del Servizio sanitario nazionale, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, il Ministero dell’economia e delle finanze, per i conti relativi alle funzioni trasferite a seguito della trasformazione della Cassa depositi e prestiti in Spa, le agenzie fiscali di cui all’articolo 57 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, ed i conti accesi ai sensi dell’articolo 576 del regolamento di cui al regio decreto 23 maggio 1924, n. 827, e successive modificazioni. Sono, inoltre, esclusi i conti riguardanti interventi di politica comunitaria, i conti intestati ai fondi di rotazione individuati ai sensi dell’articolo 93, comma 8, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, o ai loro gestori, i conti relativi ad interventi di emergenza, il conto finalizzato alla ripetizione di titoli di spesa non andati a buon fine, nonchè i conti istituiti nell’anno precedente a quello di riferimento (1).
(1) In attuazione del presente comma vedi D.M. 21 febbraio 2005.
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COMMA 19
19. I soggetti interessati possono richiedere al Ministero dell’economia e delle finanze deroghe al vincolo di cui al comma 18 per effettive e motivate esigenze. L’accoglimento della richiesta ovvero l’eventuale diniego, totale o parziale, è disposto con determinazione dirigenziale. Le eccedenze di spesa riconosciute in deroga devono essere riassorbite; nelle more del riassorbimento possono essere effettuate solo le spese previste per legge o derivanti da contratti perfezionati, nonchè le spese indifferibili la cui mancata effettuazione comporta un danno. I prelievi delle amministrazioni periferiche dello Stato sono regolati con provvedimenti del Ministro dell’economia e delle finanze (1).
(1) In attuazione del presente comma vedi D.M. 21 febbraio 2005.
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COMMA 20
20. Le disposizioni di cui all’articolo 66, comma 1, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, continuano ad applicarsi per il triennio 2005-2007 (1).
(1) Vedi D.M. 15 marzo 2005.
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COMMA 21
21. Ai fini della tutela dell’unità economica della Repubblica, le regioni, le province, i comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nonchè le comunità montane, le comunità isolane e le unioni di comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti concorrono, in armonia con i princìpi recati dai commi da 5 a 7, alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2005-2007 con il rispetto delle disposizioni di cui ai commi da 22 a 53, che costituiscono princìpi fondamentali del coordinamento della finanza pubblica ai sensi degli articoli 117, terzo comma, e 119, secondo comma, della Costituzione (1).
(1) Vedi articolo 1, da comma 138 a comma 149 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 22
22. Per gli stessi fini di cui al comma 21:
a) per l’anno 2005, il complesso delle spese correnti e delle spese in conto capitale, determinato ai sensi del comma 24, per ciascuna provincia, per ciascun comune con popolazione superiore a 3.000 abitanti, per ciascuna comunità montana con popolazione superiore a 10.000 abitanti non può essere superiore alla corrispondente spesa annua mediamente sostenuta nel triennio 2001-2003, incrementata dell’11,5 per cento limitatamente agli enti locali che nello stesso triennio hanno registrato una spesa corrente media pro-capite inferiore a quella media pro-capite della classe demografica di appartenenza e incrementata del 10 per cento per i restanti enti locali. Per le comunità isolane e le unioni di comuni di cui al comma 21 l’incremento è dell’11,5 per cento. Per l’individuazione della spesa media del triennio si tiene conto della media dei pagamenti, in conto competenza e in conto residui, e per l’individuazione della popolazione, ai fini dell’appartenenza alla classe demografica, si tiene conto della popolazione residente calcolata secondo i criteri previsti dall’articolo 156 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, è stabilita la spesa media pro-capite per ciascuna delle classi demografiche di seguito indicate:
1) province con popolazione fino a 400.000 abitanti e superficie fino a 3.000 Kmq;
2) province con popolazione fino a 400.000 abitanti e superficie superiore a 3.000 Kmq;
3) province con popolazione superiore a 400.000 abitanti e superficie fino a 3.000 Kmq;
4) province con popolazione superiore a 400.000 abitanti e superficie superiore a 3.000 Kmq;
5) comuni da 3.000 a 4.999 abitanti;
6) comuni da 5.000 a 9.999 abitanti;
7) comuni da 10.000 a 19.999 abitanti;
8) comuni da 20.000 a 59.999 abitanti;
9) comuni da 60.000 a 99.999 abitanti;
10) comuni da 100.000 a 249.999 abitanti;
11) comuni da 250.000 a 499.999 abitanti;
12) comuni da 500.000 abitanti ed oltre;
13) comunità montane con popolazione superiore a 10.000 e fino a 50.000 abitanti;
14) comunità montane con popolazione superiore a 50.000 abitanti;
b) per gli anni 2006 e 2007 si applica la percentuale di incremento del 2 per cento alle corrispondenti spese correnti e in conto capitale determinate per l’anno precedente in conformità agli obiettivi stabiliti dai commi da 21 a 53 (1).
(1) Per l’attuazione del presente comma vedi articolo unico del D.M. 26 gennaio 2005. Vedi inoltre articolo 1, da comma 138 a comma 149 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 22-BIS
22-bis. Limitatamente all’anno 2005, le disposizioni di cui ai commi 21 e 22 non si applicano ai comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti e alle unioni di comuni, nonché alle comunità montane ed alle comunità isolane con popolazione fino a 50.000 abitanti (1).
(1) Comma inserito dall’articolo 1 ter del D.L. 31 marzo 2005, n. 44. Vedi inoltre articolo 1, da comma 138 a comma 149 della legge 23 dicembre 2005, n. 266
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COMMA 23
23. Per gli stessi fini di cui al comma 21, per l’anno 2005, il complesso delle spese correnti e delle spese in conto capitale, determinato ai sensi del comma 24, per ciascuna regione a statuto ordinario non può essere superiore al corrispondente ammontare di spese dell’anno 2003 incrementato del 4,8 per cento. Per gli anni 2006 e 2007 si applica la percentuale di incremento del 2 per cento alle corrispondenti spese correnti e in conto capitale determinate per l’anno precedente in conformità agli obiettivi stabiliti dai commi da 21 a 53 (1).
(1) Vedi articolo 1, da comma 138 a comma 149 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 24
24. Il complesso delle spese di cui ai commi 22 e 23 è calcolato, sia per la gestione di competenza che per quella di cassa, quale somma tra le spese correnti e quelle in conto capitale al netto delle:
a) spese di personale, cui si applica la specifica disciplina di settore;
b) spese per la sanità per le regioni che sono disciplinate dai commi da 164 a 188;
c) spese derivanti dall’acquisizione di partecipazioni azionarie e di altre attività finanziarie, dai conferimenti di capitale e dalle concessioni di crediti;
d) spese per trasferimenti destinati alle amministrazioni pubbliche individuate in applicazione dei commi da 5 a 7;
e) spese connesse agli interventi a favore dei minori soggetti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria minorile;
f) spese per calamità naturali per le quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza nonchè quelle sostenute dai comuni per il completamento dell’attuazione delle ordinanze emanate dal Presidente del Consiglio dei ministri a seguito di dichiarazioni di stato di emergenza.
f-bis) spese derivanti dall’esercizio di funzioni trasferite o delegate da parte delle regioni ed esercitate dagli enti locali a partire dal 1° gennaio 2004, nei limiti dei corrispondenti trasferimenti finanziari attribuiti dall’amministrazione regionale (1) ;
f-ter) spese per oneri derivanti da sentenze che originino debiti fuori bilancio (2);
f-quater) omissis (3) (4).
(1) Lettera inserita dall’articolo 1 quater del D.L. 31 marzo 2005, n. 44.
(2) Lettera inserita dall’articolo 1 quater del D.L. 31 marzo 2005, n. 44.
(3) Lettera inserita dall’articolo 1 quater del D.L. 31 marzo 2005, n. 44.
(4) Vedi articolo 1, da comma 138 a comma 149 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 25
25. Limitatamente all’anno 2005 il complesso delle spese di cui al comma 24 è calcolato anche al netto delle spese in conto capitale derivanti da interventi cofinanziati dall’Unione europea, ivi comprese le corrispondenti quote di parte nazionale (1).
(1) Vedi articolo 1, da comma 138 a comma 149 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 25-BIS
25-bis. Limitatamente all’anno 2005 per gli enti locali della regione Piemonte sedi dei Giochi olimpici invernali Torino 2006 e per quelli interessati alla realizzazione di opere previste dall’ articolo 21 della legge 1° agosto 2002, n. 166 , il complesso delle spese di cui al comma 24 e’ calcolato anche al netto delle spese derivanti da interventi connessi allo svolgimento dei medesimi Giochi olimpici, da concludere entro il 30 dicembre 2005 (1).
(1) Comma inserito dall’articolo 14-quater del D.L. 30 giugno 2005, n. 115. Vedi inoltre articolo 1, da comma 138 a comma 149 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 26
26. Gli enti possono eccedere i limiti di spesa stabiliti dai commi 22 e 23 solo per spese di investimento e nei limiti dei proventi derivanti da alienazione di beni immobili, mobili, nonchè delle erogazioni a titolo gratuito e liberalità. Le regioni possono destinare le nuove entrate alla copertura degli eventuali disavanzi di gestione accertati nel settore sanitario (1).
(1) Vedi articolo 1, da comma 138 a comma 149 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 26-BIS
26-bis. Gli enti locali che hanno registrato per l’esercizio 2004 un ammontare di impegni di spesa in conto capitale superiore del 100 per cento al corrispondente ammontare della spesa annua mediamente impegnata nel triennio 2001-2003 possono assumere impegni per spese in conto capitale per l’esercizio 2005 entro il limite rilevato per il 2004, incrementato del 2 per cento. Qualora l’ente eserciti tale facoltà, i limiti di spesa di cui al comma 22, lettera a), si applicano alla spesa corrente e ai pagamenti per spese in conto capitale (1) .
(1) Comma inserito dall’articolo 1 bis del D.L. 31 marzo 2005, n. 44. Vedi inoltre articolo 1, da comma 138 a comma 149 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 27
27. Le spese in conto capitale degli enti locali che eccedono il limite di spesa stabilito dai commi da 21 a 53 possono essere anticipate a carico di un apposito fondo istituito presso la gestione separata della Cassa depositi e prestiti Spa. Il fondo è dotato per l’anno 2005 di euro 250 milioni. Le anticipazioni sono estinte dagli enti locali entro il 31 dicembre 2006 e i relativi interessi, determinati e liquidati sulla base di quanto previsto ai commi 2, 3 e 4 dell’articolo 6 del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 5 dicembre 2003, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 288 del 12 dicembre 2003, valutati in 10 milioni di euro, sono a carico del bilancio statale. Le anticipazioni sono corrisposte dalla Cassa depositi e prestiti Spa direttamente ai soggetti beneficiari secondo indicazioni e priorità fissate dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE). Gli enti locali comunicano al CIPE e alla Cassa depositi e prestiti Spa, entro il 30 aprile 2005 , le spese che presentano le predette caratteristiche e, ove ad esse connessi, i progetti a cui si riferiscono, nonchè le scadenze di pagamento e le coordinate dei soggetti beneficiari (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 1 bis del D.L. 30 dicembre 2004, n. 314. Vedi articoli 14 e 14-quater del D.L. 30 giugno 2005, n. 115, vedi l’articolo unico della Deliberazione Cipe 27 maggio 2005, n. 71. Vedi inoltre articolo 1, da comma 138 a comma 149 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 28
[ 28. Fermo restando quanto previsto ai commi 26 e 27, al fine di promuovere lo sviluppo economico, è autorizzata la spesa di euro 201.500.000 per l’anno 2005, di euro 176.500.000 per l’anno 2006 e di euro 170.500.000 per l’anno 2007 per la concessione di contributi statali al finanziamento di interventi diretti a tutelare l’ambiente e i beni culturali, e comunque a promuovere lo sviluppo economico e sociale del territorio ] (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 1 ter del D.L. 30 dicembre 2004, n. 314 e abrogato dall’ articolo 3, comma 24, della legge 24 dicembre 2007, n. 244. Vedi articolo 2 bis del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7, l’articolo 11 bis comma 1 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203, articolo 1, da comma 138 a comma 149 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Per la rideterminazione dei contributi previsti per gli anni 2006 e 2007 al presente comma vedi articolo 39-septiesdecies del D.L. 30 dicembre 2005, n. 273. Vedi, anche, il D.M. 7 marzo 2006. Per l’individuazione degli enti beneficiari dei contributi statali di cui al presente comma vedi il D.M. 29 novembre 2007 .
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COMMA 29
[ 29. Il Ministro dell’economia e delle finanze, con decreto da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, individua, in coerenza con apposito atto di indirizzo parlamentare, gli interventi e gli enti destinatari dei contributi di cui al comma 28. All’attribuzione dei contributi provvede il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato anche in deroga alle disposizioni di cui all’articolo 3, comma 12, del decreto-legge 20 giugno 1996, n. 323, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1996, n. 425 . I contributi che, alla data del 31 agosto di ciascun anno, non risultino impegnati dagli enti pubblici sono revocati per essere riassegnati secondo la procedura di cui al presente comma. Gli altri soggetti non di diritto pubblico devono produrre annualmente, per la stessa finalita’, la dichiarazione di assunzione di responsabilita’ in ordine al rispetto del vincolo di destinazione del finanziamento statale. Ai fini dell’erogazione del finanziamento, l’ente beneficiario trasmette entro il 30 settembre di ciascun anno apposita attestazione al citato Dipartimento, secondo lo schema stabilito dal predetto decreto ] (1).
(1) Comma sostituito dall’articolo 1 ter del D.L. 30 dicembre 2004, n. 314 e abrogato dall’ articolo 3, comma 24, della legge 24 dicembre 2007, n. 244. Per l’individuazione degli enti beneficiari dei contributi statali recati per gli anni 2005, 2006 e 2007 e delle relative modalità di erogazione vedi il D.M. 18 dicembre 2004, il D.M. 18 luglio 2005 e il D.M. 7 marzo 2006. Vedi inoltre articolo 1, da comma 138 a comma 149 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 30
30. Al fine di consentire il monitoraggio degli adempimenti relativi al patto di stabilità interno, anche secondo i criteri adottati in contabilità nazionale, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, le province e i comuni con popolazione superiore a 20.000 abitanti e le comunità montane con popolazione superiore a 50.000 abitanti trasmettono trimestralmente al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, entro trenta giorni dalla fine del periodo di riferimento, utilizzando il sistema web appositamente previsto per il patto di stabilità interno nel sito www.pattostabilità.rgs.tesoro.it, le informazioni riguardanti sia la gestione di competenza che quella di cassa, attraverso un prospetto e con le modalità definiti con decreto del predetto Ministero, di concerto con il Ministero dell’interno, sentiti la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e l’ISTAT (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 1, comma 150 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Vedi D.M. 28 giugno 2005 ed inoltre articolo 1, da comma 138 a comma 150 della legge 23 dicembre 2006, n. 266.
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COMMA 31
31. Le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti sono tenuti a predisporre entro il mese di febbraio una previsione di cassa cumulata e articolata per trimestri del complesso delle spese come definite dal comma 24 coerente con l’obiettivo annuale, che comunicano: le province e i comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti al Ministero dell’economia e delle finanze attraverso il sistema web, e i comuni con popolazione superiore a 5.000 e fino a 30.000 abitanti alle Ragionerie provinciali dello Stato competenti per territorio. Il collegio dei revisori dei conti dell’ente locale verifica, entro il mese successivo al trimestre di riferimento, il rispetto dell’obiettivo trimestrale e la sua coerenza con l’obiettivo annuale e, in caso di inadempienza, ne dà comunicazione sia all’ente che al Ministero dell’economia e delle finanze, per le province e i comuni con popolazione superiore a 20.000 abitanti abitanti attraverso il predetto sistema web, e alle Ragionerie provinciali dello Stato competenti per territorio per i comuni con popolazione superiore a 5.000 e fino a 30.000 abitanti. I comuni con popolazione superiore a 3.000 e fino a 5.000 abitanti e le comunità montane con popolazione superiore a 10.000 abitanti predispongono, entro il mese di marzo, una previsione di cassa semestrale alla cui verifica e comunicazione alle Ragionerie provinciali dello Stato competenti per territorio provvede il revisore dei conti dell’ente. A seguito dell’accertamento del mancato rispetto dell’obiettivo trimestrale, o semestrale, gli enti sono tenuti nel trimestre, o nel semestre, successivo a riassorbire lo scostamento registrato intervenendo sui pagamenti, computati ai sensi del comma 24, nella misura necessaria a garantire il rientro delle spese nei limiti stabiliti. Restano ferme per il mancato conseguimento degli obiettivi annuali le disposizioni recate dai commi 32, 33, 34 e 35 (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 1, comma 150 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Vedi articolo 1, da comma 138 a comma 150 della legge 23 dicembre 2006, n. 266.
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COMMA 32
32. Per gli enti locali, l’organo di revisione economico-finanziaria previsto dall’articolo 234 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, verifica il rispetto degli obiettivi annuali del patto, sia in termini di competenza che di cassa, e in caso di mancato rispetto ne dà comunicazione al Ministero dell’interno sulla base di un modello e con le modalità che verranno definiti con decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze (1).
(1) Vedi articolo 1, da comma 138 a comma 150 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 33
33. Gli enti locali che non hanno rispettato gli obiettivi del patto di stabilità interno stabiliti per l’anno precedente non possono a decorrere dall’anno 2006:
a) effettuare spese per acquisto di beni e servizi in misura superiore alla corrispondente spesa dell’ultimo anno in cui si è accertato il rispetto degli obiettivi del patto di stabilità interno, ovvero, ove l’ente sia risultato sempre inadempiente, in misura superiore a quella del penultimo anno precedente ridotta del 10 per cento. Per gli enti locali soggetti al patto di stabilità interno dall’anno 2005 il limite è commisurato, in sede di prima applicazione, al livello delle spese dell’anno 2003;
b) procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo;
c) ricorrere all’indebitamento per gli investimenti (1).
(1) Vedi articolo 1, da comma 138 a comma 150 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 34
34. La disposizione di cui al comma 33 si applica anche nel 2005 per le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti che non hanno rispettato gli obiettivi del patto di stabilità interno per l’anno 2004 (1).
(1) Vedi articolo 1, da comma 138 a comma 150 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 35
35. A decorrere dall’anno 2006, i mutui e i prestiti obbligazionari posti in essere dagli enti di cui al comma 21 con istituzioni creditizie e finanziarie per il finanziamento degli investimenti devono essere corredati da apposita attestazione da cui risulti il conseguimento degli obiettivi del patto di stabilità interno per l’anno precedente. L’istituto finanziatore o l’intermediario finanziario non possono procedere al finanziamento o al collocamento del prestito in assenza della predetta attestazione, che deve essere acquisita anche per l’anno 2005 con riferimento agli obiettivi del patto di stabilità interno delle province e dei comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti (1).
(1) Vedi articolo 1, da comma 138 a comma 150 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 36
36. Gli enti di nuova istituzione nell’anno 2005, o negli anni successivi, sono soggetti alle regole dei commi da 21 a 53 dall’anno in cui è disponibile la base di calcolo su cui applicare gli incrementi di spesa stabiliti al comma 22 (1).
(1) Vedi articolo 1, da comma 138 a comma 149 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 37
37. Attraverso le loro associazioni, le province, i comuni e le comunità montane concorrono al monitoraggio sull’andamento delle spese. Le comunicazioni previste dai commi 30, 31 e 32 sono trasmesse anche all’Unione delle province d’Italia (UPI), all’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) e all’Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani (UNCEM), per via telematica (1).
(1) Vedi articolo 1, da comma 138 a comma 150 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 38
38. Per gli esercizi 2005, 2006 e 2007, le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano concordano, entro il 31 marzo di ciascun anno, con il Ministero dell’economia e delle finanze, il livello delle spese correnti e in conto capitale, nonchè dei relativi pagamenti, in coerenza con gli obiettivi di finanza pubblica per il periodo 2005-2007. In caso di mancato accordo si applicano le disposizioni di cui ai commi da 21 a 53 (1).
(1) Vedi articolo 1, da comma 138 a comma 149 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 39
39. Per gli enti locali dei rispettivi territori provvedono alle finalità di cui ai commi da 21 a 53 le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano ai sensi delle competenze alle stesse attribuite dai rispettivi statuti di autonomia e dalle relative norme di attuazione. Qualora le predette regioni e province autonome non provvedano entro il 31 marzo di ciascun anno, si applicano, per gli enti locali dei rispettivi territori, le disposizioni di cui ai commi da 21 a 53 (1).
(1) Vedi articolo 1, da comma 138 a comma 149 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 40
40. Resta ferma la facoltà delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano di estendere le regole del patto di stabilità interno nei confronti degli enti ed organismi strumentali (1).
(1) Vedi articolo 1, da comma 138 a comma 149 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 41
41. Sono abrogate le disposizioni recate dall’articolo 29 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e successive modificazioni, limitatamente alle regole del patto di stabilità interno previsto per gli enti territoriali per gli anni 2005 e successivi (1).
(1) Vedi articolo 1, da comma 138 a comma 149 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 42
42. L’affidamento da parte degli enti locali di incarichi di studio o di ricerca, ovvero di consulenze a soggetti estranei all’amministrazione, deve essere adeguatamente motivato con specifico riferimento all’assenza di strutture organizzative o professionalità interne all’ente in grado di assicurare i medesimi servizi, ad esclusione degli incarichi conferiti ai sensi della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni. In ogni caso l’atto di affidamento di incarichi e consulenze di cui al primo periodo deve essere corredato della valutazione dell’organo di revisione economico-finanziaria dell’ente locale e deve essere trasmesso alla Corte dei conti. L’affidamento di incarichi in difformità dalle previsioni di cui al presente comma costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano agli enti con popolazione superiore a 5.000 abitanti.
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COMMA 43
43. I proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni previste dal testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, possono essere destinati al finanziamento di spese correnti entro il limite del 75 per cento per il 2005 e del 50 per cento per il 2006.
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COMMA 44
44. All’articolo 204 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, dopo le parole: «nuovi mutui» sono inserite le seguenti: «e accedere ad altre forme di finanziamento reperibili sul mercato» e le parole: «25 per cento» sono sostituite dalle seguenti: «12 per cento»;
b) dopo il comma 2, è inserito il seguente:
«2-bis. Le disposizioni del comma 2 si applicano, ove compatibili, alle altre forme di indebitamento cui l’ente locale acceda».
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COMMA 45
45. Gli enti che alla data di entrata in vigore della presente legge superino il limite di indebitamento di cui al comma 1 dell’articolo 204 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, come modificato dal comma 44, sono tenuti a ridurre il proprio livello di indebitamento entro i seguenti termini:
a) un importo annuale degli interessi di cui al citato comma 1 dell’articolo 204 non superiore al 20 per cento entro la fine dell’esercizio 2008;
b) un importo annuale degli interessi di cui al citato comma 1 dell’articolo 204 non superiore al 15 per cento entro la fine dell’esercizio 2010 (1);
[ c) un importo annuale degli interessi di cui al citato comma 1 dell’articolo 204 non superiore al 12 per cento entro la fine dell’esercizio 2013 ] (2).
(1) Lettera modificata dall’articolo 1, comma 698, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
(2) Lettera abrogata dall’articolo 1, comma 698, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
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COMMA 46
46. All’articolo 101 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, le parole: «quattro anni» sono sostituite dalle seguenti: «due anni»;
b) al comma 4, le parole: «quattro anni» sono sostituite dalle seguenti: «due anni».
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COMMA 47
47. In vigenza di disposizioni che stabiliscono un regime di limitazione delle assunzioni di personale a tempo indeterminato, sono consentiti trasferimenti per mobilità, anche intercompartimentale, tra amministrazioni sottoposte al regime di limitazione, nel rispetto delle disposizioni sulle dotazioni organiche e, per gli enti locali, purchè abbiano rispettato il patto di stabilità interno per l’anno precedente.
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COMMA 48
48. In caso di mobilità presso altre pubbliche amministrazioni, con la conseguente cancellazione dall’albo, nelle more della nuova disciplina contrattuale, i segretari comunali e provinciali appartenenti alle fasce professionali A e B possono essere collocati, analogamente a quanto previsto per i segretari appartenenti alla fascia C, nella categoria o area professionale più alta prevista dal sistema di classificazione vigente presso l’amministrazione di destinazione, previa espressa manifestazione di volontà in tale senso (1).
(1) Per l’interpretazione del presente comma vedi articolo 16, comma 4 della legge 28 novembre 2005, n. 246.
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COMMA 49
49. Nell’ambito del processo di mobilità di cui al comma 48, i soggetti che abbiano prestato servizio effettivo di ruolo come segretari comunali o provinciali per almeno tre anni e che si siano avvalsi della facoltà di cui all’articolo 18 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 4 dicembre 1997, n. 465, sono inquadrati, nei limiti del contingente di cui al comma 96, nei ruoli unici delle amministrazioni in cui prestano servizio alla data di entrata in vigore della presente legge, ovvero di altre amministrazioni in cui si riscontrano carenze di organico, previo consenso dell’interessato, ai sensi ed agli effetti delle disposizioni in materia di mobilità e delle condizioni del contratto collettivo vigenti per la categoria (1).
(1) Vedi, anche, l’articolo 1 del D.P.R. 6 settembre 2005.
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COMMA 50
50. All’articolo 10, comma 10, lettera c), del decreto-legge 18 gennaio 1993, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 marzo 1993, n. 68, le parole: «lire 50.000» e «lire 150.000» sono sostituite, rispettivamente, dalle seguenti: «euro 51,65» e «euro 516,46».
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COMMA 51
51. Per gli anni 2005, 2006 è consentita la variazione in aumento dell’aliquota di compartecipazione dell’addizionale comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche, di cui al comma 3 dell’articolo 1 del decreto legislativo 28 settembre 1998, n. 360, e successive modificazioni, ai soli enti che, alla data di entrata in vigore della presente legge, non si siano avvalsi della facoltà di aumentare la suddetta addizionale. L’aumento deve comunque essere limitato entro la misura complessiva dello 0,1 per cento. Fermo restando quanto stabilito al primo e al secondo periodo, fino al 31 dicembre 2006 restano sospesi gli effetti degli aumenti delle addizionali e delle maggiorazioni di cui alla lettera a) del comma 1 dell’articolo 3 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, eventualmente deliberati. Gli effetti decorrono, in ogni caso, dal periodo d’imposta successivo alla predetta data (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 1, comma 144, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
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COMMA 52
52. Ai fini del comma 2 dell’articolo 4 del decreto legislativo 12 dicembre 2003, n. 344, è istituito per l’anno 2005, presso lo stato di previsione del Ministero dell’interno, il fondo per il rimborso agli enti locali delle minori entrate derivanti dall’abolizione del credito d’imposta con una dotazione di 10 milioni di euro. Con regolamento emanato ai sensi dell’articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’interno, sono dettate le norme per l’attuazione della disposizione di cui al presente comma e per la ripartizione del fondo.
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COMMA 53
53. All’articolo 3, comma 51, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, il secondo periodo è soppresso.
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COMMA 54
54. Per l’anno 2005 è istituito, presso il Ministero dell’interno, con finalità di riequilibrio economico e sociale, il fondo per l’insediamento nei comuni montani con popolazione inferiore a 1.000 abitanti, sottodotati ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 1997, n. 244, con una dotazione di 5 milioni di euro per il 2005 (1).
(1) Vedi D.M. 1 marzo 2005.
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COMMA 55
55. Il fondo di cui al comma 54 è finalizzato, oltre a quanto previsto dal medesimo comma 54, al riequilibrio insediativo, quindi all’incentivazione dell’insediamento nei centri abitati di attività artigianali e commerciali, al recupero di manufatti, edifici e case rurali per finalità economiche e abitative, al recupero degli antichi mestieri (1).
(1) Vedi D.M. 1 marzo 2005.
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COMMA 56
56. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge il Ministro dell’interno definisce con proprio decreto i criteri di ripartizione e le modalità per l’accesso ai finanziamenti di cui ai commi 54 e 55.
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COMMA 57
57. Per il triennio 2005-2007, gli enti indicati nell’elenco 1 allegato alla presente legge, ad eccezione degli enti di previdenza di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n. 509, e successive modificazioni, e 10 febbraio 1996, n. 103, e successive modificazioni, delle altre associazioni e fondazioni di diritto privato e degli enti del sistema camerale, possono incrementare per l’anno 2005 le proprie spese, al netto delle spese di personale, in misura non superiore all’ammontare delle spese dell’anno 2003 incrementato del 4,5 per cento. Per gli anni 2006 e 2007 si applica la percentuale di incremento del 2 per cento alle corrispondenti spese determinate per l’anno precedente con i criteri stabiliti dal presente comma. Per le spese di personale si applica la specifica disciplina di settore. Alle regioni e agli enti locali di cui ai commi da 21 a 53, agli enti del Servizio sanitario nazionale di cui ai commi da 164 a 188, nonchè agli enti indicati nell’articolo 3, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, si applica la disciplina ivi prevista (1).
(1) Vedi deroga di cui all’articolo 34 septies del D.L. 10 gennaio 2006, n. 4. L’articolo 2 del D.L. 6 marzo 2006, n. 68 ha disposto che il Registro italiano dighe è autorizzato a derogare, nel limite di 50 milioni di euro per l’anno 2006, alle disposizioni contenute nel presente comma. L’articolo 26 del D.L. 4 luglio 2006, n. 223 ha disposto che in caso di mancato rispetto del limite di spesa annuale previsto dal presente comma i trasferimenti statali a qualsiasi titolo operanti a favore degli enti di cui ai commi 5 e 6 della presente legge saranno ridotti in misura pari alle eccedenze di spesa risultanti dai conti consuntivi relativi agli esercizi 2005, 2006 e 2007. Vedi, anche, l’articolo 22 del medesimo D.L. 4 luglio 2006, n. 223. A norma dell’articolo 1, comma 988, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 il disposto del presente comma non si applica alle autorita` portuali, in conseguenza del regime di autonomia finanziaria.
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COMMA 58
[58. Con riferimento alla perdita di gettito realizzata dalle regioni a statuto ordinario per gli anni 2003 e successivi, a seguito della riduzione dell’accisa sulla benzina non compensata dal maggior gettito delle tasse automobilistiche, come determinato dall’articolo 17, comma 22, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, viene riconosciuto l’importo di euro 342,583 milioni. Detto importo è ripartito tra le regioni entro il 30 aprile 2005, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, e integra i trasferimenti soppressi di cui all’articolo 1, comma 1, del decreto legislativo 18 febbraio 2000, n. 56, ai fini dell’aliquota provvisoria da determinare entro il 31 luglio 2005 ai sensi dell’ articolo 5, comma 3, del medesimo decreto legislativo n. 56 del 2000, e successive modificazioni. Il decreto è predisposto sulla base della proposta delle regioni da presentare in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano (1).] (2)
(1) Comma modificato dall’articolo 1, comma 324 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 e successivamente abrogato dall’articolo 1, comma 312, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
(2) Vedi inoltre l’articolo 1, comma 297, lettera c), della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
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COMMA 59
59. Ai fini della determinazione dell’aliquota provvisoria di cui al comma 58 si tiene altresì conto dei trasferimenti attribuiti per l’anno 2004 alle regioni a statuto ordinario in applicazione dell’articolo 70 della legge 28 dicembre 2001, n. 448. Il fondo di cui al citato articolo 70 è soppresso (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 1, comma 324 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 60
60. Il Fondo di cui all’articolo 52, comma 8, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, è utilizzato anche per l’esercizio delle funzioni conferite agli enti territoriali ai sensi dell’articolo 7 della legge 5 giugno 2003, n. 131.
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COMMA 61
61. Salvo quanto disposto nel comma 175, la sospensione degli aumenti delle addizionali all’imposta sul reddito e delle maggiorazioni dell’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive di cui all’articolo 3, comma 1, lettera a), della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e all’articolo 2, comma 21, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, è confermata sino al 31 dicembre 2006. Resta ferma l’applicazione del comma 22 dell’articolo 2 della legge n. 350 del 2003 alle disposizioni regionali in materia di IRAP diverse da quelle riguardanti la maggiorazione dell’aliquota, nonchè, unitamente al comma 23 del medesimo articolo, alle disposizioni regionali in materia di tassa automobilistica; le regioni possono modificare tali disposizioni nei soli limiti dei poteri loro attribuiti dalla normativa statale di riferimento ed in conformità con essa (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 1, comma 165 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 62
62. Sono autorizzate, a carico di somme a qualsiasi titolo spettanti, le compensazioni degli importi a credito e a debito di ciascuna regione, connessi alle perdite di entrata realizzate dalle stesse per effetto delle disposizioni recate dall’articolo 17, comma 22, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, indicate, solo a questo fine, nella tabella di riparto approvata con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze sulla base della proposta presentata dalle regioni in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Tale compensazione sarà effettuata dal Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, in quattro rate annuali di eguale importo a partire dall’esercizio 2005 (1).
(1) Vedi D.M. 30 maggio 2005.
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COMMA 63
63. I trasferimenti erariali per l’anno 2005 di ogni singolo ente locale sono determinati in base alle disposizioni recate dall’articolo 31, comma 1, primo periodo, della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (1).
(1) A norma dell’articolo 1, comma 153 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 le disposizioni del presente comma si applicano anche per l’anno 2006.
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COMMA 64
64. Per l’anno 2005, l’incremento delle risorse, pari a 340 milioni di euro, derivante dal reintegro della riduzione dei trasferimenti erariali conseguente alla cessazione dell’efficacia delle disposizioni di cui all’articolo 24, comma 9, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, è attribuito, quanto ad euro 260 milioni, a favore degli enti locali per confermare i contributi di cui all’articolo 3, commi 27, 35, secondo periodo, 36 e 141, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e quanto ad 80 milioni di euro in favore dei comuni di cui all’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 30 giugno 1997, n. 244 (1).
(1) A norma dell’articolo 1, comma 154 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 i contributi e le altre provvidenze di cui al presente comma sono confermati nello stesso importo per l’anno 2006.
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COMMA 65
65. Le disposizioni in materia di compartecipazione provinciale e comunale al gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche di cui all’articolo 31, comma 8, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, già confermate per l’anno 2004 dall’articolo 2, comma 18, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, sono prorogate per l’anno 2005.
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COMMA 66
[66. Gli enti locali di cui all’ articolo 2, comma 1, del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, hanno facoltà di utilizzare le entrate derivanti dal plusvalore realizzato con l’alienazione di beni patrimoniali, inclusi i beni immobili, per il rimborso della quota di capitale delle rate di ammortamento dei mutui.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 442, della Legge 24 dicembre 2012, n. 228.
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COMMA 67
67. In deroga alle disposizioni dell’articolo 3, comma 3, della legge 27 luglio 2000, n. 212, concernente l’efficacia temporale delle norme tributarie, i termini per l’accertamento dell’imposta comunale sugli immobili che scadono il 31 dicembre 2004 sono prorogati al 31 dicembre 2005, limitatamente alle annualità d’imposta 2000 e successive.
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COMMA 68
68. Al testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 42, comma 2, la lettera h) è sostituita dalla seguente:
«h) contrazione di mutui e aperture di credito non previste espressamente in atti fondamentali del consiglio ed emissioni di prestiti obbligazionari»;
b) all’articolo 204, comma 2, le lettere a) e b) sono sostituite dalle seguenti:
«a) l’ammortamento non può avere durata inferiore ai cinque anni;
b) la decorrenza dell’ammortamento deve essere fissata al 1º gennaio dell’anno successivo a quello della stipula del contratto. In alternativa, la decorrenza dell’ammortamento può essere posticipata al 1º luglio seguente o al 1º gennaio dell’anno successivo e, per i contratti stipulati nel primo semestre dell’anno, può essere anticipata al 1º luglio dello stesso anno»;
c) dopo l’articolo 205 è inserito il seguente:
«Art. 205-bis (Contrazione di aperture di credito) – 1. Gli enti locali sono autorizzati a contrarre aperture di credito nel rispetto della disciplina di cui al presente articolo.
2. Le spese per investimenti finanziate con il contratto di apertura di credito si considerano impegnate all’atto della stipula del contratto stesso e per l’ammontare dell’importo del progetto o dei progetti definitivi o esecutivi finanziati; alla chiusura dell’esercizio le somme oggetto del contratto di apertura di credito costituiscono residui attivi.
3. Il ricorso alle aperture di credito è possibile solo se sussistono le condizioni di cui all’articolo 203, comma 1, e nel rispetto dei limiti di cui all’articolo 204, comma 1, calcolati con riferimento all’importo complessivo dell’apertura di credito stipulata.
4. L’utilizzo del ricavato dell’operazione è sottoposto alla disciplina di cui all’articolo 204, comma 3.
5. I contratti di apertura di credito devono, a pena di nullità, essere stipulati in forma pubblica e contenere le seguenti clausole e condizioni:
a) la banca è tenuta ad effettuare erogazioni, totali o parziali, dell’importo del contratto in base alle richieste di volta in volta inoltrate dall’ente e previo rilascio da parte di quest’ultimo delle relative delegazioni di pagamento ai sensi dell’articolo 206. L’erogazione dell’intero importo messo a disposizione al momento della contrazione dell’apertura di credito ha luogo nel termine massimo di tre anni ferma restando la possibilità per l’ente locale di disciplinare contrattualmente le condizioni economiche di un eventuale utilizzo parziale;
b) gli interessi sulle aperture di credito devono riferirsi ai soli importi erogati. L’ammortamento di tali importi deve avere una durata non inferiore a cinque anni con decorrenza dal 1º gennaio o dal 1º luglio successivi alla data dell’ erogazione;
c) le rate di ammortamento devono essere comprensive, sin dal primo anno, della quota capitale e della quota interessi;
d) unitamente alla prima rata di ammortamento delle somme erogate devono essere corrisposti gli eventuali interessi di preammortamento, gravati degli ulteriori interessi decorrenti dalla data di inizio dell’ammortamento e sino alla scadenza della prima rata;
e) deve essere indicata la natura delle spese da finanziare e, ove necessario, avuto riguardo alla tipologia dell’investimento, dato atto dell’intervenuta approvazione del progetto o dei progetti definitivi o esecutivi, secondo le norme vigenti;
f) deve essere rispettata la misura massima di tasso applicabile alle aperture di credito i cui criteri di determinazione sono demandati ad apposito decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’interno, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione.
6. Le aperture di credito sono soggette, al pari delle altre forme di indebitamento, al monitoraggio di cui all’articolo 41 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, nei termini e modalità previsti dal relativo regolamento di attuazione, di cui al decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 1º dicembre 2003, n. 389. I modelli per la comunicazione delle caratteristiche finanziarie delle singole operazioni di apertura di credito sono pubblicati in allegato al decreto di cui alla lettera f) del comma 5»;
d) all’articolo 207, dopo il comma 1, è inserito il seguente:
«1-bis. A fronte di operazioni di emissione di prestiti obbligazionari effettuate congiuntamente da più enti locali, gli enti capofila possono procedere al rilascio di garanzia fideiussoria riferita all’insieme delle operazioni stesse. Contestualmente gli altri enti emittenti rilasciano garanzia fideiussoria a favore dell’ente capofila in relazione alla quota parte dei prestiti di propria competenza. Ai fini dell’applicazione del comma 4, la garanzia prestata dall’ente capofila concorre alla formazione del limite di indebitamento solo per la quota parte dei prestiti obbligazionari di competenza dell’ente stesso».
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COMMA 69
69. Per la gestione del fondo di ammortamento del debito di cui all’articolo 41, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, non si applica il principio di accentramento di ogni deposito presso il tesoriere stabilito dagli articolo 209 comma 3,, e 211, comma 2, del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
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COMMA 70
70. All’ articolo 41, comma 2, primo periodo, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, sono soppresse le parole: «e contrarre mutui» e le parole: «o dell’accensione».
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COMMA 71
71. Lo Stato, le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano e gli enti locali sono tenuti a provvedere, se consentito dalle clausole contrattuali, alla conversione dei mutui con oneri di ammortamento anche parzialmente a carico dello Stato in titoli obbligazionari di nuova emissione o alla rinegoziazione, anche con altri istituti, dei mutui stessi, in presenza di condizioni di rifinanziamento che consentano una riduzione del valore finanziario delle passività totali. Nel valutare la convenienza dell’operazione di rifinanziamento si dovrà tenere conto anche delle commissioni. In caso di mutuo a tasso fisso, per la verifica delle condizioni di rifinanziamento, lo Stato o l’ente pubblico interessato osservano regolarmente i tassi di mercato e si attivano allorchè il tasso swap con scadenza pari alla vita media residua del mutuo sia inferiore al tasso del mutuo di almeno un punto percentuale. Le operazioni di rinegoziazione dei mutui per i quali lo Stato paga direttamente gli istituti finanziatori sono effettuate direttamente dal Ministero dell’economia e delle finanze. Gli eventuali maggiori oneri derivanti dalle predette operazioni di rinegoziazione rispetto ai relativi stanziamenti complessivi di bilancio devono trovare compensazione nella minore spesa complessiva per interessi per il pagamento degli oneri derivanti dall’emissione dei titoli del debito pubblico per l’ammortamento dei mutui (1) (2).
(1) Comma modificato dall’ articolo 2 del D.L. 5 dicembre 2005, n. 250.
(2) Per la riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui al presente comma vedi l’articolo 1, comma 7, della legge 24 dicembre 2012, n. 228.
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COMMA 71-BIS
71-bis. I soggetti di cui al comma 71 devono inoltre verificare che l’incremento del valore nominale delle nuove passivita’ non superi di 5 punti percentuali il valore nominale di quella preesistente. In carenza di tale ulteriore condizione, il rifinanziamento non deve essere effettuato, fermo restando che all’atto della rinegoziazione dei mutui deve essere applicata la commissione onnicomprensiva sul debito residuo, in termini percentuali, secondo le condizioni previste dal sistema bancario (1).
(1) Comma inserito dall’articolo 1, comma 388 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 72
72. Gli stanziamenti di bilancio previsti per il pagamento dei mutui con oneri integralmente o parzialmente a carico dello Stato sono proporzionalmente adeguati ai nuovi piani di ammortamento conseguenti alla conclusione delle operazioni di conversione o rinegoziazione dei mutui di cui al comma 71.
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COMMA 73
73. Ai fini dell’attuazione di quanto stabilito dai commi 71 e 72 l’ente pubblico è tenuto a trasmettere, entro trenta giorni dal perfezionamento delle operazioni di cui al comma 71, all’amministrazione statale interessata, la relativa documentazione contrattuale, compresi i piani di ammortamento o di rimborso.
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COMMA 74
74. In caso di nuove emissioni di titoli obbligazionari con rimborso del capitale in un’unica soluzione alla scadenza, è necessario che al momento dell’emissione venga costituito un fondo di ammortamento del debito o conclusa una operazione di swap per l’ammortamento dello stesso, secondo quanto disposto dall’articolo 2 del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 1º dicembre 2003, n. 389 .
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COMMA 75
75. Al fine del consolidamento dei conti pubblici rilevanti per il rispetto degli obiettivi adottati con l’adesione al patto di stabilità e crescita le rate di ammortamento dei mutui attivati dalle regioni, dalle province autonome di Trento e di Bolzano, dagli enti locali e dagli altri enti pubblici ad intero carico del bilancio dello Stato sono pagate agli istituti finanziatori direttamente dallo Stato.
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COMMA 76
76. Per le stesse finalità di cui al comma 75 e con riferimento agli enti pubblici diversi dallo Stato, il debito derivante dai mutui è iscritto nel bilancio dell’amministrazione pubblica che assume l’obbligo di corrispondere le rate di ammortamento agli istituti finanziatori, ancorchè il ricavato del prestito sia destinato ad un’amministrazione pubblica diversa. L’amministrazione pubblica beneficiaria del mutuo, nel caso in cui le rate di ammortamento siano corrisposte agli istituti finanziatori da un’amministrazione pubblica diversa, iscrive il ricavato del mutuo nelle entrate per trasferimenti in conto capitale con vincolo di destinazione agli investimenti. L’istituto finanziatore, contestualmente alla stipula dell’operazione di finanziamento, ne dà notizia all’amministrazione pubblica tenuta al pagamento delle rate di ammortamento che, unitamente alla contabilizzazione del ricavato dell’operazione tra le accensioni di prestiti, provvede all’iscrizione del corrispondente importo tra i trasferimenti in conto capitale al fine di consentire la regolazione contabile dell’operazione (1).
(1) Vedi, anche, il Comunicato 7 novembre 2005.
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COMMA 77
77. Le amministrazioni pubbliche sono tenute ad adeguarsi alle disposizioni di cui ai commi 75 e 76 con riferimento alle nuove operazioni finanziarie.
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COMMA 78
78. Il Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento del tesoro procede alla gestione delle nuove posizioni finanziarie attive di sua competenza.
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COMMA 79
79. Al fine di sperimentare gli effetti del superamento del sistema di tesoreria unica il Ministro dell’economia e delle finanze, sentiti la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, il Ministro dell’interno e il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, individua con proprio decreto una regione, tre province, tre comunità montane, sei comuni e tre università nei quali durante l’anno 2005 i trasferimenti statali e le entrate proprie affluiscono direttamente ai tesorieri degli enti. L’individuazione degli enti, salvo che per la regione, viene effettuata assicurando la rappresentatività per aree geografiche; gli enti sono comunque individuati tra quelli che possono collegarsi, tramite i loro tesorieri, al sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici (SIOPE) istituito ai sensi dell’articolo 28, commi 3, 4 e 5, della legge 27 dicembre 2002, n. 289. La rilevazione per via telematica riguarda i dati contabili sia ai fini del calcolo del fabbisogno di cassa sia ai fini del calcolo dell’indebitamento netto. Con il predetto decreto vengono altresì definiti i criteri, le modalità e i tempi della sperimentazione relativa sia alle entrate sia alle spese. In relazione ai risultati registrati la sperimentazione può essere estesa, nel corso dello stesso anno 2005, ad altri enti (1).
(1) Vedi per gli enti locali il D.M. 18 febbraio 2005, per le università il D.M. 18 febbraio 2005, per le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano il D.M. 18 febbraio 2005. Vedi anche deroga di cui all’articolo 1 del D.L. 30 dicembre 2005, n. 272. Per la codificazione le modalità e i tempi per l’attuazione del SIOPE per gli enti di ricerca di cui al presente comma vedi il D.M. 14 novembre 2006, n. 135553, il D.M. 14 novembre 2006, n. 135554 e il D.M. 14 novembre 2006, n. 135555.
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COMMA 80
80. L’articolo 213 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, è sostituito dal seguente:
«Art. 213 (Gestione informatizzata del servizio di tesoreria) – 1. Qualora l’organizzazione dell’ente e del tesoriere lo consentano il servizio di tesoreria può essere gestito con modalità e criteri informatici e con l’uso di ordinativi di pagamento e di riscossione informatici, in luogo di quelli cartacei, le cui evidenze informatiche valgono a fini di documentazione, ivi compresa la resa del conto del tesoriere di cui all’articolo articolo 226 .
2. La convenzione di tesoreria di cui all’articolo 210 può prevedere che la riscossione delle entrate e il pagamento delle spese possano essere effettuati, oltre che per contanti presso gli sportelli di tesoreria, anche con le modalità offerte dai servizi elettronici di incasso e di pagamento interbancari.
3. Gli incassi effettuati dal tesoriere mediante i servizi elettronici interbancari danno luogo al rilascio di quietanza o evidenza bancaria ad effetto liberatorio per il debitore; le somme rivenienti dai predetti incassi sono versate alle casse dell’ente, con rilascio della quietanza di cui all’articolo 214 , non appena si rendono liquide ed esigibili in relazione ai servizi elettronici adottati e comunque nei tempi previsti nella predetta convenzione di tesoreria».
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COMMA 81
81. Ai fini della razionalizzazione e della semplificazione dell’attività amministrativa, con decreto da adottare ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro degli affari esteri emana disposizioni per la semplificazione della gestione finanziaria degli uffici all’estero.
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COMMA 82
[82. Per il contrasto e la prevenzione del rischio di utilizzazione illecita di finanziamenti pubblici, tutti gli enti e le società che fruiscono di finanziamenti a carico di bilanci pubblici o dell’Unione europea, anche sotto forma di esenzioni, incentivi o agevolazioni fiscali, in materia di avviamento, aggiornamento e formazione professionale, utilizzazione di lavoratori, sgravi contributivi per personale addetto all’attività produttiva, devono dotarsi entro il 31 ottobre 2005 di specifiche misure organizzative e di funzionamento idonee a prevenire il rischio del compimento di illeciti nel loro interesse o a loro vantaggio, nel rispetto dei princìpi previsti dal decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, predisposte ovvero verificate ed approvate dall’ente di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 19 marzo 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 139 del 18 giugno 2003, secondo tariffe, predeterminate e pubbliche, determinate sulla base del costo effettivo del servizio, attribuite allo stesso ente mediante riassegnazione ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 novembre 1999, n. 469. Dell’avvenuta adozione delle misure indicate al primo periodo viene data comunicazione al competente comitato di coordinamento finanziario regionale, per l’adozione delle rispettive iniziative ispettive e di verifica nei confronti dei soggetti che non risultino avere adottato le citate misure organizzative e di funzionamento. L’agenzia delle entrate comunica con evidenze informatiche all’ente di cui al primo periodo l’elenco dei soggetti che dichiarano di fruire delle agevolazioni o degli incentivi citati, per l’adozione delle conseguenti iniziative. Dall’attuazione del presente comma non possono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 4 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35.
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COMMA 83
83. Al fine di incentivare il passaggio dal sistema contributivo-indennizzatorio per danni all’agricoltura al sistema assicurativo contro i danni, l’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 3, lettere b) e c), del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, Fondo di solidarietà nazionale – interventi indennizzatori, è ridotta di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2005 e 2006 e il corrispondente importo è destinato agli interventi agevolativi per la stipula di contratti assicurativi contro i danni in agricoltura alla produzione e alle strutture, di cui all’articolo 1, comma 3, lettera a), del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, Fondo di solidarietà nazionale – incentivi assicurativi.
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COMMA 84
84. All’articolo 15 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, il comma 3 è sostituito dal seguente:
«3. Per la dotazione finanziaria del Fondo di solidarietà nazionale-incentivi assicurativi destinato agli interventi di cui all’articolo 1, comma 3, lettera a), si provvede ai sensi dell’articolo 11, comma 3, lettera f), della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni. Per la dotazione finanziaria del Fondo di solidarietà nazionale – interventi indennizzatori, destinato agli interventi di cui all’articolo 1, comma 3, lettere b) e c), , si provvede a valere sulle risorse del Fondo di protezione civile, come determinato ai sensi dell’articolo 11, comma 3, lettera d), della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni, nel limite stabilito annualmente dalla legge finanziaria».
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COMMA 85
85. Per gli stessi fini di cui al comma 83, per l’anno 2005 la dotazione del Fondo per la riassicurazione dei rischi, istituito presso l’Istituto per studi, ricerche e informazioni sul mercato agricolo (ISMEA), ai sensi dell’articolo 127, comma 3, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, è incrementata di 50 milioni di euro, di cui 5 milioni di euro da destinare preferenzialmente agli interventi di riassicurazione relativi ai fondi rischi di mutualità.
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COMMA 86
86. Per gli interventi previsti all’articolo 66, comma 3, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, la dotazione del Fondo di investimento nel capitale di rischio, previsto dal regolamento di cui al decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali 22 giugno 2004, n. 182, è incrementata per l’anno 2005 di 50 milioni di euro.
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COMMA 87
87. Nell’ambito del Fondo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica e di qualità di cui all’articolo 59, comma 2-bis, della legge 23 dicembre 1999, n. 488, e successive modificazioni, è istituito un apposito capitolo per l’attuazione del Piano d’azione nazionale per l’agricoltura biologica e i prodotti biologici con una dotazione di 5 milioni di euro per l’anno 2005, a valere, per la somma di 3 milioni di euro, sulle disponibilità di cui all’autorizzazione di spesa recate dall’articolo 5, comma 7, della legge 27 marzo 2001, n. 122 che sono a tal fine versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate all’apposita unità previsionale di base. Le modalità di spesa inerenti tale capitolo sono definite con apposito decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali da emanare entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge (1) .
(1) Per l’incremento dell’autorizzazione di spesa di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008, 2009, per l’attuazione del Piano d’azione nazionale per l’agricoltura biologica e i prodotti biologici di cui al presente comma, vedi l’articolo 1, comma 1085, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
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COMMA 88
88. Ai fini di quanto disposto dall’articolo 48, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le risorse per la contrattazione collettiva nazionale previste dall’articolo 3, comma 46, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, a carico del bilancio statale, sono incrementate di 292 milioni di euro per l’anno 2005 e di 396 milioni di euro a decorrere dall’anno 2006.
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COMMA 89
89. Le risorse previste dall’articolo 3, comma 47, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, per corrispondere i miglioramenti retributivi al personale statale in regime di diritto pubblico sono incrementate di 119 milioni di euro per l’anno 2005 e di 159 milioni di euro a decorrere dall’anno 2006, con specifica destinazione, rispettivamente, di 105 milioni di euro e di 139 milioni di euro per il personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia di cui al decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195 (1).
(1) Per l’incremento delle risorse di cui al presente comma a decorrere dall’anno 2006 vedi articolo 1, commi 176 e 177 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 90
[90. Le somme di cui ai commi 88 e 89, comprensive degli oneri contributivi ai fini previdenziali e dell’IRAP, costituiscono l’importo complessivo massimo di cui all’articolo 11, comma 3, lettera h), della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni. A decorrere dal 2005, è stanziata la somma di un milione di euro da destinare alla copertura delle spese connesse alla responsabilità civile e amministrativa per gli eventi dannosi, non dolosi, causati a terzi dal personale delle Forze armate nello svolgimento delle proprie attività istituzionali.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 2268, comma 1, del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66.
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COMMA 91
91. Per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale gli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali per il biennio 2004-2005, nonchè quelli derivanti dalla corresponsione dei miglioramenti economici al personale di cui all’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono posti a carico dei rispettivi bilanci ai sensi dell’articolo 48, comma 2, del medesimo decreto legislativo, tenuto anche conto dei risparmi derivanti dalle disposizioni di cui ai commi da 93 a 106 riferite all’anno 2005. In sede di deliberazione degli atti di indirizzo previsti dall’articolo 47, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, i comitati di settore provvedono alla quantificazione delle relative risorse e alla determinazione della quota da destinare all’incentivazione della produttività, attenendosi, quale tetto massimo di crescita delle retribuzioni, ai criteri previsti per il personale delle amministrazioni dello Stato di cui al comma 88.
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COMMA 92
92. Il decreto del Presidente della Repubblica 25 agosto 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 225 del 24 settembre 2004, concernente le piante organiche degli enti di ricerca, si intende applicabile anche all’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (ISFOL), di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 19 marzo 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 139 del 18 giugno 2003.
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COMMA 93
93. Le dotazioni organiche delle amministrazioni dello Stato anche ad ordinamento autonomo, delle agenzie, incluse le agenzie fiscali di cui agli articoli 62, 63 e 64 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni, degli enti pubblici non economici, degli enti di ricerca e degli enti di cui all’articolo 70, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, sono rideterminate, sulla base dei princìpi e criteri di cui all’articolo 1, comma 1, del predetto decreto legislativo e all’articolo 34, comma 1, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, apportando una riduzione non inferiore al 5 per cento della spesa complessiva relativa al numero dei posti in organico di ciascuna amministrazione, tenuto comunque conto del processo di innovazione tecnologica. Ai predetti fini le amministrazioni adottano adeguate misure di razionalizzazione e riorganizzazione degli uffici, anche sulla base di quanto previsto dal comma 192, mirate ad una rapida e razionale riallocazione del personale ed alla ottimizzazione dei compiti direttamente connessi con le attività istituzionali e dei servizi da rendere all’utenza, con significativa riduzione del numero di dipendenti attualmente applicati in compiti logistico-strumentali e di supporto. Le amministrazioni interessate provvedono a tale rideterminazione secondo le disposizioni e le modalità previste dai rispettivi ordinamenti. Le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, provvedono con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro competente, di concerto con il Ministro per la funzione pubblica e con il Ministro dell’economia e delle finanze. Per le amministrazioni che non provvedono entro il 30 aprile 2005 a dare attuazione agli adempimenti contenuti nel presente comma la dotazione organica è fissata sulla base del personale in servizio, riferito a ciascuna qualifica, alla data del 31 dicembre 2004. In ogni caso alle amministrazioni e agli enti, finchè non provvedono alla rideterminazione del proprio organico secondo le predette previsioni, si applica il divieto di cui all’articolo 6, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Al termine del triennio 2005-2007 le amministrazioni di cui al presente comma rideterminano ulteriormente le dotazioni organiche per tener conto degli effetti di riduzione del personale derivanti dalle disposizioni del presente comma e dei commi da 94 a 106. Sono comunque fatte salve le previsioni di cui al combinato disposto dell’articolo 3, commi 53, ultimo periodo, e 71, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, nonchè le procedure concorsuali in atto alla data del 30 novembre 2004, le mobilità che l’amministrazione di destinazione abbia avviato alla data di entrata in vigore della presente legge e quelle connesse a processi di trasformazione o soppressione di amministrazioni pubbliche ovvero concernenti personale in situazione di eccedenza, compresi i docenti di cui all’articolo 35, comma 5, terzo periodo, della legge 27 dicembre 2002, n. 289. Ai fini del concorso delle autonomie regionali e locali al rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, le disposizioni di cui al presente comma costituiscono princìpi e norme di indirizzo per le predette amministrazioni e per gli enti del Servizio sanitario nazionale, che operano le riduzioni delle rispettive dotazioni organiche secondo l’ambito di applicazione da definire con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 98 (1).
(1) Vedi interpretazione di cui all’articolo 5, comma 1 novies del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7 e all’articolo 3 comma 6 del D.L. 31 maggio 2005, n. 90. Vedi inoltre il Decreto 28 aprile 2005 , il Decreto 26 maggio 2005 e l’articolo 1 della legge 20 febbraio 2006, n. 79. A norma dell’articolo 2, comma 337, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 a decorrere dall’anno 2008 gli Enti parco nazionali sono autorizzati a effettuare assunzioni di personale anche in deroga alla normativa vigente, previo esperimento delle procedure di mobilità. Per l’incremento delle dotazioni organiche vedi il medesimo articolo 2, comma 337.
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COMMA 94
94. Le disposizioni di cui al comma 93 non si applicano alle Forze armate, al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, ai Corpi di polizia, al personale della carriera diplomatica e prefettizia, ai magistrati ordinari, amministrativi e contabili, agli avvocati e procuratori dello Stato, agli ordini e collegi professionali e relativi consigli e federazioni, alle università, al comparto scuola ed alle istituzioni di alta formazione e specializzazione artistica e musicale (1) .
(1) A norma dell’articolo 1, comma 1107, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le disposizioni di cui al presente comma, sono estese al personale degli Enti parco nazionali funzionalmente equiparato al Corpo forestale dello Stato.
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COMMA 95
95. Per gli anni 2005, 2006 e 2007 alle amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, alle agenzie, incluse le agenzie fiscali di cui agli 62, 63 e 64 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni, agli enti pubblici non economici, agli enti di ricerca ed agli enti di cui all’articolo 70, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, è fatto divieto di procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato, ad eccezione delle assunzioni relative alle categorie protette. Il divieto si applica anche alle assunzioni dei segretari comunali e provinciali nonchè al personale di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni. Per le regioni, le autonomie locali ed il Servizio sanitario nazionale si applicano le disposizioni di cui al comma 98. Sono fatte salve le norme speciali concernenti le assunzioni di personale contenute: nell’ articolo 3, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, commi 59, 70, 146 e 153, e nell’ articolo 4, comma 64, della legge 24 dicembre 2003, n. 350; nell’articolo 2 del decreto-legge 30 gennaio 2004, n. 24, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2004, n. 87, nell’articolo 1, comma 2, della legge 27 marzo 2004, n. 77, e nell’articolo 2, comma 2-ter, del decreto-legge 27 gennaio 2004, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 marzo 2004, n. 77. Sono fatte salve le assunzioni connesse con la professionalizzazione delle Forze armate di cui alla legge 14 novembre 2000, n. 331, al decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, ed alla legge 23 agosto 2004, n. 226. Sono, altresì, fatte salve le assunzioni autorizzate con decreto del Presidente della Repubblica del 25 agosto 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 225 del 24 settembre 2004, e quelle di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 luglio 2004 e al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 luglio 2004, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n. 224 del 23 settembre 2004, non ancora effettuate alla data di entrata in vigore della presente legge. È consentito, in ogni caso, il ricorso alle procedure di mobilità, anche intercompartimentale (1).
(1) Vedi interpretazione di cui all’articolo 3 comma 6 del D.L. 31 maggio 2005, n. 90. Vedi, anche, l’articolo 1 del D.P.R. 6 settembre 2005. Vedi deroga di cui all’articolo 1, commi 175, 249 e 524 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, agli articoli 1e 3 del D.L. 30 dicembre 2005, n. 272 e all’articolo 1 della legge 20 febbraio 2006, n. 79. Per la deroga al presente comma vedi l’articolo 2, comma 100, del D.L. 3 ottobre 2006, n. 262 e l’articolo 1, commi 515, 516, 517, 518 e 522 della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
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COMMA 96
96. Per fronteggiare indifferibili esigenze di servizio di particolare rilevanza ed urgenza, in deroga al divieto di cui al comma 95, per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007, le amministrazioni ivi previste possono procedere ad assunzioni, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, nel limite di un contingente complessivo di personale corrispondente ad una spesa annua lorda pari a 120 milioni di euro a regime. A tal fine è costituito un apposito fondo nello stato di previsione della spesa del Ministero dell’economia e delle finanze con uno stanziamento pari a 40 milioni di euro per l’anno 2005, a 160 milioni di euro per l’anno 2006, a 280 milioni di euro per l’anno 2007 e a 360 milioni di euro a decorrere dall’anno 2008. Per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007, nel limite di una spesa pari a 40 milioni di euro in ciascun anno iniziale e a 120 milioni di euro a regime, le autorizzazioni ad assumere vengono concesse secondo le modalità di cui all’articolo 39, comma 3-ter, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni (1) .
(1) Vedi articoli 1, comma 4 bis e 1 bis del D.L. 31 marzo 2005, n. 45. Vedi, anche articolo 1-bis del D.L. 30 giugno 2005, n. 115 , articolo 1 del D.P.R. 6 settembre 2005 e articolo 11 quaterdecies, comma 7 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203. Vedi articolo 1, commi 246 e 257 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 e gli articoli 1e 3 del D.L. 30 dicembre 2005, n. 272. Per l’incremento del fondo di cui al presente comma, relativo agli anni 2007, 2008 e 2009, vedi l’articolo 1, comma 513, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Per una riduzione del fondo di cui al presente comma, vedi l’articolo 1, comma 940, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Vedi l’ articolo 3, comma 86, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
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COMMA 97
97. Nell’ambito delle procedure e nei limiti di autorizzazione all’assunzione di cui al comma 96 è prioritariamente considerata l’immissione in servizio degli addetti a compiti di sicurezza pubblica e di difesa nazionale “, di soccorso tecnico urgente, di prevenzione e vigilanza antincendio, nonché (1):
a) del personale del settore della ricerca;
b) del personale che presti attualmente o abbia prestato servizio per almeno due anni in posizione di comando o distacco presso l’Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici ai sensi dell’articolo 2, comma 6, del decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 1998, n. 267;
c) per la copertura delle vacanze organiche nei ruoli degli ufficiali giudiziari C1 e nei ruoli dei cancellieri C1 dell’amministrazione giudiziaria, dei vincitori e degli idonei al concorso pubblico per la copertura di 443 posti di ufficiale giudiziario C1, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4ª serie speciale, n. 98 del 13 dicembre 2002;
d) del personale del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura;
e) dei candidati a magistrato del Consiglio di Stato risultati idonei al concorso a posti di consiglieri di Stato che abbiano conservato, senza soluzione di continuità, i requisiti per la nomina a tale qualifica fino alla data di entrata in vigore della presente legge (2);
f) a decorrere dal 2006, dei dirigenti e funzionari del Ministero dell’economia e delle finanze delle agenzie fiscali, ivi inclusa l’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, previo superamento di uno speciale corso-concorso pubblico unitario, bandito e curato dalla Scuola superiore dell’economia e delle finanze e disciplinato con decreto non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze, anche in deroga al decreto legislativo n. 165 del 2001. A tal fine e per le ulteriori finalità istituzionali della suddetta Scuola, possono essere utilizzate le attività di cui all’articolo 19, comma 2, della legge 27 luglio 2000, n. 212 (3) ;
g) del personale necessario per assicurare il rispetto degli impegni internazionali e il controllo dei confini dello Stato;
h) dei vincitori di concorsi banditi per le esigenze di personale civile degli arsenali della Marina militare ed espletati alla data del 30 settembre 2004 (4);
h-bis) per la copertura delle posizioni dirigenziali della Presidenza del Consiglio dei ministri (5);
h-ter) del personale del Ministero degli affari esteri (5);
h-quater) del personale dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (5);
h-quinquies) del personale di magistratura della giustizia amministrativa (5).
(1) Alinea modificato dall’articolo 1 del D.L. 31 marzo 2005, n. 45.
(2) Per l’interpretazione della presente lettera vedi l’articolo 18 del D.L. 30 dicembre 2005, n. 273.
(3) Lettera modificata dall’articolo 7-decies del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7
(4) Lettera sostituita dall’articolo 1 del D. L. 31 marzo 2005, n. 45. Vedi, anche, l’articolo 1 del D.P.R. 6 settembre 2005.
(5) Lettera aggiunta dall’articolo 1, comma 540, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
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COMMA 98
98. Ai fini del concorso delle autonomie regionali e locali al rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, con decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, da emanare previo accordo tra Governo, regioni e autonomie locali da concludere in sede di Conferenza unificata, per le amministrazioni regionali, gli enti locali di cui all’articolo 2, commi 1 e 2, del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e gli enti del Servizio sanitario nazionale, sono fissati criteri e limiti per le assunzioni per il triennio 2005-2007, previa attivazione delle procedure di mobilità e fatte salve le assunzioni del personale infermieristico del Servizio sanitario nazionale. Le predette misure devono garantire, per le regioni e le autonomie locali, la realizzazione di economie di spesa lorde non inferiori a 213 milioni di euro per l’anno 2005, a 572 milioni di euro per l’anno 2006, a 850 milioni di euro per l’anno 2007 e a 940 milioni di euro a decorrere dall’anno 2008 e, per gli enti del Servizio sanitario nazionale, economie di spesa lorde non inferiori a 215 milioni di euro per l’anno 2005, a 579 milioni di euro per l’anno 2006, a 860 milioni di euro per l’anno 2007 e a 949 milioni di euro a decorrere dall’anno 2008. Fino all’emanazione dei decreti di cui al presente comma trovano applicazione le disposizioni di cui al primo periodo del comma 95. Le province e i comuni che non abbiano rispettato le regole del patto di stabilità interno non possono procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo nell’anno successivo a quello del mancato rispetto. I singoli enti in caso di assunzioni di personale devono autocertificare il rispetto delle disposizioni del patto di stabilità interno per l’anno precedente quello nel quale vengono disposte le assunzioni. In ogni caso sono consentite, previa autocertificazione degli enti, le assunzioni connesse al passaggio di funzioni e competenze alle regioni e agli enti locali il cui onere sia coperto dai trasferimenti erariali compensativi della mancata assegnazione di unità di personale. Per le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e l’Unioncamere, con decreto del Ministero delle attività produttive, d’intesa con la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica e con il Ministero dell’economia e delle finanze, sono individuati specifici indicatori di equilibrio economico-finanziario, volti a fissare criteri e limiti per le assunzioni a tempo indeterminato, nel rispetto delle previsioni di cui al presente comma (1).
(1) Vedi, anche, il D.M. 8 febbraio 2006. Per la disapplicazione parziale delle disposizioni di cui al presente comma, vedi l’articolo 1, comma 557, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
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COMMA 99
99. Le disposizioni in materia di assunzioni di cui ai commi da 93 a 107 si applicano anche al trattenimento in servizio di cui all’articolo 1-quater del decreto-legge 28 maggio 2004, n. 136, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 luglio 2004, n. 186. A tal fine, per il comparto scuola si applica la specifica disciplina autorizzatoria delle assunzioni.
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COMMA 100
100. I termini di validità delle graduatorie per le assunzioni di personale presso le amministrazioni pubbliche che per gli anni 2005, 2006 e 2007 sono soggette a limitazioni delle assunzioni sono prorogati di un triennio. In attesa dell’emanazione del regolamento di cui all’articolo 9 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, continuano ad applicarsi le disposizioni di cui all’articolo 3, comma 61, terzo periodo, della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (1).
(1) Il termine di cui al presente comma è stato prorogato al 31 dicembre 2008 dall’articolo 1, comma 536, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e al 31 dicembre 2010 dall’articolo 5, comma 1, del D.L. 30 dicembre 2008, n. 207.
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COMMA 101
101. Le disposizioni di cui ai commi 95 e 96 non si applicano al comparto scuola, alle università nonchè agli ordini ed ai collegi professionali e relativi consigli e federazioni.
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COMMA 102
102. Le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, e all’articolo 70, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, non ricomprese nell’elenco 1 allegato alla presente legge, adeguano le proprie politiche di reclutamento di personale al principio del contenimento della spesa in coerenza con gli obiettivi fissati dai documenti di finanza pubblica. A tal fine, secondo modalità indicate dal Ministero dell’economia e delle finanze, d’intesa con la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica, gli organi competenti ad adottare gli atti di programmazione dei fabbisogni di personale trasmettono annualmente alle predette amministrazioni i dati previsionali dei fabbisogni medesimi.
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COMMA 103
[103. A decorrere dall’anno 2013, le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, e all’articolo 70, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, possono, previo esperimento delle procedure di mobilità, effettuare assunzioni a tempo indeterminato entro i limiti delle cessazioni dal servizio verificatesi nell’anno precedente (1) (2).]
(1) La Corte costituzionale, con sentenza 10 marzo 2006, n. 88 (in Gazz.Uff., 15 marzo 2006, n. 11) ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del presente comma nella parte in cui si applica alla Regione Friuli-Venezia Giulia.
(2) Comma modificato dall’articolo 1, comma 537, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, dall’ articolo 3, comma 105, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e successivamente dall’articolo 66, comma 12 del D.L. 25 giugno 2008, n.112, come modificato dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, in sede di conversione.
(3) Comma abrogato dall’ articolo 9, comma 8, del D.L. 31 maggio 2010 , n. 78.
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COMMA 104
104. Il secondo periodo del comma 4 dell’articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, è sostituito dal seguente: «Per le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le agenzie, ivi compresa l’Agenzia autonoma per la gestione dell’albo dei segretari comunali e provinciali, gli enti pubblici non economici e gli enti di ricerca, con organico superiore alle 200 unità, l’avvio delle procedure concorsuali è subordinato all’emanazione di apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare su proposta del Ministro per la funzione pubblica di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze».
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COMMA 105
[105. A decorrere dall’anno 2005, le università adottano programmi triennali del fabbisogno di personale docente, ricercatore e tecnico-amministrativo, a tempo determinato e indeterminato, tenuto conto delle risorse a tal fine stanziate nei rispettivi bilanci. I programmi sono valutati dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ai fini della coerenza con le risorse stanziate nel fondo di finanziamento ordinario, fermo restando il limite del 90 per cento ai sensi della normativa vigente (1) .] (2)
(1) Vedi l’articolo 1 del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7.
(2) Comma abrogato dall’articolo 11, comma 1, lettera c), del D.Lgs. 29 marzo 2012, n. 49.
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COMMA 106
106. Per il funzionamento del Dipartimento nazionale per le politiche antidroga è autorizzata l’ulteriore spesa di 6 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2005.
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COMMA 107
107. Per le regioni, le autonomie locali e gli enti del Servizio sanitario nazionale le economie derivanti dall’attuazione dei commi da 93 a 105 conseguenti a misure limitative delle assunzioni per gli anni 2006, 2007 e 2008 restano acquisite ai bilanci degli enti ai fini del miglioramento dei relativi saldi.
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COMMA 108
108. È stanziata, per l’anno 2005, la somma di 10 milioni di euro per il finanziamento delle attività inerenti alla programmazione e realizzazione del sistema integrato di trasporto denominato «Autostrade del mare», di cui al Piano generale dei trasporti e della logistica, approvato con deliberazione del Consiglio dei ministri del 2 marzo 2001, attuato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per il tramite della società Rete autostrade mediterranee Spa (RAM) del gruppo Sviluppo Italia Spa.
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COMMA 109
109. I soggetti che nell’esercizio di impresa si rendono acquirenti di tartufi da raccoglitori dilettanti od occasionali non muniti di partita IVA sono tenuti ad emettere autofattura con le modalità e nei termini di cui all’articolo 21 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni. In deroga all’all’articolo 21, comma 2, lettera c) del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, , e successive modificazioni, i soggetti acquirenti di cui al primo periodo omettono l’indicazione nell’autofattura delle generalità del cedente e sono tenuti a versare all’erario, senza diritto di detrazione, gli importi dell’IVA relativi alle autofatture emesse nei termini di legge. La cessione di tartufo non obbliga il cedente raccoglitore dilettante od occasionale non munito di partita IVA ad alcun obbligo contabile. I cessionari sono obbligati a comunicare annualmente alle regioni di appartenenza la quantità del prodotto commercializzato e la provenienza territoriale dello stesso, sulla base delle risultanze contabili. I cessionari sono obbligati a certificare al momento della vendita la provenienza del prodotto, la data di raccolta e quella di commercializzazione (1).
(1) Comma modificato dall’ articolo 1, comma 334, della Legge 24 dicembre 2012, n. 228.
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COMMA 110
110. Allo scopo di concorrere al soddisfacimento della domanda di abitazioni, con particolare riferimento alle aree metropolitane ad alta tensione abitativa, e per agevolare la mobilità del personale dipendente da amministrazioni dello Stato, è consentita la modifica in aumento del limite numerico degli alloggi da realizzare nell’ambito di programmi straordinari di edilizia residenziale pubblica di cui al comma 150 dell’articolo 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, da concedere in locazione o in godimento ai medesimi dipendenti, fermo restando il limite volumetrico complessivo degli interventi oggetto dei programmi stessi (1).
(1) Vedi articolo 1, comma 453 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 111
111. Allo scopo di favorire l’accesso delle giovani coppie alla prima casa di abitazione, è istituito, per l’anno 2005, presso il Ministero dell’economia e delle finanze, un fondo per il sostegno finanziario all’acquisto di unità immobiliari da adibire ad abitazione principale in regime di edilizia convenzionata da cooperative edilizie, aziende territoriali di edilizia residenziale pubbliche ed imprese private. La dotazione finanziaria del predetto fondo per l’anno 2005 è fissata in 10 milioni di euro. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze di concerto con i Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e per le pari opportunità, sono fissati i criteri per l’accesso al fondo e i limiti di fruizione dei benefici di cui al presente comma (1).
(1) La Corte costituzionale, con sentenza 24 marzo 2006, n. 118 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del presente comma.
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COMMA 112
112. Il contributo statale annuo a favore della Federazione nazionale delle istituzioni pro ciechi di cui all’articolo 3, comma 3, della legge 28 agosto 1997, n. 284, è aumentato a decorrere dal 2005 di euro 350.000.
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COMMA 113
113. Il contributo statale annuo a favore dell’Associazione nazionale vittime civili di guerra è aumentato a decorrere dall’anno 2005 di euro 250.000 (1).
(1) Vedi articolo 11-quaterdecies, comma 10 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203.
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COMMA 114
114. All’articolo 2, comma 31, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, le parole: «legalmente riconosciute» sono sostituite dalle seguenti: «legalmente costituite».
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COMMA 115
115. Nell’ambito delle risorse preordinate sul Fondo per l’occupazione di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono determinati i criteri e le modalità per la destinazione dell’importo aggiuntivo di 2 milioni di euro per il 2005, per il finanziamento degli interventi di cui all’articolo 80, comma 4, della legge 23 dicembre 1998, n. 448.
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COMMA 116
116. Per l’anno 2005, le amministrazioni di cui agli articoli 1, comma 2, e 70, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, possono avvalersi di personale a tempo determinato, ad eccezione di quanto previsto dall’articolo 108 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, nel limite della spesa media annua sostenuta per le stesse finalità nel triennio 1999-2001. La spesa per il personale a tempo determinato in servizio presso il Corpo forestale dello Stato nell’anno 2005, assunto ai sensi della legge 5 aprile 1985, n. 124, non può superare quella sostenuta per lo stesso personale nell’anno 2004. Le limitazioni di cui al presente comma non trovano applicazione nei confronti del personale infermieristico del Servizio sanitario nazionale. Le medesime limitazioni non trovano altresì applicazione nei confronti delle regioni e delle autonomie locali. Gli enti locali che per l’anno 2004 non abbiano rispettato le regole del patto di stabilità interno non possono avvalersi di personale a tempo determinato o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Per il comparto scuola e per quello delle istituzioni di alta formazione e specializzazione artistica e musicale trovano applicazione le specifiche disposizioni di settore.
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COMMA 117
117. I Ministeri per i beni e le attività culturali, della giustizia, della salute e l’Agenzia del territorio sono autorizzati ad avvalersi, sino al 31 dicembre 2005, del personale in servizio con contratti di lavoro a tempo determinato, prorogati ai sensi dell’articolo 3, comma 62, della legge 24 dicembre 2003, n. 350. Il Ministero dell’economia e delle finanze può continuare ad avvalersi fino al 31 dicembre 2005 del personale utilizzato ai sensi dell’articolo 47, comma 10, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni (1).
(1) Per l’ulteriore proroga dei contratti di cui al presente comma vedi articolo 1, comma 237 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 .
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COMMA 118
118. Possono essere prorogati fino al 31 dicembre 2005 i contratti di lavoro a tempo determinato stipulati dagli organi della magistratura amministrativa nonchè i contratti di lavoro a tempo determinato stipulati dall’INPS, dall’INPDAP e dall’INAIL già prorogati ai sensi dell’articolo 1 del decreto-legge 28 maggio 2004, n. 136, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 luglio 2004, n. 186, i cui oneri continuano ad essere posti a carico dei bilanci degli enti predetti (1).
(1) Per l’eventuale ulteriore proroga dei contratti di cui al presente comma vedi articolo 1, comma 239 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 119
119. L’Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (APAT) può continuare ad avvalersi, sino al 31 dicembre 2005, del personale in servizio nell’anno 2004 con contratto a tempo determinato o con convenzione o con altra forma di flessibilità e di collaborazione nel limite massimo di spesa complessivamente stanziata per lo stesso personale nell’anno 2004 dalla predetta Agenzia. I relativi oneri continuano a fare carico sul bilancio dell’Agenzia. Il Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione (CNIPA) è autorizzato a prorogare, fino al 31 dicembre 2005, i rapporti di lavoro del personale con contratto a tempo determinato in servizio nell’anno 2004. I relativi oneri continuano a fare carico sul bilancio del Centro.
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COMMA 120
120. Al fine di consentire il completamento e l’aggiornamento dei dati per la rilevazione dei cittadini italiani residenti all’estero, i rapporti di impiego a tempo determinato stipulati ai sensi dell’articolo 2, comma 1, della legge 27 maggio 2002, n. 104, possono proseguire nell’anno 2005 fino al completamento dell’ultimo rinnovo semestrale autorizzato ai sensi dell’articolo 1-bis del decreto-legge 31 marzo 2003, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 maggio 2003, n. 122.
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COMMA 121
121. Le procedure di conversione in rapporti di lavoro a tempo indeterminato dei contratti di formazione e lavoro di cui all’articolo 3, comma 63, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, possono essere effettuate unicamente nel rispetto delle limitazioni e delle modalità previste dalla normativa vigente per l’assunzione di personale a tempo indeterminato. I rapporti in essere instaurati con il personale interessato alla predetta conversione sono comunque prorogati al 31 dicembre 2005 (1).
(1) Per la proroga al 31 dicembre 2008 dei contratti di formazione e lavoro, di cui al presente comma, vedi l’articolo 1, comma 243 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 e l’articolo 1, comma 528, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, come modificato dall’articolo 3, comma 100, della legge 24 dicembre 2007 n. 244 .
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COMMA 122
122. Per l’anno 2005 per gli enti di ricerca, l’Istituto superiore di sanità, l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro, gli istituti zooprofilattici sperimentali, l’Agenzia per i servizi sanitari regionali, l’Agenzia italiana del farmaco, gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, l’Agenzia spaziale italiana, l’Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente, il CNIPA, nonchè per le università e le scuole superiori ad ordinamento speciale, sono fatte comunque salve le assunzioni a tempo determinato e la stipula di contratti di collaborazione coordinata e continuativa per l’attuazione di progetti di ricerca e di innovazione tecnologica ovvero di progetti finalizzati al miglioramento di servizi anche didattici per gli studenti, i cui oneri non risultino a carico dei bilanci di funzionamento degli enti o del Fondo di finanziamento degli enti o del Fondo di finanziamento ordinario delle università.
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COMMA 123
123. I comandi del personale della società Poste italiane Spa e dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, di cui dall’articolo 3, comma 64, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, sono prorogati al 31 dicembre 2005 (67).
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COMMA 124
124. Nulla è dovuto a titolo di indennità o trattamento economico aggiuntivo comunque denominato nei confronti del personale in servizio presso enti e società derivanti da processi di privatizzazione di amministrazioni pubbliche esercenti attività e servizi in regime di monopolio e già proveniente dalle predette amministrazioni pubbliche che sia trasferito a domanda con il semplice consenso dell’ente o della società e dell’amministrazione di destinazione presso le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni.
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COMMA 125
125. All’articolo 40, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, al terzo periodo le parole: «i ricercatori e i tecnologi degli enti di ricerca, compresi quelli dell’ENEA,» sono soppresse.
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COMMA 126
126. Per la proroga delle attività di cui all’articolo 78, comma 31, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, è autorizzata, per l’anno 2005, la spesa di 375 milioni di euro.
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COMMA 127
127. Per l’anno scolastico 2005-2006, la consistenza numerica della dotazione del personale docente in organico di diritto non potrà superare quella complessivamente determinata nel medesimo organico di diritto per l’anno scolastico 2004-2005.
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COMMA 128
128. L’insegnamento della lingua straniera nella scuola primaria è impartito dai docenti della classe in possesso dei requisiti richiesti o da altro docente facente parte dell’organico di istituto sempre in possesso dei requisiti richiesti. Possono essere attivati posti di lingua straniera da assegnare a docenti specialisti solo nei casi in cui non sia possibile coprire le ore di insegnamento con i docenti di classe o di istituto. Al fine di realizzare quanto previsto dal presente comma, la cui applicazione deve garantire il recupero all’insegnamento sul posto comune di non meno di 7.100 unità per ciascuno degli anni scolastici 2005-2006 e 2006-2007, sono attivati corsi di formazione, nell’ambito delle annuali iniziative di formazione in servizio del personale docente, la cui partecipazione è obbligatoria per tutti i docenti privi dei requisiti previsti per l’insegnamento della lingua straniera. Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca adotta ogni idonea iniziativa per assicurare il conseguimento del predetto obiettivo (1).
(1) Vedi articolo 3, comma 4 del D.L. 30 giugno 2005, n. 115.
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COMMA 129
129. La spesa per supplenze brevi del personale docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario, al lordo degli oneri sociali a carico dell’amministrazione e dell’imposta regionale sulle attività produttive, non può superare l’importo di 766 milioni di euro per l’anno 2005 e di 565 milioni di euro a decorrere dall’anno 2006. Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca adotta ogni idonea misura per assicurare il rispetto dei predetti limiti (1) .
(1) Per la riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui al presente comma vedi l’ articolo 2, comma 5, del D.L. 7 settembre 2007, n.147.
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COMMA 130
130. Per l’attuazione del piano programmatico di cui all’articolo 1, comma 3, della legge 28 marzo 2003, n. 53, è autorizzata, a decorrere dall’anno 2005, l’ulteriore spesa complessiva di 110 milioni di euro per i seguenti interventi: anticipo delle iscrizioni e generalizzazione della scuola dell’infanzia, iniziative di formazione iniziale e continua del personale, interventi di orientamento contro la dispersione scolastica e per assicurare la realizzazione del diritto-dovere di istruzione e formazione (1).
(1) Per la riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui al presente comma, vedi l’ articolo 3 della legge 11 gennaio 2007, n. 1.
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COMMA 131
131. Per la realizzazione di interventi di edilizia e per l’acquisizione di attrezzature didattiche e strumentali di particolare rilevanza da parte delle istituzioni di cui all’articolo 1 della legge 21 dicembre 1999, n. 508, è autorizzata a decorrere dall’anno 2005 la spesa di 10 milioni di euro (1).
(1) Per la riduzione degli stanziamenti di cui al presente comma vedi l’articolo 27, comma 2, lettera d), del D.L. 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla Legge 8 novembre 2013 n. 128.
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COMMA 132
132. Per il triennio 2005-2007 è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di cui agli articoli 1, comma 2, e 70, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, di adottare provvedimenti per l’estensione di decisioni giurisdizionali aventi forza di giudicato, o comunque divenute esecutive, in materia di personale delle amministrazioni pubbliche (1) (2).
(1) Comma modificato dall’articolo 14-septiesdecies del D.L. 30 giugno 2005, n. 115. Per la proroga delle disposizioni di cui al presente comma, vedi l’articolo 25, comma 1, del D.L. 31 dicembre 2007, n. 248. Vedi, anche, il comma 1-bis del citato articolo 25 del D.L. 248/2007..
(2) A norma dell’articolo 41, comma 6, del D.L. 30 dicembre 2008, n. 207 , il divieto di cui al presente comma, e’ prorogato anche per gli anni successivi al 2008.
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COMMA 133
133. All’articolo 61 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, dopo il comma 1 è inserito il seguente:
«1-bis. Le pubbliche amministrazioni comunicano alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica e al Ministero dell’economia e delle finanze l’esistenza di controversie relative ai rapporti di lavoro dalla cui soccombenza potrebbero derivare oneri aggiuntivi significativamente rilevanti per il numero dei soggetti direttamente o indirettamente interessati o comunque per gli effetti sulla finanza pubblica. La Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica, d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze, può intervenire nel processo ai sensi dell’articolo 105 del codice di procedura civile».
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COMMA 134
134. Dopo l’articolo 63 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è inserito il seguente:
«Art. 63-bis. (Intervento dell’ARAN nelle controversie relative ai rapporti di lavoro). – 1. L’ARAN può intervenire nei giudizi innanzi al giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, aventi ad oggetto le controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni di cui agli articoli 1, comma 2, e , e 70, comma 4, al fine di garantire la corretta interpretazione e l’uniforme applicazione dei contratti collettivi. Per le controversie relative al personale di cui all’articolo 3, derivanti dalle specifiche discipline ordinamentali e retributive, l’intervento in giudizio può essere assicurato attraverso la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica, d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze».
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COMMA 135
135. La dotazione del Fondo di cui all’articolo 3, comma 149, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, è incrementata di un milione di euro per ciascuno degli anni 2005 e 2006.
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COMMA 136
136. Al fine di conseguire risparmi o minori oneri finanziari per le amministrazioni pubbliche, può sempre essere disposto l’annullamento di ufficio di provvedimenti amministrativi illegittimi, anche se l’esecuzione degli stessi sia ancora in corso. L’annullamento di cui al primo periodo di provvedimenti incidenti su rapporti contrattuali o convenzionali con privati deve tenere indenni i privati stessi dall’eventuale pregiudizio patrimoniale derivante, e comunque non può essere adottato oltre tre anni dall’acquisizione di efficacia del provvedimento, anche se la relativa esecuzione sia perdurante.
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COMMA 137
137. Al testo unico delle leggi concernenti il sequestro, il pignoramento e la cessione degli stipendi, salari e pensioni dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1950, n. 180, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 1, primo comma, dopo le parole: «di comunicazione o di trasporto» sono inserite le seguenti: «nonchè le aziende private»;
b) la rubrica del titolo III è sostituita dalla seguente: «Della cessione degli stipendi e salari dei dipendenti dello Stato non garantiti dal Fondo, degli impiegati e dei salariati non dipendenti dallo Stato e dei dipendenti di soggetti privati»;
c) l’articolo 34 è abrogato;
d) al primo comma dell’articolo 54 le parole: «a norma del presente titolo» sono sostituite dalle seguenti: «a norma del titolo II e del presente titolo».
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COMMA 138
138. L’ articolo 47 del testo unico delle norme sulle prestazioni previdenziali a favore dei dipendenti civili e militari dello Stato, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1032, è abrogato.
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COMMA 139
139. L’adeguamento dei trasferimenti dovuti dallo Stato, ai sensi rispettivamente dell’articolo 37, comma 3, lettera c), della legge 9 marzo 1989, n. 88, e successive modificazioni, e dell’articolo 59, comma 34, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni, è stabilito per l’anno 2005:
a) in 532,37 milioni di euro in favore del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, delle gestioni dei lavoratori autonomi, della gestione speciale minatori, nonchè in favore dell’Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo (ENPALS);
b) in 131,55 milioni di euro in favore del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, ad integrazione dei trasferimenti di cui alla lettera a), della gestione esercenti attività commerciali e della gestione artigiani.
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COMMA 140
140. Conseguentemente a quanto previsto dal comma 139, gli importi complessivamente dovuti dallo Stato sono determinati per l’anno 2005 in 15.740,39 milioni di euro per le gestioni di cui al comma 139, lettera a), e in 3.889,53 milioni di euro per le gestioni di cui al comma 139, lettera b).
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COMMA 141
141. I medesimi complessivi importi di cui ai commi 139 e 140 sono ripartiti tra le gestioni interessate con il procedimento di cui all’articolo 14 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, al netto, per quanto attiene al trasferimento di cui al comma 139, lettera a), della somma di 1.059,08 milioni di euro attribuita alla gestione per i coltivatori diretti, mezzadri e coloni a completamento dell’integrale assunzione a carico dello Stato dell’onere relativo ai trattamenti pensionistici liquidati anteriormente al 1º gennaio 1989, nonchè al netto delle somme di 2,36 milioni di euro e di 54,78 milioni di euro di pertinenza, rispettivamente, della gestione speciale minatori e dell’ENPALS.
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COMMA 142
142. Il termine concernente i contributi previdenziali e i premi assicurativi relativi al sisma del 1990, riguardanti le imprese delle province di Catania, Siracusa e Ragusa, differito al 30 giugno 2005 dall’articolo 2, comma 66, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, è prorogato al 30 giugno 2006.
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COMMA 143
143. Ai fini della copertura dei maggiori oneri derivanti dall’assunzione, a carico del bilancio dello Stato, del finanziamento della gestione di cui all’articolo 37 della legge 9 marzo 1989, n. 88, riferiti agli esercizi finanziari precedenti l’anno 2004, per un importo pari a 7.581,83 milioni di euro, sono utilizzate:
a) le somme trasferite dal bilancio dello Stato all’INPS ai sensi dell’articolo 35, comma 3, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, a titolo di anticipazione sul fabbisogno finanziario delle gestioni previdenziali risultate, nel loro complesso, eccedenti sulla base dei bilanci consuntivi per le esigenze delle predette gestioni, evidenziate nella contabilità del predetto Istituto ai sensi dell’articolo 35, comma 6, della predetta legge n. 448 del 1998, per un ammontare complessivo non superiore a 5.700 milioni di euro;
b) le somme che risultano, sulla base del bilancio consuntivo dell’anno 2003, trasferite alla predetta gestione dell’INPS in eccedenza rispetto agli oneri per prestazioni e provvidenze varie, ivi comprese le somme trasferite in eccedenza per il finanziamento degli oneri di cui all’articolo 49, comma 1, della legge 23 dicembre 1999, n. 488, e fatto salvo quanto previsto dal decreto-legge 14 aprile 2003, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 giugno 2003, n. 133, per un ammontare complessivo pari a 307,51 milioni di euro;
c) le risorse trasferite all’INPS e accantonate presso la medesima gestione, come risultanti dal bilancio consuntivo dell’anno 2003 del predetto Istituto, in quanto non utilizzate per i seguenti scopi:
1) finanziamento delle prestazioni economiche per la tubercolosi di cui all’articolo 3, comma 14, della citata legge n. 448 del 1998, per un ammontare complessivo pari a 804,98 milioni di euro;
2) finanziamento degli oneri per pensionamenti anticipati di cui all’articolo 8 del decreto-legge 16 maggio 1994, n. 299, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1994, n. 451, e all’articolo 3 della legge 23 dicembre 1996, n. 662, per un ammontare complessivo pari a 457,71 milioni di euro;
3) finanziamento degli oneri per l’assistenza ai portatori di handicap grave di cui all’articolo 42, comma 5, del testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, e successive modificazioni, per un ammontare complessivo pari a 300,66 milioni di euro;
4) finanziamento degli oneri per i trattamenti di integrazione salariale straordinaria previsti da disposizioni diverse, per un ammontare complessivo pari a 10,97 milioni di euro.
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COMMA 144
144. Il complesso degli effetti contabili delle disposizioni di cui al comma 143 sulle gestioni dell’INPS interessate è definito con la procedura di cui all’articolo 14 della legge 7 agosto 1990, n. 241.
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COMMA 145
145. Ai fini del finanziamento dei maggiori oneri a carico della Gestione per l’erogazione delle pensioni, assegni e indennità agli invalidi civili, ciechi e sordomuti di cui all’articolo 130 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, valutati in 1.326 milioni di euro per l’esercizio 2004 e 827 milioni di euro a decorrere dal 2005:
a) per l’esercizio 2004, concorrono, per un importo complessivo di 780 milioni di euro, le risorse derivanti da:
1) i minori oneri accertati nell’attuazione dell’articolo 38 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, concernente incremento delle pensioni in favore di soggetti disagiati, per un ammontare complessivo pari a 245 milioni di euro;
2) i minori oneri accertati nell’attuazione dell’articolo 3, comma 14, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, concernente prestazioni economiche per la tubercolosi, per un ammontare complessivo pari a 70 milioni di euro;
3) i minori oneri accertati nell’attuazione del comma 5 dell’articolo 42 del citato testo unico di cui al decreto legislativo n. 151 del 2001 e del comma 3 dell’articolo 80 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, concernenti rispettivamente assistenza ai portatori di handicap grave e contribuzione figurativa in favore di sordomuti e invalidi, per un ammontare complessivo pari a 160 milioni di euro;
4) i minori oneri, rispetto alla somma di 872,8 milioni di euro prevista dalla legge 31 dicembre 1991, n. 415, e dalla legge 23 dicembre 1992, n. 500, per il finanziamento della gestione di cui all’articolo 37 della legge 9 marzo 1989, n. 88, accertati nell’attuazione delle norme in materia di pensionamenti anticipati, per un ammontare complessivo pari a 305 milioni di euro;
b) a decorrere dall’anno 2005, sono utilizzate le risorse derivanti da:
1) i minori oneri accertati nell’attuazione del citato articolo 38 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, per un ammontare complessivo pari a 245 milioni di euro;
2) i minori oneri accertati nell’attuazione del citato articolo 3, comma 14, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, per un ammontare complessivo pari a 277 milioni di euro;
3) i minori oneri, rispetto alla somma di 872,8 milioni di euro prevista dalle citate leggi 31 dicembre 1991, n. 415, e 23 dicembre 1992, n. 500, per il finanziamento della gestione di cui all’articolo 37 della legge 9 marzo 1989, n. 88, accertati nell’attuazione delle norme in materia di pensionamenti anticipati, per un ammontare complessivo pari a 305 milioni di euro.
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COMMA 146
146. Per le imprese industriali che svolgono attività produttiva di fornitura o subfornitura di componenti, di supporto o di servizio, a favore di imprese operanti nel settore automobilistico, i periodi di integrazione salariale ordinaria fruiti negli anni 2003 e 2004 non vengono computati ai fini della determinazione del limite massimo di utilizzo dell’integrazione salariale ordinaria di cui all’articolo 6 della legge 20 maggio 1975, n. 164, entro il limite di 1.100 unità annue.
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COMMA 147
[147. La disciplina dell’importo massimo di cui all’articolo 1, secondo comma, della legge 13 agosto 1980, n. 427, e successive modificazioni, estesa ai trattamenti ordinari di disoccupazione dall’articolo 3, comma 2, del decreto-legge 16 maggio 1994, n. 299, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1994, n. 451, trova applicazione anche per i trattamenti speciali di disoccupazione aventi decorrenza dal 1º gennaio 2006.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 01, comma 15 del D.L. 10 gennaio 2006, n. 2.
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COMMA 148
148. A decorrere dal 1º gennaio 2005, nell’ambito del processo di armonizzazione al regime generale è abrogato l’allegato B al regio decreto 8 gennaio 1931, n. 148, e i trattamenti economici previdenziali di malattia, riferiti ai lavoratori addetti ai pubblici servizi di trasporto rientranti nell’ambito di applicazione del citato regio decreto, sono dovuti secondo le norme, le modalità e i limiti previsti per i lavoratori del settore industria. Eventuali trattamenti aggiuntivi rispetto a quelli erogati dall’I.N.P.S. al lavoratore del settore industria sono ridefiniti con la contrattazione collettiva di categoria (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 1 del D.L. 21 febbraio 2005, n. 16. Vedi articolo 1, comma 273 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 149
149. I commi primo e secondo dell’articolo 2 del decreto-legge 30 dicembre 1979, n. 663, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 febbraio 1980, n. 33, e successive modificazioni, sono sostituiti dai seguenti:
«A decorrere dal 1º giugno 2005, nei casi di infermità comportante incapacità lavorativa, il medico curante trasmette all’INPS il certificato di diagnosi sull’inizio e sulla durata presunta della malattia per via telematica on line, secondo le specifiche tecniche e le modalità procedurali determinate dall’INPS medesimo.
Il lavoratore è tenuto, entro due giorni dal relativo rilascio, a recapitare o a trasmettere, a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, l’attestazione della malattia, rilasciata dal medico curante, al datore di lavoro, salvo il caso in cui quest’ultimo richieda all’INPS la trasmissione in via telematica della suddetta attestazione, secondo modalità stabilite dallo stesso Istituto.
Con apposito decreto interministeriale dei Ministri del lavoro e delle politiche sociali, della salute, dell’economia e delle finanze e per l’innovazione e le tecnologie, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono individuate le modalità tecniche, operative e di regolamentazione, al fine di consentire l’avvio della nuova procedura di trasmissione telematica on line della certificazione di malattia all’INPS e di inoltro dell’attestazione di malattia dall’INPS al datore di lavoro, previsti dal primo e dal secondo comma del presente articolo».
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COMMA 150
150. L’articolo 1, comma 54, della legge 23 agosto 2004, n. 243, è abrogato.
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COMMA 151
151. All’articolo 118 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, ultimo periodo, sono soppresse le parole: «progressivamente e»;
b) al comma 1, dopo l’ultimo periodo è aggiunto il seguente: «Nel finanziare i piani formativi di cui al presente comma, i fondi si attengono al criterio della redistribuzione delle risorse versate dalle aziende aderenti a ciascuno di essi, ai sensi del comma 3»;
c) il comma 3 è sostituito dal seguente:
«3. I datori di lavoro che aderiscono ai fondi effettuano il versamento del contributo integrativo, di cui all’articolo 25 della legge n. 845 del 1978, e successive modificazioni, all’INPS, che provvede a trasferirlo, per intero, una volta dedotti i meri costi amministrativi, al fondo indicato dal datore di lavoro. L’adesione ai fondi è fissata entro il 31 ottobre di ogni anno, con effetti dal 1º gennaio successivo; le successive adesioni o disdette avranno effetto dal 1º gennaio di ogni anno. L’INPS, entro il 31 gennaio di ogni anno, a decorrere dal 2005, comunica al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e ai fondi la previsione, sulla base delle adesioni pervenute, del gettito del contributo integrativo, di cui all’articolo 25 della legge n. 845 del 1978, e successive modificazioni, relativo ai datori di lavoro aderenti ai fondi stessi nonchè di quello relativo agli altri datori di lavoro, obbligati al versamento di detto contributo, destinato al Fondo per la formazione professionale e per l’accesso al Fondo sociale europeo (FSE), di cui all’articolo 9, comma 5, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236. Lo stesso Istituto provvede a disciplinare le modalità di adesione ai fondi interprofessionali e di trasferimento delle risorse agli stessi mediante acconti bimestrali nonchè a fornire, tempestivamente e con regolarità, ai fondi stessi, tutte le informazioni relative alle imprese aderenti e ai contributi integrativi da esse versati. Al fine di assicurare continuità nel perseguimento delle finalità istituzionali del Fondo per la formazione professionale e per l’accesso al FSE, di cui all’articolo 9, comma 5, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, rimane fermo quanto previsto dal secondo periodo del comma 2 dell’ articolo 66 della legge 17 maggio 1999, n. 144».
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COMMA 152
152. È istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il «Fondo per il sostegno delle adozioni internazionali» finalizzato al rimborso delle spese sostenute dai genitori adottivi per l’espletamento della procedura di adozione disciplinata dalle disposizioni contenute nel capo I del titolo III della legge 4 maggio 1983, n. 184. Con decreto di natura non regolamentare adottato, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, dal Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, vengono determinati l’entità e i criteri del rimborso, nonchè le modalità di presentazione delle istanze. In ogni caso, i rimborsi non potranno superare l’ammontare massimo di 10 milioni di euro per l’anno 2005. A favore del Fondo di cui al presente comma è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per l’anno 2005 (1).
(1) Per l’istituzione del Fondo di cui al presente comma vedi D.P.C.M. 28 giugno 2005 . Per l’autorizzazione di spesa per gli anni 2006, 2007 e 2008 vedi articolo 1, comma 348 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 153
153. Nell’ambito del Fondo nazionale per le politiche sociali di cui all’articolo 59, comma 44, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, è destinata una quota di 500.000 euro per l’anno 2005 per l’istituzione di un Fondo speciale al fine di promuovere le politiche giovanili finalizzate alla partecipazione dei giovani sul piano culturale e sociale nella società e nelle istituzioni, mediante il sostegno della loro capacità progettuale e creativa e favorendo il formarsi di nuove realtà associative nonchè consolidando e rafforzando quelle già esistenti (1).
(1) La Corte costituzionale, con sentenza 24 marzo 2006, n. 118, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del presente comma.
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COMMA 154
154. Il 70 per cento della quota del Fondo di cui al comma 153 è destinato al finanziamento dei programmi e dei progetti del Forum nazionale dei giovani, con sede in Roma. Il restante 30 per cento è ripartito tra i Forum dei giovani regionali e locali proporzionalmente alla presenza di associazioni e di giovani sul territorio.
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COMMA 155
155. In attesa della riforma degli ammortizzatori sociali e nel limite complessivo di spesa di 460 milioni di euro carico del Fondo per l’occupazione di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, può disporre entro il 31 dicembre 2005 e per gli accordi di settore entro il 31 dicembre 2007 , anche in deroga alla vigente normativa, concessioni, anche senza soluzione di continuità, dei trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria, di mobilità e di disoccupazione speciale, nel caso di programmi finalizzati alla gestione di crisi occupazionali, anche con riferimento a settori produttivi e ad aree territoriali ovvero miranti al reimpiego di lavoratori coinvolti in detti programmi definiti in specifici accordi in sede governativa intervenuti entro il 30 giugno 2005 che recepiscono le intese intervenute in sede istituzionale territoriale . Nell’ambito delle risorse finanziarie di cui al primo periodo, i trattamenti concessi ai sensi dell’articolo 3, comma 137, quarto periodo, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e successive modificazioni, possono essere prorogati con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, qualora i piani di gestione delle eccedenze già definiti in specifici accordi in sede governativa abbiano comportato una riduzione nella misura almeno del 10 per cento del numero dei destinatari dei trattamenti scaduti il 31 dicembre 2004. La misura dei trattamenti di cui al secondo periodo è ridotta del 10 per cento nel caso di prima proroga e del 30 per cento per le proroghe successive (1) (2).
(1) Comma modificato dall’articolo 13 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35 e dall’articolo 1, comma 1190, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
(2) A norma dell’articolo 7 del D.L. 30 giugno 2005, n. 115 il termine del 30 giugno 2005 di cui al presente comma è prorogato al 10 agosto 2005. Per l’impiego delle risorse finanziarie di cui al presente comma non completamente utilizzate vedi articolo 1, comma 411 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 156
156. All’articolo 118, comma 16, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, e successive modificazioni, le parole: «e di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2003 e 2004» sono sostituite dalle seguenti: «e di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2003, 2004 e 2005».
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COMMA 157
157. All’articolo 43 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, le parole da: «in un’apposita gestione» fino alla fine del comma sono sostituite dalle seguenti: «alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335»;
b) al comma 2, le parole da: «alla gestione separata» fino a: «n. 335» sono soppresse;
c) il comma 9 è abrogato.
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COMMA 158
158. All’articolo 58 della legge 17 maggio 1999, n. 144, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 2:
1) la parola: «tredici» è sostituita dalla parola: «dodici»;
2) le parole: «sei eletti dagli iscritti al Fondo» sono sostituite dalle seguenti: «cinque designati dalle associazioni sindacali rappresentative degli iscritti al Fondo medesimo»;
b) il comma 3 è sostituito dal seguente:
«3. Il comitato amministratore è presieduto dal presidente dell’INPS o da un suo delegato scelto tra i componenti del consiglio di amministrazione dell’Istituto medesimo».
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COMMA 159
[159. Limitatamente ai soli enti gestori di forme di previdenza obbligatoria i collegi sindacali continuano ad esercitare il controllo contabile e per essi non trova applicazione l’articolo 2409-bis, terzo comma, del codice civile.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 29, comma 1, lettera e), del D.Lgs. 30 giugno 2011, n. 123.
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COMMA 160
160. È costituita la Fondazione per la diffusione della responsabilità sociale delle imprese. Alla Fondazione partecipano, quali soci fondatori, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, oltre ad altri soggetti pubblici e privati che ne condividano le finalità. La Fondazione è soggetta alle disposizioni del codice civile, delle leggi speciali e dello statuto, che verrà redatto dai fondatori. Per lo svolgimento delle sue attività istituzionali è assegnato alla Fondazione un contributo di un milione di euro per l’anno 2005 (1).
(1) Per il contributo alla Fondazione di cui al presente comma per gli anni 2006, 2007 e 2008 vedi articolo 1, comma 429 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 161
161. L’Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo (ENPALS) può continuare ad avvalersi, fino al 31 dicembre 2005, del personale in servizio nell’anno 2004 con contratto di lavoro a tempo determinato nel limite massimo di spesa complessivamente stanziata per lo stesso personale nell’anno 2004. I relativi oneri continuano ad essere posti a carico del bilancio dell’Ente.
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COMMA 162
162. All’articolo 3, comma 136, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, al primo periodo, le parole: «31 dicembre 2004» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2005» e, al secondo periodo, le parole: «31 dicembre 2003» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2004». A tal fine è autorizzata, per l’anno 2005, la spesa di 5 milioni di euro a valere sul Fondo per l’occupazione di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236.
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COMMA 163
163. Per la prosecuzione degli interventi di cui all’articolo 3, comma 9, e all’articolo 8, comma 4-bis, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, è autorizzato un contributo di euro 160.102.000 per l’anno 2005. A tal fine, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, è nominato un Commissario straordinario del Governo con funzioni di vigilanza sulle modalità di attuazione del presente comma.
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COMMA 164
164. Per garantire il rispetto degli obblighi comunitari e la realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2005-2007 il livello complessivo della spesa del Servizio sanitario nazionale, al cui finanziamento concorre lo Stato, è determinato in 88.195 milioni di euro per l’anno 2005, 89.960 milioni di euro per l’anno 2006 e 91.759 milioni di euro per l’anno 2007. I predetti importi ricomprendono anche quello di 50 milioni di euro, per ciascuno degli anni indicati, a titolo di ulteriore finanziamento a carico dello Stato per l’ospedale «Bambino Gesù». Lo Stato, in deroga a quanto stabilito dall’articolo 4, comma 3, del decreto-legge 18 settembre 2001, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2001, n. 405, concorre al ripiano dei disavanzi del Servizio sanitario nazionale per gli anni 2001, 2002 e 2003. A tal fine è autorizzata, a titolo di regolazione debitoria, la spesa di 2.000 milioni di euro per l’anno 2005, di cui 50 milioni di euro finalizzati al ripiano dei disavanzi della regione Lazio per l’anno 2003, derivanti dal finanziamento dell’ospedale «Bambino Gesù». Le predette disponibilità finanziarie sono ripartite tra le regioni con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni (1).
(1) Vedi articolo 9, commi 1 e 2 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203. Per il riparto dei fondi destinati alla copertura dei disavanzi del Servizio sanitario nazionale per gli anni 2001, 2002 e 2003 vedi D.M. 16 novembre 2005. Per l’incremento del livello complessivo della spesa di cui al presente comma e per la ripartizione di suddetto incremento vedi articolo 1, comma 278 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 e successivamente articolo 1 bis, comma 13 del D.L. 10 gennaio 2006, n. 2.
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COMMA 165
165. Resta fermo l’obbligo in capo all’Agenzia italiana del farmaco di garantire per la quota a proprio carico, ai sensi dell’articolo 48 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, il livello della spesa farmaceutica stabilito dalla legislazione vigente. Nell’ambito delle annuali direttive del Ministro della salute all’Agenzia è incluso il conseguimento dell’obiettivo del rispetto del predetto livello della spesa farmaceutica. Al fine di conseguire il contenimento della spesa farmaceutica, l’Agenzia italiana del farmaco stabilisce le modalità per il confezionamento ottimale dei farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale, almeno per le patologie più rilevanti, relativamente a dosaggi e numero di unità posologiche, individua i farmaci per i quali i medici possono prescrivere «confezioni d’avvio» per terapie usate per la prima volta verso i cittadini, al fine di evitare prescrizioni quantitativamente improprie e più costose, e di verificarne la tollerabilità e l’efficacia, e predispone l’elenco dei farmaci per i quali sono autorizzate la prescrizione e la vendita per unità posologiche.
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COMMA 166
166. All’articolo 8 della legge 24 dicembre 1993, n. 537, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 10:
1) alla lettera c), dopo le parole: «indicate alle lettere a) e b)» sono aggiunte le seguenti: «ad eccezione dei farmaci non soggetti a ricetta con accesso alla pubblicità al pubblico»;
2) dopo la lettera c), è aggiunta la seguente:
«c-bis) farmaci non soggetti a ricetta medica con accesso alla pubblicità al pubblico (OTC)»;
b) al comma 14, ultimo periodo, le parole: «lettera c)» sono sostituite dalle seguenti: «lettere c) e c-bis)».
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COMMA 167
167. All’articolo 70, comma 2, primo periodo, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, dopo le parole: «l’indicazione della “nota“» la parola: «, controfirmata,» è soppressa.
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COMMA 168
168. L’Agenzia italiana del farmaco adotta nel limite di spesa annuo di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007, nell’ambito del programma annuale di attività previsto dall’articolo 48, comma 5, lettera h), del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, un piano di comunicazione volto a diffondere l’uso dei farmaci generici, ad assicurare una adeguata informazione del pubblico su tali farmaci e a garantire ai medici, ai farmacisti e agli operatori di settore, a mezzo di apposite pubblicazioni specialistiche, le informazioni necessarie sui farmaci generici e le liste complete di farmaci generici disponibili.
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COMMA 169
169. Al fine di garantire che l’obiettivo del raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario da parte delle regioni sia conseguito nel rispetto della garanzia della tutela della salute, ferma restando la disciplina dettata dall’articolo 54 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, per le prestazioni già definite dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 novembre 2001, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 33 dell’8 febbraio 2002, e successive modificazioni, anche al fine di garantire che le modalità di erogazione delle stesse siano uniformi sul territorio nazionale, coerentemente con le risorse programmate per il Servizio sanitario nazionale, con regolamento adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, dal Ministro della salute, che si avvale della commissione di cui all’articolo 4-bis, comma 10, del decreto-legge 15 aprile 2002, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n. 112, sono fissati gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici, di processo e possibilmente di esito, e quantitativi di cui ai livelli essenziali di assistenza, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Con la medesima procedura sono individuati le tipologie di assistenza e i servizi, relativi alle aree di offerta individuate dal vigente Piano sanitario nazionale. In fase di prima applicazione gli standard sono fissati entro il 30 giugno 2005 (1).
(1) La Corte costituzionale, con sentenza 31 marzo 2006, n. 134, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del presente comma, nella parte in cui prevede che il regolamento del Ministro della salute ivi contemplato, con cui sono fissati gli standard e sono individuate le tipologie di assistenza e i servizi, sia adottato «sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano», anziche’ «previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano».
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COMMA 170
170. [Alla determinazione delle tariffe massime per la remunerazione delle prestazioni e delle funzioni assistenziali, assunte come riferimento per la valutazione della congruità delle risorse a disposizione del Servizio sanitario nazionale, provvede, con proprio decreto, il Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.] [Gli importi tariffari, fissati dalle singole regioni, superiori alle tariffe massime restano a carico dei bilanci regionali.] [Entro il 30 marzo 2005, con decreto del Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, si procede alla ricognizione e all’eventuale aggiornamento delle tariffe massime, coerentemente con le risorse programmate per il Servizio sanitario nazionale.] [Con cadenza triennale a far data dall’emanazione del decreto di ricognizione ed eventuale aggiornamento delle tariffe massime di cui al precedente periodo, e comunque, in sede di prima applicazione, non oltre il 31 dicembre 2008, si procede all’aggiornamento delle tariffe massime, anche attraverso la valutazione comparativa dei tariffari regionali, sentite le societa’ scientifiche e le associazioni di categoria interessate.] Con cadenza triennale, a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, le tariffe massime per le prestazioni di assistenza termale sono definite dall’accordo stipulato ai sensi dell’articolo 4, comma 4, della legge 24 ottobre 2000, n. 323. Per la revisione delle tariffe massime per le predette prestazioni di assistenza termale è autorizzata la spesa di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010. Al relativo onere, pari a 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2008-2010, nell’ambito del fondo speciale di parte corrente dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2008, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero della salute (1) (2).
(1) Comma modificato dall’articolo 1, comma 796, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e dall’articolo 8, comma 3, del D.L. 31 dicembre 2007, n. 248.
(2) Comma modificato dall’articolo 15, commi 18 e 19, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95.
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COMMA 171
171. Ferma restando la facoltà delle singole regioni di procedere, per il governo dei volumi di attività e dei tetti di spesa, alla modulazione, entro i valori massimi nazionali, degli importi tariffari praticati per la remunerazione dei soggetti erogatori pubblici e privati, è vietata, nella remunerazione del singolo erogatore, l’applicazione alle singole prestazioni di importi tariffari diversi a seconda della residenza del paziente, indipendentemente dalle modalità con cui viene regolata la compensazione della mobilità sia intraregionale che interregionale. Sono nulli i contratti e gli accordi stipulati con i soggetti erogatori in violazione di detto principio.
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COMMA 172
172. Il potere di accesso del Ministro della salute presso le aziende unità sanitarie locali e le aziende ospedaliere di cui all’articolo 2, comma 6, del decreto-legge 29 agosto 1984, n. 528, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 ottobre 1984, n. 733, e all’articolo 4, comma 2, della legge 1º febbraio 1989, n. 37, è esteso a tutti gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, anche se trasformati in fondazioni, ai policlinici universitari e alle aziende ospedaliere universitarie ed è integrato con la potestà di verifica dell’effettiva erogazione, secondo criteri di efficienza ed appropriatezza, dei livelli essenziali di assistenza di cui all’articolo 1, comma 6, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 novembre 2001, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 33 dell’8 febbraio 2002, e all’articolo 54 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, compresa la verifica dei relativi tempi di attesa (1).
(1) A norma dell’articolo 1, comma 288 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 le attività di cui al presente comma sono ricondotte al Sistema nazionale di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria (SiVeAS).
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COMMA 173
173. L’accesso al finanziamento integrativo a carico dello Stato derivante da quanto disposto al comma 164, rispetto al livello di cui all’accordo Stato-regioni dell’8 agosto 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 208 del 7 settembre 2001, per l’anno 2004, rivalutato del 2 per cento su base annua a decorrere dal 2005, è subordinato alla stipula di una specifica intesa tra Stato e regioni ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, che contempli ai fini del contenimento della dinamica dei costi:
a) gli adempimenti già previsti dalla vigente legislazione;
b) i casi nei quali debbano essere previste modalità di affiancamento dei rappresentanti dei Ministeri della salute e dell’economia e delle finanze ai fini di una migliore definizione delle misure da adottare;
c) ulteriori adempimenti per migliorare il monitoraggio della spesa sanitaria nell’ambito del Nuovo sistema informativo sanitario;
d) il rispetto degli obblighi di programmazione a livello regionale, al fine di garantire l’effettività del processo di razionalizzazione delle reti strutturali dell’offerta ospedaliera e della domanda ospedaliera, con particolare riguardo al riequilibrio dell’offerta di posti letto per acuti e per lungodegenza e riabilitazione, alla promozione del passaggio dal ricovero ordinario al ricovero diurno, nonchè alla realizzazione degli interventi previsti dal Piano nazionale della prevenzione e dal Piano nazionale dell’aggiornamento del personale sanitario, coerentemente con il Piano sanitario nazionale;
e) il vincolo di crescita delle voci dei costi di produzione, con esclusione di quelli per il personale cui si applica la specifica normativa di settore, secondo modalità che garantiscano che, complessivamente, la loro crescita non sia superiore, a decorrere dal 2005, al 2 per cento annuo rispetto ai dati previsionali indicati nel bilancio dell’anno precedente, al netto di eventuali costi di personale di competenza di precedenti esercizi;
f) in ogni caso, l’obbligo in capo alle regioni di garantire in sede di programmazione regionale, coerentemente con gli obiettivi sull’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, l’equilibrio economico-finanziario delle proprie aziende sanitarie, aziende ospedaliere, aziende ospedaliere universitarie ed Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico sia in sede di preventivo annuale che di conto consuntivo, realizzando forme di verifica trimestrale della coerenza degli andamenti con gli obiettivi dell’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche e prevedendo l’obbligatorietà dell’adozione di misure per la riconduzione in equilibrio della gestione ove si prospettassero situazioni di squilibrio, nonchè l’ipotesi di decadenza del direttore generale (1).
(1) Vedi articolo 9, commi 1 e 2 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203. Per l’ampliamento degli adempimenti regionali di cui al presente comma vedi articolo 1, comma 275 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 ed inoltre il comma 182 del medesimo articolo 1.
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COMMA 174
174. Al fine del rispetto dell’equilibrio economico-finanziario, la regione, ove si prospetti sulla base del monitoraggio trimestrale una situazione di squilibrio, adotta i provvedimenti necessari. Qualora dai dati del monitoraggio del quarto trimestre si evidenzi un disavanzo di gestione a fronte del quale non sono stati adottati i predetti provvedimenti, ovvero essi non siano sufficienti, con la procedura di cui all’articolo 8, comma 1, della legge 5 giugno 2003, n. 131, il Presidente del Consiglio dei ministri diffida la regione a provvedervi entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento. Qualora la regione non adempia, entro i successivi trenta giorni il presidente della regione, in qualità di commissario ad acta, approva il bilancio di esercizio consolidato del Servizio sanitario regionale al fine di determinare il disavanzo di gestione e adotta i necessari provvedimenti per il suo ripianamento, ivi inclusi gli aumenti dell’addizionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche e le maggiorazioni dell’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive entro le misure stabilite dalla normativa vigente. I predetti incrementi possono essere adottati anche in funzione della copertura dei disavanzi di gestione accertati o stimati nel settore sanitario relativi all’esercizio 2004 e seguenti. Qualora i provvedimenti necessari per il ripianamento del disavanzo di gestione non vengano adottati dal commissario ad acta entro il 31 maggio, nella regione interessata, con riferimento agli anni di imposta 2006 e successivi, si applicano comunque il blocco automatico del turn over del personale del servizio sanitario regionale fino al 31 dicembre del secondo anno successivo a quello in corso, il divieto di effettuare spese non obbligatorie per il medesimo periodo e nella misura massima prevista dalla vigente normativa l’addizionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche e le maggiorazioni dell’aliquota dell’imposta regionale sulle attivita’ produttive; scaduto il termine del 31 maggio, la regione non puo’ assumere provvedimenti che abbiano ad oggetto l’addizionale e le maggiorazioni d’aliquota delle predette imposte ed i contribuenti liquidano e versano gli acconti d’imposta dovuti nel medesimo anno sulla base della misura massima dell’addizionale e delle maggiorazioni d’aliquota di tali imposte. Gli atti emanati e i contratti stipulati in violazione del blocco automatico del turn over e del divieto di effettuare spese non obbligatorie sono nulli. In sede di verifica annuale degli adempimenti la regione interessata e’ tenuta ad inviare una certificazione, sottoscritta dal rappresentante legale dell’ente e dal responsabile del servizio finanziario, attestante il rispetto dei predetti vincoli (1)(2).
(1) Comma modificato dall’articolo 1, comma 277 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, dall’articolo 1, comma 796, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e dall’ articolo 2, comma 76, della legge 23 dicembre 2009, n. 191.
(2) A norma dell’articolo 3, comma 9, del D.L. 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla Legge 6 giugno 2013, n. 64, per l’anno 2013, il termine del 31 maggio di cui al presente comma è differito al 30 giugno e conseguentemente il termine del 30 aprile è differito al 15 maggio.
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COMMA 175
175. Per le finalità di cui al comma 174 e per la copertura dei disavanzi di gestione accertati o stimati nel settore sanitario, la regione, in deroga alla sospensione di cui al comma 61, primo periodo, può deliberare l’inizio o la ripresa della decorrenza degli effetti degli aumenti dell’addizionale regionale all’imposta sul reddito e delle maggiorazioni dell’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive, già disposti, oggetto della predetta sospensione. Ai sensi del primo periodo del presente comma e del comma 22 dell’articolo 2 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, l’inizio o la ripresa della decorrenza degli effetti può concernere anche quelle maggiorazioni dell’aliquota IRAP che siano state deliberate dalle regioni, antecedentemente al 31 dicembre 2003, in difformità rispetto a quanto previsto dalla normativa statale. Per le medesime finalità, le regioni possono altresì, nei limiti della normativa statale di riferimento ed in conformità ad essa, disporre nuovi aumenti dell’addizionale regionale all’imposta sul reddito o nuove maggiorazioni dell’aliquota IRAP ovvero modificare gli aumenti e le maggiorazioni di cui al primo periodo del presente comma.
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COMMA 176
176. In caso di mancato adempimento agli obblighi di cui al comma 173 è precluso l’accesso al maggiore finanziamento previsto per gli anni 2005, 2006 e 2007, con conseguente immediato recupero delle somme eventualmente erogate.
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COMMA 177
177. Le regioni, ai sensi dell’articolo 4, comma 9, della legge 30 dicembre 1991, n. 412, e successive modificazioni, definiscono le fattispecie per l’eventuale trasformazione da tempo determinato a tempo indeterminato del rapporto di lavoro dei professionisti convenzionati a carico del protocollo aggiuntivo ai sensi dei decreti del Presidente della Repubblica 28 luglio 2000, n. 271, e 21 settembre 2001, n. 446, in modo da assicurare una riduzione della relativa spesa pari ad almeno il 20 per cento. La predetta trasformazione è possibile entro il limite del numero di ore di incarico attivate a titolo convenzionale presso ciascuna azienda sanitaria locale alla data del 31 ottobre 2004.
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COMMA 178
178. Il rapporto tra il Servizio sanitario nazionale, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, i medici specialisti ambulatoriali interni e le altre professioni sanitarie non dipendenti dal medesimo è disciplinato da apposite convenzioni conformi agli accordi collettivi nazionali stipulati ai sensi dell’articolo 4, comma 9, della legge 30 dicembre 1991, n. 412, e successive modificazioni, con le organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative in campo nazionale. La rappresentatività delle organizzazioni sindacali è basata sulla consistenza associativa. Detti accordi hanno durata quadriennale per la parte normativa e durata biennale per la parte economica. In sede di prima applicazione la durata, per le parti normativa ed economica, è definita fino al 31 dicembre 2005.
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COMMA 179
179. Al fine di garantire il rispetto degli obblighi di cui al comma 173, ciascuna regione provvede a disciplinare appositi meccanismi di raccordo tra le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere, le aziende ospedaliere universitarie, gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, attribuendo a questi ultimi il compito di segnalare tempestivamente alle strutture competenti a livello regionale le situazioni di inefficienza gestionale e organizzativa che costituiscono violazione degli obiettivi di contenimento della dinamica dei costi di cui ai commi da 164 a 187.
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COMMA 180
180. La regione interessata, nelle ipotesi indicate ai commi 174 e 176, nonché in caso di mancato adempimento per gli anni 2004 e precedenti anche avvalendosi del supporto tecnico dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali, procede ad una ricognizione delle cause ed elabora un programma operativo di riorganizzazione, di riqualificazione o di potenziamento del Servizio sanitario regionale, di durata non superiore al triennio. I Ministri della salute e dell’economia e delle finanze e la singola regione stipulano apposito accordo che individui gli interventi necessari per il perseguimento dell’equilibrio economico, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza e degli adempimenti di cui alla intesa prevista dal comma 173. La sottoscrizione dell’accordo è condizione necessaria per la riattribuzione alla regione interessata del maggiore finanziamento anche in maniera parziale e graduale, subordinatamente alla verifica della effettiva attuazione del programma (1) (2).
(1) Comma modificato dall’articolo 4 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35 .
(2)Vedi le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 308 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Vedi, anche, l’articolo 4, comma 2-bis, del del D.L. 1 ottobre 2007, n.159, e per le anticipazioni disposte dallo Stato a favore delle regioni vedi articolo 2, commi 46, 47, 48 e 49 della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
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COMMA 181
181. Con riferimento agli importi indicati al comma 164, relativamente alla somma di 1.000 milioni di euro per l’anno 2005, 1.200 milioni di euro per l’anno 2006 e 1.400 milioni di euro per l’anno 2007, il relativo riconoscimento alle regioni resta condizionato, oltre che agli adempimenti di cui al comma 173, anche al rispetto da parte delle regioni medesime dell’obiettivo per la quota a loro carico sulla spesa farmaceutica previsto dall’articolo 48 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326 (1).
(1) Vedi le disposizioni di cui all’articolo 2, comma 353, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
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COMMA 182
182. Limitatamente all’anno 2004:
a) l’obbligo in capo alle regioni, per la quota del 40 per cento a loro carico, di cui all’articolo 48, comma 5, lettera f), del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, in caso di superamento dei tetti di spesa di cui al comma 1 del predetto articolo 48, s’intende comunque adempiuto, anche qualora la regione non abbia provveduto al previsto ripiano, purchè l’equilibrio complessivo del relativo sistema sanitario regionale venga rispettato, previa verifica dell’avvenuta erogazione dei livelli essenziali di assistenza effettuata dal Ministero della salute, ai sensi del comma 172;
b) con specifica intesa tra Stato e regioni, sulla base dei dati forniti dall’Agenzia italiana del farmaco, su proposta del Ministro della salute, sono definite le eventuali compensazioni sugli effetti, per ogni singola regione, derivanti dai provvedimenti a carico delle aziende produttrici di cui all’articolo 1 del decreto-legge 24 giugno 2004, n. 156, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2004, n. 202, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica programmati, anche ai fini dell’accesso all’integrazione dei finanziamenti a carico dello Stato come stabilito dal citato Accordo Stato-regioni dell’8 agosto 2001.
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COMMA 183
183. A partire dal 2005, sulla base delle rilevazioni condotte dall’Agenzia italiana del farmaco, le regioni che non adottano misure di contenimento della spesa farmaceutica adeguate al rispetto dei tetti stabiliti dall’articolo 48, comma 1, del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, sono tenute nell’esercizio successivo a quello di rilevazione ad adottare misure di contenimento pari al 50 per cento del proprio sfondamento.
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COMMA 184
184. Al fine di consentire in via anticipata l’erogazione dell’incremento del finanziamento a carico dello Stato:
a) in deroga a quanto stabilito dall’articolo 13, comma 6, del decreto legislativo 18 febbraio 2000, n. 56, il Ministero dell’economia e delle finanze, per gli anni 2005, 2006 e 2007, è autorizzato a concedere alle regioni a statuto ordinario anticipazioni con riferimento alle somme indicate al comma 164, al netto di quelle indicate al comma 181, da accreditare sulle contabilità speciali di cui all’articolo 66 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, in essere presso le tesorerie provinciali dello Stato, nella misura pari al 95 per cento delle somme dovute alle regioni a statuto ordinario a titolo di finanziamento della quota indistinta del fabbisogno sanitario, quale risulta dalla deliberazione del CIPE per i corrispondenti anni, al netto delle entrate proprie regionali;
b) per gli anni 2005, 2006 e 2007, il Ministero dell’economia e delle finanze è autorizzato a concedere alle regioni Sicilia e Sardegna anticipazioni nella misura pari al 95 per cento delle somme dovute a tali regioni a titolo di finanziamento della quota indistinta quale risulta dalla deliberazione del CIPE per i corrispondenti anni, al netto delle entrate proprie e delle partecipazioni delle medesime regioni;
c) all’erogazione dell’ulteriore 5 per cento o al ripristino del livello di finanziamento previsto dal citato accordo Stato-regioni dell’8 agosto 2001 per l’anno 2004, rivalutato del 2 per cento su base annua a decorrere dal 2005, nei confronti delle singole regioni si provvede a seguito della verifica degli adempimenti di cui ai commi 173 e 181;
d) nelle more della deliberazione del CIPE e della proposta di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 4 dell’articolo 2 del decreto legislativo 18 febbraio 2000, n. 56, nonchè della stipula dell’intesa di cui al comma 173, le anticipazioni sono commisurate al livello del finanziamento corrispondente a quello previsto dal riparto per l’anno 2004 in base alla deliberazione del CIPE, rivalutato del 2 per cento su base annua a decorrere dal 2005;
e) sono autorizzati, in sede di conguaglio, eventuali recuperi che dovessero rendersi necessari anche a carico delle somme a qualsiasi titolo spettanti alle regioni per gli esercizi successivi.
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COMMA 185
185. All’articolo 50 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, dopo il comma 1, è inserito il seguente:
«1-bis. Il Ministero dell’economia e delle finanze cura la generazione e la consegna della tessera sanitaria a tutti i soggetti destinatari, indicati al comma 1, entro il 31 dicembre 2005».
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COMMA 186
186. Nell’ambito delle attività dirette alla definizione e implementazione del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), il Ministero della salute, anche ai fini del controllo e monitoraggio della spesa per la realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, garantisce in ogni caso la coerente prosecuzione delle azioni in corso con riduzione della spesa per il rinnovo dei contratti per la fornitura di beni e servizi afferenti al funzionamento del NSIS nella misura di cinque punti percentuali, salva la facoltà di ampliare i servizi richiesti nel limite dell’ordinario stanziamento di bilancio.
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COMMA 187
187. In considerazione del rilievo nazionale ed internazionale nella sperimentazione sanitaria di elevata specializzazione e nella cura delle più rilevanti patologie, per l’anno 2005 è autorizzata la spesa di 15 milioni di euro in favore della fondazione «Centro San Raffaele del Monte Tabor» (1).
(1) Vedi articolo 11-quaterdecies, comma 10 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203.
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COMMA 188
188. Le regioni che alla data del 1º gennaio 2005 abbiano ancora in corso di completamento il proprio programma di investimenti in attuazione dell’articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67, e successive modificazioni, destinano una quota delle risorse residue al potenziamento ed ammodernamento tecnologico.
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COMMA 189
189. Le sanzioni amministrative per infrazioni al divieto di fumare, previste dall’articolo 51, comma 7, della legge 16 gennaio 2003, n. 3, sono aumentate del 10 per cento.
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COMMA 190
190. I proventi delle sanzioni amministrative per infrazioni al divieto di fumare inflitte, a norma dell’articolo 51, comma 7, della legge 16 gennaio 2003, n. 3, da organi statali affluiscono al bilancio dello Stato, per essere successivamente riassegnati, limitatamente ai maggiori proventi conseguiti per effetto degli aumenti di cui al comma 189, ad appositi capitoli di spesa dello stato di previsione del Ministero della salute per il potenziamento degli organi ispettivi e di controllo, nonchè per la realizzazione di campagne di informazione e di educazione alla salute finalizzate alla prevenzione del tabagismo e delle patologie ad esso correlate.
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COMMA 191
191. Resta ferma l’autonoma, integrale disponibilità da parte delle singole regioni, ai sensi degli articoli 17, terzo comma, e 29, terzo comma, della legge 24 novembre 1981, n. 689, dei proventi relativi alle infrazioni di cui al comma 189, accertate dagli organi di polizia locale, come tali ad esse direttamente attribuiti.
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COMMA 192
192. Al fine di migliorare l’efficienza operativa della pubblica amministrazione e per il contenimento della spesa pubblica, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sono individuati le applicazioni informatiche e i servizi per i quali si rendono necessarie razionalizzazioni ed eliminazioni di duplicazioni e sovrapposizioni. Il CNIPA stipula contratti-quadro per l’acquisizione di applicativi informatici e per l’erogazione di servizi di carattere generale riguardanti il funzionamento degli uffici con modalità che riducano gli oneri derivanti dallo sviluppo, dalla manutenzione e dalla gestione (1).
(1) Per l’attuazione del presente comma vedi D.P.C.M. 31 maggio 2005.
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COMMA 193
193. Le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39, sono tenute ad avvalersi, uniformando le procedure e le prassi amministrative in corso, degli applicativi e dei servizi di cui al comma 192, salvo i casi in cui possano dimostrare, in sede di richiesta di parere di congruità tecnico-economica di cui all’articolo 8 dello stesso decreto legislativo, che la soluzione che intendono adottare, a parità di funzioni, risulti economicamente più vantaggiosa.
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COMMA 194
194. Ai fini di cui al comma 192, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sono individuati interventi di razionalizzazione delle infrastrutture di calcolo, telematiche e di comunicazione delle amministrazioni di cui al comma 193.
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COMMA 195
195. Le pubbliche amministrazioni diverse da quelle di cui al comma 193 possono avvalersi dei servizi di cui al medesimo comma 193, secondo modalità da definire in sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
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COMMA 196
196. Ai fini della copertura delle spese necessarie per lo svolgimento dei compiti di cui al comma 193, possono essere assegnati al CNIPA finanziamenti a carico del Fondo di finanziamento per i progetti strategici nel settore informatico di cui all’articolo 27, comma 2, della legge 16 gennaio 2003, n. 3.
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COMMA 197
197. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, i cedolini per il pagamento delle competenze stipendiali del personale delle amministrazioni di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39, purchè sia già in possesso di caselle di posta elettronica fornite dall’amministrazione, sono trasmessi, tenuto conto del diritto alla riservatezza, esclusivamente per via telematica all’indirizzo di posta elettronica assegnato a ciascun dipendente. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro per l’innovazione e le tecnologie, sono emanate le relative norme attuative.
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COMMA 198
198. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, gli uffici cassa delle amministrazioni, anche periferiche, dello Stato sono organizzati sulla base di procedure amministrative informatizzate. Tutti i contatti con il personale dipendente e con gli uffici, anche di altra amministrazione, avvengono utilizzando modalità di trasmissione telematica dei dati. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro per l’innovazione e le tecnologie, sono emanate le relative norme attuative.
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COMMA 199
199. Per l’anno finanziario 2005 e successivi, il Ministro dell’economia e delle finanze, su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio, è autorizzato a provvedere con propri decreti alla riassegnazione alle pertinenti unità previsionali di base dello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio delle somme da versare in entrata per revoche ed economie dei finanziamenti di cui alla legge 8 ottobre 1997, n. 344, adottate con provvedimento del Ministero competente, e con lo stesso destinate alla realizzazione di interventi finalizzati allo stesso progetto strategico inseriti negli accordi di programma quadro da stipulare con le regioni territorialmente interessate.
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COMMA 200
200. Al fine di garantire la prosecuzione delle iniziative di sostegno allo sviluppo economico già adottate e per il completamento delle dotazioni infrastrutturali già programmate, è autorizzata la prosecuzione degli interventi previsti dall’articolo 52, comma 59, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, e dall’articolo 3, comma 2-ter, secondo periodo, del decreto-legge 24 settembre 2002, n. 209, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 novembre 2002, n. 265, nei limiti delle risorse finanziarie per tali finalità rispettivamente appostate e disponibili, che a tale fine vengono versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate negli anni successivi, fino al completamento delle iniziative contemplate nelle citate disposizioni di legge.
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COMMA 201
201. La richiesta di cambio di destinazione urbanistica delle aree o dei manufatti industriali interessati da processi di delocalizzazione dell’intero processo produttivo, soprattutto quando essi comportino perdita di posti di lavoro, determina la cessazione del diritto acquisito dall’impresa ad eventuali benefici concessi dallo Stato per il sostegno e il miglioramento del processo produttivo medesimo.
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COMMA 202
202. Al fine di consentire l’avvio di un regime assicurativo volontario per la copertura dei rischi derivanti da calamità naturali sui fabbricati a qualunque uso destinati, attraverso la sottoscrizione di una quota parte del capitale sociale di una costituenda Compagnia di riassicurazioni finalizzata ad aumentare le capacità riassicurative del mercato, e di sostenere il Consorzio o l’unione di assicurazioni destinato a coprire i danni derivanti da calamità naturali, è istituito un apposito Fondo di garanzia la cui gestione è affidata alla Concessionaria di servizi assicurativi pubblici (CONSAP Spa). Per le predette finalità è autorizzata la spesa di 50 milioni di euro per l’anno 2005. Con apposito regolamento emanato entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con i Ministri delle attività produttive e dell’economia e delle finanze, sentiti la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo, che si esprimono entro trenta giorni, e acquisito successivamente il parere delle competenti Commissioni parlamentari da esprimere entro trenta giorni dalla data di trasmissione del relativo schema, è costituita la Compagnia di riassicurazioni di cui al primo periodo e sono definite le forme, le condizioni e le modalità di attuazione del predetto Fondo, nonchè le misure volte ad incentivare lo sviluppo delle coperture assicurative in questione, in ogni caso senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, e prevedendo l’esclusione dell’intervento del Fondo per i danni prodotti dalle calamità naturali a fabbricati abusivi, ivi compresi i fabbricati abusivi per i quali, pur essendo stata presentata la domanda di definizione dell’illecito edilizio, non sono stati corrisposti interamente l’oblazione e gli oneri accessori.
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COMMA 203
203. Il Dipartimento della protezione civile è autorizzato ad erogare ai soggetti competenti contributi per la prosecuzione degli interventi e dell’opera di ricostruzione nei territori colpiti da calamità naturali per i quali è intervenuta la dichiarazione dello stato di emergenza ai sensi dell’articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225. Le modalità di utilizzo dei contributi sono stabilite con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri d’intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze. Alla ripartizione dei contributi si provvede con ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri, adottate ai sensi dell’articolo 5, comma 2, della citata legge n. 225 del 1992, destinando almeno il 5 per cento delle risorse complessive, per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007 alla realizzazione del piano di ricostruzione del comune di San Giuliano di Puglia, ai sensi dell’articolo 4 dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri 10 aprile 2003, n. 3279, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 89 del 16 aprile 2003, nonchè una quota del 5 per cento per il completamento della ricostruzione degli edifici situati nei comuni delle regioni Marche ed Umbria danneggiati dal terremoto del settembre 1997, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 settembre 1997, una quota del 5 per cento per gli interventi di ricostruzione nei comuni della provincia di Brescia colpiti dagli eventi sismici del 24 novembre 2004, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 novembre 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 287 del 7 dicembre 2004, una quota del 2 per cento per gli interventi di ricostruzione nei comuni della regione Sardegna colpiti dagli eventi calamitosi del dicembre 2004 ed una quota pari a 4 milioni di euro annui per fronteggiare le esigenze derivanti dalla situazione emergenziale conseguente alle intense precipitazioni verificatesi nei giorni 31 ottobre e 1º novembre 2004 nel territorio della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, nonchè una quota pari a 5 milioni di euro annui per consentire la prosecuzione degli interventi di cui all’articolo 50, comma 1, lettera i), della legge 23 dicembre 1998, n. 448, ripartendo detta quota alla regione Basilicata e Campania nella misura rispettivamente del 25 per cento e del 75 per cento. Per le finalità di cui al presente comma è autorizzata la spesa annua di 58,5 milioni di euro per quindici anni, a decorrere dall’anno 2005 (1).
(1) Vedi articolo 6 del D.L. 31 maggio 2005, n. 90.
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COMMA 204
204. Per gli interventi di ricostruzione nei comuni della provincia di Brescia colpiti dagli eventi sismici del 24 novembre 2004, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 novembre 2004, è autorizzato un contributo di 30 milioni di euro per l’anno 2005.
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COMMA 205
205. Il Fondo di cui all’articolo 27, comma 1, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, è destinato alla copertura delle spese relative al progetto promosso dal Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie della Presidenza del Consiglio dei ministri denominato «PC ai giovani», diretto ad incentivare l’acquisizione e l’utilizzo degli strumenti informatici e digitali tra i giovani che compiono sedici anni nel 2005, nonchè la loro formazione, fino all’esaurimento delle disponibilità del Fondo stesso. Le modalità di attuazione del progetto, nonchè di erogazione degli incentivi stessi, sono disciplinate con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro per l’innovazione e le tecnologie, emanato ai sensi dell’articolo 27, comma 1, della legge 27 dicembre 2002, n. 289.
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COMMA 206
206. I benefici di cui all’articolo 4, comma 11, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, concessi ai docenti con le modalità di cui al decreto del Ministro per l’innovazione e le tecnologie 3 giugno 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 164 del 15 luglio 2004, sono prorogati a tutto l’anno 2005.
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COMMA 207
207. Nel corso dell’anno 2005, i benefici di cui al comma 206 sono concessi anche al personale dirigente e al personale non docente delle scuole pubbliche di ogni ordine e grado e delle università statali, nonchè al personale dirigente, docente e non docente delle scuole paritarie di ogni ordine e grado, delle università non statali e delle università telematiche riconosciute ai sensi del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 17 aprile 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 98 del 29 aprile 2003. Le modalità attuative del presente comma sono definite ai sensi dell’ultimo periodo del comma 11 dell’articolo 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350.
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COMMA 208
208. I dipendenti delle pubbliche amministrazioni possono acquistare un personal computer usufruendo di una riduzione di costo ottenuta in esito ad una apposita selezione di produttori o distributori operanti nel settore informatico, esperita, previa apposita indagine di mercato, dalla Concessionaria servizi informatici pubblici (CONSIP Spa) (1).
(1) Vedi D.M. 5 maggio 2005.
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COMMA 209
209. La sezione speciale del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di cui all’articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, istituita con decreto del Ministro delle attività produttive e del Ministro per l’innovazione e le tecnologie 15 giugno 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 150 del 29 giugno 2004, è integrata della somma di 40 milioni di euro per l’anno 2005, 40 milioni di euro per l’anno 2006 e 20 milioni di euro per l’anno 2007. Tali somme possono essere altresì utilizzate, limitatamente a quelle non impegnate al termine di ciascun anno, per altri interventi del Fondo di cui al presente comma. Le caratteristiche degli interventi del Fondo di cui al presente comma sono rideterminate con decreto di natura non regolamentare del Ministro delle attività produttive e del Ministro per l’innovazione e le tecnologie , da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, in linea con quanto previsto dall’Accordo di Basilea recante la disciplina sui requisiti minimi di capitale per le banche (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 4 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35..
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COMMA 210
210. Le risorse del Fondo centrale di garanzia per il credito navale di cui all’articolo 5 della legge 31 luglio 1997, n. 261, e successive modificazioni, sono destinate, per un importo di 60 milioni di euro, al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di cui all’articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662.
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COMMA 211
211. L’intervento di cui al comma 1 dell’articolo 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, è rifinanziato, per l’anno 2005, per l’importo di 110 milioni di euro. Il contributo ivi previsto, la cui misura è fissata in euro 70, si applica ai contratti stipulati a decorrere dal 1º dicembre 2004. Le procedure per l’assegnazione dei contributi stabilite, relativamente all’anno 2004, dagli articoli 1, 2, 3 e 7 del decreto del Ministro delle comunicazioni 30 dicembre 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 18 del 23 gennaio 2004, sono estese, in quanto compatibili, ai contributi di cui al presente comma.
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COMMA 212
212. L’intervento di cui al comma 2 dell’articolo 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, è rifinanziato, per l’anno 2005, per l’importo di 30 milioni di euro. Il contributo si applica ai contratti stipulati a decorrere dal 1º dicembre 2004 nella misura di euro 50, elevata ad euro 75 qualora l’accesso alla rete fissa o alla rete mobile UMTS da parte dell’utente ricada nei comuni il cui territorio sia ricompreso nelle aree di cui all’obiettivo 1 del regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio, del 21 giugno 1999, e comunque in quelli con popolazione inferiore a diecimila abitanti (1).
(1) Vedi D.M. 22 febbraio 2005.
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COMMA 213
213. Allo scopo di promuovere il potenziamento della strumentazione tecnologica e l’aggiornamento della tecnologia impiegata nel settore della radiofonia, a decorrere dall’anno 2005 la quota prevista a valere sui contributi di cui al comma 190 dell’articolo 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, ferma restando la misura del 10 per cento stabilita al medesimo comma, non può comunque essere inferiore a 1 milione di euro annui. Ai fini di cui al presente comma è autorizzata la spesa di 1 milione di euro annui a decorrere dall’anno 2005. L’accesso ai benefici di cui al citato comma 190 dellarticolo 4 è subordinato alla presentazione, da parte dei soggetti interessati, della relativa domanda entro il 31 gennaio di ciascun anno.
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COMMA 214
214. ll finanziamento annuale previsto dall’articolo 52, comma 18, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, come rideterminato dalla legge 27 dicembre 2002, n. 289, e dalla legge 24 dicembre 2003, n. 350, è incrementato di 5 milioni di euro per l’anno 2005.
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COMMA 215
[215. Al fine di rafforzare l’attrazione di nuovi investimenti nelle aree sottoutilizzate, Sviluppo Italia Spa è autorizzata a concedere agevolazioni alle imprese capaci di produrre effetti economici addizionali e durevoli e tali da generare esternalità positive sul territorio.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 43, comma 6, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112.
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COMMA 216
[216. Le agevolazioni di cui al comma 215, il cui cumulo non può comunque superare i vigenti limiti massimi di intensità di aiuto, consistono in: a) un contributo in conto interessi a valere su mutui di durata non inferiore a cinque anni e non superiore a dieci, concessi da istituti autorizzati all’esercizio dell’attività bancaria ai sensi del testo unico di cui al decreto legislativo 1º settembre 1993, n. 385. È previsto un pre-ammortamento di durata non superiore a tre anni a decorrere dalla stipula del contratto di finanziamento. Il mutuo agevolato può coprire fino al 50 per cento degli investimenti ammissibili; b) un contributo in conto capitale fino al limite massimo del 20 per cento degli investimenti ammissibili; c) partecipazioni temporanee al capitale sociale, in misura non superiore al 15 per cento del capitale sociale delle imprese beneficiarie. Le percentuali di cui alle lettere b) e c) possono essere elevate, rispettivamente, al 35 per cento ed al 20 per cento nel caso di piccole e medie imprese.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 43, comma 6, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112.
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COMMA 217
[217. Le agevolazioni di cui al comma 216 sono finanziate a valere sul Fondo di cui all’articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289. A tale fine l’elenco degli strumenti che confluiscono nel Fondo per le aree sottoutilizzate, di cui all’allegato 1 della citata legge n. 289 del 2002, è esteso agli interventi previsti dai commi da 215 a 221.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 43, comma 6, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112.
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COMMA 218
[218. Con delibera del CIPE, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definiti le procedure di assegnazione e riprogrammazione delle risorse del Fondo destinate agli interventi previsti al comma 215 nonchè le condizioni e i limiti delle agevolazioni di cui al comma 217.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 43, comma 6, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112.
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COMMA 219
219. Il CIPE, in sede di riparto annuale delle risorse per le aree sottoutilizzate, tenuto conto dei programmi pluriennali predisposti dall’Istituto italiano per gli studi storici e dall’Istituto italiano per gli studi filosofici, aventi sede in Napoli, assegna risorse per la realizzazione delle rispettive attività di ricerca e formazione di rilevante interesse pubblico per lo sviluppo dell’integrazione europea e mediterranea delle aree del Mezzogiorno. Con la delibera di assegnazione delle risorse sono disposte le relative modalità di erogazione (1) (2).
(1) A norma dell’articolo 1, comma 1149, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le risorse stanziate con apposita delibera CIPE di cui al presente comma, si intendono prorogate per il biennio 2008-2009.
(2) A norma dell’articolo 2, comma 2-terdecise, del D.L. 29 dicembre 2010, n. 225 le risorse stanziate ai sensi del presente comma, sono prorogate per l’anno 2011, nel limite di 2 milioni di euro.
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COMMA 220
220. Ai fini di cui al comma 219, i predetti istituti presentano al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento delle politiche di sviluppo e coesione – e al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca i programmi di attività entro il 31 dicembre di ciascun anno; per l’anno 2005 i programmi sono presentati entro il 31 gennaio 2005. Tali programmi, nel rispetto del consolidato principio comunitario del cofinanziamento, indicano le altre fonti, pubbliche e private, con cui si intende contribuire alla loro realizzazione e sono accompagnati da una relazione di rendiconto sulle attività, già oggetto di finanziamento, concluse e in corso, nonchè sull’equilibrio patrimoniale ovvero sulle azioni assunte per conseguirlo.
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COMMA 221
[221. L’efficacia delle disposizioni di cui ai commi da 215 a 220 è subordinata, ai sensi dell’articolo 88, paragrafo 3, del Trattato istitutivo della Comunità europea, alla preventiva approvazione da parte della Commissione europea.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 43, comma 6, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, come modificato dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, in sede di conversione.
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COMMA 222
222. Al fine di favorire l’afflusso di capitale di rischio verso piccole e medie imprese innovative localizzate nelle aree sottoutilizzate, il Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie della Presidenza del Consiglio dei ministri può sottoscrivere e alienare quote di uno o più fondi comuni di investimento, in misura non superiore al 50 per cento del patrimonio, promossi e gestiti da una o più società di gestione del risparmio (SGR) previste dal testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58. Tali SGR saranno individuate dal citato Dipartimento, d’intesa con il Dipartimento per le politiche di sviluppo e di coesione e con il Dipartimento del tesoro del Ministero dell’economia e delle finanze, con procedure competitive, anche in deroga alle vigenti norme di legge e di regolamento sulla contabilità generale dello Stato, nel rispetto delle norme comunitarie applicabili, assicurando che l’organizzazione e la gestione dei fondi siano coerenti con le finalità pubbliche ed eventualmente prevedendo a tale fine la presenza di un rappresentante della pubblica amministrazione negli organi di gestione dei fondi.
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COMMA 223
223. Alla copertura degli oneri derivanti dall’attuazione del comma 222 si provvede mediante le risorse previste dalla legge 30 giugno 1998, n. 208, e stanziate con delibera del CIPE n. 20 del 29 settembre 2004, punto 4.1.2, in attuazione dell’articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289.
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COMMA 224
224. Gli immobili di cui all’articolo 9, comma 1-bis, lettera a), del decreto-legge 15 aprile 2002, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n. 112, ivi compresi quelli individuati dal decreto dirigenziale del 10 giugno 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 150 del 1º luglio 2003, possono essere alienati anche nell’ambito dell’attività di gestione della liquidazione già affidata a società direttamente controllata dallo Stato ai sensi di quanto previsto dall’articolo 9, comma 1-bis, lettera c), del medesimo decreto-legge (1).
(1) A norma dell’articolo 1, comma 91 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 le disposizioni del presente comma continuano ad applicarsi alle liquidazioni gravemente deficitarie ed alle liquidazioni coatte amministrative nonche’, sino alla data stabilita con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze, alle liquidazioni degli enti pubblici di cui al comma 89 della medesima legge.
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COMMA 225
225. All’articolo 9, comma 1-bis, lettera c), del decreto-legge 15 aprile 2002, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n. 112, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al secondo periodo, le parole: «La società si avvale» sono sostituite dalle seguenti: «La società può avvalersi anche»;
b) dopo il secondo periodo è inserito il seguente: «È, altresì, facoltà della società di procedere alla revoca dei mandati già conferiti» (1).
(1) A norma dell’articolo 1, comma 91 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 le disposizioni del presente comma continuano ad applicarsi alle liquidazioni gravemente deficitarie ed alle liquidazioni coatte amministrative nonche’, sino alla data stabilita con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze, alle liquidazioni degli enti pubblici di cui al comma 89 della medesima legge.
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COMMA 226
226. Con riguardo a tutte le liquidazioni di cui al comma 1-ter dell’articolo 9 del decreto-legge 15 aprile 2002, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n. 112, la società, direttamente controllata dallo Stato, di cui al comma 1-bis, lettera c), del medesimo articolo 9 del citato decreto-legge n. 63 del 2002, esercita ogni potere finora attribuito all’Ispettorato generale per la liquidazione degli enti disciolti e può procedere alla revoca degli incarichi di Commissario liquidatore in essere (1).
(1) A norma dell’articolo 1, comma 91 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 le disposizioni del presente comma continuano ad applicarsi alle liquidazioni gravemente deficitarie ed alle liquidazioni coatte amministrative nonche’, sino alla data stabilita con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze, alle liquidazioni degli enti pubblici di cui al comma 89 della medesima legge.
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COMMA 227
[ 227. Al fine di rendere più efficienti ed economicamente convenienti per la finanza pubblica le procedure di liquidazione, il commissario nominato ai sensi dell’articolo 5 della legge 28 ottobre 1999, n. 410, e successive modificazioni, non può cessare dall’ufficio fino a che non sia garantita la ricostituzione degli organi statutari e comunque non oltre due anni dalla conclusione delle procedure di cui all’articolo 214 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, in mancanza di procedimenti contenziosi a quella data pendenti, ovvero, in tale ultima ipotesi, fino alla definitiva conclusione degli stessi procedimenti. Nell’articolo 5, comma 7-bis, della legge 28 ottobre 1999, n. 410, le parole: «e per una durata massima di dodici mesi» sono soppresse ] (1).
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 9-bis del D.L. 18 maggio 2006, n. 181.
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COMMA 228
228. L’ufficio stralcio di cui all’articolo 119 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, e al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 marzo 1979, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 90 del 31 marzo 1979, è soppresso; le residue funzioni sono svolte dalle regioni interessate.
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COMMA 229
229. Congiuntamente al Ministro dell’economia e delle finanze, la società direttamente controllata dallo Stato, di cui al comma 1-bis, lettera c), dell’articolo 9 del decreto-legge 15 aprile 2002, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n. 112, riferisce annualmente alle Camere sullo stato della liquidazione degli enti pubblici, di cui alla legge 4 dicembre 1956, n. 1404, per i quali la liquidazione stessa non sia stata esaurita entro il 31 dicembre 2005 (1).
(1) A norma dell’articolo 1, comma 91 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 le disposizioni del presente comma continuano ad applicarsi alle liquidazioni gravemente deficitarie ed alle liquidazioni coatte amministrative nonche’, sino alla data stabilita con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze, alle liquidazioni degli enti pubblici di cui al comma 89 della medesima legge.
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COMMA 230
230. Le risorse del fondo di cui all’articolo 4, comma 61, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, sono complessivamente destinate alle attività previste ai commi 61, 68, 76 e 77 del citato articolo 4 della legge n. 350 del 2003, nonchè alle attività di cui al comma 232 del presente articolo. Il relativo riparto è stabilito con decreto del Ministro delle attività produttive, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, fermo restando quanto stabilito nell’articolo 4, comma 70, della legge 24 dicembre 2003, n. 350. Per le finalità di cui al citato comma 70 è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per l’anno 2005 (1).
(1) Per l’abrogazione del presente comma, nella parte in cui dispone lo stanziamento delle risorse del predetto Fondo alle attività previste al comma 68 dell’articolo 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, vedi l’articolo 12, comma 70, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, con la decorrenza prevista dal comma 59, del medesimo articolo.
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COMMA 231
231. All’articolo 2, comma 8, del decreto-legge 12 agosto 1983, n. 371, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 ottobre 1983, n. 546, le parole: «dall’AIMA» sono sostituite dalle seguenti: «dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) e dagli altri organismi pagatori istituiti ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 27 maggio 1999, n. 165» e le parole: «mercato agricolo» sono sostituite dalle seguenti: «settore agricolo».
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COMMA 232
232. Per l’utilizzo delle risorse del fondo di cui al comma 230 il Ministero delle attività produttive può promuovere protocolli di intesa con le associazioni imprenditoriali di categoria e può avvalersi della collaborazione dell’Istituto nazionale per il commercio estero. Resta fermo quanto stabilito ai sensi dell’articolo 4, comma 61, secondo periodo, della legge n. 350 del 2003, nei limiti della dotazione finanziaria ivi prevista. Nel citato comma 61, al secondo periodo, le parole: «5 milioni» sono sostituite dalle seguenti: «10 milioni», e nel quarto periodo le parole: «per l’anno 2004» sono sostituite dalle seguenti: «per l’anno 2004 e successivi, ivi comprese quelle di cui al secondo periodo del presente comma, allo stesso direttamente attribuite,».
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COMMA 233
233. Per l’anno 2005 è confermato il Fondo di riserva di 1.200 milioni di euro per provvedere ad eventuali esigenze connesse con la proroga delle missioni internazionali di pace. Il Ministro dell’economia e delle finanze provvede ad inviare al Parlamento copia delle deliberazioni relative all’utilizzo del Fondo e di esse viene data formale comunicazione alle competenti Commissioni parlamentari.
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COMMA 234
234. Al fine di assicurare l’efficace svolgimento delle attività di cui all’articolo 17 del decreto-legge 8 febbraio 1995, n. 32, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 aprile 1995, n. 104, l’Istituto per la promozione industriale (IPI) adotta, d’intesa con il Ministero delle attività produttive, appositi programmi pluriennali. I relativi finanziamenti, ai sensi dell’articolo 14 della legge 5 marzo 2001, n. 57, e dell’articolo 60 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e successive modificazioni, sono determinati, a decorrere dall’anno 2005, in 25 milioni di euro annui, intendendosi corrispondentemente ridotte le autorizzazioni di spesa di cui all’articolo 52 della legge 23 dicembre 1998, n. 448, per 16,5 milioni di euro ed all’articolo 60, comma 3, della legge n. 289 del 2002 per 8,5 milioni di euro.
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COMMA 235
[235. All’articolo 36 della legge 17 maggio 1999, n. 144, e successive modificazioni, dopo il comma 5, è inserito il seguente:
«5-bis. Per l’applicazione delle disposizioni dell’articolo 2, comma 3, del decreto-legge 28 dicembre 1998, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 1999, n. 40, in materia di riduzione compensata di pedaggi autostradali, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, limitatamente alle imprese di autotrasporto con sede legale e stabilimento operativo nelle aree interessate dalla continuità territoriale, modifica le direttive ivi previste tenendo conto dei costi marittimi gravanti sulle imprese di autotrasporto, nonchè delle distanze chilometriche percorse in mare e per raggiungere i punti d’imbarco. Nelle medesime direttive il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti provvede ad introdurre il rimborso parziale dei costi marittimi, secondo criteri che garantiscano la parità di condizioni di esercizio tra tutte le imprese del settore».] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1 del D.L. 21 febbraio 2005, n. 16.
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COMMA 236
236. Il fondo di cui all’articolo 145, comma 40, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, e successive modificazioni, deve intendersi destinato al settore della nautica da diporto, nella misura e con le modalità disciplinate dal combinato disposto della lettera c) del comma 14 dell’articolo 22 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, e del comma 13 dell’articolo 80 della legge 27 dicembre 2002, n. 289.
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COMMA 237
237. Al fine di incentivare lo sviluppo economico nelle aree sottoutilizzate del Paese, con particolare riferimento a quelle meridionali, il Consiglio nazionale delle ricerche costituisce un Osservatorio sul mercato creditizio regionale procedendo, d’intesa con le corrispondenti strutture di ricerca delle amministrazioni regionali, alla elaborazione di studi di fattibilità per favorire la creazione di banche a carattere regionale. A tale fine è autorizzata la spesa di 500.000 euro a decorrere dal 2005.
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COMMA 238
238. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro il 31 gennaio 2005, è stabilito un incremento delle tariffe applicabili per le operazioni in materia di motorizzazione di cui all’articolo 18 della legge 1º dicembre 1986, n. 870, in modo da assicurare, su base annua, maggiori entrate pari a 24 milioni di euro a decorrere dall’anno 2005. Una quota delle predette maggiori entrate, pari ad euro 20 milioni per l’anno 2005, e ad euro 12 milioni a decorrere dall’anno 2006, è riassegnata allo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per la copertura degli oneri di cui all’articolo 2, commi 3, 4 e 5, del decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190 . La riassegnazione di cui al precedente periodo e’ limitata, per l’anno 2013, all’importo di euro 6.120.000 per l’anno 2014 all’importo di euro 9.278.000, per l’anno 2015 all’importo di euro 7.747.000 e per l’anno 2016 all’importo di euro 10.215.000 (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 29, comma 16, del D.L. 29 dicembre 2011, n. 216, dall’ articolo 1, comma 310, della Legge 24 dicembre 2012, n. 228 e dall’articolo 5-bis, comma 2, del D.L. 26 aprile 2013 n. 43, convertito, con modificazioni, dalla Legge 24 giugno 2013 n. 71.
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COMMA 239
239. I soggetti di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 16 settembre 1996, n. 564, e successive modificazioni, che non hanno presentato la domanda di accredito della contribuzione figurativa per i periodi anteriori al 1º gennaio 2003, secondo le modalità previste dal medesimo articolo 3 del citato decreto legislativo, possono esercitare tale facoltà entro il 31 marzo 2005.
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COMMA 240
240. All’articolo 24, comma 6, della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni, dopo le parole: «comma 7-bis» sono aggiunte le seguenti: «, e degli organismi di cui agli articoli 3, 4 e 6 della legge 24 ottobre 1977, n. 801, che sono disciplinati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, emanato su proposta del Comitato di cui all’articolo 2 della citata legge n. 801 del 1977, previa intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze».
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COMMA 241
241. Al fine di garantire l’efficienza e la sostenibilità delle infrastrutture olimpiche finanziate, quali opere connesse ai sensi della legge 9 ottobre 2000, n. 285, e quali opere di accompagnamento ai sensi dell’articolo 21 della legge 1º agosto 2002, n. 166, è autorizzato l’utilizzo dei fondi previsti anche successivamente all’evento olimpico onde garantire il completamento funzionale di alcune opere per l’uso post-olimpico.
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COMMA 242
242. Per il triennio 2005-2007 è autorizzato uno stanziamento pari a 5.418.000 euro per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007, destinato all’adeguamento delle risorse previste per il funzionamento dell’Alto Commissario di cui al comma 2 dell’articolo 1 della legge 16 gennaio 2003, n. 3.
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COMMA 243
243. Nella regione Sardegna, in deroga al disposto dell’articolo 10, comma 15, del decreto-legge 28 marzo 2003, n. 49, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 maggio 2003, n. 119, e successive modificazioni, sono consentiti i trasferimenti a titolo temporaneo, fino al 31 dicembre 2007, di quote latte anche tra zone disomogenee.
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COMMA 244
244. All’articolo 141 del testo unico delle disposizioni sull’edilizia popolare ed economica, di cui al regio decreto 28 aprile 1938, n. 1165, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo il primo comma è inserito il seguente:
«Nelle cooperative edilizie a proprietà divisa qualora i soci si siano accollati l’intero importo del mutuo pro capite, si può procedere allo scioglimento delle cooperative stesse»;
b) al secondo comma, le parole: «previsto dal precedente comma» sono sostituite dalle seguenti: «previsto dal primo comma».
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COMMA 245
245. Allo scopo di favorire l’ammodernamento e il potenziamento del comparto della pesca, anche ai fini dell’adozione di tecniche di pesca finalizzate a garantire la protezione delle risorse acquatiche, è autorizzata, per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007, la spesa di 5 milioni di euro per la concessione di contributi a favore delle piccole e medie imprese operanti nelle aree per le quali sia stata prevista l’interruzione temporanea obbligatoria delle attività di pesca. Il contributo di cui al presente comma è riconosciuto nei limiti della normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato (1) .
(1) Per la riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui al presente comma vedi l’articolo 8, comma 9, del D.L. 1 ottobre 2007, n.159.
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COMMA 246
246. Per la prosecuzione degli interventi previsti dall’articolo 4, comma 153, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, è autorizzata, per l’anno 2005, la spesa di 1 milione di euro.
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COMMA 247
247. Allo scopo di rafforzare il monitoraggio del rischio sismico attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie, il Centro di geomorfologia integrata per l’area del Mediterraneo provvede alla predisposizione di metodologie scientifiche innovative integrate dei fattori di rischio delle diverse aree del territorio. A tal fine, è autorizzata la spesa di 1,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007 (1).
(1) A norma dell’articolo 2, comma 329, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 per gli scopi previsti dal presente comma è autorizzata la spesa di 1,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010.
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COMMA 248
248. Al fine di incentivare lo sviluppo delle energie prodotte da fonti rinnovabili, con particolare attenzione alle potenzialità di produzione dell’idrogeno da fonti di energia solare, eolica, idraulica o geotermica è istituito, per l’anno 2005, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, il Fondo per la promozione delle risorse rinnovabili con una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro. Il Fondo è finalizzato al cofinanziamento di studi e ricerche nel campo ambientale e delle fonti di energia rinnovabile destinate all’utilizzo per i mezzi di locomozione e per migliorare la qualità ambientale all’interno dei centri urbani. Sono ammessi al finanziamento gli studi e le ricerche che presentino una partecipazione al finanziamento non inferiore alla metà del costo totale del singolo progetto di ricerca da parte di università, laboratori scientifici, enti o strutture di ricerca ovvero imprese per il successivo diretto utilizzo industriale e commerciale dei risultati di tale attività di ricerca e progettuale (1).
(1) La Corte costituzionale, con sentenza 31 marzo 2006, n. 133, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del presente comma, nella parte in cui non prevede che la sua attuazione e l’erogazione delle risorse avvengano d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.
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COMMA 249
249. Per la prosecuzione degli interventi di cui all’articolo 4, comma 160, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2005 e 2006.
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COMMA 250
250. Nello stato di previsione del Ministero delle comunicazioni, è istituito, per l’anno 2005, con una dotazione finanziaria pari a 10 milioni di euro, un Fondo per la promozione e la realizzazione di aree all digital e servizi di T-Government sulla piattaforma della televisione digitale terrestre.
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COMMA 251
251. Allo scopo di promuovere la ricerca avanzata nei settori di rilevanza strategica per l’industria nazionale, è autorizzata la spesa di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007 destinata al finanziamento di progetti pilota realizzati da società operanti nel settore aeronautico, di cui alla legge 24 dicembre 1985, n. 808.
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COMMA 252
252. Il Fondo rotativo nazionale per gli interventi nel capitale di rischio delle imprese, di cui all’articolo 4, comma 106, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, è rifinanziato per un importo pari a 10 milioni di euro per il 2005.
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COMMA 253
253. All’articolo 67, comma 1, lettera m), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, dopo le parole: «associazioni sportive dilettantistiche» sono inserite le seguenti: «e di cori, bande e filodrammatiche da parte del direttore e dei collaboratori tecnici».
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COMMA 254
254. Per le esigenze connesse all’esercizio dei compiti di vigilanza e controllo operativi in materia di sicurezza delle navi e delle strutture portuali svolti dal Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia costiera, è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per l’anno 2005 e per ciascuno degli anni 2006 e 2007, iscritta in un fondo dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, da ripartire nel corso della gestione tra le unità previsionali di base interessate con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da comunicare, anche con evidenze informatiche, al Ministero dell’economia e delle finanze, tramite l’Ufficio centrale del bilancio, nonchè alle competenti Commissioni parlamentari e alla Corte dei conti.
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COMMA 255
255. Agli enti non commerciali di cui all’articolo 41, comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e successive modificazioni, che abbiano almeno una sede operativa nei territori di cui al decreto-legge 4 novembre 2002, n. 245, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2002, n. 286, si applica la sospensione dei termini di cui all’ articolo 4 del citato decreto-legge n. 245 del 2002 fino al 31 dicembre 2005 nonchè, per i versamenti non eseguiti a questa ultima data, compresi i sostituti di imposta, l’articolo 3, comma 2, e l’articolo 4, comma 3, dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri 7 maggio 2004, n. 3354, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 112 del 14 maggio 2004 (1).
(1) Vedi proroga di cui all’articolo 8, comma 3 bis del D.L. 30 settembre 2005, n. 203. Per la proroga fino al 31 dicembre 2007 della sospensione dei termini tributari e contributivi per gli enti non commerciali della sanità privata, di cui al presente comma, vedi l’articolo 1 del D.M. 5 ottobre 2007 . Vedi, anche, l’articolo 6, comma 8-quinquies, del D.L. 28 dicembre 2006 n. 300. Vedi le disposizioni realtive alla definizione automatica della posizione fiscale, dei termini e delle modalità di versamento di cui all’articolo 2, commi 110 e 111 della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
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COMMA 256
256. Per la prosecuzione degli interventi necessari allo svolgimento dei Campionati mondiali di sci alpino del 2005 in Valtellina è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro per l’anno 2005.
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COMMA 257
257. Al fine di garantire la piena realizzazione della misura di riconversione di cui all’articolo 2 del decreto-legge 7 maggio 2002, n. 85, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 luglio 2002, n. 134, è autorizzata l’ulteriore spesa di 260.000 euro.
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COMMA 258
258. Al fine di consentire la piena realizzazione degli obiettivi di ammodernamento della flotta peschereccia delle regioni dell’obiettivo 1, il Ministero delle politiche agricole e forestali è autorizzato a liquidare le istanze di contributo ritenute idonee ai sensi del decreto 15 marzo 2002 recante modalità di attuazione delle misure di costruzione di nuove navi e di ammodernamento di navi esistenti non ancora ammesso a finanziamento per mancanza delle relative risorse finanziarie, valutate in 320.000 euro per l’anno 2005.
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COMMA 259
259. Per la liquidazione delle istanze risultate idonee ai sensi della legge 28 agosto 1989, n. 302, pervenute al Ministero delle politiche agricole e forestali entro il 31 dicembre 1999, l’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 52, comma 82, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, è incrementata di 833.000 euro per l’anno 2005.
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COMMA 260
260. Al fine di valorizzare le iniziative celebrative della figura di Cristoforo Colombo curate dall’apposito Comitato nazionale istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, è autorizzata la spesa di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2005 e 2006.
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COMMA 261
261. Per le attività di monitoraggio delle politiche pubbliche adottate dal Governo, di analisi del loro impatto sul Sistema-Paese, di informazione e comunicazione istituzionale sulle riforme attuate, il Presidente del Consiglio dei ministri, ovvero il Ministro a ciò delegato, può avvalersi di enti o istituti di ricerca, pubblici o privati, di istituti demoscopici nonchè di consulenti dotati di specifica professionalità. A tal fine è autorizzata la spesa di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2005 e 2006.
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COMMA 262
262. Nel limite complessivo di 36 milioni di euro, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali è autorizzato a prorogare, limitatamente all’esercizio 2005, le convenzioni stipulate, anche in deroga alla normativa vigente relativa ai lavori socialmente utili, direttamente con i comuni, per lo svolgimento di attività socialmente utili (ASU) e per l’attuazione, nel limite complessivo di 22 milioni di euro, di misure di politica attiva del lavoro, riferite a lavoratori impiegati in ASU nella disponibilità degli stessi comuni da almeno un triennio, nonchè ai soggetti, provenienti dal medesimo bacino, utilizzati attraverso convenzioni già stipulate in vigenza dell’articolo 10, comma 3, del decreto legislativo 1 dicembre 1997, n. 468, e successive modificazioni, e prorogate nelle more di una definitiva stabilizzazione occupazionale di tali soggetti. In presenza delle suddette convenzioni il termine di cui all’articolo 78, comma 2, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, è prorogato al 31 dicembre 2005. Il Ministro dell’interno è autorizzato a concedere, nel limite complessivo di 98 milioni di euro, in prosecuzione degli interventi per favorire l’occupazione previsti dall’articolo 3 del decreto-legge 25 marzo 1997, n. 67, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 1997, n. 135, contributi per spese pubbliche nei comuni di Napoli e Palermo (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 4 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35.
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COMMA 263
263. Nel limite di spesa complessivo di 1 milione di euro, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è autorizzato a prorogare, limitatamente all’anno 2005, le convenzioni di cui all’articolo 3, comma 82, della legge 24 dicembre 2003, n.350, avvalendosi della graduatoria allegata al decreto dirigenziale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 25 ottobre 2004 (1).
(1) Vedi disposizioni di cui all’articolo 1, comma 430 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 264
264. All’onere di cui ai commi 262 e 263, pari a 157 milioni di euro per l’anno 2005, si provvede a valere sul Fondo per l’occupazione di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236.
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COMMA 265
265. Gli interventi di reindustrializzazione e di promozione industriale di cui al decreto-legge 1 aprile 1989, n. 120, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 maggio 1989, n. 181, sono estesi al territorio dei comuni di Arese, Rho, Garbagnate Milanese e Lainate (provincia di Milano), limitatamente alle aree individuate nell’accordo di programma per la reindustrializzazione dell’area Fiat-Alfa Romeo, approvato con decreto del presidente della Giunta regionale della Lombardia n. 58158 del 26 giugno 1997, pubblicato nel Bollettino Ufficiale della regione Lombardia n. 29 del 14 luglio 1997, e aggiornato con decreto del presidente della Giunta regionale della Lombardia n. 8980 del 20 maggio 2004, pubblicato nel Bollettino Ufficiale della regione Lombardia n. 23 del 31 maggio 2004, nonchè al comune di Marcianise (provincia di Caserta) e al distretto di Brindisi.
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COMMA 266
266. Il programma di reindustrializzazione, di cui al comma 265, proposto e attuato da Sviluppo Italia Spa in accordo con le rispettive regioni, potrà prevedere anche interventi di acquisizione, bonifica e infrastrutture di aree industriali dismesse.
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COMMA 267
267. Il programma di cui ai commi 265 e 266 prevede interventi per la promozione imprenditoriale e l’attrazione degli investimenti nel settore delle industrie e dei servizi ai sensi e per gli effetti dell’articolo 5 del decreto-legge 1º aprile 1989, n. 120, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 maggio 1989, n. 181.
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COMMA 268
268. Per gli interventi di cui ai commi da 265 a 267 è concesso un contributo straordinario pari a 32 milioni di euro per il 2005, 52 milioni di euro per il 2006 e 72 milioni di euro per il 2007.
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COMMA 269
269. Per garantire la prosecuzione degli interventi per la continuità territoriale di cui all’articolo 82 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, per il triennio 2005-2007, per Trapani, Pantelleria e Lampedusa sono assegnate risorse finanziarie per complessivi 10 milioni di euro annui.
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COMMA 270
270. Al fine di sostenere i processi di innovazione delle imprese del commercio, il fondo di cui all’articolo 14 della legge 17 febbraio 1982, n. 46, è destinato altresì ai programmi di investimento delle imprese dei settori del commercio, del turismo e dei servizi (sezioni G, H, I, J, K, M, N ed O della classificazione delle attività economiche ISTAT 91) rivolti:
a) alla ricerca e progettazione di nuove formule e processi distributivi o aziendali innovativi ed agli investimenti materiali connessi con la loro attivazione, alla formazione e consulenza necessarie all’avvio dei processi innovativi;
b) all’accesso ai mercati elettronici e strumentazione connessa;
c) alla progettazione ed alla realizzazione di investimenti connessi all’adozione di moderne tecniche di vendita e di offerta dei servizi (software per la gestione automatica di spazi espositivi);
d) all’acquisizione di servizi di connessione a larga banda;
e) al check-up sulla struttura aziendale per rilevare la situazione presente in azienda concernente gli approvvigionamenti, il lavoro, la commercializzazione, il personale, le risorse strumentali;
f) alla progettazione e realizzazione di interventi di assistenza tecnica intesa quale elaborazione ed applicazione di tecniche innovative volte all’innovazione dell’assetto e dell’offerta dell’impresa commerciale;
g) alla realizzazione di innovazione tecnologica intesa quale acquisizione di sistemi informatici integrati, per la gestione aziendale ed interaziendale, per la realizzazione di impianti automatizzati per la movimentazione delle merci nel magazzino e per operazioni di allestimento degli ordini e per la distribuzione commerciale.
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COMMA 271
271. Con decreto del Ministero delle attività produttive sono stabiliti termini, criteri e modalità per la concessione delle agevolazioni, di cui al comma 270, alle imprese del commercio, del turismo e dei servizi.
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COMMA 272
272. L’indennizzo di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 28 marzo 1996, n. 207, è concesso, con le medesime modalità ivi previste, anche ai soggetti che si trovino in possesso dei requisiti di cui all’articolo 2 del predetto decreto legislativo nel periodo compreso fra il 1º gennaio 2005 ed il 31 dicembre 2007. L’aliquota contributiva di cui all’ articolo 5 del citatodecreto legislativo 28 marzo 1996, n. 207, dovuta dagli iscritti alla Gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli esercenti attività commerciali presso l’INPS, è prorogata, con le medesime modalità, fino al 31 dicembre 2009. Le domande di cui all’articolo 7 del citato decreto legislativo 28 marzo 1996, n. 207, possono essere presentate dai soggetti di cui al primo periodo del presente comma entro il 31 gennaio 2008.
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COMMA 273
273. All’articolo 29, comma 1, quinto periodo, del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, le parole: «per provvedere alla spesa per i canoni di locazione degli immobili stessi» sono sostituite dalle seguenti: «per provvedere alla spesa per canoni, oneri e ogni ulteriore incombenza connessi alla locazione degli immobilistessi».
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COMMA 274
274. Relativamente alle somme non corrisposte all’erario per l’utilizzo, a qualsiasi titolo, di immobili di proprietà dello Stato, decorsi novanta giorni dalla notificazione, da parte dell’Agenzia del demanio ovvero degli enti gestori, della seconda richiesta di pagamento delle somme dovute, anche a titolo di occupazione di fatto, si procede alla loro riscossione mediante ruolo, con la rivalutazione monetaria e gli interessi legali. Limitatamente alle situazioni debitorie per le quali la seconda richiesta di pagamento è intervenuta entro il 31 dicembre 2004, la riscossione di cui al primo periodo non è effettuata nel caso in cui i soggetti interessati provvedono, entro il 30 aprile 2005, a dichiarare alla Agenzia del demanio ovvero all’ente gestore di voler adempiere, in unica soluzione, l’intera sorte del debito maturato, effettuando altresì contestualmente il relativo versamento. I giudizi pendenti, aventi ad oggetto l’accertamento, la liquidazione ovvero la condanna al pagamento dei debiti di cui al secondo periodo, si estinguono di diritto con l’esatto adempimento di quanto previsto nel medesimo periodo.
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COMMA 275
275. Ai fini della valorizzazione del patrimonio immobiliare le operazioni, gli atti, i contratti, i conferimenti ed i trasferimenti di immobili di proprietà dei comuni, ivi comprese le operazioni di cartolarizzazione di cui alla legge n. 410 del 2001, in favore di fondazioni o società di cartolarizzazione, associazioni riconosciute sono esenti dall’imposta di registro, dall’imposta di bollo, dalle imposte ipotecaria e catastale e da ogni altra imposta indiretta, nonchè da ogni altro tributo o diritto (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 1, comma 576 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 276
276. Al fine di consentire il tempestivo pagamento dei canoni, oneri e ogni ulteriore incombenza connessi agli immobili locati ai sensi dell’articolo 4, comma 2-ter, del decreto-legge 25 settembre 2001, n. 351, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 novembre 2001, n. 410,il Dipartimento del tesoro può richiedere al Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato anticipazioni di tesoreria per gli importi necessari. Alla regolazione contabile dell’anticipazione di tesoreria si provvede con le modalità stabilite dal predetto Dipartimento d’intesa con il Dipartimento del tesoro. L’anticipazione è regolata con prelevamento dall’apposito conto corrente di tesoreria non appena vi saranno affluite le risorse corrispondenti (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 2, comma 80, del D.L. 3 ottobre 2006, n. 262.
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COMMA 277
277. Al comma 6-bis dell’articolo 1 del decreto-legge 25 settembre 2001, n. 351, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 novembre 2001, n. 410, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al primo periodo, dopo le parole: «sono alienati» sono inserite le seguenti: «e valorizzati»;
b) all’ultimo periodo, dopo le parole: «al momento dell’alienazione» sono inserite le seguenti: «e valorizzazione».
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COMMA 278
278. Per il potenziamento delle attività di ricerca, formazione e studi internazionali della Scuola di ateneo per la formazione europea Jean Monnet, costituita in facoltà, è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro a decorrere dall’anno 2005 (1).
(1) Per l’autorizzazione di spesa vedi articolo 11-quaterdecies, comma 3 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203. Per il ripristino del finanziamento di cui al presente comma, vedi l’ articolo 2, comma 557, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
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COMMA 279
279. Per dare attuazione alle azioni della Convenzione sulla biodiversità fatta a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992, di cui alla legge 14 febbraio 1994, n. 124, e per dare avvio all’esecuzione del Protocollo di Cartagena sulla prevenzione dei rischi biotecnologici relativo alla Convenzione sulla diversità biologica, fatto a Montreal il 29 gennaio 2000, di cui alla legge 15 gennaio 2004, n. 27, è autorizzata la spesa complessiva di 2 milioni di euro per l’anno 2005 per campagne di comunicazione e sensibilizzazione riferite alle citate Convenzioni internazionali (1).
(1) Per l’autorizzazione di spesa vedi articolo 11-quaterdecies, comma 3 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203. Vedi D.P.R. 28 aprile 2006.
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COMMA 280
280. A decorrere dal 1º gennaio 2005 le dichiarazioni di conformità di cui all’articolo 76, commi 6 e 7, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, sono assoggettate all’imposta di bollo di cui all’articolo 2 della tariffa, parte prima, allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642, e successive modificazioni. Una quota pari a 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007 delle maggiori entrate derivanti dalle disposizioni di cui al presente comma è destinata al funzionamento e all’implementazione del centro elaborazione dati del Dipartimento dei trasporti terrestri del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. A valere sulle maggiori entrate di cui al presente comma, è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007 per la realizzazione a cura del Dipartimento dei trasporti terrestri del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di una campagna di comunicazione volta a diffondere i valori della sicurezza stradale e ad assicurare una adeguata informazione agli utenti, soprattutto di più giovane età, al fine di consolidare e accrescere l’attività di prevenzione in materia di circolazione e antinfortunistica stradale.
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COMMA 281
281. A decorrere dal 1° gennaio 2011, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali per quanto di sua competenza, e’ determinata la quota parte delle entrate erariali ed extraerariali derivanti dai giochi pubblici con vincita in denaro affidati in concessione allo Stato destinata al Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), per il finanziamento dello sport, e all’Unione nazionale per l’incremento delle razze equine (UNIRE), limitatamente al finanziamento del monte premi delle corse (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 30-bis, comma 4, del D.L. 29 novembre 2008 n. 185; per la riduzione delle autorizzazioni di spesa concernenti trasferimenti correnti in favore di imprese pubbliche e private di cui al presente comma vedi l’articolo 1, comma 438, della Legge 27 dicembre 2013, n. 147.
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COMMA 282
282. Le modalita’ operative di determinazione della base di calcolo delle entrate erariali ed extraerariali di cui al comma 281 nonche’ le modalita’ di trasferimento periodico al CONI e all’UNIRE sono determinate entro il 31 marzo di ogni anno con provvedimento dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, di concerto con il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e, limitatamente all’UNIRE, con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Per gli anni 2009 e 2010 la quota di cui al comma 281 e’ stabilita in 470 milioni di euro in favore del CONI e in 150 milioni di euro in favore dell’UNIRE (175) (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 63, comma 9, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112 e successivamente dall’articolo 30-bis, comma 4, del D.L. 29 novembre 2008 n. 185; per la riduzione delle autorizzazioni di spesa concernenti trasferimenti correnti in favore di imprese pubbliche e private di cui al presente comma vedi l’articolo 1, comma 438, della Legge 27 dicembre 2013, n. 147.
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COMMA 283
283. Ferme restando le competenze del Ministro dell’economia e delle finanze di cui agli articoli 12, comma 2, della legge 18 ottobre 2001, n. 383, e successive modificazioni, e 16, comma 1, secondo, terzo e quarto periodo, della legge 13 maggio 1999, n. 133, a partire dal 1º gennaio 2005, al fine di assicurare l’incremento dei volumi di raccolta derivanti dai concorsi pronostici su base sportiva e tenuto conto delle nuove modalità di finanziamento del CONI, la posta di gioco dei concorsi pronostici, prevista dall’articolo 5 del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 19 giugno 2003, n. 179, è così rideterminata: a) 8 per cento, come aggio al luogo di vendita autorizzato; b) 50 per cento, come montepremi; c) 33,84 per cento, come imposta unica; d) 2,45 per cento, come contributo all’Istituto per il credito sportivo; e) 5,71 per cento, come contributo alle spese di gestione. Le vincite non riscosse entro i termini stabiliti dal regolamento di gioco, per i concorsi indetti dopo il 1º gennaio 2005, sono riportate sul montepremi del concorso immediatamente successivo.
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COMMA 284
284. Ferme restando le competenze del Ministro dell’economia e delle finanze di cui agli articoli 12, comma 2, della legge 18 ottobre 2001, n. 383, e successive modificazioni, e 16, comma 1, secondo, terzo e quarto periodo, della legge 13 maggio 1999, n. 133, a partire dal 1º gennaio 2005, in funzione delle nuove modalità di finanziamento del CONI di cui ai commi 281 e 282, l’aliquota dell’imposta unica sulle scommesse a quota fissa su eventi diversi dalle corse dei cavalli, di cui all’articolo 4, comma 1, lettera b), numero 2), del decreto legislativo 23 dicembre 1998, n. 504, è fissata nella misura del 33 per cento della quota di prelievo stabilita per ciascuna scommessa. Dalla stessa data cessa la corresponsione delle quote di prelievo sull’ammontare lordo delle scommesse. Le vincite non riscosse ed i rimborsi non richiesti entro i termini stabiliti dal regolamento di gioco, per le scommesse indette dopo il 1º gennaio 2005, sono acquisite dall’erario.
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COMMA 285
285. Ferme restando le competenze del Ministro dell’economia e delle finanze di cui agli articoli 12, comma 2, della legge 18 ottobre 2001, n. 383, e successive modificazioni, e 16, comma 1, secondo, terzo e quarto periodo, della legge 13 maggio 1999, n. 133, a partire dal 1º gennaio 2005, la posta unitaria di gioco delle scommesse a totalizzatore su eventi diversi dalle corse dei cavalli, come definita dall’ articolo 12 del regolamento di cui al decreto del Ministro delle finanze 2 agosto 1999, n. 278, e successive modificazioni, è così rideterminata, trovando applicazione, per la percentuale residua, la disposizione di cui all’articolo 16, comma 2, lettera b), della legge 13 maggio 1999, n. 133:
a) 57 per cento, come disponibile a vincite;
b) 8 per cento, come aggio al luogo di vendita autorizzato;
c) 20 per cento, come imposta unica;
d) 5,71 per cento, come contributo alle spese complessive di gestione;
[e) 2,54 per cento, come fondo speciale di riserva.] (1)
A partire dalla stessa data, in funzione delle nuove modalità di finanziamento del CONI, è abrogata la lettera a) del comma 2 dell’articolo 16 della legge 13 maggio 1999, n. 133.
(1) Punto abrogato dall’articolo 1, comma 478, della Legge 24 dicembre 2012, n. 228.
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COMMA 286
286. Con uno o più decreti, da adottare ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, il Ministro dell’economia e delle finanze, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, provvede al riordino delle scommesse su eventi sportivi diversi dalle corse dei cavalli e su eventi non sportivi, escluse le manifestazioni per la cui realizzazione concorrono i soggetti ai quali si applicano le disposizioni agevolative di cui al comma 185 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e che sono stati individuati con il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 3 luglio 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 166 del 17 luglio 2008, in particolare per quanto attiene agli aspetti organizzativi, gestionali, amministrativi, impositivi, sanzionatori, nonchè a quelli relativi al contenzioso ed al riparto dei proventi (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 1-bis, comma 8, del D.L. 25 settembre 2008, n. 149.
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COMMA 287
287. Con provvedimenti del Ministero dell’economia e delle finanze – Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato sono stabilite le nuove modalità di distribuzione del gioco su eventi diversi dalle corse dei cavalli, nel rispetto dei seguenti criteri:
a) inclusione, tra i giochi su eventi diversi dalle corse dei cavalli, delle scommesse a totalizzatore e a quota fissa su eventi diversi dalle corse dei cavalli, dei concorsi pronostici su base sportiva, del concorso pronostici denominato totip, delle scommesse ippiche di cui al comma 498, nonché di ogni ulteriore gioco pubblico, basato su eventi diversi dalle corse dei cavalli;
b) possibilità di raccolta del gioco su eventi diversi dalle corse dei cavalli da parte degli operatori che esercitano la raccolta di gioco presso uno Stato membro dell’Unione europea, degli operatori di Stati membri dell’Associazione europea per il libero scambio e anche degli operatori di altri Stati, solo se in possesso dei requisiti di affidabilità definiti dall’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato;
c) esercizio della raccolta tramite punti di vendita aventi come attività principale la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici e punti di vendita aventi come attività accessoria la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici; ai punti di vendita aventi come attività principale la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici può essere riservata in esclusiva l’offerta di alcune tipologie di scommessa;
d) previsione dell’attivazione di un numero di nuovi punti di vendita non inferiore a 7.000, di cui almeno il 30 per cento aventi come attività principale la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici;
[e) determinazione del numero massimo dei punti di vendita per comune in proporzione agli abitanti e in considerazione dei punti di vendita già assegnati;] (7)
[f) localizzazione dei punti di vendita aventi come attività principale la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici, nei comuni con più di 200.000 abitanti a una distanza non inferiore ad 800 metri dai punti di vendita già assegnati e nei comuni con meno di 200.000 abitanti a una distanza non inferiore a 1.600 metri dai punti di vendita già assegnati;] (1)
[g) localizzazione dei punti di vendita aventi come attività accessoria la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici, nei comuni con più di 200.000 abitanti a una distanza non inferiore a 400 metri dai punti di vendita già assegnati e nei comuni con meno di 200.000 abitanti a una distanza non inferiore ad 800 metri dai punti di vendita già assegnati, senza pregiudizio dei punti di vendita in cui, alla data del 30 giugno 2006, si effettui la raccolta dei concorsi pronostici su base sportiva;] (2)
h) aggiudicazione dei punti di vendita previa effettuazione di una o più procedure aperte a tutti gli operatori, la cui base d’asta non può essere inferiore ad euro cinquantamila per ogni punto di vendita avente come attività principale la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici e ad euro diciassettemilacinquecento per ogni punto di vendita avente come attività accessoria la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici (3);
i) acquisizione della possibilità di raccogliere il gioco a distanza, ivi inclusi i giochi di abilità con vincita in denaro [, previo versamento di un corrispettivo non inferiore a euro duecentomila ] (4) ;
l) definizione delle modalità di salvaguardia dei concessionari della raccolta di scommesse a quota fissa su eventi diversi dalle corse dei cavalli disciplinate dal regolamento di cui al decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 1° marzo 2006, n. 111 (5) (6).
(1) Lettera abrogata dall’articolo 1-bis, comma 6, del D.L. 25 settembre 2008, n. 149.
(2) Lettera abrogata dall’articolo 1-bis, comma 6, del D.L. 25 settembre 2008, n. 149.
(3) Lettera modificata dall’articolo 24, comma 32, della legge 7 luglio 2009, n. 88 (Legge comunitaria 2008).
(4) Lettera modificata dall’ articolo 40 del D.L. 1° ottobre 2007, n. 159.
(5) Comma sostituito dall’articolo 38, comma 2 del D.L. 4 luglio 2006, n. 223. A norma dell’articolo 1, comma 92, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 i proventi delle procedure di selezione di cui al presente comma sono versati all’entrata del bilancio dello Stato comunque entro il 28 febbraio 2007.
(6) In riferimento al presente comma vedi: Risoluzione del Ministero dell’Economia e delle Finanze 26 maggio 2010, n. 41/E.
(7) Lettera abrogata dall’ articolo 10, comma 9-novies, del D. L. 2 marzo 2012 n.16.
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COMMA 288
288. Ciascun concessionario per l’adduzione delle scommesse a totalizzatore al totalizzatore nazionale e per la ricezione del nulla osta all’emissione della ricevuta di scommessa, nonchè per l’adduzione delle scommesse a libro al servizio centrale di registrazione utilizza e remunera i servizi di un operatore da indicare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge nel rispetto dei rapporti contrattuali in corso. L’operatore deve essere in possesso di requisiti di capacità tecnica ed affidabilità economica accertati dal Ministero dell’economia e delle finanze – Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato e deve dimostrare di essere stato indicato da non meno di trecento concessionari. Il rapporto tra l’operatore e l’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato è regolato da apposita convenzione. Ove l’operatore assuma l’obbligo di provvedere, in nome e per conto del concessionario, al versamento di quanto da lui dovuto per l’esercizio della concessione, la convenzione di cui al periodo precedente stabilisce:
a) il termine, di natura essenziale, entro il quale deve essere effettuato mensilmente il versamento;
b) l’anticipazione al concessionario, da parte dell’operatore, delle integrazioni eventualmente necessarie al pagamento delle scommesse a totalizzatore vincenti, contabilizzate nel mese di cui alla lettera a);
c) la retribuzione del servizio prestato dall’operatore in misura non superiore al 2 per cento dell’ammontare delle somme versate;
d) la prestazione di idonea cauzione o fideiussione a garanzia dell’adempimento delle obbligazioni assunte, a fronte della quale verranno svincolate, per la parte corrispondente, le garanzie prestate dal concessionario.
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COMMA 289
289. A decorrere dal 1º febbraio 2005, la posta unitaria per scommesse a libro sulle corse dei cavalli è stabilita in 1 euro. L’importo di ciascuna scommessa non può essere inferiore a 3 euro.
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COMMA 290
290. Al fine di assicurare la tutela della fede pubblica e per una più efficace azione di contrasto al gioco illecito ed illegale il Ministero dell’economia e delle finanze – Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato adotta i provvedimenti necessari per la definizione, diffusione e gestione, con organizzazione propria o di terzi, dei mezzi di pagamento specifici per la partecipazione al gioco a distanza. Tali mezzi di pagamento possono essere abilitati dal Ministero dell’economia e delle finanze – Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato anche per le transazioni relative a forme di gioco non a distanza.
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COMMA 291
291. Per le attività di diffusione e gestione di cui al comma 290, il Ministero dell’economia e delle finanze, sulla base di apposita direttiva del Ministro, può costituire società di scopo ovvero può procedere, attraverso l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, all’individuazione di uno o più soggetti selezionati con procedura ad evidenza pubblica nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria.
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COMMA 292
292. Il Ministero dell’economia e delle finanze – Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato regola le lotterie, differite ed istantanee, con partecipazione a distanza definendo la ripartizione percentuale della posta di gioco relativamente all’erario, ai giocatori ed ai soggetti terzi, nonchè i criteri e le modalità di gestione delle lotterie telefoniche e telematiche.
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COMMA 293
293. Il Ministero dell’economia e delle finanze – Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato può organizzare, congiuntamente alle amministrazioni competenti di altri Stati dell’Unione europea, la gestione di giochi ovvero di singoli concorsi od estrazioni.
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COMMA 294
294. Nel caso di cui al comma 293, l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, in accordo con le amministrazioni competenti degli altri Stati, stabilisce la ripartizione della posta di gioco.
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COMMA 295
295. In aggiunta a quanto previsto dal comma 8, le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base dello stato di previsione dei Ministeri per consumi intermedi non aventi natura obbligatoria sono ulteriormente ridotte in maniera lineare, assicurando una minore spesa pari a 700 milioni di euro per l’anno 2005 ed una minore spesa annua di 1.300 milioni di euro a decorrere dall’anno 2006.
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COMMA 296
296. Le dotazioni di parte corrente indicate nella tabella C, salve quelle concernenti il settore universitario, oltre a quanto previsto dal comma 10, sono ridotte in maniera lineare, in modo da assicurare, per l’anno 2005, una minore spesa di 650 milioni di euro, e, a decorrere dall’anno 2006, in modo tale da assicurare una minore spesa annua di 850 milioni di euro.
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COMMA 297
297. L’autorizzazione di spesa relativa al Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui al comma 5 dell’articolo 10 del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, è ridotta di 2.000 milioni di euro per l’anno 2005.
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COMMA 298
298. A decorrere dal 1º gennaio 2005 è assicurato un gettito annuo pari a 100 milioni di euro mediante il versamento all’entrata del bilancio dello Stato di una quota pari al 70 per cento degli importi derivanti dall’applicazione dell’aliquota della componente della tariffa elettrica di cui al comma 1-bis dell’articolo 4 del decreto-legge 14 novembre 2003, n. 314, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 dicembre 2003, n. 368, nonchè di una ulteriore quota che assicuri il predetto gettito a valere sulle entrate derivanti dalla componente tariffaria A2 sul prezzo dell’energia elettrica, definito ai sensi dell’articolo 3, comma 11, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, e dell’articolo 1, comma 1, del decreto-legge 18 febbraio 2003, n. 25, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 aprile 2003, n. 83. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, sentita l’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, sono stabiliti modalità e termini dei versamenti di cui al presente comma (1).
(1) Vedi articolo 1, comma 493 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.Vedi D.P.R. 28 aprile 2006.
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COMMA 299
299. I trasferimenti correnti alle imprese pubbliche sono ridotti, per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007, per gli importi di seguito indicati:
a) Ferrovie dello Stato Spa (Ministero dell’economia e delle finanze – u.p.b. 3.1.2.8 – Ferrovie dello Stato): 90 milioni di euro per il 2005, 100 milioni di euro per il 2006 e 90 milioni di euro per il 2007;
b) Poste italiane Spa (Ministero dell’economia e delle finanze – u.p.b. 3.1.2.4 – Poste italiane): 40 milioni di euro per il 2005, 50 milioni di euro per il 2006 e 40 milioni di euro per il 2007;
c) ANAS Spa (Ministero dell’economia e delle finanze – u.p.b. 3.1.2.45 – ANAS): 40 milioni di euro per il 2005, 50 milioni di euro per il 2006 e 40 milioni di euro per il 2007;
d) altre imprese pubbliche (Ministero dell’economia e delle finanze – u.p.b. 3.1.2.43 – Fondo contratti programma): 90 milioni di euro per il 2005, 130 milioni di euro per il 2006 e 90 milioni di euro per il 2007.
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COMMA 300
300. Gli importi fissi dell’imposta di registro, della tassa di concessione governativa, esclusi quelli di cui alla lettera b) dell’ articolo 17 , nonché alle lettere a) e b) dell’ articolo 21 , della tariffa annessa al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 641, e successive modificazioni, dell’imposta di bollo, dell’imposta ipotecaria e catastale, delle tasse ipotecarie e dei diritti speciali di cui al titolo III della tabella A allegata al decreto-legge 31 luglio 1954, n. 533, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 settembre 1954, n. 869, e successive modificazioni, sono aggiornati, tenuto conto anche dell’aumento dei prezzi al consumo quale risultante dagli indici ISTAT per le famiglie degli operai e degli impiegati, e dell’esigenza di semplificazione o di integrazioni innovative per servizi telematici a valore aggiunto, secondo quanto stabilito negli allegati da 2-bis a 2-sexies alla presente legge. Ferma l’esclusione di cui al precedente periodo e nel rispetto delle condizioni in esso stabilite, gli importi in misura fissa della imposta di bollo e della tassa di concessione governativa, diversi da quelli contenuti nei predetti allegati, sono aggiornati con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze i cui effetti decorrono dal 1° giugno 2005. Le disposizioni degli stessi allegati hanno effetto dal 1° febbraio 2005 e, in particolare, hanno effetto per gli atti giudiziari pubblicati o emanati, per gli atti pubblici formati, per le donazioni fatte e per le scritture private autenticate a partire da tale data, per le scritture private non autenticate e per le denunce presentate per la registrazione dalla medesima data, nonché per le formalità di trascrizione, di iscrizione, di rinnovazione eseguite e per le domande di annotazione presentate a decorrere dalla stessa data. Le disposizioni di cui al presente comma assicurano, complessivamente, un maggiore gettito annuo, pari a 1.120 milioni di euro per gli anni 2005 e 2006, e a 1.320 milioni di euro a decorrere dall’anno 2007 (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 7 del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7. Per l’aggiornamento degli importi vedi D.M. 24 maggio 2005.Vedi D.P.R. 28 aprile 2006.
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COMMA 301
301. A decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2006, la misura dell’acconto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche è fissata al 99 per cento e quella dell’acconto dell’imposta sul reddito delle società è fissata al 100 per cento.
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COMMA 302
302. All’articolo 1, comma 1, del decreto-legge 10 dicembre 2003, n. 341, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 febbraio 2004, n. 31, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Per l’anno 2006 il versamento è determinato con il decreto di cui al comma 5 in modo che complessivamente garantisca maggiori entrate per il bilancio dello Stato pari a 650 milioni di euro».
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COMMA 303
303. I beni culturali immobili dello Stato, delle regioni e degli enti locali, per l’uso dei quali attualmente non è corrisposto alcun canone e che richiedono interventi di restauro, possono essere dati in concessione a soggetti privati con pagamento di un canone fissato dai competenti organi. Il concessionario si impegna a realizzare a proprie spese gli interventi di restauro e conservazione indicati dal predetto ufficio.
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COMMA 304
304. Dal canone di concessione vengono detratte le spese sostenute dal concessionario per il restauro entro il limite massimo del canone stesso. Il concessionario è obbligato a rendere fruibile il bene da parte del pubblico con le modalità e i tempi stabiliti nell’atto di concessione o in apposita convenzione unita all’atto stesso.
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COMMA 305
305. I beni culturali che possono formare oggetto delle concessioni di cui ai commi 303 e 304 sono individuati con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali su proposta del Direttore regionale competente. L’individuazione del concessionario avviene mediante procedimento ad evidenza pubblica.
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COMMA 306
306. All’articolo 10, comma 4, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, le parole: «il processo di valore inferiore a euro 1.100 e» sono soppresse .
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COMMA 307
307. I commi 1 e 2 dell’articolo 13 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, sono sostituiti dai seguenti:
«1. Il contributo unificato è dovuto nei seguenti importi:
a) euro 30 per i processi di valore fino a 1.100 euro;
b) euro 70 per i processi di valore superiore a euro 1.100 e fino a euro 5.200 e per i processi di volontaria giurisdizione, nonchè per i processi speciali di cui al libro IV, titolo II, capo VI, del codice di procedura civile;
c) euro 170 per i processi di valore superiore a euro 5.200 e fino a euro 26.000 e per i processi contenziosi di valore indeterminabile di competenza esclusiva del giudice di pace;
d) euro 340 per i processi di valore superiore a euro 26.000 e fino a euro 52.000 e per i processi civili e amministrativi di valore indeterminabile;
e) euro 500 per i processi di valore superiore a euro 52.000 e fino a euro 260.000;
f) euro 800 per i processi di valore superiore a euro 260.000 e fino a euro 520.000;
g) euro 1.110 per i processi di valore superiore a euro 520.000.
2. Per i processi di esecuzione immobiliare il contributo dovuto è pari a euro 200. Per gli altri processi esecutivi lo stesso importo è ridotto della metà. Per i processi di opposizione agli atti esecutivi il contributo dovuto è pari a euro 120».
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COMMA 308
308. L’articolo 46, comma 1, della legge 21 novembre 1991, n. 374, è sostituito dal seguente:
«1. Le cause e le attività conciliative in sede non contenziosa il cui valore non eccede la somma di euro 1.033,00 e gli atti e i provvedimenti ad esse relativi sono soggetti soltanto al pagamento del contributo unificato, secondo gli importi previsti dall’articolo 13 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, e successive modificazioni».
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COMMA 309
309. Il maggior gettito derivante dall’applicazione delle disposizioni di cui ai commi da 306 a 308 è versato al bilancio dello Stato, per essere riassegnato allo stato di previsione del Ministero della giustizia per il pagamento di debiti pregressi nonchè per l’adeguamento delle spese di funzionamento degli uffici giudiziari, e allo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per le spese riguardanti il funzionamento del Consiglio di Stato e dei Tribunali amministrativi regionali e allo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, per le spese riguardanti il funzionamento del Consiglio di Stato e dei tribunali amministrativi regionali, ivi comprese quelle occorrenti per incentivare progetti speciali per lo smaltimento dell’arretrato e per il miglior funzionamento del processo amministrativo (1) (2).
(1) Comma modificato dall’articolo 1, comma 47 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, dall’articolo 21, comma 6 del D.L. 4 luglio 2006, n. 223 e dall’articolo 44, comma 6, della Legge 18 giugno 2009, n. 69.
(2) Vedi, anche, l’articolo 1, comma 1309, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
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COMMA 310
310. All’articolo 11 della legge 21 novembre 1991, n. 374, e successive modificazioni, è aggiunto, in fine, il seguente comma:
«4-ter. Le indennità previste dal presente articolo non possono superare in ogni caso l’importo di euro 72.000 lordi annui».
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COMMA 311
311. La disposizione recata dal comma 310 si applica anche ai giudici tributari.
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COMMA 312
312. I veicoli giacenti presso i custodi a seguito dell’applicazione di provvedimenti di sequestro dell’autorità giudiziaria, anche se non confiscati, sono alienati, anche ai soli fini della rottamazione, mediante cessione al soggetto titolare del deposito ove ricorrano le seguenti condizioni:
a) siano ritenute cessate, con ordinanza dell’autorità giudiziaria da comunicare all’avente diritto alla restituzione, le esigenze che avevano motivato l’adozione del provvedimento di sequestro;
b) siano immatricolati per la prima volta da oltre cinque anni e siano privi di interesse storico e collezionistico;
c) siano comunque custoditi da oltre due anni alla data del 1º luglio 2002;
d) siano trascorsi sessanta giorni dalla comunicazione all’avente diritto alla restituzione dell’ordinanza di cui alla lettera a) senza che questi abbia provveduto al ritiro.
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COMMA 313
313. La cessione di cui al comma 312 è disposta, anche in assenza di documentazione in ordine allo stato di conservazione, sulla base di elenchi predisposti dalla cancelleria o dalla segreteria nei quali i veicoli sono individuati secondo il tipo, il modello e il numero di targa o di telaio.
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COMMA 314
314. All’alienazione di cui ai commi 312 e 313 e alle attività ad essa funzionali e connesse procede una commissione costituita presso i tribunali e presso i tribunali per i minorenni, secondo modalità stabilite con decreto del Ministero della giustizia di concerto con le altre amministrazioni interessate.
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COMMA 315
315. L’alienazione del veicolo si perfeziona con la notifica al custode acquirente del provvedimento, eventualmente relativo ad elenchi di veicoli, dal quale risulta la determinazione all’alienazione da parte dell’ufficio giudiziario competente.
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COMMA 316
316. Il provvedimento di alienazione è comunicato all’autorità giudiziaria che aveva disposto il sequestro.
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COMMA 317
317. Il provvedimento di alienazione è altresì comunicato al pubblico registro automobilistico competente, il quale provvede, senza oneri, all’aggiornamento delle relative iscrizioni.
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COMMA 318
318. Al custode è riconosciuto, in deroga alle tariffe previste dagli articoli 59 e 276 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, un importo complessivo forfettario, comprensivo del trasporto, determinato, per ciascuno degli anni di custodia, nel modo seguente:
a) euro 6 per ogni mese o frazione di esso per i motoveicoli e i ciclomotori;
b) euro 24 per ogni mese o frazione di esso per gli autoveicoli e i rimorchi di massa complessiva inferiore a 3,5 tonnellate, per le macchine agricole e operatrici;
c) euro 30 per ogni mese o frazione di esso per gli autoveicoli e i rimorchi di massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate.
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COMMA 319
319. Gli importi di cui al comma 318 sono progressivamente ridotti del 20 per cento per ogni anno o frazione di esso successivo al primo di custodia del veicolo, salva l’eventuale intervenuta prescrizione delle somme dovute.
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COMMA 320
320. Le somme complessivamente dovute sono corrisposte in cinque ratei annui costanti a decorrere dall’anno 2006.
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COMMA 321
321. Alle procedure di alienazione o rottamazione già avviate e non ancora concluse e alle relative istanze di liquidazione dei compensi, comunque presentate dai custodi, si applicano, qualora esse concernano veicoli in possesso dei requisiti cui al comma 312, le disposizioni di cui ai commi da 312 a 320.
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COMMA 322
322. All’articolo 82, comma 1, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, le parole: «e previo parere del consiglio dell’ordine,» sono soppresse.
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COMMA 323
323. L’articolo 30, comma 1, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, è sostituito dal seguente:
«1. La parte che per prima si costituisce in giudizio, che deposita il ricorso introduttivo, ovvero che, nei processi esecutivi di espropriazione forzata, fa istanza per l’assegnazione o la vendita di beni pignorati, anticipa i diritti, le indennità di trasferta e le spese di spedizione per la notificazione eseguita su richiesta del funzionario addetto all’ufficio, in modo forfettizzato, nella misura di euro 8, eccetto che nei processi previsti dall’articolo unico della legge 2 aprile 1958, n. 319, e successive modificazioni, e in quelli in cui si applica lo stesso articolo».
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COMMA 324
324. La tabella di cui all’allegato n. 1 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, è abrogata.
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COMMA 325
325. All’articolo 3, primo comma, della legge 19 febbraio 1981, n. 27, le parole: «assenza obbligatoria o facoltativa previsti negli articoli 4 e 7 della legge 30 dicembre 1971, n. 1204,» sono sostituite dalle seguenti: «astensione facoltativa previsti dagli articoli 32 e cui al 47, commi 1 e 2, del testo unico di decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151».
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COMMA 326
326. Al comma 1 dell’articolo 5 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, dopo la lettera i), è aggiunta la seguente:
«i-bis) le spese relative alle prestazioni previste dall’articolo 96 del decreto legislativo 1º agosto 2003, n. 259, e quelle funzionali all’utilizzo delle prestazioni medesime».
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COMMA 327
327. All’articolo 205 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, dopo il comma 2 sono aggiunti i seguenti:
«2-bis. Le spese relative alle prestazioni previste dall’articolo 96 del decreto legislativo 1º agosto 2003, n. 259, e successive modificazioni, e quelle funzionali all’utilizzo delle prestazioni medesime sono recuperate in misura fissa stabilita con decreto del Ministro della giustizia di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, ai sensi dell’articolo 17, commi 3 e 4, della legge 23 agosto 1988, n. 400.
2-ter. Il decreto di cui al comma 2-bis determina la misura del recupero con riferimento al costo medio delle singole tipologie di prestazione. L’ammontare degli importi può essere rideterminato ogni anno».
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COMMA 328
328. Il primo periodo del comma 2 dell’articolo 96 del decreto legislativo 1º agosto 2003, n. 259, è sostituito dai seguenti: «Le prestazioni previste al comma 1 sono individuate in un apposito repertorio nel quale vengono stabiliti le modalità ed i tempi di effettuazione delle prestazioni stesse e gli obblighi specifici degli operatori. Il ristoro dei costi sostenuti dagli operatori e le modalità di pagamento sono stabiliti con decreto del Ministro della giustizia di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro delle comunicazioni, in forma di canone annuo determinato anche in considerazione del numero e della tipologia delle prestazioni complessivamente effettuate nell’anno precedente».
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COMMA 329
329. Al comma 4 dell’articolo 96 del decreto legislativo 1º agosto 2003, n. 259, dopo le parole: «comma 2» sono inserite le seguenti: «, secondo periodo,».
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COMMA 330
330. Le disposizioni contenute nei commi da 326 a 329 si applicano alle prestazioni previste al comma 326 disposte successivamente alla emanazione del decreto previsto dall’articolo 205, comma 2-bis, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, e del decreto previsto dall’articolo 96 del decreto legislativo 1º agosto 2003, n. 259, come modificati dai commi 327 e 328.
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COMMA 331
331. Dall’attuazione delle disposizioni di cui ai commi da 326 a 330 non devono derivare maggiori oneri per il bilancio dello Stato.
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COMMA 332
332. Al decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 605, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 6, primo comma:
1) dopo la lettera e) è inserita la seguente:
«e-bis) denunce di inizio attività presentate allo sportello unico comunale per l’edilizia, permessi di costruire e ogni altro atto di assenso comunque denominato in materia di attività edilizia rilasciato dai comuni ai sensi del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, relativamente ai soggetti dichiaranti, agli esecutori e ai progettisti dell’opera»;
2) alla lettera g-ter), dopo le parole: «contratti di somministrazione di energia elettrica,» sono inserite le seguenti: «di servizi idrici del gas,»;
b) all’articolo 7:
1) al primo comma, le parole: «riguardanti gli atti di cui alla lettera g) dell’articolo 6» sono sostituite dalle seguenti: «contenuti negli atti di cui alle lettere e-bis) e g) del primo comma dell’articolo 6»;
2) al quinto comma, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Al fine dell’emersione delle attività economiche, con particolare riferimento all’applicazione dei tributi erariali e locali nel settore immobiliare, gli stessi soggetti devono comunicare i dati catastali identificativi dell’immobile presso cui è attivata l’utenza»;
3) il sesto comma è sostituito dal seguente:
«Le banche, la società Poste italiane Spa, gli intermediari finanziari, le imprese di investimento, gli organismi di investimento collettivo del risparmio, le società di gestione del risparmio, nonchè ogni altro operatore finanziario, fatto salvo quanto disposto dal secondo comma dell’articolo 6 per i soggetti non residenti, sono tenuti a rilevare e a tenere in evidenza i dati identificativi, compreso il codice fiscale, di ogni soggetto che intrattenga con loro qualsiasi rapporto o effettui qualsiasi operazione di natura finanziaria»;
4) l’undicesimo comma è sostituito dal seguente:
«Le comunicazioni di cui ai commi dal primo all’ottavo del presente articolo sono trasmesse esclusivamente per via telematica. Le modalità e i termini delle trasmissioni nonchè le specifiche tecniche del formato dei dati sono definite con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate»;
5) al dodicesimo comma, le parole: «il Ministro delle finanze» sono sostituite dalle seguenti: «il Direttore dell’Agenzia delle entrate».
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COMMA 333
333. Ai fini dell’applicazione delle disposizioni previste dall’articolo 7, quinto comma, ultimo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 605, come modificato dal numero 2) della lettera b) del comma 332 a decorrere dal 1º aprile 2005 le aziende, gli istituti, gli enti e le società richiedono i dati identificativi catastali all’atto della sottoscrizione dei relativi contratti; per i contratti in essere le medesime informazioni sono acquisite dai predetti soggetti solo in occasione del rinnovo ovvero della modificazione del contratto stesso.
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COMMA 334
334. Con provvedimento dei direttori delle Agenzie delle entrate e del territorio, sono stabilite le informazioni analitiche che individuano univocamente le unità immobiliari, da acquisire con riferimento ai contratti di cui al comma 333.
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COMMA 335
335. La revisione parziale del classamento delle unità immobiliari di proprietà privata site in microzone comunali, per le quali il rapporto tra il valore medio di mercato individuato ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 138, e il corrispondente valore medio catastale ai fini dell’applicazione dell’imposta comunale sugli immobili si discosta significativamente dall’analogo rapporto relativo all’insieme delle microzone comunali, è richiesta dai comuni agli Uffici provinciali dell’Agenzia del territorio. Per i calcoli di cui al precedente periodo, il valore medio di mercato è aggiornato secondo le modalità stabilite con il provvedimento di cui al comma 339. L’Agenzia del territorio, esaminata la richiesta del comune e verificata la sussistenza dei presupposti, attiva il procedimento revisionale con provvedimento del direttore dell’Agenzia medesima.
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COMMA 336
336. I comuni, constatata la presenza di immobili di proprietà privata non dichiarati in catasto ovvero la sussistenza di situazioni di fatto non più coerenti con i classamenti catastali per intervenute variazioni edilizie, richiedono ai titolari di diritti reali sulle unità immobiliari interessate la presentazione di atti di aggiornamento redatti ai sensi del regolamento di cui al decreto del Ministro delle finanze 19 aprile 1994, n. 701. La richiesta, contenente gli elementi constatati, tra i quali, qualora accertata, la data cui riferire la mancata presentazione della denuncia catastale, è notificata ai soggetti interessati e comunicata, con gli estremi di notificazione, agli uffici provinciali dell’Agenzia del territorio. Se i soggetti interessati non ottemperano alla richiesta entro novanta giorni dalla notificazione, gli uffici provinciali dell’Agenzia del territorio provvedono, con oneri a carico dell’interessato, alla iscrizione in catasto dell’immobile non accatastato ovvero alla verifica del classamento delle unità immobiliari segnalate, notificando le risultanze del classamento e la relativa rendita. Si applicano le sanzioni previste per le violazioni dell’articolo 28 del regio decreto-legge 13 aprile 1939, n. 652, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 1939, n. 1249, e successive modificazioni (1).
(1) Vedi la Determinazione 30 giugno 2005.
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COMMA 337
337. Le rendite catastali dichiarate o comunque attribuite a seguito della notificazione della richiesta del comune di cui al comma 336 producono effetto fiscale, in deroga alle vigenti disposizioni, a decorrere dal 1º gennaio dell’anno successivo alla data cui riferire la mancata presentazione della denuncia catastale, indicata nella richiesta notificata dal comune, ovvero, in assenza della suddetta indicazione, dal 1º gennaio dell’anno di notifica della richiesta del comune.
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COMMA 338
338. Gli importi minimo e massimo della sanzione amministrativa prevista per l’inadempimento degli obblighi di cui all’articolo 31 del regio decreto-legge 13 aprile 1939, n. 652, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 1939, n. 1249, dall’articolo 31 del regio decreto-legge 13 aprile 1939, n. 652, come rideterminati dall’articolo 8, comma 1, del decreto-legge 30 settembre 1989, n. 332, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 novembre 1989, n. 384, con riferimento al mancato adempimento degli obblighi previsti dagli articoli 20 e articolo 28 del regio decreto-legge 13 aprile 1939, n. 652, sono elevati rispettivamente a euro 258 e a euro 2.066.
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COMMA 339
339. Con provvedimento del direttore dell’Agenzia del territorio, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, e da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale, sono stabilite, previa intesa con la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, le modalità tecniche e operative per l’applicazione delle disposizioni di cui ai commi 336 e 337 (1) .
(1) In attuazione del presente comma vedi la determinazione 16 febbraio 2005.
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COMMA 340
340. Al comma 3 dell’articolo 70 del decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507, sono aggiunti i seguenti periodi: «A decorrere dal 1º gennaio 2005, per le unità immobiliari di proprietà privata a destinazione ordinaria censite nel catasto edilizio urbano, la superficie di riferimento non può in ogni caso essere inferiore all’80 per cento della superficie catastale determinata secondo i criteri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 138; per gli immobili già denunciati, i comuni modificano d’ufficio, dandone comunicazione agli interessati, le superfici che risultano inferiori alla predetta percentuale a seguito di incrocio dei dati comunali, comprensivi della toponomastica, con quelli dell’Agenzia del territorio, secondo modalità di interscambio stabilite con provvedimento del direttore della predetta Agenzia, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali. Nel caso in cui manchino, negli atti catastali, gli elementi necessari per effettuare la determinazione della superficie catastale, i soggetti privati intestatari catastali, provvedono, a richiesta del comune, a presentare all’ufficio provinciale dell’Agenzia del territorio la planimetria catastale del relativo immobile, secondo le modalità stabilite dal regolamento di cui al decreto del Ministro delle finanze 19 aprile 1994, n. 701, per l’eventuale conseguente modifica, presso il comune, della consistenza di riferimento».
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COMMA 341
341. Al testo unico delle disposizioni concernenti l’imposta di registro, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131, e successive modificazioni, dopo l’articolo 52 è inserito il seguente:
«Art. 52-bis. – (Liquidazione dell’imposta derivante dai contratti di locazione) – 1. La liquidazione dell’imposta complementare di cui all’articolo 42, comma 1, è esclusa qualora l’ammontare del canone di locazione relativo ad immobili, iscritti in catasto con attribuzione di rendita, risulti dal contratto in misura non inferiore al 10 per cento del valore dell’immobile determinato ai sensi dell’articolo 52, comma 4, e successive modificazioni. Restano comunque fermi i poteri di liquidazione dell’imposta per le annualità successive alla prima».
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COMMA 342
342. Al decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni, dopo l’articolo 41-bis è inserito il seguente:
«Art. 41-ter. – (Accertamento dei redditi di fabbricati) – 1. Le disposizioni di cui agli articoli 32, primo comma, numero 7), 38, 40 e articolo 41-bis non si applicano con riferimento ai redditi di fabbricati derivanti da locazione dichiarati in misura non inferiore ad un importo corrispondente al maggiore tra il canone di locazione risultante dal contratto ridotto del 15 per cento e il 10 per cento del valore dell’immobile.
2. In caso di omessa registrazione del contratto di locazione di immobili, si presume, salva documentata prova contraria, l’esistenza del rapporto di locazione anche per i quattro periodi d’imposta antecedenti quello nel corso del quale è accertato il rapporto stesso; ai fini della determinazione del reddito si presume, quale importo del canone, il 10 per cento del valore dell’immobile.
3. Ai fini di cui ai commi 1 e 2, il valore dell’immobile è determinato ai sensi dell’articolo 52, comma 4, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131, e successive modificazioni».
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COMMA 343
343. Le disposizioni degli articoli 52-bis del testo unico delle disposizioni concernenti l’imposta di registro, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131, e 41-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, introdotti, rispettivamente, dai commi 341 e 342 del presente articolo, non trovano applicazione nei confronti dei contratti di locazione di immobili ad uso abitativo stipulati o rinnovati a norma degli articoli 2, comma 3, e 4, commi 2 e 3, della legge 9 dicembre 1998, n. 431.
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COMMA 344
344. Il modello per la comunicazione di cui all’articolo 12 del decreto-legge 21 marzo 1978, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 maggio 1978, n. 191, approvato con decreto interdirigenziale del Ministero dell’interno e della Agenzia delle entrate, è reso disponibile gratuitamente, in modalità telematica, dalla predetta Agenzia; la comunicazione è effettuata, anche avvalendosi degli intermediari di cui all’articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, e successive modificazioni, nonchè degli uffici dell’Agenzia delle entrate, con la compilazione in formato elettronico del relativo modello e con la sua trasmissione, in modalità telematica, alla predetta Agenzia, che provvede, con la medesima modalità, a dare avviso di ricevimento. L’Agenzia delle entrate, secondo intese con il Ministero dell’interno, ordina i dati contenuti nelle comunicazioni per la loro successiva trasmissione telematica al predetto Ministero. La presentazione per la registrazione degli atti di cessione di cui al predetto articolo 12 del decreto-legge n. 59 del 1978 tiene luogo della comunicazione di cui al medesimo articolo 12 . Le predette disposizioni, e quelle contenute nel comma 345, si applicano a decorrere dalla data indicata nel decreto di approvazione del modello per la comunicazione previsto dal presente comma (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 4 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35.
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COMMA 345
345. L’obbligo di comunicazione di cui al comma 344 trova applicazione anche nei riguardi dei soggetti che esercitano abitualmente attività di intermediazione nel settore immobiliare; la comunicazione è dovuta per le cessioni di cui i predetti soggetti hanno diretta conoscenza, per avervi concorso ovvero assistito in ragione della loro attività, e, relativamente a quelle diverse dalle cessioni in proprietà, anche per le cessioni di durata inferiore al mese. In caso di violazione dell’obbligo di cui al precedente periodo, si applica la sanzione amministrativa di cui al quarto comma dell’articolo 12 del decreto-legge 21 marzo 1978, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 maggio 1978, n. 191; in caso di seconda violazione, il sindaco del comune in cui operano i soggetti di cui al primo periodo, su segnalazione dell’Agenzia delle entrate, dispone nei riguardi dei medesimi soggetti la sospensione per un mese della loro attività.
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COMMA 346
346. I contratti di locazione, o che comunque costituiscono diritti relativi di godimento, di unità immobiliari ovvero di loro porzioni, comunque stipulati, sono nulli se, ricorrendone i presupposti, non sono registrati (1).
(1) Vedi anche l’articolo 3, comma 9, del D.Lgs. 14 marzo 2011, n. 23.
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COMMA 347
347. All’articolo 11 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) nel comma 1, lettera a), sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, nonchè, per i soggetti di cui all’articolo 3 comma 1, lettere da a) ad e), i costi sostenuti per il personale addetto alla ricerca e sviluppo, ivi compresi quelli per il predetto personale sostenuti da consorzi tra imprese costituiti per la realizzazione di programmi comuni di ricerca e sviluppo, a condizione che l’attestazione di effettività degli stessi sia rilasciata dal presidente del collegio sindacale ovvero, in mancanza, da un revisore dei conti o da un professionista iscritto negli albi dei revisori dei conti, dei dottori commercialisti, dei ragionieri e periti commerciali o dei consulenti del lavoro, nelle forme previste dall’articolo 13, comma 2, del decreto-legge 28 marzo 1997, n. 79, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 1997, n. 140, e successive modificazioni, ovvero dal responsabile del centro di assistenza fiscale»;
b) nel medesimo comma 1, lettera b), il numero 1) è sostituito dal seguente:
«1) fatte salve le disposizioni di cui alla lettera a), i costi relativi al personale classificabili nell’articolo 2425, primo comma, lettera B), numeri 9) e 14), del codice civile»;
c) il comma 4-bis è sostituito dal seguente:
«4-bis. Per i soggetti di cui all’articolo 3 , comma 1, lettere da a) ad e), sono ammessi in deduzione, fino a concorrenza, i seguenti importi:
a) euro 8.000 se la base imponibile non supera euro 180.759,91;
b) euro 6.000 se la base imponibile supera euro 180.759,91 ma non euro 180.839,91;
c) euro 4.000 se la base imponibile supera euro 180.839,91 ma non euro 180.919,91;
d) euro 2.000 se la base imponibile supera euro 180.919,91 ma non euro 180.999,91»;
d) dopo il comma 4-ter, sono aggiunti i seguenti:
«4-quater. Per i soggetti di cui all’articolo 3 , comma 1, lettere da a) ad e), che incrementano il numero di lavoratori dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato, rispetto al numero dei lavoratori assunti con il medesimo contratto mediamente occupati nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2004, è deducibile il costo del predetto personale per un importo annuale non superiore a 20.000 euro per ciascun nuovo dipendente assunto, e nel limite dell’incremento complessivo del costo del personale classificabile nell’articolo 2425, primo comma, lettera B), numeri 9) e 14), del codice civile. Rilevano gli incrementi del predetto personale nei tre periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2004; la media dell’incremento occupazionale raggiunto nei predetti periodi di imposta costituisce l’incremento massimo agevolabile nei periodi d’imposta successivi. L’incremento della base occupazionale va considerato al netto delle diminuzioni occupazionali verificatesi in società controllate o collegate ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile o facenti capo, anche per interposta persona, allo stesso soggetto. Per i soggetti di cui all’articolo 3 , comma 1, lettera e), la base occupazionale di cui al terzo periodo è individuata con riferimento al personale dipendente con contratto di lavoro a tempo indeterminato impiegato nell’attività commerciale e la deduzione spetta solo con riferimento all’incremento dei lavoratori utilizzati nell’esercizio di tale attività. In caso di lavoratori impiegati anche nell’esercizio dell’attività istituzionale si considera, sia ai fini della individuazione della base occupazionale di riferimento e del suo incremento, sia ai fini della deducibilità del costo, il solo personale dipendente con contratto di lavoro a tempo indeterminato riferibile all’attività commerciale individuato in base al rapporto di cui all’articolo 10 , comma 2. Non rilevano ai fini degli incrementi occupazionali i trasferimenti di dipendenti dall’attività istituzionale all’attività commerciale. Nell’ipotesi di imprese di nuova costituzione non rilevano gli incrementi occupazionali derivanti dallo svolgimento di attività che assorbono anche solo in parte attività di imprese giuridicamente preesistenti, ad esclusione delle attività sottoposte a limite numerico o di superficie. Nel caso di impresa subentrante ad altra nella gestione di un servizio pubblico, anche gestito da privati, comunque assegnata, la deducibilità del costo del personale spetta limitatamente al numero di lavoratori assunti in più rispetto a quello dell’impresa sostituita.
4-quinquies. Nelle aree ammissibili alle deroghe previste dall’articolo 87, paragrafo 3, lettere a) e c), del Trattato che istituisce la Comunità europea, individuate dalla Carta italiana degli aiuti a finalità regionale per il periodo 2000-2006, l’importo deducibile determinato ai sensi del comma 4-quater è raddoppiato».
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COMMA 348
348. Le disposizioni del comma 347 si applicano a partire dal periodo d’imposta che inizia successivamente al 31 dicembre 2004, ad eccezione di quelle della lettera d), che si applicano a decorrere dal periodo d’imposta in cui interviene l’approvazione da parte della Commissione europea ai sensi dell’articolo 88, paragrafo 3, del Trattato istitutivo della Comunità europea.
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COMMA 349
349. A decorrere dal 1º gennaio 2005, al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) nell’articolo 3, comma 1, le parole: «nonchè della deduzione spettante ai sensi dell’articolo 11» sono sostituite dalle seguenti: «nonchè delle deduzioni effettivamente spettanti ai sensi degliarticolo 11 e articolo 12»;
b) l’articolo 13 è rinumerato in articolo 12 e la relativa rubrica è sostituita dalla seguente: «Deduzioni per oneri di famiglia»; nel medesimo articolo sono, altresì, apportate le seguenti modificazioni:
1) i commi 1 e 2 sono sostituiti dai seguenti:
«1. Dal reddito complessivo si deducono per oneri di famiglia i seguenti importi:
a) 3.200 euro per il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
b) 2.900 euro per ciascun figlio, compresi i figli naturali riconosciuti, i figli adottivi e gli affidati o affiliati, nonchè per ogni altra persona indicata nell’articolo 433 del codice civile che conviva con il contribuente o percepisca assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’autorità giudiziaria da ripartire tra coloro che hanno diritto alla deduzione.
2. La deduzione di cui al comma 1, lettera b), è aumentata a:
a) 3.450 euro, per ciascun figlio di età inferiore a tre anni;
b) 3.200 euro, per il primo figlio se l’altro genitore manca o non ha riconosciuto i figli naturali e il contribuente non è coniugato o se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato, ovvero se vi sono figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato;
c) 3.700 euro, per ogni figlio portatore di handicap ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104»;
2) nei commi 3 e 4, le parole: «Le detrazioni per carichi di famiglia» sono sostituite dalle seguenti: «Le deduzioni di cui ai commi 1 e 2»;
3) dopo il comma 4, sono aggiunti i seguenti:
«4-bis. Dal reddito complessivo si deducono, fino ad un massimo di 1.820 euro, le spese documentate sostenute dal contribuente per gli addetti alla propria assistenza personale nei casi di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana. Le medesime spese sono deducibili anche se sono state sostenute nell’interesse delle persone indicate nell’articolo 433 del codice civile.
4-ter. Le deduzioni di cui ai commi 1, 2 e 4-bis spettano per la parte corrispondente al rapporto tra l’ammontare di 78.000 euro, aumentato delle medesime deduzioni e degli oneri deducibili di cui all’articolo 10, e diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 78.000 euro. Se il predetto rapporto è maggiore o uguale a 1, la deduzione compete per intero; se lo stesso è zero o minore di zero, la deduzione non compete; negli altri casi, ai fini del predetto rapporto, si computano le prime quattro cifre decimali»;
c) l’articolo 12 è rinumerato in articolo 13 e sono, altresì, apportate le seguenti modificazioni:
1) nell’alinea del comma 1, le parole: «della deduzione per assicurare la progressività dell’imposizione di cui all’articolo 11» sono sostituite dalle seguenti: «delle deduzioni di cui agli articoli 11 e 12»;
2) le lettere da a) ad e) dello stesso comma 1 sono sostituite dalle seguenti:
«a) fino a 26.000 euro, 23 per cento;
b) oltre 26.000 euro e fino a 33.500 euro, 33 per cento;
c) oltre 33.500 euro, 39 per cento»;
3) nel comma 2, le parole: «negli articoli 13, 14 e 15» sono sostituite dalle seguenti: «negli articoli 15 e 16 nonchè in altre disposizioni di legge»;
d) l’articolo 14 è abrogato.
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COMMA 350
[350. È introdotto un contributo di solidarietà del 4 per cento sulla parte di reddito imponibile di cui all’articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, come modificato dal comma 349, eccedente l’importo di 100.000 euro. Per la dichiarazione, il versamento, l’accertamento, la riscossione ed il contenzioso riguardante il contributo di solidarietà, si applicano le disposizioni vigenti per le imposte sui redditi.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 8 della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
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COMMA 351
351. Quando leggi, regolamenti, decreti, o altre norme o provvedimenti fanno riferimento a disposizioni contenute in articoli del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, vigenti prima del 1º gennaio 2005, il riferimento, salvo che tali disposizioni non risultino abrogate per effetto di quanto disposto dal comma 349, si intende alle corrispondenti disposizioni contenute negli articoli che recano la numerazione disposta dal medesimo comma 349.
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COMMA 352
352. I contribuenti, in sede di dichiarazione dei redditi per l’anno 2005, possono applicare le disposizioni del testo unico delle imposte sui redditi in vigore al 31 dicembre 2002 ovvero quelle in vigore al 31 dicembre 2004, se più favorevoli.
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COMMA 353
353. Al decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) nell’articolo 23:
1) nel comma 2, lettera a), le parole: «al netto della deduzione di cui all’articolo 10-bis del medesimo testo unico, ed effettuando le detrazioni previste negli articoli 12 e 13 del citato testo unico, rapportate al periodo stesso. Le detrazioni di cui agli articoli 12 e 13 del citato testo unico sono effettuate» sono sostituite dalle seguenti: «al netto delle deduzioni di cui agli articoli 11 e 12, commi 1 e 2, del medesimo testo unico, rapportate al periodo stesso. Le deduzioni di cui all’articolo 12, commi 1 e 2, del citato testo unico sono riconosciute»; nel medesimo comma, lettera c), dopo le parole: «biennio precedente» sono aggiunte le seguenti: «, al netto delle deduzioni di cui agli articoli 11 e 12, commi 1 e 2, del medesimo testo unico»;
2) nel comma 3, il primo periodo è sostituito dal seguente: «I soggetti indicati nel comma 1 devono effettuare, entro il 28 febbraio dell’anno successivo e, in caso di cessazione del rapporto di lavoro, alla data di cessazione, il conguaglio tra le ritenute operate sulle somme e i valori di cui alle lettere a) e b) del comma 2, e l’imposta dovuta sull’ammontare complessivo degli emolumenti stessi, tenendo conto delle deduzioni di cui agli articoli 11 e 12, commi 1 e 2, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, e delle detrazioni eventualmente spettanti a norma dell’articolo 15 dello stesso testo unico, e successive modificazioni, per oneri a fronte dei quali il datore di lavoro ha effettuato trattenute, nonchè, limitatamente agli oneri di cui al comma 1, lettere c) e f), dello stesso articolo, per erogazioni in conformità a contratti collettivi o ad accordi e regolamenti aziendali»;
3) nel comma 4, il terzo periodo è soppresso;
b) nell’articolo 29:
1) nel comma 1, lettera c), dopo le parole: «biennio precedente» sono aggiunte le seguenti: «, al netto delle deduzioni di cui agli articoli 11 e 12, commi 1 e 2, del medesimo testo unico»;
2) nel comma 2, il secondo periodo è sostituito dal seguente: «A tal fine, all’inizio del rapporto, il sostituito deve specificare quale delle opzioni previste al comma 3 dell’articolo 23 intende adottare».
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COMMA 354
354. È istituito, presso la gestione separata della Cassa depositi e prestiti Spa, un apposito fondo rotativo, denominato «Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca». Il Fondo è finalizzato alla concessione alle imprese , anche associate in appositi organismi, anche cooperativi, costituiti o promossi dalle associazioni imprenditoriali e dalle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, di finanziamenti agevolati che assumono la forma dell’anticipazione, rimborsabile con un piano di rientro pluriennale. La dotazione iniziale del Fondo, alimentato con le risorse del risparmio postale, è stabilita in 6.000 milioni di euro. Le successive variazioni della dotazione sono disposte dalla Cassa depositi e prestiti Spa, in relazione alle dinamiche di erogazione e di rimborso delle somme concesse, e comunque nel rispetto dei limiti annuali di spesa sul bilancio dello Stato fissati ai sensi del comma 361 (1) (2).
(1) Comma modificato dall’articolo 6 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35.
(2) Per il finanziamento del Fondo di cui al presente comma vedi articolo 1, comma 581 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. In attuazione del presente comma vedi D.M. 1 febbraio 2006. Vedi inoltre l’articolo unico della Deliberazione del Comitato Interministeriale per la programmazione econominca 22 dicembre 2006, n. 167 e l’articolo 30, comma 3, del D.L. 22 giugno 2012, n. 83.
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COMMA 355
355. Con apposite delibere del CIPE, presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri in maniera non delegabile, da sottoporre al controllo preventivo della Corte dei conti, il Fondo è ripartito per essere destinato ad interventi agevolativi alle imprese, individuati dalle stesse delibere sulla base degli interventi già disposti a legislazione vigente [e per i quali sussiste apposito stanziamento di bilancio]. Ai fini dell’individuazione degli interventi ammessi al finanziamento sono considerati prioritariamente i seguenti progetti di investimento (1):
a) interventi finalizzati ad innovazioni, attraverso le tecnologie digitali, di prodotti, servizi e processi aziendali, su proposta del Ministro per l’innovazione e le tecnologie, di concerto con il Ministro delle attività produttive;
b) programmi di innovazione ecocompatibile finalizzati al risparmio energetico secondo le specifiche previste dalla disciplina comunitaria degli aiuti di Stato per la tutela ambientale, di cui alla comunicazione della Commissione europea 2001/C n. C/37, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee n. 37 del 3 febbraio 2001, su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive;
c) realizzazione dei corridoi multimodali transeuropei n. 5, n. 8 e n. 10 e connesse bretelle di collegamento, nonché delle reti infrastrutturali marittime, logistiche ed energetiche comunque ad essi collegate .
c-bis) infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale, di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443 (2).
c-ter) infrastrutture nel settore energetico ed in quello delle reti di telecomunicazione, sulla base di programmi predisposti dal Ministero dello sviluppo economico (3).
c-quater) iniziative e programmi di ricerca e sviluppo realizzati nell’ambito dei progetti di innovazione industriale di cui all’articolo 1, comma 842, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (4) (5).
(1) Alinea modificato dall’articolo 38, comma 1, lettera a), del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201.
(2) Lettera aggiunta dall’articolo 20-bis del D.L. 1 ottobre 2007, n.159.
(3) Lettera aggiunta dall’articolo 10, comma 1, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112. Vedi sentenza della Corte costituzionale 16 dicembre 2009, n. 339 (in Gazz. Uff., 7 gennaio 2010, n. 1).
(4) Lettera aggiunta dall’articolo 38, comma 1, lettera b), del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201.
(5) Comma modificato dall’articolo 6 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35
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COMMA 356
356. Il CIPE, con una o più delibere adottate con le modalità previste dal comma 355:
a) stabilisce i criteri generali di erogazione dei finanziamenti agevolati;
b) approva una convenzione tipo che regola i rapporti tra la Cassa depositi e prestiti Spa e i soggetti abilitati a svolgere le istruttorie dei finanziamenti, stabilendo le modalità per assicurare che l’importo complessivo dei finanziamenti erogati non superi l’importo assegnato dal CIPE e che vengano comunque rispettati i limiti annuali di spesa a carico del bilancio dello Stato stabiliti ai sensi del comma 361;
c) prevede la misura minima del tasso di interesse da applicare;
d) stabilisce la durata massima del piano di rientro;
e) prevede che le nuove modalità di attuazione ed erogazione delle misure agevolative previste dai commi da 354 a 361 si applichino a programmi di investimento per i quali, alla data di pubblicazione del decreto di cui al comma 357, non è stata ancora presentata richiesta di erogazione relativa all’ultimo stato di avanzamento e non sono stati adottati provvedimenti di revoca totale o parziale, a condizione che l’impresa agevolata manifesti formale opzione e comunque previo parere conforme del soggetto responsabile dell’istruttoria.
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COMMA 357
357. Con decreto di natura non regolamentare il Ministro competente, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, stabilisce, in relazione ai singoli interventi previsti dal comma 355, nel rispetto dei princìpi contenuti nei commi da 354 a 361 e di quanto disposto dal comma 356, i requisiti e le condizioni per l’accesso ai finanziamenti agevolati previsti dai commi da 354 a 361. In particolare, sono stabilite le condizioni economiche e le modalità di concessione dei finanziamenti agevolati, anche per quanto concerne i criteri di valutazione, i documenti istruttori, la procedura, le ulteriori condizioni per l’accesso, per l’erogazione e per la revoca delle agevolazioni, le modalità di controllo e rendicontazione, la quota minima di mezzi propri e di finanziamento bancario a copertura delle spese d’investimento, la decorrenza e le modalità di rimborso del finanziamento agevolato. Il decreto di cui al presente comma, relativamente agli interventi di cui al comma 355, lettera c-bis), è emanato dal Ministro delle infrastrutture, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 20-bis del D.L. 1 ottobre 2007, n.159.
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COMMA 358
358. Il tasso di interesse sulle somme erogate in anticipazione è determinato con decreto, di natura non regolamentare, del Ministro dell’economia e delle finanze. La differenza tra il tasso così stabilito e il tasso del finanziamento agevolato, nonchè gli oneri derivanti dal comma 360, sono posti, in favore della Cassa depositi e prestiti Spa, a carico del bilancio dello Stato, a valere sull’autorizzazione di spesa di cui al comma 361.
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COMMA 359
359. Sull’obbligo di rimborso al Fondo delle somme ricevute in virtù del finanziamento agevolato e dei relativi interessi può essere prevista, secondo criteri, condizioni e modalità da stabilire con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze, la garanzia dello Stato. Tale garanzia è elencata nell’allegato allo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze di cui all’articolo 13 della legge 5 agosto 1978, n. 468. Ai relativi eventuali oneri si provvede ai sensi dell’articolo 7, secondo comma, numero 2), della legge 5 agosto 1978, n. 468, con imputazione nell’ambito dell’unità previsionale di base 3.2.4.2 dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2005 e corrispondenti per gli esercizi successivi.
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COMMA 360
360. Alla Cassa depositi e prestiti Spa, sulle somme erogate in anticipazione, è riconosciuto, a valere sui finanziamenti stabiliti ai sensi del comma 356, lettera a), il rimborso delle spese di gestione del Fondo in misura pari allo 0,40 per cento complessivo delle somme erogate annualmente.
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COMMA 361
361. Per le finalità previste dai commi da 354 a 360 è autorizzata la spesa di 80 milioni di euro per l’anno 2005 e di 150 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2006. Una quota dei predetti oneri, pari a 55 milioni di euro per l’anno 2005 e a 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2006, 2007 e 2008, è posta a carico del Fondo per le aree sottoutilizzate per gli interventi finanziati dallo stesso. La restante quota relativa agli anni 2005 e 2006, pari rispettivamente a 25 milioni di euro e a 50 milioni di euro, è posta a carico della parte del Fondo unico per gli incentivi alle imprese non riguardante gli interventi nelle aree sottoutilizzate; alla quota relativa agli anni 2007 e 2008, pari a 50 milioni di euro per ciascun anno, ed all’onere decorrente dal 2009, pari a 150 milioni di euro annui, si provvede con le maggiori entrate derivanti dal comma 300 (1) (2) (3).
(1) Comma sostituito dall’articolo 11 ter comma 5 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35.
(2) A norma dell’articolo 2, comma 77, del D.L. 3 ottobre 2006, n. 262, in relazione alla ritardata attivazione del Fondo di cui al comma 354 del presente articolo, le autorizzazioni di spesa di cui al presente comma sono rideterminate per gli anni 2006, 2007 e 2008, rispettivamente, in 5, 15 e 50 milioni di euro; le restanti risorse già poste a carico del Fondo per le aree sottoutilizzate e del Fondo unico per gli incentivi alle imprese affluiscono al Fondo unico per gli incentivi alle imprese per le finalità di cui al comma 76 del presente articolo. Vedi inoltre l’articolo unico della Deliberazione del Comitato Interministeriale per la programmazione econominca 22 dicembre 2006, n. 167.
(3) Per una riduzione per l’anno 2012 dell’autorizzazione di spesa di cui al presente comma, vedi l’articolo 11, comma 1, del D.L. 6 giugno 2012, n. 74. Vedi inoltre l’articolo 11-bis, comma 1, del medesimo D.L. n. 74 del 2012.
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COMMA 361-bis (1)
[361-bis. Fermo restando quanto previsto dai commi 358, 359, 360 e 361, una quota fino al 50 per cento delle risorse di cui al comma 354 che risultino inutilizzate al 30 giugno 2011 e, a decorrere dall’anno 2012, al 31 dicembre di ciascun anno, è destinata al finanziamento agevolato delle imprese attraverso l’intermediazione di enti creditizi con priorita’ per quelle di dimensioni piccole e medie e anche mediante meccanismi di condivisione del rischio creditizio, nel rispetto dei seguenti criteri:
a) l’intensita’ dell’agevolazione per le imprese beneficiarie non puo’ superare la quota di aiuto di Stato definita «de minimis», di cui al Regolamento (CE) n. 1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006;
b) la durata dei finanziamenti agevolati non puo’ essere superiore a quindici anni, ad eccezione delle iniziative infrastrutturali, per le quali non puo’ essere superiore a trenta anni;
c) il rimborso delle spese di gestione di cui al comma 360 e’ posto, per il cinquanta per cento, a carico delle imprese finanziate.]
(1) Comma inserito dall’articolo 8, comma 5, lettera c) del D.L. 13 maggio 2011, n. 70 e successivamente abrogato dall’articolo 30, comma 5, del D.L. 22 giugno 2012, n. 83.
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COMMA 361-ter (1)
[Ai fini del comma 361-bis sono da intendersi come inutilizzate le risorse per le quali non siano ancora state pubblicate le modalita’ attuative del procedimento automatico, valutativo o negoziale, ovvero, per i procedimenti gia’ in corso, quelle destinate ad iniziative per le quali non risulti avviata la relativa valutazione, nonche’ quelle derivanti da rimodulazione o rideterminazione delle agevolazioni concedibili. Sono da intendersi, altresi’, come inutilizzate le risorse provenienti da rientri di capitale dei finanziamenti gia’ erogati e da revoche formalmente comminate, che abbiano avuto luogo nell’anno precedente, non riallocate dal CIPE, ovvero, se riallocate nell’anno precedente, per le quali siano verificate le condizioni di cui al periodo precedente.]
(1) Comma inserito dall’articolo 8, comma 5, lettera c) del D.L. 13 maggio 2011, n. 70 e successivamente abrogato dall’articolo 30, comma 5, del D.L. 22 giugno 2012, n. 83.
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COMMA 361-quater (1)
[Dall’attuazione dei commi 361- bis e 361 – ter non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze possono essere definiti ulteriori criteri e modalita’ di attuazione degli stessi.]
(1) Comma inserito dall’articolo 8, comma 5, lettera c) del D.L. 13 maggio 2011, n. 70 e successivamente abrogato dall’articolo 30, comma 5, del D.L. 22 giugno 2012, n. 83.
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COMMA 362
362. Nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze è istituito un «Fondo per i pagamenti dei debiti di fornitura», al quale vengono riassegnate le dotazioni in conto residui e quelle relative a residui passivi perenti , previamente versate in entrata, relative a debiti scaduti ed esigibili alla data del 31 dicembre 2004, derivanti dalla fornitura di beni e servizi alle amministrazioni dello Stato, ceduti alla Cassa depositi e prestiti Spa dai fornitori sulla base di idonei titoli giuridici (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 4 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35.
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COMMA 363
363. La Cassa depositi e prestiti Spa, in relazione alle cessioni di credito di cui al comma 362, dispone i pagamenti a valere su un apposito fondo istituito, con una dotazione di 2.000 milioni di euro, presso la gestione separata della medesima Cassa, le cui risorse costituiscono patrimonio destinato, ai sensi dell’articolo 5, comma 18, del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326. La Cassa depositi e prestiti Spa è autorizzata ad effettuare operazioni di cessione dei crediti acquisiti senza l’autorizzazione del soggetto ceduto.
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COMMA 364
364. Il Ministero dell’economia e delle finanze può provvedere al pagamento alla Cassa depositi e prestiti Spa delle somme erogate, in un periodo massimo di quindici anni, a carico del Fondo di cui al comma 362, nonchè, a decorrere dal 2006, alla corresponsione degli oneri di gestione.
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COMMA 365
365. La Cassa depositi e prestiti Spa predispone apposita rendicontazione annuale sull’amministrazione del fondo, di cui al comma 363, da trasmettere al Ministero dell’economia e delle finanze, entro novanta giorni dalla chiusura dell’esercizio. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabilite le modalità applicative dei commi da 362 a 366, in ordine alle condizioni generali per l’accesso al Fondo, alla natura dei crediti ed ai relativi importi ammissibili alla cessione, al compenso da riconoscere sulle somme erogate, alle modalità, ai tempi ed ai termini di erogazione alla Cassa depositi e prestiti Spa di quanto alla stessa dovuto.
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COMMA 366
366. Agli oneri di cui al comma 364, valutati in complessivi 70 milioni di euro annui a decorrere dal 2006, si provvede mediante utilizzo di quota parte delle maggiori entrate recate dal comma 300.
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COMMA 367
[367. A fini di contrasto di fenomeni di elusione fiscale e di tutela della fede pubblica, salvo quanto previsto nel comma 371, è vietata la riutilizzazione commerciale dei documenti, dei dati e delle informazioni catastali ed ipotecari, che risultino acquisiti, anche per via telematica in via diretta o mediata, dagli archivi catastali o da pubblici registri immobiliari, tenuti dagli uffici dell’Agenzia del territorio.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 5, comma 4 bis, del D.L. 13 maggio 2011, n. 70.
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COMMA 368
368. Ai sensi dei commi da 367 a 375 si ha riutilizzazione commerciale quando i predetti documenti, dati ed informazioni sono ceduti o comunque forniti a terzi, anche in copia o parzialmente o previa elaborazione nella forma o nel contenuto, dai soggetti che li hanno acquisiti, in via diretta o mediata, anche per via telematica, dagli uffici dell’Agenzia del territorio.
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COMMA 369
369. Non si ha riutilizzazione commerciale quando i predetti documenti, dati ed informazioni sono forniti al solo soggetto per conto del quale, su preventivo e specifico incarico, risultante da atto scritto, l’acquisizione stessa, previo pagamento dei tributi dovuti, è stata effettuata. [Anche in tale ipotesi, tuttavia, salva prova contraria, si ha riutilizzazione commerciale quando il corrispettivo previsto, o comunque versato, per la fornitura, risulta inferiore all’ammontare dei tributi dovuti agli uffici dell’Agenzia del territorio per l’acquisizione, anche telematica, dei predetti documenti, dati o informazioni.] (1)
(1) Comma modificato dall’articolo 1, comma 385, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
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COMMA 370
370. I documenti, i dati e le informazioni catastali ed ipotecarie sono riutilizzabili commercialmente, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali; per l’acquisizione originaria di documenti, dati ed informazioni catastali, i riutilizzatori commerciali autorizzati devono corrispondere un importo fisso annuale determinato con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze; per l’acquisizione originaria di documenti, dati ed informazioni ipotecarie, i riutilizzatori commerciali autorizzati devono corrispondere i tributi previsti maggiorati nella misura del 20 per cento. L’importo fisso annuale e la percentuale di aumento possono comunque essere rideterminati annualmente con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze anche tenendo conto dei costi complessivi di raccolta, produzione e diffusione di dati e documenti sostenuti dall’Agenzia del territorio, maggiorati di un adeguato rendimento degli investimenti e dell’andamento delle relative riscossioni. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze sono individuate le categorie di ulteriori servizi telematici che possono essere forniti dall’Agenzia del territorio esclusivamente ai riutilizzatori commerciali autorizzati a fronte del pagamento di un corrispettivo da determinare con lo stesso decreto (1).
(1) Comma sostituito dall’articolo 1, comma 386, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Vedi quanto disposto dall’articolo 5, comma 4 bis, del D.L. 13 maggio 2011, n. 70.
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COMMA 371
371. Per ciascun atto di riutilizzazione commerciale non consentito sono dovuti i tributi nella misura prevista per l’acquisizione, anche telematica, dei documenti, dei dati o delle informazioni direttamente dagli uffici dell’Agenzia del territorio (1).
(1) Comma sostituito dall’articolo 1, comma 386, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
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COMMA 372
372. Chi pone in essere atti di riutilizzazione commerciale non consentiti, oltre a dover corrispondere i tributi di cui al comma 371, è soggetto altresì ad una sanzione amministrativa tributaria di ammontare compreso fra il triplo ed il quintuplo dei tributi dovuti ai sensi del comma 370 e, nell’ipotesi di dati la cui acquisizione non è soggetta al pagamento di tributi, una sanzione amministrativa tributaria da euro 10.000 a euro 50.000. Si applicano le disposizioni del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, e successive modificazioni (1).
(1) Comma sostituito dall’articolo 1, comma 386, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
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COMMA 373
373. L’accertamento delle violazioni alle disposizioni dei commi da 367 a 375 è demandato al Corpo della guardia di finanza, che esercita, a tal fine, i poteri previsti dall’articolo 32 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, avvalendosi della collaborazione dell’Agenzia del territorio. A tal fine, per assicurare effettività all’indicata azione di contrasto all’utilizzazione illecita dei documenti, dei dati e delle informazioni catastali ed ipotecari, a valere sulle maggiori entrate derivanti dall’attuazione dei commi da 367 a 375 e nei limiti di spesa di 5 milioni di euro annui, entro il 30 aprile 2005 è avviato dalla Scuola superiore dell’economia e delle finanze un programma straordinario di qualificazione continua e ricorrente e formazione mirata e specialistica del personale dell’amministrazione finanziaria e delle agenzie fiscali addetto alla predetta attività di accertamento. A tale programma di qualificazione e formazione può partecipare, su base convenzionale, anche il personale designato da enti locali o altri enti pubblici per le analoghe esigenze di consolidamento dell’azione di contrasto all’elusione fiscale, in presenza di coincidenti ragioni di pubblico interesse (1).
(1) A norma dell’articolo 1, comma 206, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, tra le attività incluse nel programma straordinario di cui al presente comma, sono comprese le attività di formazione e di studio connesse alla riforma del catasto nonché al conferimento ai comuni delle funzioni catastali.
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COMMA 374
374. Alla presentazione degli atti di aggiornamento del catasto si può provvedere, a decorrere dal 1º marzo 2005, con procedure telematiche, mediante un modello unico informatico di aggiornamento degli atti catastali sottoscritto con firma elettronica avanzata dal tecnico che li ha redatti ovvero dal soggetto obbligato alla presentazione. In caso di irregolare funzionamento del collegamento telematico, la trasmissione per via telematica è sostituita dalla presentazione su supporto informatico. Con provvedimenti del direttore dell’Agenzia del territorio:
a) è stabilita la progressiva attivazione del servizio, anche limitatamente a determinati soggetti, a specifiche aree geografiche ed a particolari tipologie di adempimenti;
b) è approvato il modello unico informatico di aggiornamento degli atti catastali e sono stabilite le modalità tecniche necessarie per la trasmissione dei dati relativi alla procedura telematica di cui al presente articolo;
c) sono fissati i termini, le condizioni e le modalità relative: alla presentazione del modello unico informatico di aggiornamento degli atti catastali; alla presentazione dei documenti e degli atti da allegare al predetto modello, anche al fine di accertare l’avvenuto deposito presso i comuni, per gli atti per i quali è previsto; alla conservazione, a cura dei soggetti interessati, dei documenti cartacei originali sottoscritti dal tecnico che li ha redatti e dai soggetti che hanno la titolarità sui beni;
d) sono stabilite, d’intesa con il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, le modalità di versamento dei tributi dovuti. Nel caso di versamento effettuato con modalità telematiche, l’Agenzia o il soggetto da essa incaricato devono riversare alla sezione di tesoreria provinciale dello Stato i tributi dovuti entro il terzo giorno lavorativo successivo a quello di riscossione (1) (2).
(1) Lettera modificata dall’articolo 4 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35.
(2) Vedi Provvedimento 22 marzo 2005 .
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COMMA 375
375. Gli atti comunque attributivi o modificativi delle rendite catastali per terreni e fabbricati possono essere prodotti e notificati ai soggetti intestatari, a cura dell’Agenzia del territorio, avvalendosi di procedure automatizzate. In tal caso, la firma autografa del responsabile è sostituita dall’indicazione a stampa del nominativo dello stesso.
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COMMA 376
376. Nell’articolo 2, comma 2, del decreto-legge 24 dicembre 2002, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2003, n. 27, le parole: «30 settembre 2004», ovunque ricorrano, sono sostituite dalle seguenti: «30 giugno 2005».
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COMMA 377
377. All’articolo 3, comma 2, primo periodo, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, le parole: «a lire 50 milioni» sono sostituite dalle seguenti: «ad euro 10.000».
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COMMA 378
378. Ai fini dell’applicazione dell’articolo 53, comma 3, del decreto-legge 30 agosto 1993, n. 331, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 ottobre 1993, n. 427, i soggetti di imposta trasmettono al Dipartimento dei trasporti terrestri, entro il termine di quindici giorni dall’acquisto e, in ogni caso, prima dell’immatricolazione, il numero identificativo intracomunitario nonchè il numero di telaio degli autoveicoli, motoveicoli e loro rimorchi acquistati. Per i successivi passaggi interni precedenti l’immatricolazione il numero identificativo intracomunitario è sostituito dal codice fiscale del fornitore. In mancanza delle informazioni da parte dei soggetti di imposta gli uffici preposti non procedono all’immatricolazione. La comunicazione è altresì effettuata, entro il termine di quindici giorni dalla vendita, anche in caso di cessione intracomunitaria o di esportazione dei medesimi veicoli.
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COMMA 379
379. Con decreto del capo del Dipartimento dei trasporti terrestri del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del direttore dell’Agenzia delle entrate sono stabiliti i contenuti e le modalità delle comunicazioni di cui alla disposizione recata dal comma 378.
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COMMA 380
380. La convenzione prevista dall’articolo 1, comma 1-bis, del decreto del Presidente della Repubblica 19 settembre 2000, n. 358, è gratuita e definisce anche la procedura di trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate e all’Agenzia delle dogane delle informazioni inviate dai soggetti di imposta ai sensi del comma 378 (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 1, comma 3 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35 e successivamente dall’articolo 1, comma 12 del D.L. 3 ottobre 2006, n. 262.
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COMMA 381
381. All’articolo 1, comma 1, lettera c), del decreto-legge 29 dicembre 1983, n. 746, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 1984, n. 17, è aggiunto il seguente periodo: «Nella prima ipotesi, il cedente o prestatore deve comunicare all’Agenzia delle entrate, esclusivamente per via telematica entro il giorno 16 del mese successivo, i dati contenuti nella dichiarazione ricevuta».
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COMMA 382
382. Ai fini del necessario coordinamento delle attività di controllo, da attuare secondo quanto disposto dall’articolo 63, secondo e terzo comma, primo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, l’Agenzia delle entrate condivide con gli altri organi preposti ai controlli in materia di imposta sul valore aggiunto le informazioni risultanti dalle comunicazioni di cui ai commi 378 e 381.
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COMMA 383
383. All’articolo 7 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, dopo il comma 4 è inserito il seguente:
«4-bis. È punito con la sanzione prevista nel comma 3 il cedente o il prestatore che omette di inviare, nei termini previsti, la comunicazione di cui all’articolo 1, comma 1, lettera c), ultimo periodo, del decreto-legge 29 dicembre 1983, n. 746, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 1984, n. 17, o la invia con dati incompleti o inesatti».
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COMMA 384
384. Chiunque omette di inviare, nei termini previsti, la comunicazione di cui all’articolo 1, comma 1, lettera c), ultimo periodo, del decreto-legge 29 dicembre 1983, n. 746, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 1984, n. 17, introdotto dal comma 381, o la invia con dati incompleti o inesatti, è responsabile in solido con il soggetto acquirente dell’imposta evasa correlata all’infedeltà della dichiarazione ricevuta.
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COMMA 385
385. Il direttore dell’Agenzia delle entrate determina, con suo provvedimento, i contenuti e le modalità della comunicazione di cui all’articolo 1, comma 1, lettera c), ultimo periodo, del decreto-legge 29 dicembre 1983, n. 746, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 1984, n. 17, introdotto dal comma 381 (1).
(1) Vedi Provvedimento 14 marzo 2005.
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COMMA 386
386. Al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, dopo l’articolo 60, è inserito il seguente:
«Art. 60-bis – (Solidarietà nel pagamento dell’imposta). – 1. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, su proposta degli organi competenti al controllo, sulla base di analisi effettuate su fenomeni di frode, sono individuati i beni per i quali operano le disposizioni dei commi 2 e 3.
2. In caso di mancato versamento dell’imposta da parte del cedente relativa a cessioni effettuate a prezzi inferiori al valore normale, il cessionario, soggetto agli adempimenti ai fini del presente decreto, è obbligato solidalmente al pagamento della predetta imposta.
3. L’obbligato solidale di cui al comma 2 può tuttavia documentalmente dimostrare che il prezzo inferiore dei beni è stato determinato in ragione di eventi o situazioni di fatto oggettivamente rilevabili o sulla base di specifiche disposizioni di legge e che comunque non è connesso con il mancato pagamento dell’imposta».
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COMMA 387
[387. A decorrere dal periodo d’imposta in corso al 1º gennaio 2005, è introdotto l’istituto della pianificazione fiscale concordata alla quale possono accedere i titolari di reddito d’impresa e gli esercenti arti e professioni cui si applicano gli studi di settore per il periodo di imposta in corso al 1º gennaio 2003. L’adesione alla pianificazione fiscale determina preventivamente, per un triennio, la base imponibile caratteristica dell’attività svolta e comporta una riduzione dell’imposizione fiscale e contributiva per gli importi eccedenti la base imponibile pianificata.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 519 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Per le disposizioni riguardanti i contribuenti che si sono avvalsi della pianificazione fiscale di cui al presente comma vedi il medesimo comma 519.
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COMMA 388
[388. Non possono accedere alla pianificazione fiscale i titolari di reddito d’impresa e gli esercenti arti e professioni:
a) per i quali sussistano cause di esclusione o di inapplicabilità degli studi di settore per il periodo di imposta in corso al 1º gennaio 2003;
b) che svolgono dal 1º gennaio 2004 una attività diversa da quella esercitata nel biennio 2002 e 2003;
c) che non erano in attività in almeno uno dei periodi di imposta in corso al 1º gennaio 2002, al 1º gennaio 2003 ovvero al 1º gennaio 2004;
d) che hanno omesso di dichiarare il reddito derivante dall’attività svolta per almeno uno dei periodi d’imposta in corso al 1º gennaio 2002 e al 1º gennaio 2003;
e) che hanno omesso di presentare la dichiarazione ai fini dell’imposta sul valore aggiunto per i medesimi periodi d’imposta di cui alla lettera d);
f) che hanno omesso di comunicare i dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore per il periodo di imposta in corso al 1º gennaio 2003.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 519 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Per le disposizioni riguardanti i contribuenti che si sono avvalsi della pianificazione fiscale di cui al presente comma vedi il medesimo comma 519.
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COMMA 389
[389. La proposta individuale di pianificazione fiscale è formulata sulla base di elaborazioni operate dall’anagrafe tributaria, tenendo conto delle risultanze dell’applicazione degli studi di settore, dei dati sull’andamento dell’economia nazionale per distinti settori economici di attività, della coerenza dei componenti negativi di reddito e di ogni altra informazione disponibile riferibile al contribuente.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 519 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Per le disposizioni riguardanti i contribuenti che si sono avvalsi della pianificazione fiscale di cui al presente comma vedi il medesimo comma 519.
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COMMA 390
[390. L’adesione alla pianificazione fiscale si perfeziona, ferma restando la congruità dei ricavi o dei compensi alle risultanze degli studi di settore per ciascun periodo d’imposta, con l’accettazione di importi, proposti al contribuente dall’Agenzia delle entrate, che individuano per un triennio la base imponibile caratteristica dell’attività svolta, esclusi gli eventuali componenti positivi o negativi di reddito di carattere straordinario.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 519 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Per le disposizioni riguardanti i contribuenti che si sono avvalsi della pianificazione fiscale di cui al presente comma vedi il medesimo comma 519.
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COMMA 391
[391. L’adesione alla proposta di pianificazione fiscale è comunicata dal contribuente entro sessanta giorni dal suo ricevimento; nel medesimo termine, la proposta può essere altresì definita in contraddittorio con il competente ufficio dell’Agenzia delle entrate, anche con l’assistenza degli intermediari di cui all’articolo 3, commi 2-bis e 3, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, esclusivamente nel caso in cui il contribuente sia in grado di documentare una evidente infondatezza della stessa, sulla base dell’esistenza di:
a) significative variazioni degli elementi strutturali nell’esercizio dell’attività rispetto a quelli presi a base per la formulazione della proposta;
b) dati ed elementi presi a base per la formulazione della proposta divergenti sensibilmente, all’atto dell’adesione.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 519 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Per le disposizioni riguardanti i contribuenti che si sono avvalsi della pianificazione fiscale di cui al presente comma vedi il medesimo comma 519.
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COMMA 392
[392. La sussistenza delle circostanze di cui alle lettere a) e b) del comma 391 può essere asseverata dai soggetti abilitati sulla base delle disposizioni vigenti.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 519 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Per le disposizioni riguardanti i contribuenti che si sono avvalsi della pianificazione fiscale di cui al presente comma vedi il medesimo comma 519.
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COMMA 393
[393. Per i periodi d’imposta oggetto di pianificazione, relativamente al reddito caratteristico d’impresa o di arti o professioni:
a) sono inibiti i poteri spettanti all’amministrazione finanziaria sulla base delle disposizioni di cui all’articolo 39 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni;
b) esclusa l’aliquota del 23 per cento, quelle marginali applicabili al reddito complessivo ai fini dell’imposta sul reddito, nonchè quella applicabile ai fini dell’imposta sul reddito delle società, sono ridotte di 4 punti percentuali, per la parte di reddito dichiarato eccedente quello pianificato;
c) è esclusa l’applicazione dei contributi previdenziali per la parte di reddito dichiarato che eccede quello pianificato fatto salvo il minimale reddituale previsto ai fini contributivi; restano salve le prerogative delle Casse autonome nonchè la facoltà di effettuare i versamenti su base volontaria.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 519 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Per le disposizioni riguardanti i contribuenti che si sono avvalsi della pianificazione fiscale di cui al presente comma vedi il medesimo comma 519.
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COMMA 394
[394. Per gli stessi periodi d’imposta di cui al comma 393, ai fini dell’imposta sul valore aggiunto:
a) il contribuente assolve ordinariamente a tutti gli obblighi formali e sostanziali previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni, e dalle altre disposizioni in materia di imposta sul valore aggiunto;
b) all’ammontare degli eventuali maggiori ricavi o compensi da dichiarare rispetto a quelli risultanti dalle scritture contabili si applica, tenendo conto della esistenza di operazioni non soggette ad imposta ovvero soggette a regimi speciali, l’aliquota media risultante dal rapporto tra l’imposta relativa alle operazioni imponibili, diminuita di quella relativa alle cessioni di beni ammortizzabili, e il volume d’affari dichiarato;
c) sono inibiti i poteri spettanti all’amministrazione finanziaria in base alle disposizioni di cui agli articoli 54, secondo comma, secondo periodo, e 55, secondo comma, numero 3), del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 519 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Per le disposizioni riguardanti i contribuenti che si sono avvalsi della pianificazione fiscale di cui al presente comma vedi il medesimo comma 519.
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COMMA 395
[395. In caso di mancato rispetto della pianificazione, da comunicare nella dichiarazione presentata ai fini dell’imposta sul reddito, l’Agenzia delle entrate procede ad accertamento parziale in ragione del reddito oggetto della pianificazione nonchè, per l’imposta sul valore aggiunto, in ragione del volume d’affari corrispondente ai ricavi o compensi caratteristici a base della stessa, salve le ipotesi di documentati accadimenti straordinari e imprevedibili; in tale ultima ipotesi trova applicazione il procedimento di accertamento con adesione previsto dal decreto legislativo 19 giugno 1997, n. 218. La disposizione di cui al presente comma si applica anche nel caso di mancato adeguamento alle risultanze degli studi di settore.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 519 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Per le disposizioni riguardanti i contribuenti che si sono avvalsi della pianificazione fiscale di cui al presente comma vedi il medesimo comma 519.
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COMMA 396
[396. L’inibizione dei poteri di cui ai commi 393, lettera a), e 394, lettera c), ed i benefici di cui al comma 393, lettere b) e c), non operano qualora:
a) il reddito dichiarato differisca da quanto effettivamente conseguito, ovvero non siano adempiuti gli obblighi di cui al comma 394, lettera a), ferma restando, comunque, in tale caso l’inibizione dei poteri di cui all’articolo 39, secondo comma, lettera d), del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni, e all’articolo 55, secondo comma, numero 3), del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni;
b) siano constatate condotte del contribuente che integrano le fattispecie di cui agli articoli da 2 a 5, 8, 10 e 11 del decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 519 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Per le disposizioni riguardanti i contribuenti che si sono avvalsi della pianificazione fiscale di cui al presente comma vedi il medesimo comma 519.
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COMMA 397
[397. Salva l’applicazione del comma 391, nei casi in cui a seguito di controlli e segnalazioni, anche di fonte esterna all’amministrazione finanziaria, emergano dati ed elementi difformi da quelli comunicati dal contribuente, qualora presi a base per la formulazione della proposta, nei suoi confronti non opera l’inibizione dei poteri di cui ai commi 393, lettera a), e 394, lettera c), nonchè i benefici di cui al comma 393, lettere b) e c).] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 519 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Per le disposizioni riguardanti i contribuenti che si sono avvalsi della pianificazione fiscale di cui al presente comma vedi il medesimo comma 519.
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COMMA 398
[398. Nel caso in cui l’attività effettivamente esercitata vari nel corso del triennio, l’istituto della pianificazione fiscale concordata cessa di avere effetto dal periodo d’imposta nel corso del quale si è verificata la variazione. Con decreti del Ministro dell’economia e delle finanze, di natura non regolamentare, sono individuate le singole categorie di contribuenti nei cui riguardi progressivamente, nel corso del triennio, decorre l’applicazione della pianificazione fiscale concordata nonchè approvate una o più note metodologiche per la formulazione della proposta di cui al comma 389. Con i medesimi decreti sono conseguentemente rideterminati i periodi d’imposta di cui al comma 388, per i contribuenti nei cui confronti la pianificazione fiscale opera a decorrere da periodi d’imposta diversi da quello indicato al comma 387. Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate sono definite le modalità di invio delle proposte, anche in via telematica, direttamente al contribuente ovvero per il tramite degli intermediari di cui all’articolo 3, commi 2-bis e 3, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, nonchè le modalità di adesione.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 519 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Per le disposizioni riguardanti i contribuenti che si sono avvalsi della pianificazione fiscale di cui al presente comma vedi il medesimo comma 519.
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COMMA 399
[ 399. Gli studi di settore previsti all’articolo 62-bis del decreto-legge 30 agosto 1993, n. 331, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 ottobre 1993, n. 427, sono soggetti a revisione, di norma, ogni quattro anni dalla data di entrata in vigore dello studio di settore ovvero da quella dell’ultima revisione, al fine di mantenere la rappresentatività degli stessi rispetto alla realtà economica cui si riferiscono. La revisione può essere disposta anche prima del decorso del temine previsto dal primo periodo, tenuto anche conto di dati ed informazioni ufficiali quali i dati di contabilità nazionale, sentito il parere della commissione di esperti di cui all’articolo 10, comma 7, della legge 8 maggio 1998, n. 146. La revisione degli studi di settore è programmata con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate da emanare entro il mese di febbraio di ciascun anno.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 15, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
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COMMA 400
400. In deroga a quanto previsto al comma 399, entro il mese di febbraio 2005, l’Agenzia delle entrate completa l’attività di revisione relativa agli studi di settore già precedentemente individuati, con effetto dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2004, ai sensi dell’articolo 1 del regolamento recante disposizioni concernenti i tempi e le modalità di applicazione degli studi di settore, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1999, n. 195.
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COMMA 401
401. Gli organi preposti al controllo, in conseguenza della revisione e del potenziamento degli studi di settore, sulla base delle disposizioni dei commi da 387 a 432, programmano l’impiego di maggiore capacità operativa per l’attività di contrasto all’evasione nei confronti dei soggetti ai quali non si applicano gli studi medesimi.
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COMMA 402
402. All’articolo 32 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni, recante disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) nel primo comma:
1) al numero 2):
1.1) nel primo e secondo periodo, le parole da: «alle operazioni» a: «risultanti dai conti» sono sostituite dalle seguenti: «ai rapporti ed alle operazioni, i cui dati, notizie e documenti siano stati acquisiti a norma del numero 7), ovvero rilevati a norma dell’articolo 33, secondo e terzo comma. I dati ed elementi attinenti ai rapporti ed alle operazioni acquisiti e rilevati rispettivamente a norma del numero 7) e dell’articolo 33, secondo e terzo comma,»;
1.2) nel secondo periodo, le parole da: «a base delle stesse» alla fine del periodo sono sostituite dalle seguenti: «o compensi a base delle stesse rettifiche ed accertamenti, se il contribuente non ne indica il soggetto beneficiario e semprechè non risultino dalle scritture contabili, i prelevamenti o gli importi riscossi nell’ambito dei predetti rapporti od operazioni»;
2) al numero 5):
2.1) nel primo periodo, le parole da: «, ovvero» fino a: «in forma fiduciaria,» sono soppresse;
2.2) nel quarto periodo, le parole da: «all’Amministrazione postale,» fino alla fine del numero sono sostituite dalle seguenti: «alle banche, alla società Poste italiane Spa, per le attività finanziarie e creditizie, agli intermediari finanziari, alle imprese di investimento, agli organismi di investimento collettivo del risparmio, alle società di gestione del risparmio e alle società fiduciarie»;
3) al numero 6-bis), il primo periodo è sostituito dal seguente: «richiedere, previa autorizzazione del direttore centrale dell’accertamento dell’Agenzia delle entrate o del direttore regionale della stessa, ovvero, per il Corpo della guardia di finanza, del comandante regionale, ai soggetti sottoposti ad accertamento, ispezione o verifica il rilascio di una dichiarazione contenente l’indicazione della natura, del numero e degli estremi identificativi dei rapporti intrattenuti con le banche, la società Poste italiane Spa, gli intermediari finanziari, le imprese di investimento, gli organismi di investimento collettivo del risparmio, le società di gestione del risparmio e le società fiduciarie, nazionali o stranieri, in corso ovvero estinti da non più di cinque anni dalla data della richiesta»;
4) al numero 7):
4.1) il primo periodo è sostituito dai seguenti: «richiedere, previa autorizzazione del direttore centrale dell’accertamento dell’Agenzia delle entrate o del direttore regionale della stessa, ovvero, per il Corpo della guardia di finanza, del comandante regionale, alle banche, alla società Poste italiane Spa, per le attività finanziarie e creditizie, agli intermediari finanziari, alle imprese di investimento, agli organismi di investimento collettivo del risparmio, alle società di gestione del risparmio e alle società fiduciarie, dati, notizie e documenti relativi a qualsiasi rapporto intrattenuto od operazione effettuata, ivi compresi i servizi prestati, con i loro clienti, nonchè alle garanzie prestate da terzi. Alle società fiduciarie di cui alla legge 23 novembre 1939, n. 1966, e a quelle iscritte nella sezione speciale dell’albo di cui all’articolo 20 del testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, può essere richiesto, tra l’altro, specificando i periodi temporali di interesse, di comunicare le generalità dei soggetti per conto dei quali esse hanno detenuto o amministrato o gestito beni, strumenti finanziari e partecipazioni in imprese, inequivocamente individuati»;
4.2) nel secondo periodo, dopo le parole: «deve essere indirizzata» sono inserite le seguenti: «al responsabile della struttura accentrata, ovvero»;
b) nel secondo comma:
1) al secondo periodo, la parola: «sessanta» è sostituita dalla seguente: «trenta»;
2) il terzo periodo è sostituito dal seguente: «Il termine può essere prorogato per un periodo di venti giorni su istanza dell’operatore finanziario, per giustificati motivi, dal competente direttore centrale o direttore regionale per l’Agenzia delle entrate, ovvero, per il Corpo della guardia di finanza, dal comandante regionale»;
c) dopo il secondo comma è inserito il seguente:
«Le richieste di cui al primo comma, numero 7), nonchè le relative risposte, anche se negative, devono essere effettuate esclusivamente in via telematica. Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate sono stabilite le disposizioni attuative e le modalità di trasmissione delle richieste, delle risposte, nonchè dei dati e delle notizie riguardanti i rapporti e le operazioni indicati nel citato numero 7)».
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COMMA 403
403. All’articolo 51 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni, concernente l’istituzione e la disciplina dell’imposta sul valore aggiunto, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) nel secondo comma:
1) al numero 2):
1.1) nel primo periodo, le parole da: «alle operazioni» a: «acquisita» sono sostituite dalle seguenti: «ai rapporti ed alle operazioni, i cui dati, notizie e documenti siano stati acquisiti»; la parola: «rilevate» è sostituita dalla seguente: «rilevati»;
1.2) nel secondo periodo, le parole: «I singoli dati ed elementi risultanti dai conti» sono sostituite dalle seguenti: «I dati ed elementi attinenti ai rapporti ed alle operazioni acquisiti e rilevati rispettivamente a norma del numero 7) e dell’articolo 52, ultimo comma, o dell’articolo 63, primo comma,»;
2) al numero 5):
2.1) nel primo periodo, le parole da: «, ovvero» fino a: «in forma fiduciaria,» sono soppresse;
2.2) nel quarto periodo, le parole da: «all’Amministrazione postale,» fino alla fine del numero sono sostituite dalle seguenti: «alle banche, alla società Poste italiane Spa, per le attività finanziarie e creditizie, agli intermediari finanziari, alle imprese di investimento, agli organismi di investimento collettivo del risparmio, alle società di gestione del risparmio e alle società fiduciarie»;
3) al numero 6-bis) il primo periodo è sostituito dal seguente: «richiedere, previa autorizzazione del direttore centrale dell’accertamento dell’Agenzia delle entrate o del direttore regionale della stessa, ovvero, per il Corpo della guardia di finanza, del comandante regionale, ai soggetti sottoposti ad accertamento, ispezione o verifica il rilascio di una dichiarazione contenente l’indicazione della natura, del numero e degli estremi identificativi dei rapporti intrattenuti con le banche, la società Poste italiane Spa, gli intermediari finanziari, le imprese di investimento, gli organismi di investimento collettivo del risparmio, le società di gestione del risparmio e le società fiduciarie, nazionali o stranieri, in corso ovvero estinti da non più di cinque anni dalla data della richiesta»;
4) al numero 7):
4.1) il primo periodo è sostituito dai seguenti: «richiedere, previa autorizzazione del direttore centrale dell’accertamento dell’Agenzia delle entrate o del direttore regionale della stessa, ovvero, per il Corpo della guardia di finanza, del comandante regionale, alle banche, alla società Poste italiane Spa, per le attività finanziarie e creditizie, agli intermediari finanziari, alle imprese di investimento, agli organismi di investimento collettivo del risparmio, alle società di gestione del risparmio e alle società fiduciarie, dati, notizie e documenti relativi a qualsiasi rapporto intrattenuto od operazione effettuata, ivi compresi i servizi prestati, con i loro clienti, nonchè alle garanzie prestate da terzi. Alle società fiduciarie di cui alla legge 23 novembre 1939, n. 1966, e a quelle iscritte nella sezione speciale dell’albo di cui all’articolo 20 del testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, può essere richiesto, tra l’altro, specificando i periodi temporali di interesse, di comunicare le generalità dei soggetti per conto dei quali esse hanno detenuto o amministrato o gestito beni, strumenti finanziari e partecipazioni in imprese, inequivocamente individuati»;
4.2) nel secondo periodo, dopo le parole: «deve essere indirizzata» sono inserite le seguenti: «al responsabile della struttura accentrata, ovvero»;
b) nel terzo comma:
1) al primo periodo, la parola: «sessanta» è sostituita dalla seguente: «trenta»;
2) il secondo periodo è sostituito dal seguente: «Il termine può essere prorogato per un periodo di venti giorni su istanza dell’operatore finanziario, per giustificati motivi, dal competente direttore centrale o direttore regionale per l’Agenzia delle entrate, ovvero, per il Corpo della guardia di finanza, dal comandante regionale»;
c) dopo il terzo comma è inserito il seguente:
«Le richieste di cui al secondo comma, numero 7), nonchè le relative risposte, anche se negative, sono effettuate esclusivamente in via telematica. Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate sono stabilite le disposizioni attuative e le modalità di trasmissione delle richieste, delle risposte, nonchè dei dati e delle notizie riguardanti i rapporti e le operazioni indicati nel citato numero 7)».
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COMMA 404
404. Le disposizioni di cui al terzo comma dell’articolo 32 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, nonchè quelle di cui al quarto comma dell’articolo 51 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, introdotte rispettivamente dai commi 402 e 403, hanno effetto dal 1º luglio 2005. Con uno o più provvedimenti del direttore dell’Agenzia delle entrate può essere prevista una diversa decorrenza successiva, in considerazione delle esigenze di natura esclusivamente tecnica (126).
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COMMA 405
405. Al fine di una maggiore efficienza, efficacia ed effettività dell’istituto della pianificazione fiscale concordata, al primo periodo del comma 1 dell’articolo 41-bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) le parole da: «gli uffici delle imposte» fino a: «delle imposte dirette» sono sostituite dalle seguenti: «i competenti uffici dell’Agenzia delle entrate, qualora dagli accessi, ispezioni e verifiche nonchè dalle segnalazioni effettuati dalla Direzione centrale accertamento, da una Direzione regionale ovvero da un ufficio della medesima Agenzia ovvero di altre Agenzie fiscali»;
b) dopo le parole: «non spettanti,» sono inserite le seguenti: «nonchè l’esistenza di imposte o di maggiori imposte non versate, escluse le ipotesi di cui agli articoli 36-bis e 36-ter,»;
c) sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, ovvero la maggiore imposta da versare, anche avvalendosi delle procedure previste dal decreto legislativo 19 giugno 1997, n. 218».
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COMMA 406
406. Al quinto comma dell’articolo 54 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) le parole da: «l’ufficio dell’imposta» fino a: «indirette sugli affari» sono sostituite dalle seguenti: «i competenti uffici dell’Agenzia delle entrate, qualora dagli accessi, ispezioni e verifiche nonchè dalle segnalazioni effettuati dalla Direzione centrale accertamento, da una Direzione regionale ovvero da un ufficio della medesima Agenzia ovvero di altre Agenzie fiscali»;
b) dopo le parole: «l’esistenza di corrispettivi» sono inserite le seguenti: «o di imposta»;
c) sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, nonchè l’imposta o la maggiore imposta non versata, escluse le ipotesi di cui all’articolo 54-bis, anche avvalendosi delle procedure previste dal decreto legislativo 19 giugno 1997, n. 218».
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COMMA 407
407. Al comma 181 dell’articolo 3 della legge 28 dicembre 1995, n. 549, primo periodo dell’alinea, le parole: «alle altre categorie reddituali» sono sostituite dalle seguenti: «alle medesime o alle altre categorie reddituali, nonchè con riferimento ad ulteriori operazioni rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto,».
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COMMA 408
408. All’articolo 70 della legge 21 novembre 2000, n. 342, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, le parole: «alle categorie reddituali diverse da quelle che hanno formato oggetto degli accertamenti stessi» sono sostituite dalle seguenti: «alle medesime o alle altre categorie reddituali nonchè con riferimento ad ulteriori operazioni rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto»;
b) al comma 2, le parole da: «qualora» fino a: «indipendentemente» sono sostituite dalle seguenti: «indipendentemente dalla sopravvenuta conoscenza di nuovi elementi e».
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COMMA 409
409. All’articolo 10 della legge 8 maggio 1998, n. 146, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 2 è sostituito dal seguente:
«2. Nei confronti degli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, anche per effetto di opzione, e degli esercenti arti e professioni, la disposizione del comma 1 trova applicazione quando in almeno due periodi d’imposta su tre consecutivi considerati, compreso quello da accertare, l’ammontare dei compensi o dei ricavi determinabili sulla base degli studi di settore risulta superiore all’ammontare dei compensi o ricavi dichiarati con riferimento agli stessi periodi di imposta. La disposizione del comma 1 trova applicazione in ogni caso nei confronti degli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, anche per effetto di opzione, quando emergono significative situazioni di incoerenza rispetto ad indici di natura economica, finanziaria o patrimoniale, individuati con apposito provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, sentito il parere della commissione di esperti di cui al comma 7»;
b) dopo il comma 3 è inserito il seguente:
«3-bis. Nelle ipotesi di cui ai commi 2 e 3 l’ufficio, prima della notifica dell’avviso di accertamento, invita il contribuente a comparire, ai sensi dell’articolo 5 del decreto legislativo 19 giugno 1997, n. 218»;
c) il comma 6 è sostituito dal seguente:
«6. I maggiori ricavi, compensi e corrispettivi, conseguenti all’applicazione degli accertamenti di cui al comma 1, ovvero dichiarati per effetto dell’adeguamento di cui all’articolo 2 del regolamento recante disposizioni concernenti i tempi e le modalità di applicazione degli studi di settore, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1999, n. 195, non rilevano ai fini dell’obbligo della trasmissione della notizia di reato ai sensi dell’articolo 331 del codice di procedura penale».
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COMMA 410
410. Le disposizioni dei commi 2 e 3-bis dell’articolo 10 della legge 8 maggio 1998, n. 146, come modificato dal comma 409 del presente articolo, hanno effetto a decorrere dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2004.
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COMMA 411
411. All’articolo 2 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1999, n. 195, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1:
1) le parole: «il primo periodo» sono sostituite dalle seguenti: «i periodi»;
2) le parole: «nella dichiarazione dei redditi» sono sostituite dalle seguenti: «nelle dichiarazioni di cui all’articolo 1 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, e successive modificazioni,»;
3) le parole: «per adeguare i ricavi o i compensi» sono sostituite dalle seguenti: «per adeguare gli stessi, anche ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive,»;
b) al comma 2:
1) le parole da: «Per il primo periodo d’imposta» fino a: «revisione del medesimo,» sono sostituite dalle seguenti: «Per i medesimi periodi d’imposta di cui al comma 1,»;
2) le parole: «può essere» sono sostituite dalla seguente: «è»;
3) le parole: «di presentazione della dichiarazione dei redditi» sono sostituite dalle seguenti: «del versamento a saldo dell’imposta sul reddito; i maggiori corrispettivi devono essere annotati, entro il suddetto termine, in un’apposita sezione dei registri di cui agli articoli 23 e 24 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni, e riportati nella dichiarazione annuale»;
c) dopo il comma 2, è aggiunto il seguente:
«2-bis. L’adeguamento di cui ai commi 1 e 2 è effettuato, per i periodi d’imposta diversi da quello in cui trova applicazione per la prima volta lo studio, ovvero le modifiche conseguenti alla revisione del medesimo, a condizione che sia versata, entro il termine per il versamento a saldo dell’imposta sul reddito, una maggiorazione del 3 per cento, calcolata sulla differenza tra ricavi o compensi derivanti dall’applicazione degli studi e quelli annotati nelle scritture contabili. La maggiorazione non è dovuta se la predetta differenza non è superiore al 10 per cento dei ricavi o compensi annotati nelle scritture contabili».
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COMMA 412
412. In esecuzione dell’articolo 6, comma 5, della legge 27 luglio 2000, n. 212, l’Agenzia delle entrate comunica mediante raccomandata con avviso di ricevimento ai contribuenti l’esito dell’attività di liquidazione, effettuata ai sensi dell’articolo 36-bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni, relativamente ai redditi soggetti a tassazione separata. La relativa imposta o la maggiore imposta dovuta, a decorrere dal periodo d’imposta 2001, è versata mediante modello di pagamento, di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, precompilato dall’Agenzia. In caso di mancato pagamento entro il termine di trenta giorni dal ricevimento dell’apposita comunicazione si procede all’iscrizione a ruolo, secondo le disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, e successive modificazioni, con l’applicazione della sanzione di cui all’articolo 13, comma 2, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, e degli interessi di cui all’articolo 20 del predetto decreto n. 602 del 1973, a decorrere dal primo giorno del secondo mese successivo a quello di elaborazione della predetta comunicazione (1).
(1) Per l’esclusione di alcune fattispecie dall’iscrizione a ruolo e dalla comunicazione previste dal presente comma vedi articolo 37, comma 43 del D.L. 4 luglio 2006, n. 223.
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COMMA 413
413. Ai commi 2 e 1, rispettivamente, degli articoli 2 e 3 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 462, e successive modificazioni, con riferimento alle dichiarazioni presentate dal 1º gennaio 1999, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «e gli interessi sono dovuti fino all’ultimo giorno del mese antecedente a quello dell’elaborazione della comunicazione».
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COMMA 414
414. Al decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74, dopo l’articolo 10 è inserito il seguente:
«Art. 10-bis. – (Omesso versamento di ritenute certificate). – 1. È punito con la reclusione da sei mesi a due anni chiunque non versa entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione annuale di sostituto di imposta ritenute risultanti dalla certificazione rilasciata ai sostituiti, per un ammontare superiore a cinquantamila euro per ciascun periodo d’imposta».
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COMMA 415
415. All’articolo 49, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, e successive modificazioni, dopo le parole: «costituisce titolo esecutivo» sono aggiunte le seguenti: «; il concessionario può altresì promuovere azioni cautelari e conservative, nonchè ogni altra azione prevista dalle norme ordinarie a tutela del creditore».
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COMMA 416
416. All’articolo 19 del decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 2, lettera a), le parole: «entro il quinto mese successivo alla consegna del ruolo ovvero» sono sostituite dalle seguenti: «entro il dodicesimo mese successivo alla consegna del ruolo ovvero, per i ruoli straordinari, entro il sesto mese successivo nonchè»;
b) al comma 4, dopo le parole: «di segnalare azioni cautelari ed esecutive» sono inserite le seguenti: «nonchè conservative ed ogni altra azione prevista dalle norme ordinarie a tutela del creditore».
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COMMA 417
417. Al decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 12, comma 3, dopo la parola: «contribuente,» sono inserite le seguenti: «la specie del ruolo,»;
b) all’articolo 19, comma 4-bis, le parole: «ad espropriazione forzata» sono sostituite dalle seguenti: «alla riscossione coattiva»; nel medesimo comma sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «secondo le disposizioni di cui al titolo II del presente decreto»;
c) all’articolo 25, comma 1, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, a pena di decadenza, entro l’ultimo giorno del dodicesimo mese successivo a quello di consegna del ruolo, ovvero entro l’ultimo giorno del sesto mese successivo alla consegna se la cartella è relativa ad un ruolo straordinario».
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COMMA 418
418. Al decreto legislativo 19 giugno 1997, n. 218, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 8, comma 2, terzo periodo, le parole: «garanzia con le modalità di cui all’articolo 38-bis del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633» sono sostituite dalle seguenti: «idonea garanzia mediante polizza fideiussoria o fideiussione bancaria»; al medesimo articolo 8, dopo il comma 3, è inserito il seguente:
«3-bis. In caso di mancato pagamento anche di una sola delle rate successive, se il garante non versa l’importo garantito entro trenta giorni dalla notificazione di apposito invito, contenente l’indicazione delle somme dovute e dei presupposti di fatto e di diritto della pretesa, il competente ufficio dell’Agenzia delle entrate provvede all’iscrizione a ruolo delle predette somme a carico del contribuente e dello stesso garante»;
b) all’articolo 15, comma 2, le parole: «commi 2 e 3» sono sostituite dalle seguenti: «commi 2, 3 e 3-bis».
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COMMA 419
419. All’articolo 48, comma 3, del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, le parole: «garanzia secondo le modalità di cui all’articolo 38-bis del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633» sono sostituite dalle seguenti: «garanzia mediante polizza fideiussoria o fideiussione bancaria»; al medesimo articolo 48, dopo il comma 3 è inserito il seguente:
«3-bis. In caso di mancato pagamento anche di una sola delle rate successive, se il garante non versa l’importo garantito entro trenta giorni dalla notificazione di apposito invito, contenente l’indicazione delle somme dovute e dei presupposti di fatto e di diritto della pretesa, il competente ufficio dell’Agenzia delle entrate provvede all’iscrizione a ruolo delle predette somme a carico del contribuente e dello stesso garante».
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COMMA 420
420. Le disposizioni del comma 417, lettera a), si applicano con riferimento ai ruoli resi esecutivi successivamente al 1º luglio 2005 (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 1, comma 5 ter del D.L. 17 giugno 2005, n. 106.
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COMMA 421
421. Ferme restando le attribuzioni e i poteri previsti dagli articoli 31 e seguenti del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni, nonchè quelli previsti dagli articoli 51 e seguenti del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni, per la riscossione dei crediti indebitamente utilizzati in tutto o in parte, anche in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni, l’Agenzia delle entrate può emanare apposito atto di recupero motivato da notificare al contribuente con le modalità previste dall’articolo 60 del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973. La disposizione del primo periodo non si applica alle attività di recupero delle somme di cui all’articolo 1, comma 3, del decreto-legge 20 marzo 2002, n. 36, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 maggio 2002, n. 96, e all’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 24 dicembre 2002, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2003, n. 27 (1).
(1) A norma dell’articolo 27, comma 15, del D.L. 29 novembre 2008 n. 185, l’atto di cui al presente comma, emesso a seguito del controllo degli importi a credito indicati nei modelli di pagamento unificato per la riscossione di crediti inesistenti utilizzati in compensazione ai sensi dell’articolo 17, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, deve essere notificato, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello del relativo utilizzo.
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COMMA 422
422. In caso di mancato pagamento, in tutto o in parte, delle somme dovute entro il termine assegnato dall’ufficio, comunque non inferiore a sessanta giorni, si procede alla riscossione coattiva con le modalità previste dal decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, e successive modificazioni.
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COMMA 423
423. La competenza all’emanazione degli atti di cui al comma 421, emessi prima del termine per la presentazione della dichiarazione, spetta all’ufficio nella cui circoscrizione è il domicilio fiscale del soggetto per il precedente periodo di imposta.
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COMMA 424
[424. In deroga alle disposizioni dell’articolo 3, comma 3, della legge 27 luglio 2000, n. 212, i termini di decadenza per l’iscrizione a ruolo previsti dall’articolo 17, comma 1, lettera a), del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, e successive modificazioni, sono prorogati al 31 dicembre 2006 per le dichiarazioni presentate nell’anno 2003.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 5 ter del D.L. 17 giugno 2005, n. 106.
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COMMA 425
425. Al decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, dopo l’articolo 75 è inserito il seguente:
«Art. 75-bis. – (Dichiarazione stragiudiziale del terzo). – 1. Il concessionario, prima di procedere ai sensi degli articoli 543 e seguenti del codice di procedura civile, può chiedere a soggetti terzi, debitori del soggetto che è iscritto a ruolo o dei coobbligati, di indicare per iscritto, anche solo in modo generico, le cose e le somme da loro dovute al creditore».
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COMMA 426
426. È effettuato mediante ruolo il recupero delle somme dovute, per inadempimento, dal soggetto incaricato del servizio di intermediazione all’incasso ovvero dal garante di tale soggetto o del debitore di entrate riscosse ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 26 febbraio 1999, n. 46, e successive modificazioni. In attesa della riforma organica del settore della riscossione, fermi restando i casi di responsabilità penale, i concessionari del servizio nazionale della riscossione ed i commissari governativi delegati provvisoriamente alla riscossione, di cui al decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112, hanno facoltà di sanare le responsabilità amministrative derivanti dall’attività svolta fino al 30 giugno 2005 dietro versamento della somma di 3 euro per ciascun abitante residente negli ambiti territoriali ad essi affidati in concessione alla data del 1º gennaio 2004. L’importo dovuto è versato in tre rate, la prima pari al 40 per cento del totale, da versare entro dieci giorni dalla data di entrata in vigore del decreto di cui all’ultimo periodo del presente comma, e comunque entro il 20 dicembre 2005, e le altre due, ciascuna pari al 30 per cento del totale, da versare rispettivamente entro il 30 giugno 2006 e tra il 21 ed il 31 dicembre 2006. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze sono stabilite le modalità di applicazione delle disposizioni del presente comma (1) (2).
(1) Comma modificato dall’articolo 4 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35 e successivamente dagli articoli 2, comma 14 sexies e 3, comma 38 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203.
(2) Per la proroga del termine previsto per il versamento della prima rata per la sanatoria vedi articolo 1, comma 5 del D.L. 17 giugno 2005, n. 106.Vedi le disposizioni di cui all’articolo 35, comma 26 ter del D.L. 4 luglio 2006, n. 223 e l’interpretazione autentica delle disposizioni contenute nel presente comma di cui all’articolo 35, comma 26 quater, del D.L. 4 luglio 2006, n. 223, l’interpretazione di cui all’articolo 1, comma 154, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 e quella di cui all’ articolo 36, comma 4-quinquies del D.L. 31 dicembre 2007, n. 248.
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COMMA 426-BIS
426-bis. Per effetto dell’esercizio della facoltà prevista dal comma 426, le irregolarità compiute nell’esercizio dell’attività di riscossione non determinano il diniego del diritto al rimborso o del discarico per inesigibilità delle quote iscritte a ruolo o delle definizioni automatiche delle stesse e, fermi restando gli effetti delle predette definizioni, le comunicazioni di inesigibilità relative ai ruoli consegnati entro il 30 settembre 2003 sono presentate entro il 30 settembre 2006; per tali comunicazioni il termine previsto dall’articolo 19, comma 3, del decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112, decorre dal 1° ottobre 2006 (1).
(1) Comma inserito dall’articolo 4 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35 e successivamente modificato dall’articolo 3, comma 38 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203. Vedi le disposizioni di cui all’articolo 35, comma 26 ter del D.L. 4 luglio 2006, n. 223 e l’interpretazione autentica delle disposizioni contenute nel presente comma di cui all’articolo 35, comma 26 quater del D.L. 4 luglio 2006, n. 223, l’interpretazione di cui all’articolo 1, comma 154, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 e quella di cui all’ articolo 36, comma 4-quinquies del D.L. 31 dicembre 2007, n. 248.
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COMMA 426-TER
426-ter. Le somme versate ai sensi del comma 426 rilevano, nella misura del cinquanta per cento, ai fini della determinazione del reddito delle società che provvedono a tale versamento (1).
(1) Comma inserito dall’articolo 3, comma 38 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203.
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COMMA 427
427. La durata delle concessioni del servizio nazionale della riscossione e degli incarichi di commissario governativo, delegato provvisoriamente alla riscossione, è prorogata al 30 settembre 2006 (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 3, comma 38 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203.
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COMMA 428
428. A condizione che la relativa imposta sostitutiva sia stata versata entro il termine del 30 settembre 2004, i soli termini previsti per la redazione ed il giuramento delle perizie di cui agli articoli 5 e 7 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, e successive modificazioni, sono stabiliti alla data del 31 marzo 2005. Tra i soggetti abilitati per tale attività di redazione e giuramento delle perizie si comprendono i periti regolarmente iscritti alle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, ai sensi del testo unico di cui al regio decreto 20 settembre 1934, n. 2011.
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COMMA 429
429. Le imprese che operano nel settore della grande distribuzione possono trasmettere telematicamente all’Agenzia delle entrate, distintamente per ciascun punto vendita, l’ammontare complessivo dei corrispettivi giornalieri delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi di cui agli articoli 2 e 3 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni (1).
(1) In riferimento al presente articolo vedi: Circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze 25 gennaio 2010, n. 2/E.
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COMMA 430
430. Ai fini del comma 429 sono imprese di grande distribuzione commerciale, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, lettere e) ed f), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, le aziende distributive che operano con esercizi commerciali definiti media e grande struttura di vendita aventi, quindi, superficie superiore a 150 metri quadri nei comuni con popolazione residente inferiore a 10.000 abitanti, o superficie superiore a 250 metri quadri nei comuni con popolazione residente superiore ai 10.000 abitanti, nonché le imprese che pur in assenza dei requisiti sopra indicati, indipendentemente dalla superficie dei punti di vendita, fanno parte di un gruppo societario ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile che opera con più punti di vendita sul territorio nazionale e che realizza un volume d’affari annuo aggregato superiore a 10 milioni di euro. Per le aziende della grande distribuzione commerciale come sopra definite, la trasmissione telematica dei corrispettivi per ciascun punto di vendita sostituisce gli obblighi di certificazione fiscale dei corrispettivi stessi (1) (2).
(1) Comma modificato dall’articolo 34, comma 55, del D.L. 10 ottobre 2012, n. 179.
(2) In riferimento al presente articolo vedi: Circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze 25 gennaio 2010, n. 2/E.
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COMMA 430-BIS
430-bis. La disposizione di cui al comma 429 si applica, con le modalita’ di cui al comma 431, anche alle imprese individuate con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, aventi le caratteristiche dimensionali previste nel comma 430 ed assoggettate agli oneri di collegamento telematico ivi indicati (1) (2).
(1) Comma inserito dall’articolo 1, comma 130 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
(2) In riferimento al presente articolo vedi: Circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze 25 gennaio 2010, n. 2/E.
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COMMA 431
431. Le modalità tecniche ed i termini per la trasmissione telematica di cui al comma 429 sono definiti con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate. La trasmissione telematica di cui al comma 429 sostituisce l’obbligo di certificazione fiscale dei corrispettivi di cui all’articolo 12 della legge 30 dicembre 1991, n. 413, e al decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1996, n. 696. Resta comunque fermo l’obbligo di emissione delle fatture su richiesta del cliente (1).
(1) In riferimento al presente articolo vedi: Circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze 25 gennaio 2010, n. 2/E.
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COMMA 432
432. Le violazioni alle prescrizioni di cui ai commi 429 e 431 sono soggette alle sanzioni previste ai sensi dell’articolo 6, comma 3, dell’articolo 11, comma 5, e dell’articolo 12, comma 3, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471.
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COMMA 433
433. Nell’ambito delle attività volte al riordino, alla razionalizzazione e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato, l’Agenzia del demanio è autorizzata, con decreto dirigenziale del Ministero dell’economia e delle finanze, a vendere a trattativa privata, anche in blocco, le quote indivise di beni immobili, i fondi interclusi nonchè i diritti reali su immobili, dei quali lo Stato è proprietario ovvero comunque è titolare. Il prezzo di vendita è stabilito secondo criteri e valori di mercato, tenuto conto della particolare condizione giuridica dei beni e dei diritti. Il perfezionamento della vendita determina il venire meno dell’uso governativo, delle concessioni in essere nonchè di ogni altro eventuale diritto spettante a terzi in caso di cessione.
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COMMA 434
434. Le aree che appartengono al patrimonio e al demanio dello Stato, sulle quali, alla data di entrata in vigore della presente legge, i comuni hanno realizzato le opere di urbanizzazione di cui all’articolo 4 della legge 29 settembre 1964, n. 847, e successive modificazioni, sono trasferite in proprietà, a titolo oneroso, nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano, al patrimonio indisponibile del comune che le richiede, con vincolo decennale di inalienabilità. La richiesta di trasferimento è presentata alla filiale dell’Agenzia del demanio territorialmente competente, corredata dalle planimetrie e dagli atti catastali che identificano le aree oggetto di trasferimento. Il corrispettivo del trasferimento è determinato secondo i parametri fissati nell’elenco 3 allegato alla presente legge. I parametri sono aggiornati annualmente, a decorrere dal 1º gennaio 2006, nella misura dell’8 per cento.
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COMMA 435
435. Le somme dovute dai comuni per l’occupazione delle aree di cui al comma 434, non versate fino alla data di stipulazione dell’atto del loro trasferimento, sono corrisposte, contestualmente al trasferimento, in misura pari a un terzo degli importi di cui all’elenco 3 allegato alla presente legge, per ogni anno di occupazione, nei limiti della prescrizione quinquennale. Con il trasferimento delle aree si estinguono i giudizi pendenti, promossi dall’amministrazione demaniale e comunque preordinati alla liberazione delle aree di cui al comma 434, e restano compensate fra le parti le spese di lite.
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COMMA 436
436. Nel rispetto del principio di trasparenza dell’azione amministrativa e delle procedure disciplinate dall’articolo 14-bis, comma 3, lettera f), del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, l’Agenzia del demanio puo’ alienare beni immobili di proprieta’ dello Stato, singolarmente o in blocco: a) mediante trattativa privata, se di valore unitario o complessivo non superiore ad euro 400.000; b) mediante asta pubblica ovvero invito pubblico ad offrire, se di valore unitario o complessivo superiore ad euro 400.000, e, qualora non aggiudicati, mediante trattativa privata. L’Agenzia del demanio, con propri provvedimenti dirigenziali, provvede a disciplinare le modalita’ delle procedure telematiche concorsuali di vendita. Alle forme di pubblicita’ si provvede con la pubblicazione su almeno due dei principali quotidiani a diffusione nazionale e su almeno due quotidiani a maggiore diffusione locale, nonche’ sul sito internet dell’Agenzia del demanio. Le spese relative alla pubblicita’ delle procedure concorsuali sono poste a carico dello Stato. L’aggiudicazione avviene, nelle procedure concorsuali, a favore dell’offerta piu’ alta rispetto al prezzo di base ovvero, nelle procedure ad offerta libera, a favore dell’offerta migliore, previa valutazione della sua convenienza economica da parte dell’Agenzia del demanio sulla base dei valori indicati dall’Osservatorio del mercato immobiliare per la zona di riferimento e avuto riguardo alla tipologia di immobile e all’andamento del mercato. In caso di procedura ad offerta libera, l’Agenzia del demanio puo’ riservarsi di non procedere all’aggiudicazione degli immobili (1).
(1) Comma sostituito dall’articolo 2, comma 223, della legge 23 dicembre 2009, n. 191.
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COMMA 437
437. Per le alienazioni di cui al comma 436 e’ riconosciuto in favore delle regioni e degli enti locali territoriali, sul cui territorio insistono gli immobili in vendita, il dirittodi opzione all’acquisto entro il termine di quindici giorni dal ricevimento della determinazione a vendere comunicata dall’Agenzia del demanio prima dell’avvio delle procedure. In caso di vendita con procedure ad offerta libera, spetta in via prioritaria alle regioni e agli enti locali territoriali il diritto di prelazione all’acquisto, da esercitare nel corso della procedura di vendita (1).
(1) Comma sostituito dall’articolo 2, comma 223, della legge 23 dicembre 2009, n. 191.
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COMMA 438
438. Relativamente agli immobili di cui al comma 436 è fatto salvo il diritto di prelazione in favore dei concessionari, dei conduttori nonchè dei soggetti che si trovano comunque nel godimento dell’immobile oggetto di alienazione, a condizione che gli stessi abbiano soddisfatto tutti i crediti richiesti dall’amministrazione competente.
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COMMA 439
439. Le disposizioni agevolative previste dalla normativa vigente in favore [di enti locali territoriali e] di enti pubblici e privati, in materia di utilizzo di beni immobili di proprietà statale sono applicate in regime di reciprocità in favore delle amministrazioni dello Stato che a loro volta utilizzano, per usi governativi, immobili di proprietà degli stessi enti . Le Regioni e gli enti locali di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 , possono concedere alle Amministrazioni dello Stato, per le finalità istituzionali di queste ultime, l’uso gratuito di immobili di loro proprietà (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 3, comma 2-bis, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95.
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COMMA 440
440. Il regio decreto-legge 10 settembre 1923, n. 2000, convertito dalla legge 17 aprile 1925, n. 473, è abrogato.
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COMMA 441
441. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, gli alloggi di cui all’articolo 2 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni, sono trasferiti in proprietà, a titolo gratuito e nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano al momento del loro trasferimento, ai comuni nel cui territorio gli stessi sono ubicati. I comuni procedono, entro centoventi giorni dalla data della volturazione, all’accertamento di eventuali difformità urbanistico-edilizie. Le disposizioni del presente comma non si applicano agli alloggi realizzati in favore dei profughi ai sensi dell’articolo 18 della legge 4 marzo 1952, n. 137[, nonchè agli alloggi di cui al comma 442] (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 27, comma 6, del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201.
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COMMA 442
[442. Al fine di consentire la regolare e sollecita conclusione delle procedure e in coerenza con l’articolo 4, comma 223, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, il comma 27 dell’articolo 1 della legge 24 dicembre 1993, n. 560, si interpreta nel senso che gli alloggi attualmente di proprietà statale realizzati ai sensi della legge 9 agosto 1954, n. 640, sono ceduti in proprietà agli assegnatari o loro congiunti, in possesso dei requisiti previsti dalla predetta legge. Per la determinazione delle condizioni di vendita, ivi comprese la fissazione del prezzo e le modalità di pagamento, si fa riferimento alla normativa in vigore alla data di presentazione della domanda di acquisto dell’alloggio. ](1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 27, comma 6, del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201.
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COMMA 443
[443. Dopo il comma 13-bis dell’articolo 27 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, sono aggiunti i seguenti:
«13-ter. In sede di prima applicazione dei commi 13 e 13-bis, il Ministero della difesa, Direzione generale dei lavori e del demanio, di concerto con l’Agenzia del demanio, individua entro il 28 febbraio 2005 beni immobili comunque in uso all’Amministrazione della difesa, non più utili ai fini istituzionali, da dismettere e, a tal fine, consegnare al Ministero dell’economia e delle finanze e, per esso, all’Agenzia del demanio.
13-quater. Gli immobili individuati e consegnati ai sensi del comma 13-ter entrano a far parte del patrimonio disponibile dello Stato per essere assoggettati alle procedure di valorizzazione e di dismissione di cui al decreto-legge 25 settembre 2001, n. 351, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 novembre 2001, n. 410, e di cui ai commi da 6 a 8. Gli immobili individuati sono stimati a cura dell’Agenzia del demanio nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano.
13-quinquies. La Cassa depositi e prestiti concede, entro trenta giorni dalla data di individuazione degli immobili di cui al comma 13-ter, anticipazioni finanziarie della quota come sopra determinata, pari al valore degli immobili individuati, per un importo complessivo non inferiore a 954 milioni di euro e, comunque, non superiore a 1.357 milioni di euro. Le condizioni generali ed economiche delle anticipazioni sono stabilite in conformità con le condizioni praticate sui finanziamenti della gestione separata di cui all’articolo 5, comma 8. Il Ministro dell’economia e delle finanze provvede al rimborso delle somme anticipate e dei connessi oneri finanziari a valere sui proventi delle dismissioni degli immobili. Le anticipazioni concesse dalla Cassa depositi e prestiti sono versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate al Dicastero della Difesa su appositi fondi relativi ai consumi intermedi e agli investimenti fissi lordi, da ripartire, nel corso della gestione, sui capitoli interessati, con decreto del Ministro della difesa da comunicare, anche con evidenze informatiche, al Ministero dell’economia e delle finanze, tramite l’Ufficio centrale del bilancio, nonchè alle Commissioni parlamentari competenti e alla Corte dei conti.
13-sexies. Fermo restando quanto previsto al comma 13-quinquies, a valere sulle risorse derivanti dall’applicazione delle procedure di valorizzazione e dismissione dei beni immobili dell’Amministrazione della difesa, non più utili ai fini istituzionali, ai sensi dei commi 13 e 13-bis, e individuati dal Ministero della difesa, Direzione generale dei lavori e del demanio, di concerto con l’Agenzia del demanio, per ciascuno degli anni dal 2005 al 2009 una somma di 30 milioni di euro è destinata all’ammodernamento e alla ristrutturazione degli arsenali della Marina militare di Augusta, La Spezia e Taranto. Inoltre, una somma di 30 milioni di euro per l’anno 2005 è destinata al finanziamento di un programma di edilizia residenziale in favore del personale delle Forze armate dei ruoli dei sergenti e dei volontari in servizio permanente».]
(1) Comma abrogato dall’articolo 2268, comma 1, del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66.
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COMMA 444
444. Le finalità di cui all’articolo 29 della legge 18 febbraio 1999, n. 28, e successive modificazioni, possono essere conseguite anche attraverso il ricorso alla locazione, anche finanziaria, con l’utilizzo delle risorse non ancora impegnate alla data del 31 dicembre 2004.
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COMMA 445
445. Il comma 65 dell’articolo 17 della legge 15 maggio 1997, n. 127, è abrogato.
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COMMA 446
446. Per conseguire obiettivi di contenimento, razionalizzazione, ottimizzazione e programmazione della spesa pubblica destinata ad interventi edilizi sul patrimonio immobiliare dello Stato, fermo restando il quadro normativo vigente, ed in particolare le competenze del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, le amministrazioni dello Stato e le Agenzie fiscali, ad eccezione degli organi costituzionali e degli organismi di sicurezza, provvedono, ai fini del coordinamento, del monitoraggio e della ottimale gestione del patrimonio dello Stato a comunicare all’Agenzia del demanio:
a) entro il 30 ottobre di ogni anno, gli schemi di programma triennali e gli elenchi annuali redatti ai sensi dell’articolo 14 della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni, e del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 22 giugno 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 151 del 30 giugno 2004, relativi all’esecuzione di interventi edilizi di cui all’articolo 3, comma 1, lettere b), c), d) ed e1), del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, su immobili di proprietà dello Stato;
b) i programmi triennali e gli elenchi annuali definitivi, di cui alla lettera a), entro un mese dalla data della loro approvazione da parte dei competenti organi, secondo i rispettivi ordinamenti. Identica comunicazione è dovuta in tutti i casi di variazione apportata ai programmi triennali e agli elenchi annuali dei lavori;
c) ogni tre mesi, il consuntivo relativo allo stato di realizzazione degli interventi previsti negli elenchi annuali nonchè ai lavori di importo inferiore alla soglia prevista dalla legge 11 febbraio 1994, n. 109, eventualmente eseguiti nell’anno considerato;
d) entro il 31 ottobre di ogni anno, le previsioni in ordine ai fabbisogni annuali di nuovi spazi allocativi, necessari allo svolgimento delle proprie attività istituzionali, nonchè le previsioni in ordine alle superfici il cui utilizzo è ritenuto non più necessario all’esecuzione delle predette finalità.
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COMMA 447
447. L’Agenzia del demanio elabora linee guida tecnico-operative per la formazione o l’aggiornamento dei programmi triennali degli interventi, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi indicati dal Governo, e fornisce alle amministrazioni di cui al comma 446 il supporto informatico per la redazione e la trasmissione dei programmi triennali e degli elenchi annuali.
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COMMA 448
448. L’Agenzia del demanio, entro il 30 aprile di ogni anno, presenta al Ministero dell’economia e delle finanze una relazione sulle attività svolte in attuazione delle disposizioni di cui al comma 447.
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COMMA 449
449. I piani di investimento immobiliare deliberati dall’INAIL sono approvati dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, e gli investimenti sono orientati alle finalità annualmente individuate con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentiti il Ministro della salute e il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca (1) .
(1) Vedi le disposizioni di cui all’articolo 2, comma 353, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
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COMMA 450
450. Il Ministro dell’economia e delle finanze, con uno o più decreti, avvia programmi di dismissioni immobiliari da realizzare tramite cartolarizzazioni di fondi immobiliari o cessioni dirette. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentite le competenti Commissioni parlamentari, possono essere trasferiti, a prezzo di mercato, a Infrastrutture Spa, tratti di rete stradale nazionale di cui all’articolo 7, comma 1-bis, del decreto-legge 8 luglio 2002, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 2002, n. 178, assoggettabili a pedaggio figurativo comunque non a carico degli utenti. Il prezzo è fissato con modalità concordate tra il Ministero dell’economia e delle finanze, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Infrastrutture Spa. Le modalità di pianificazione, gestione e manutenzione dei tratti di cui al secondo periodo rimangono le stesse della restante rete stradale di interesse nazionale e saranno disciplinate da apposita convenzione. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, vengono ridefiniti entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, i rapporti finanziari tra ANAS Spa, Infrastrutture Spa e i Ministeri interessati.
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COMMA 451
451. È fatta salva l’applicazione delle disposizioni del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.
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COMMA 452
452. Per il completamento degli interventi infrastrutturali necessari a garantire l’integrale attuazione della Convenzione tra l’Italia e la Francia, conclusa a Roma il 24 giugno 1970, di cui alla legge 18 giugno 1973, n. 475, è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per dodici anni, a decorrere dal 2005, a valere sulle risorse previste dall’articolo 19-bis, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 1997, n. 67, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 1997, n. 135, e successive modificazioni, per la realizzazione delle opere di viabilità stradale e autostradale speciale e di grande comunicazione connesse al percorso di cui alla stessa Convenzione. A tal fine, per garantire effettività alla realizzazione delle iniziative in grado di potenziare e rendere più efficiente la grande viabilità lungo il percorso tra Italia e Francia, viene assicurata priorità al completamento degli interventi infrastrutturali stradali e di grande attraversamento viario nelle località in cui sono ubicati gli immobili di cui all’articolo 17 della citata Convenzione per i quali, alla data del 31 dicembre 2005, sia già perfezionata la fase della progettazione preliminare (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 3, comma 2, del D.L. 28 dicembre 2006, n. 300.
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COMMA 453
453. Per consentire l’inizio dei lavori relativi alla strada statale n. 38 previsti dalla delibera del CIPE del 21 dicembre 2001 per l’accesso alla Valtellina, è autorizzato un contributo quindicennale di 2 milioni di euro, a favore dell’ANAS Spa, a decorrere dall’anno 2005. La Cassa depositi e prestiti è autorizzata a intervenire a favore dell’ANAS Spa ai sensi dell’articolo 47 della legge 28 dicembre 2001, n. 448.
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COMMA 454
454. All’articolo 24, comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, dopo le parole: «alla procedura» sono inserite le seguenti: «di esecuzione di lavori e».
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COMMA 455
455. Per la realizzazione ed il completamento di interventi infrastrutturali necessari ad assicurare la tutela dell’ambiente in relazione ad opere di interesse nazionale per il collegamento tra le grandi reti viarie urbane ed extraurbane delle città metropolitane a più intensa circolazione viaria, nonchè tra nodi di scambio portuali ed aeroportuali ed aree urbane attraverso aree naturali protette, è istituito, nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, un Fondo per la viabilità con una dotazione di 12 milioni di euro per l’anno 2005 e di 5 milioni di euro per l’anno 2006. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti da emanare, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono individuati gli interventi ammessi alla fruizione dei contributi e gli importi massimi erogabili per ciascun intervento, nel rispetto delle disposizioni comunitarie in materia di aiuti di Stato.
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COMMA 456
456. Per la concessione di contributi alla realizzazione di infrastrutture ad elevata automazione e a ridotto impatto ambientale di supporto a nodi di scambio viario intermodali è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti da emanare, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono individuate le tipologie di intervento che possono fruire dei contributi e gli importi massimi erogabili per ciascun intervento, nel rispetto delle disposizioni comunitarie in materia di aiuti di Stato.
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COMMA 457
457. Per la prosecuzione degli interventi previsti all’articolo 4, comma 158, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, è autorizzata la spesa di 3 milioni di euro per l’anno 2005.
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COMMA 458
458. È autorizzata la spesa di 3 milioni di euro a decorrere dall’anno 2005 allo scopo della prosecuzione degli interventi infrastrutturali previsti ai sensi dell’articolo 3, comma 127, della legge 24 dicembre 2003, n. 350.
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COMMA 459
459. Per le finalità di cui all’articolo 45, comma 3, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, come rideterminate dal comma 180 dell’articolo 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, è autorizzata la spesa di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 13, comma 1, della legge 1º agosto 2002, n. 166 (1).
(1) Per il rifinaziamento degli interventi di cui al presente comma vedi l’articolo 1, comma 92 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, come modificato dall’articolo 1, comma 888, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successivamente dall’articolo 2, comma 261, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, che ha disposto un’autorizzazione di spesa di 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009.
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COMMA 460
460. Fermo restando quanto disposto dall’articolo 6, commi 1, 2 e 3, del decreto-legge 15 aprile 2002, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n. 112, l’articolo 12 della legge 16 dicembre 1977, n. 904, non si applica alle società cooperative e loro consorzi a mutualità prevalente di cui al libro V, titolo VI, capo I, sezione I, del codice civile, e alle relative disposizioni di attuazione e transitorie, e che sono iscritti all’Albo delle cooperative sezione cooperative a mutualità prevalente di cui all’articolo 223-sexiesdecies delle disposizioni di attuazione del codice civile:
a) per la quota del 20 per cento degli utili netti annuali delle cooperative agricole e loro consorzi di cui al decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, delle cooperative della piccola pesca e loro consorzi;
b) per la quota del 40 per cento degli utili netti annuali delle altre cooperative e loro consorzi (1).
b-bis) per la quota del 65 per cento degli utili netti annuali delle societa’ cooperative di consumo e loro consorzi (2).
(1) Lettera modificata dall’articolo 2, comma 36-bis, lett. a) del D.L. 13 agosto 2011, n. 138. Vedi anche l’articolo 2, comma 36-quater del D.L. 13 agosto 2011, n. 138.
(2) Lettera inserita dall’ articolo 82, comma 28, del D.L. 25 giugno 2008, n.112 e successivamente modificata dall’articolo 2, comma 36-bis, lett. b) del D.L. 13 agosto 2011, n. 138. Vedi anche l’articolo 2, comma 36-quater del D.L. 13 agosto 2011, n. 138.
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COMMA 461
461. L’articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 601, e successive modificazioni, non si applica limitatamente alla lettera a) del comma 1.
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COMMA 462
462. L’articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 601, e successive modificazioni, si applica limitatamente al reddito imponibile derivante dall’indeducibilità dell’imposta regionale sulle attività produttive.
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COMMA 463
463. Le previsioni di cui ai commi da 460 a 462 non si applicano alle cooperative sociali e loro consorzi di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381. Resta, in ogni caso, l’esenzione da imposte e la deducibilità delle somme previste dall’articolo 11 della legge 31 gennaio 1992, n. 59, e successive modificazioni.
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COMMA 464
464. A decorrere dall’esercizio in corso al 31 dicembre 2004, in deroga all’articolo 3 della legge 27 luglio 2000, n. 212, per le società cooperative e loro consorzi diverse da quelle a mutualità prevalente l’applicabilità dell’articolo 12 della legge 16 dicembre 1977, n. 904, è limitata alla quota del 30 per cento degli utili netti annuali, a condizione che tale quota sia destinata ad una riserva indivisibile prevista dallo statuto.
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COMMA 465
465. Gli interessi sulle somme che i soci persone fisiche versano alle società cooperative e loro consorzi alle condizioni previste dall’articolo 13 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 601, e successive modificazioni, sono indeducibili per la parte che supera l’ammontare calcolato con riferimento alla misura minima degli interessi spettanti ai detentori dei buoni postali fruttiferi, aumentata dello 0,90 per cento.
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COMMA 466
466. Le disposizioni dei commi da 460 a 465 si applicano a decorrere dai periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2003.
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COMMA 467
[467. Al numero 41-bis) della tabella A, parte seconda, allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, sono ricomprese, a decorrere dal 1º gennaio 2005, anche le prestazioni di cui ai numeri 18), 19), 20) e 21) dell’articolo 10 del predetto decreto n. 633 del 1972, e successive modificazioni, rese, in favore dei soggetti indicati nel medesimo numero 41-bis) da cooperative e loro consorzi, sia direttamente che in esecuzione di contratti di appalto e convenzioni in genere. Resta salva la facoltà per le cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381, di optare per la previsione di maggior favore ai sensi dell’articolo 10, comma 8, del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460. Le agevolazioni di cui al presente comma sono concesse nel limite di spesa di 10 milioni di euro annui. Il Ministro dell’economia e delle finanze provvede, con propri decreti, a dare attuazione al presente comma.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 1, comma 306 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 468
468. All’articolo 11, comma 4, della legge 31 gennaio 1992, n. 59, il secondo periodo è soppresso.
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COMMA 469
469. All’articolo 6 della legge 13 maggio 1999, n. 133, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, lettera b), è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Qualora a detti consorzi, esistenti alla data di entrata in vigore della presente disposizione, fossero associati anche soggetti diversi dalle banche, l’esenzione si applica limitatamente alle prestazioni rese nei confronti delle banche, a condizione che il relativo ammontare sia superiore al 50 per cento del volume d’affari»;
b) il comma 4 è abrogato.
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COMMA 470
470. All’articolo 90 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, dopo il comma 11, è inserito il seguente:
«11-bis. Per i soggetti di cui al comma 1 la pubblicità, in qualunque modo realizzata negli impianti utilizzati per manifestazioni sportive dilettantistiche con capienza inferiore ai tremila posti, è da considerarsi, ai fini dell’applicazione delle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 640, in rapporto di occasionalità rispetto all’evento sportivo direttamente organizzato» (1) .
(1) Per l’applicazione delle disposizioni previste dal presente comma vedi l’articolo 7-octies del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7.
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COMMA 471
471. A decorrere dal 1° gennaio 2005, per i contribuenti individuati con i regolamenti di cui ai decreti del Ministro delle finanze 24 ottobre 2000, n. 370, e 24 ottobre 2000, n. 366, che nell’anno solare precedente hanno versato imposta sul valore aggiunto per un ammontare superiore a due milioni di euro, l’acconto di cui al comma 2 dell’articolo 6 della legge 29 dicembre 1990, n. 405, è pari al 97 per cento di un importo corrispondente alla media dei versamenti trimestrali eseguiti o che avrebbero dovuto essere eseguiti per i precedenti trimestri dell’anno in corso (1).
(1) Comma sostituito dall’articolo 4 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35.
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COMMA 472
472. All’articolo 4, comma 1, del testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, e successive modificazioni, dopo il terzo periodo, è inserito il seguente: «In tal caso resta altresì sospesa la procedura di riscossione dell’imposta sul valore aggiunto gravante sulle accise stesse».
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COMMA 473
473. Le riserve e i fondi in sospensione di imposta, anche se imputati al capitale sociale o al fondo di dotazione, esistenti nel bilancio o nel rendiconto dell’esercizio in corso alla data del 31 dicembre 2004, possono essere assoggettati, in tutto o in parte, ad imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, dell’imposta sul reddito delle società e dell’imposta regionale sulle attività produttive, nella misura del 10 per cento. La disposizione del primo periodo non si applica alle riserve per ammortamenti anticipati.
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COMMA 474
474. Per i saldi attivi di rivalutazione costituiti ai sensi delle leggi 29 dicembre 1990, n. 408, 30 dicembre 1991, n. 413, e 21 novembre 2000, n. 342, compresi quelli costituiti ai sensi dell’articolo 14 della legge 21 novembre 2000, n. 342, l’imposta sostitutiva di cui al comma 473 è ridotta al 4 per cento.
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COMMA 475
475. Le riserve e i fondi di cui al comma 473 e i saldi attivi di cui al comma 474, assoggettati all’imposta sostitutiva, non concorrono a formare il reddito imponibile dell’impresa ovvero della società e dell’ente e in caso di distribuzione dei citati saldi attivi non spetta il credito d’imposta previsto dall’articolo 4, comma 5, della legge 29 dicembre 1990, n. 408, dall’articolo 26, comma 5, della legge 30 dicembre 1991, n. 413, e dall’articolo 13, comma 5, della legge 21 novembre 2000, n. 342.
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COMMA 476
476. L’imposta sostitutiva è liquidata nella dichiarazione dei redditi relativa all’esercizio di cui al comma 473 ed è versata, in unica soluzione, entro il termine di versamento del saldo delle imposte sui redditi di tale esercizio.
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COMMA 477
477. L’imposta sostitutiva è indeducibile e può essere imputata, in tutto o in parte, alle riserve iscritte in bilancio o rendiconto. Se l’imposta sostitutiva è imputata al capitale sociale o fondo di dotazione, la corrispondente riduzione è operata, anche in deroga all’articolo 2365 del codice civile, con le modalità di cui all’articolo 2445, secondo comma, del medesimo codice.
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COMMA 478
478. Per la liquidazione, l’accertamento, la riscossione, i rimborsi, le sanzioni e il contenzioso si applicano le disposizioni previste per le imposte sui redditi.
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COMMA 479
479. Il Fondo bieticolo nazionale di cui all’articolo 3 del decreto-legge 21 dicembre 1990, n. 391, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 febbraio 1991, n. 48, è incrementato della somma di 10 milioni di euro per l’anno 2005.
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COMMA 480
480. Al decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 6, dopo il comma 2, è aggiunto il seguente:
«2-bis. Per i soggetti di cui all’articolo 20 non trova applicazione l’imposta sulla pubblicità»;
b) all’articolo 20, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente:
«1-bis. Il presente articolo si applica alle persone fisiche che non intendono affiggere manifesti negli spazi previsti dall’articolo 20-bis»;
c) dopo l’articolo 20, è inserito il seguente:
«Art. 20-bis. – (Spazi riservati ed esenzione dal diritto). – 1. I comuni devono riservare il 10 per cento degli spazi totali per l’affissione dei manifesti ai soggetti di cui all’articolo 20. La richiesta è effettuata dalla persona fisica che intende affiggere manifesti per i soggetti di cui all’articolo 20 e deve avvenire secondo le modalità previste dal presente decreto e dai relativi regolamenti comunali. Il comune non fornisce personale per l’affissione. L’affissione negli spazi riservati è esente dal diritto sulle pubbliche affissioni.
2. Le violazioni ripetute e continuate delle norme in materia d’affissioni e pubblicità commesse fino all’entrata in vigore della presente disposizione, mediante affissioni di manifesti politici ovvero di striscioni e mezzi similari possono essere definite in qualunque ordine e grado di giudizio nonchè in sede di riscossione delle somme eventualmente iscritte a titolo sanzionatorio, mediante il versamento, a carico del committente responsabile, di una imposta pari, per il complesso delle violazioni commesse e ripetute a 100 euro per anno e per provincia. Tale versamento deve essere effettuato a favore della tesoreria del comune competente o della provincia qualora le violazioni siano state compiute in più di un comune della stessa provincia; in tal caso la provincia provvede al ristoro, proporzionato al valore delle violazioni accertate, ai comuni interessati, ai quali compete l’obbligo di inoltrare alla provincia la relativa richiesta entro il 30 settembre 2005. In caso di mancata richiesta da parte dei comuni, la provincia destinerà le entrate al settore ecologia. La definizione di cui al presente comma non dà luogo ad alcun diritto al rimborso di somme eventualmente già riscosse a titolo di sanzioni per le predette violazioni. Il termine per il versamento è fissato, a pena di decadenza dal beneficio di cui al presente comma, al 31 maggio 2005. Non si applicano le disposizioni dell’articolo 15, commi 2 e 3, della legge 10 dicembre 1993, n. 515»;
d) all’articolo 23, dopo il comma 4 è aggiunto il seguente:
«4-bis. Se il manifesto riguarda l’attività di soggetti elencati nell’articolo 20, il responsabile è esclusivamente colui che materialmente è colto in flagranza nell’atto d’affissione. Non sussiste responsabilità solidale»;
e) all’articolo 24, dopo il comma 5-bis è aggiunto il seguente:
«5-ter. Se il manifesto riguarda l’attività di soggetti elencati nell’articolo 20, il responsabile è esclusivamente colui che materialmente è colto in flagranza nell’atto di affissione. Non sussiste responsabilità solidale».
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COMMA 481
481. All’articolo 23 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, dopo il comma 13-quater, è aggiunto il seguente:
«13-quinquies. Se il manifesto riguarda l’attività di soggetti elencati nell’articolo 20 del decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507, e successive modificazioni, il responsabile è esclusivamente colui che materialmente è colto in flagranza nell’atto di affissione. Non sussiste responsabilità solidale».
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COMMA 482
482. Alla legge 4 aprile 1956, n. 212, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 6 è aggiunto il seguente comma:
«È responsabile esclusivamente colui che materialmente è colto in flagranza nell’atto di affissione. Non sussiste responsabilità solidale»;
b) all’articolo 8 è aggiunto il seguente comma:
«È responsabile esclusivamente colui che materialmente è colto in flagranza nell’atto di affissione. Non sussiste responsabilità solidale».
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COMMA 483
483. Alla legge 10 dicembre 1993, n. 515, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 15, comma 3, le parole: «sono a carico, in solido, dell’esecutore materiale e del committente responsabile» sono sostituite dalle seguenti: «sono a carico esclusivamente dell’esecutore materiale. Non sussiste responsabilità solidale neppure del committente»;
b) all’articolo 15, comma 19, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «La responsabilità in materia di manifesti è personale e non sussiste responsabilità neppure del committente».
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COMMA 484
484. Le disposizioni di cui all’articolo 4, commi 181, 182, 183, 184, 185 e 186, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, sono estese alle spese sostenute nell’anno 2005. Il relativo limite di spesa per l’anno 2006 resta fissato in 95 milioni di euro.
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COMMA 485
485. Con provvedimento direttoriale del Ministero dell’economia e delle finanze-Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, tenuto anche conto dei provvedimenti di variazione delle tariffe dei prezzi di vendita al pubblico dei tabacchi lavorati, eventualmente intervenuti ai sensi dell’articolo 2 della legge 13 luglio 1965, n. 825, e successive modificazioni, può essere aumentata l’aliquota di base della tassazione dei tabacchi lavorati, di cui all’articolo 28, comma 1, del decreto-legge 30 agosto 1993, n. 331, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 ottobre 1993, n. 427, al fine di assicurare un maggiore gettito complessivo pari a 500 milioni di euro per l’anno 2005 a 1.000 milioni di euro per l’anno 2006 ed a 1.100 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2007 (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 1, comma 100, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
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COMMA 486
[486. Per il perseguimento di obiettivi di pubblico interesse, ivi compresi quelli di difesa della salute pubblica, con provvedimento direttoriale del Ministero dell’economia e delle finanze-Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, sentito il Ministero della salute, possono essere individuati criteri e modalità di determinazione di un prezzo minimo di vendita al pubblico dei tabacchi lavorati (1).] (2)
(1) Vedi D.M. 25 luglio 2005 .
(2) Comma abrogato dall’articolo 4, comma 5, del D. Lgs. 29 marzo 2010, n. 48.
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COMMA 487
[487. La vendita al pubblico delle sigarette è ammessa esclusivamente in pacchetti confezionati con dieci o venti pezzi.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 4, comma 5, del D. Lgs. 29 marzo 2010, n. 48.
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COMMA 488
488. Al fine di una tendenziale armonizzazione della misura del prelievo erariale sul Lotto a quella vigente per altri tipi di gioco, le percentuali delle ritenute previste dagli articoli 2, nono comma, della legge 6 agosto 1967, n. 699, e successive modificazioni, e 17, quarto comma, della legge 29 gennaio 1986, n. 25, sono sostituite con una ritenuta unica del 6 per cento.
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COMMA 489
489. Il primo comma dell’articolo 2 della legge 2 agosto 1982, n. 528, è sostituito dal seguente:
«Il gioco del lotto si basa sull’utilizzo dei numeri da 1 a 90 inclusi, sopra le ruote di Bari, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia, e sopra la ruota denominata ruota nazionale. I cinque numeri estratti determinano le vincite relativamente a ciascuna ruota. Le estrazioni della ruota nazionale sono svolte in Roma».
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COMMA 490
490. Le scommesse sulla ruota nazionale si effettuano puntando sulla ruota stessa con esclusione di tutte le altre ruote. La raccolta delle scommesse sulla ruota nazionale viene effettuata dal concessionario del gioco del lotto attraverso la rete automatizzata del lotto.
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COMMA 491
491. Il primo ed il secondo comma dell’articolo 8 della legge 2 agosto 1982, n. 528, sono sostituiti dai seguenti:
«I premi sono fissati come appresso:
a) sorti del gioco: premi per ogni combinazione;
b) estratto semplice: undici volte e duecentotrentadue millesimi della posta;
c) estratto determinato: cinquantacinque volte la posta;
d) ambo: duecentocinquanta volte la posta;
e) terno: quattromilacinquecento volte la posta;
f) quaterna: centoventimila volte la posta;
g) cinquina: seimilioni di volte la posta.
Il premio massimo cui può dar luogo ogni scontrino di giocata, comunque sia ripartito tra le poste l’importo delle scommesse, non può eccedere la somma di 6 milioni di euro».
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COMMA 492
492. Resta fermo quanto stabilito dal terzo comma dell’articolo 8 della legge 2 agosto 1982, n. 528.
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COMMA 493
493. È istituita la scommessa dell’estratto determinato. La giocata dell’estratto determinato si effettua aggiungendo all’indicazione del numero pronosticato la specificazione relativa alla successione ordinale di primo, secondo, terzo, quarto e quinto estratto.
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COMMA 494
494. Con provvedimento direttoriale del Ministero dell’economia e delle finanze-Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato può essere istituita una ulteriore estrazione settimanale del gioco del lotto abbinata al concorso Enalotto.
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COMMA 495
495. All’articolo 110, comma 7, del testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, la lettera b) è abrogata.
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COMMA 496
496. La disposizione di cui al secondo periodo del comma 7 dell’articolo 39 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, si intende nel senso che dalle date del 1º gennaio e 1º maggio 2004, previste in funzione del rilascio o meno del nulla osta, gli apparecchi e congegni di cui alla medesima disposizione, se non convertiti in apparecchi e congegni per il gioco lecito, sono illeciti ancorchè non consentano il prolungamento o la ripetizione della partita.
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COMMA 497
497. L’esenzione di cui all’articolo 10, primo comma, numero 6), del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, si applica alla raccolta delle giocate con gli apparecchi da intrattenimento di cui all’articolo 110, comma 6, del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, anche relativamente ai rapporti tra i concessionari della rete per la gestione telematica ed i terzi incaricati della raccolta stessa (1).
(1) Per l’applicazione del presente comma vedi articolo 1, comma 533 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
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COMMA 498
498. È istituita, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con provvedimento direttoriale del Ministero dell’economia e delle finanze – Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, sentito il Ministero delle politiche agricole e forestali – Dipartimento della qualità dei prodotti agroalimentari e dei servizi, una nuova scommessa ippica a totalizzatore, proposta dall’UNIRE. Con il medesimo provvedimento sono stabilite le disposizioni attuative relative alla nuova scommessa ippica, da effettuarsi nelle reti dei punti di vendita dei concorsi pronostici, delle agenzie ippiche e sportive nonchè negli ippodromi, tenendo conto che la raccolta deve essere ripartita assegnando il 72 per cento come montepremi e compenso per l’attività di gestione della scommessa, l’ 8 per cento come compenso dell’attività dei punti di vendita, il 6 per cento come entrate erariali sotto forma di imposta unica e il 14 per cento come prelievo a favore dell’UNIRE (1).
(1) Vedi anche, l’articolo 1 del D.M. 20 dicembre 2005.
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COMMA 499
499. All’articolo 39 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, dopo il comma 7-bis è inserito il seguente:
«7-ter. La sanzione di cui alla lettera c) del comma 7 è applicata al gestore di apparecchi da intrattenimento di cui all’articolo 110, comma 7, lettere a) e c), del testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, in tutti i casi nei quali i predetti apparecchi, installati presso esercizi pubblici, risultino non conformi alle prescrizioni normative e alle regole tecniche definite ai sensi dell’articolo 22, comma 1, della legge 27 dicembre 2002, n. 289».
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COMMA 500
500. All’articolo 38 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, al comma 3 e al comma 4, le parole: «comma 6» sono sostituite dalle seguenti: «commi 6 e 7».
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COMMA 501
501. All’articolo 38 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, i commi 1 e 2 sono abrogati.
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COMMA 502
502. Il Ministero dell’economia e delle finanze – Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato definisce i requisiti tecnici dei sistemi elettronici di identificazione e controllo degli apparecchi da intrattenimento di cui all’articolo 110, commi 6 e 7 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, delle schede di gioco, intese come l’insieme di tutte le componenti hardware e software del congegno stesso, e dei documenti attestanti il rilascio dei nulla osta di cui all’articolo 38, commi 3 e 4, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, tali da assicurarne la controllabilità a distanza, indipendentemente dal posizionamento sugli apparecchi e dal materiale che si frappone fra chi è preposto alla lettura dei dati e l’apparecchio stesso. I sistemi dovranno poter garantire l’effettuazione dei controlli anche in forma riservata. Ad ogni nulla osta dovrà corrispondere almeno un sistema elettronico di identificazione. Gli eventuali costi di rilascio dei predetti documenti o sistemi sono a carico dei richiedenti (1) .
(1) Comma sostituito dall’ articolo 7 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35.
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COMMA 503
503. All’articolo 30, comma 4, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, le parole: « 31 dicembre 2004» sono sostituite dalle seguenti: « 31 dicembre 2005».
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COMMA 504
504. All’articolo 2, comma 11, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e successive modificazioni, le parole: «Per l’anno 2003 e per l’anno 2004» sono sostituite dalle seguenti: «Per gli anni 2003, 2004 e 2005».
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COMMA 505
505. Per l’anno 2005 il limite di non concorrenza alla formazione del reddito di lavoro dipendente, relativamente ai contributi di assistenza sanitaria, di cui all’articolo 51, comma 2, lettera a), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, è fissato in euro 3.615,20.
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COMMA 506
506. All’articolo 11 del decreto legislativo 2 settembre 1997, n. 313, concernente il regime speciale per gli imprenditori agricoli, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 5, primo e secondo periodo, le parole: «anni dal 1998 al 2004» sono sostituite dalle seguenti: «anni dal 1998 al 2005»;
b) il comma 5-bis è abrogato.
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COMMA 507
507. Il termine previsto dall’articolo 43, comma 3, della legge 1 agosto 2002, n. 166, prorogato, da ultimo, al 31 dicembre 2004 dall’articolo 2, comma 19, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, è ulteriormente prorogato al 31 dicembre 2005.
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COMMA 508
508. All’articolo 19, comma 3, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e successive modificazioni, le parole: «31 dicembre 2004» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2005».
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COMMA 509
509. All’articolo 45, comma 1, del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, e successive modificazioni, le parole da: «per i cinque periodi d’imposta successivi» fino alla fine del comma sono sostituite dalle seguenti: «per i sei periodi d’imposta successivi l’aliquota è stabilita nella misura dell’1,9 per cento; per il periodo d’imposta in corso al 1º gennaio 2005 l’aliquota è stabilita nella misura del 3,75 per cento».
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COMMA 510
510. Per l’anno 2005 sono prorogate le disposizioni di cui all’articolo 11 della legge 23 dicembre 2000, n. 388.
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COMMA 511
511. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge e fino al 31 dicembre 2005, si applicano:
a) le disposizioni in materia di riduzione di aliquote di accisa sulle emulsioni stabilizzate, di cui all’ articolo 24, comma 1, lettera d), della legge 23 dicembre 2000, n. 388, nonchè la disposizione contenuta nell’articolo 1, comma 1-bis, del decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 452, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n. 16, e, per il medesimo periodo, l’aliquota di cui al numero 1) della predetta lettera d) è stabilita in euro 256,70 per mille litri;
b) le disposizioni in materia di aliquota di accisa sul gas metano per combustione per uso industriale di cui all’articolo 4 del decreto-legge 1º ottobre 2001, n. 356, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 novembre 2001, n. 418;
c) le disposizioni in materia di accisa concernenti le agevolazioni sul gasolio e sul GPL impiegati nelle zone montane e in altri specifici territori nazionali, di cui all’articolo 5 del decreto-legge 1º ottobre 2001, n. 356 convertito, con modificazioni, dalla legge 30 novembre 2001, n. 418;
d) le disposizioni in materia di agevolazione per le reti di teleriscaldamento alimentate con biomassa ovvero con energia geotermica, di cui all’articolo 6 del decreto-legge 1º ottobre 2001, n. 356, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 novembre 2001, n. 418;
e) le disposizioni in materia di aliquote di accisa sul gas metano per combustione per usi civili, di cui all’articolo 27, comma 4, della legge 23 dicembre 2000, n. 388;
f) le disposizioni in materia di accisa concernenti le agevolazioni sul gasolio e sul GPL impiegati nelle frazioni parzialmente non metanizzate di comuni ricadenti nella zona climatica E, di cui al comma 2 dell’articolo 13 della legge 28 dicembre 2001, n. 448;
g) le disposizioni in materia di accisa concernenti il regime agevolato per il gasolio per autotrazione destinato al fabbisogno della provincia di Trieste e dei comuni della provincia di Udine, di cui al comma 6 dell’articolo 21 della legge 27 dicembre 2002, n. 289;
h) le disposizioni in materia di accisa concernenti le agevolazioni sul gasolio utilizzato nelle coltivazioni sotto serra, di cui all’articolo 2, comma 4, della legge 24 dicembre 2003, n. 350.
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COMMA 512
512. Al fine di favorire l’accesso al credito alle imprese agricole ed agroalimentari, a decorrere dal 1º gennaio 2005 la gestione degli interventi di sostegno finanziario di cui all’articolo 36 della legge 2 giugno 1961, n. 454, e successive modificazioni, e la relativa dotazione finanziaria è attribuita all’ISMEA. L’ISMEA senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato succede nei diritti, nelle attribuzioni e nelle situazioni giuridiche dei quali l’attuale ente gestore dei fondi previsti dalle leggi di cui al presente comma è titolare in forza di leggi, di provvedimenti amministrativi e di contratti relativi alla gestione degli interventi trasferiti.
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COMMA 513
513. Per l’anno 2004 non si fa luogo all’emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri previsto dall’articolo 8, comma 5, della legge 23 dicembre 1998, n. 448. La presente disposizione entra in vigore il giorno stesso della pubblicazione della presente legge nella Gazzetta Ufficiale.
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COMMA 514
514. È abrogato il comma 4 dell’articolo 8 della legge 23 dicembre 1998, n. 448.
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COMMA 515
515. A decorrere dal 1º gennaio 2004 e fino al 31 dicembre 2004, l’aliquota prevista nell’allegato I al testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, e successive modificazioni, per il gasolio per autotrazione utilizzato dagli esercenti le attività di trasporto merci con veicoli di massa massima complessiva superiore a 3,5 tonnellate è ridotta di euro 33,21391 per mille litri. Per i soggetti che si avvalgono del beneficio di cui all’ articolo 8, comma 10, lettera e), della legge 23 dicembre 1998, n. 448, e successive modificazioni, la riduzione di aliquota di cui al primo periodo è limitata ad euro 16,03656 per mille litri.
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COMMA 516
516. La riduzione prevista al comma 515, primo periodo, si applica altresì ai seguenti soggetti:
a) agli enti pubblici e alle imprese pubbliche locali esercenti l’attività di trasporto di cui al decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422, e relative leggi regionali di attuazione;
b) alle imprese esercenti autoservizi di competenza statale, regionale e locale di cui alla legge 28 settembre 1939, n. 1822, al regolamento (CEE) n. 684/92 del Consiglio, del 16 marzo 1992, e successive modificazioni, e al citato decreto legislativo n. 422 del 1997;
c) agli enti pubblici e alle imprese esercenti trasporti a fune in servizio pubblico per trasporto di persone.
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COMMA 517
517. Per ottenere il rimborso di quanto spettante, anche mediante la compensazione di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni, i destinatari del beneficio di cui ai commi 515 e 516 del presente articolo presentano, entro il 30 giugno 2005, apposita dichiarazione ai competenti uffici dell’Agenzia delle dogane, secondo le modalità e con gli effetti previsti dal regolamento recante disciplina dell’agevolazione fiscale a favore degli esercenti le attività di trasporto merci, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 giugno 2000, n. 277. Tali effetti, anche per l’agevolazione fiscale di cui al predetto regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 277 del 2000, rilevano altresì ai fini delle disposizioni di cui al titolo I del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446.
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COMMA 518
518. Per gli interventi previsti dall’articolo 2, comma 2, del decreto-legge 28 dicembre 1998, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 1999, n. 40, come prorogati dall’articolo 45, comma 1, lettera b), della legge 23 dicembre 1999, n. 488, è autorizzata per l’anno 2005 una ulteriore spesa di 15 milioni di euro, di cui 6,5 milioni di euro quale copertura dell’onere relativo all’anno 2004 e 8,5 milioni di euro quale copertura dell’onere relativo all’anno 2005.
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COMMA 519
519. Per gli interventi previsti dall’articolo 2, comma 3, del decreto-legge 28 dicembre 1998, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 1999, n. 40, come prorogati dall’articolo 45, comma 1, lettera c), della legge 23 dicembre 1999, n. 488, è autorizzata per l’anno 2005 una ulteriore spesa di 20 milioni di euro.
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COMMA 520
520. All’articolo 22, comma 2, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, e successive modificazioni, le parole: «dal 1º gennaio 2003» sono sostituite dalle seguenti: «dal 1º gennaio 2005». Al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, all’articolo 21, comma 6-ter, le parole: «lire 30 miliardi annui» sono sostituite dalle seguenti: «73 milioni di euro annui».
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COMMA 521
521. Il comma 6 dell’ articolo 21 del testo unico di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, e successive modificazioni, è sostituito dai seguenti:
«6. Le disposizioni del comma 2 si applicano anche al biodiesel (codice NC 3824 90 99) usato come carburante, come combustibile, come additivo, ovvero per accrescere il volume finale dei carburanti e dei combustibili. La fabbricazione o la miscelazione con oli minerali del biodiesel è effettuata in regime di deposito fiscale. Nell’ambito di un programma della durata di sei anni, a decorrere dal 1º gennaio 2005 fino al 31 dicembre 2010, il biodiesel, puro o miscelato con oli minerali, è esentato dall’accisa nei limiti di un contingente annuo di 200.000 tonnellate. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con i Ministri delle attività produttive, dell’ambiente e della tutela del territorio e delle politiche agricole e forestali, sono determinati i requisiti che gli operatori, e i rispettivi impianti di produzione, nazionali e comunitari, devono possedere per partecipare al programma pluriennale, nonchè le caratteristiche fiscali del prodotto con i relativi metodi di prova, le percentuali di miscelazione con gli oli minerali consentite, le modalità di distribuzione e di assegnazione dei quantitativi esenti agli operatori. Nelle more dell’entrata in vigore del suddetto decreto trovano applicazione, in quanto compatibili, le disposizioni del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 25 luglio 2003, n. 256. Per il trattamento fiscale del biodiesel destinato al riscaldamento valgono, in quanto applicabili, le disposizioni dell’articolo 61.
6.1. Entro il 1º settembre di ogni anno di validità del programma di cui al comma 6, i Ministeri delle attività produttive e delle politiche agricole e forestali comunicano al Ministero dell’economia e delle finanze i costi industriali medi del biodiesel e delle materie prime necessarie alla sua produzione, rilevati nell’anno solare precedente. Sulla base delle suddette rilevazioni, al fine di evitare la sovracompensazione dei costi addizionali legati alla produzione, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con i Ministri delle attività produttive, dell’ambiente e della tutela del territorio e delle politiche agricole e forestali, da emanare entro il 30 ottobre di ogni anno di validità del programma di cui al comma 6, è eventualmente rideterminata la misura dell’agevolazione di cui al medesimo comma 6.
6.2. Per ogni anno di validità del programma di cui al comma 6, i quantitativi del contingente che risultassero, al termine del medesimo anno, non immessi in consumo, sono ripartiti tra gli operatori proporzionalmente alle quote loro assegnate per l’anno in questione, purchè vengano immessi in consumo entro il successivo 30 giugno. In caso di rinuncia, totale o parziale, delle quote risultanti dalla predetta ripartizione da parte di un beneficiario, le stesse sono ridistribuite, proporzionalmente alle relative assegnazioni, fra gli altri beneficiari».
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COMMA 522
522. L’efficacia delle disposizioni di cui al comma 521 è subordinata, ai sensi dell’articolo 88, paragrafo 3, del Trattato istitutivo della Comunità europea, alla preventiva approvazione da parte della Commissione europea.
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COMMA 523
523. All’articolo 11, comma 1, lettere a) e b), del regolamento recante norme per la elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1999, n. 158, e successive modificazioni, le parole: «cinque anni» sono sostituite dalle seguenti: «sei anni».
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COMMA 524
524. In ottemperanza alla decisione della Commissione europea n. C(2004)2638 FIN dell’8 settembre 2004, l’articolo 94, comma 14, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, è abrogato.
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COMMA 525
525. L’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 54 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, e successive modificazioni, è ridotta, per l’anno 2005, di 15 milioni di euro.
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COMMA 526
526. L’autorizzazione di spesa di cui all’ articolo 55 della citata legge n. 448 del 2001, e successive modificazioni, è ridotta, per l’anno 2005, di 50 milioni di euro.
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COMMA 527
527. Tra i soggetti di cui all’articolo 44, comma 9-quinquies, del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, sono ricompresi anche coloro che ricoprono cariche sindacali. Al citato comma 9-quinquies dell’articolo 44 del decreto-legge n. 269 del 2003, le parole: «periodi anteriori al 1º gennaio 2002» sono sostituite dalle seguenti: «periodi anteriori al 1º gennaio 2003» e le parole: «possono esercitare tale facoltà entro il 31 marzo 2004» sono sostituite dalle seguenti: «possono esercitare tale facoltà entro il 31 marzo 2005».
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COMMA 528
528. In virtù del combinato disposto dell’articolo 45, comma 14, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, e dell’articolo 36 della legge della Regione siciliana 31 maggio 2004, n. 9, e successive modificazioni, i benefici di cui all’articolo 133 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, si intendono trasferiti, alle medesime condizioni di cofinanziamento regionale ivi previste, all’ articolo 134 della medesima legge n. 388 del 2000, nei limiti delle norme di contabilità di Stato.
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COMMA 529
529. All’articolo 195 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni, dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
«3-bis. A decorrere dal 1º gennaio 2005, la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie, aggiornata ai sensi del comma 3, è oggetto di arrotondamento all’unità di euro, per eccesso se la frazione decimale è pari o superiore a 50 centesimi di euro, ovvero per difetto se è inferiore a detto limite».
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COMMA 530
530. È autorizzata la spesa di 1.770.000 euro per l’anno 2005, a sostegno delle realtà calcistiche femminili FIGC – Divisione Calcio Femminile – di serie A, A2 e B per ciascuna stagione calcistica da ripartire nel seguente modo:
a) 50.000 euro per ciascuna delle squadre iscritte al campionato di serie A (per la stagione 2004-2005 n. 12 squadre regolarmente iscritte);
b) 25.000 euro per ciascuna delle 24 squadre iscritte al campionato di serie A2 (per la stagione 2004-2005 due gironi da 12 squadre ciascuno);
c) 10.000 euro per ciascuna delle 57 squadre iscritte al campionato di serie B (per la stagione 2004-2005 cinque gironi da 12, 11, 11 squadre regolarmente iscritte).
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COMMA 531
531. Il contributo di cui al comma 530 è corrisposto alle società di serie A e A2 presso le quali risultano iscritte, oltre al proprio campionato di competenza, almeno tre squadre giovanili, di cui una appartenente al settore Primavera, e due sotto l’egida del settore scolastico, ed a quelle di serie B presso le quali risulta iscritta una squadra del settore giovanile.
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COMMA 532
532. I contributi a sostegno dell’attività professionistica delle suddette squadre non sono cumulabili con altro genere di finanziamenti di enti pubblici, nazionali o locali. Nel caso le suddette squadre fossero beneficiarie di contributo da parte di ente pubblico, la quota ad esse spettante in base al comma 530 verrà calcolata, a defalcazione, sulla base di quanto già percepito da altri enti pubblici.
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COMMA 533
533. In caso di rimanenza delle risorse individuate al comma 530, le stesse vengono accantonate per l’anno successivo ad integrazione di quanto già impegnato.
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COMMA 534
534. Le risorse di cui al comma 530 vengono erogate mediante bandi dalle amministrazioni regionali della Federazione italiana gioco calcio in quota pari al numero di squadre iscritte e partecipanti, di anno in anno, ai campionati FIGC – Divisione Calcio Femminile – delle Serie A, A2 e B (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 4 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35.
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COMMA 535
535. Per il finanziamento del fondo istituito con la legge 27 dicembre 2002, n. 288, per la concessione dell’assegno sostitutivo ai grandi invalidi di guerra o per servizio, è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per l’anno 2005 e di 15 milioni di euro per gli anni 2006 e 2007.
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COMMA 536
536. Nei casi in cui l’articolo 1 della legge 24 aprile 2003, n. 92, abbia avuto applicazione, perchè il limite di età pensionabile era inferiore a quello di 70 anni previsto, sia pure in via facoltativa, dal decreto-legge 28 maggio 2004, n. 136, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 luglio 2004, n. 186, il periodo di tre anni di permanenza in servizio, su richiesta, previsto per i perseguitati politici antifascisti o razziali dal citato articolo 1 della legge 21 aprile 2003, n. 92, si deve intendere fruibile a partire dal nuovo limite di età pensionabile, sia pure facoltativo, di 70 anni, ai sensi dell’articolo 1-quater del decreto-legge n. 136 del 2004, ed alle medesime condizioni di sospensione dei versamenti contributivi ivi previste.
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COMMA 537
537. Onde poter assicurare la continuità nel processo di risanamento e riorganizzazione e il conseguente rilancio del territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, è autorizzato un contributo straordinario di 4,5 milioni di euro per l’anno 2005 a favore dell’Ente Parco.
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COMMA 538
538. Il fondo per il finanziamento ordinario delle università statali è implementato per l’anno 2005 di 11 milioni di euro.
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COMMA 539
539. I termini previsti per l’applicazione della disciplina del conto economico, di cui al comma 2 dell’articolo 115 del decreto legislativo 25 febbraio 1995, n. 77, sono differiti all’anno 2004 e all’anno 2006, rispettivamente per i comuni di cui ai numeri 4) e 4-bis) del comma 1, lettera d), dell’articolo 8 del decreto-legge 27 ottobre 1995, n. 444, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 dicembre 1995, n. 539.
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COMMA 540
[540. Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 1, comma 2, della legge 27 luglio 2000, n. 212, l’articolo 4 del regio decreto-legge 13 aprile 1939, n. 652, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 1939, n. 1249, si interpreta nel senso che i fabbricati e le costruzioni stabili sono costituiti dal suolo e dalle parti ad esso strutturalmente connesse, anche in via transitoria, cui possono accedere, mediante qualsiasi mezzo di unione, parti mobili allo scopo di realizzare un unico bene complesso. Pertanto, concorrono alla determinazione della rendita catastale, ai sensi dell’articolo 10 del citato regio decreto-legge, gli elementi costitutivi degli opifici e degli altri immobili costruiti per le speciali esigenze di un’attività industriale o commerciale anche se fisicamente non incorporati al suolo. I trasferimenti erariali agli enti locali interessati sono conseguentemente rideterminati per tutti gli anni in riferimento.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 4 del D.L. 14 marzo 2005, n. 35.
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COMMA 541
541. Per far fronte ad esigenze straordinarie di controllo del territorio, al fine di potenziare l’impiego del poliziotto [e del carabiniere] di quartiere, oltre alle autorizzazioni alle assunzioni eventualmente disposte ai sensi dell’ articolo 3, commi 54 e 55, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, sono stanziati 32 milioni di euro per l’anno 2005, 56 milioni di euro per l’anno 2006, 86 milioni di euro per l’anno 2007 e 88 milioni di euro a decorrere dall’anno 2008, per l’assunzione, in deroga a quanto previsto dal comma 53 del medesimo articolo 3 della legge n. 350 del 2003 e dalla presente legge, di 1.324 agenti della Polizia di Stato [e di 1.400 carabinieri], come incremento d’organico dei rispettivi ruoli (1).
(1) Comma modificato dall’articolo 2268, comma 1, del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66.
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COMMA 542
542. Alla copertura dei posti per agente della Polizia di Stato di cui al comma 541, si provvede:
a) nel limite di 730 posti per l’anno 2005, mediante reclutamento riservato prioritariamente agli agenti ausiliari trattenuti della Polizia di Stato, in servizio al momento della presentazione delle domande e, per il restante, ai giovani che, al momento della presentazione delle domande, hanno concluso il periodo di servizio di leva nella Polizia di Stato o nell’Arma dei carabinieri quali ausiliari da almeno un anno e da non più di quattro anni, secondo le modalità ed i criteri stabiliti con decreto del capo della polizia – direttore generale della pubblica sicurezza, d’intesa con il capo di stato maggiore della difesa. Anche al predetto personale si applica la disciplina prevista per gli agenti ausiliari trattenuti che abbiano chiesto di essere ammessi nel ruolo degli agenti e assistenti della Polizia di Stato;
b) per i restanti 594 posti, per l’anno 2006, per 267 posti, attraverso i volontari di truppa delle Forze armate, in servizio o in congedo secondo le modalità previste dai bandi di concorso ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 2 settembre 1997, n. 332, a partire da quello indetto in data 30 aprile 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4ª serie speciale, n. 36 dell’8 maggio 2001. Quanto ai restanti 327 posti, si provvede attraverso l’immissione diretta dei volontari in ferma prefissata di un anno delle Forze armate idonei ed utilmente collocati nelle graduatorie di cui all’articolo 16, comma 3, della legge 23 agosto 2004, n. 226, in aggiunta alle immissioni di cui al comma 4 del medesimo articolo.
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COMMA 543
543. Per la copertura dei posti per carabiniere di cui al comma 541, l’Arma dei carabinieri è autorizzata a procedere ad un reclutamento di carabinieri in ferma quadriennale:
a) nel limite di 770 posti per l’anno 2005, mediante reclutamento riservato ai carabinieri ausiliari che abbiano completato il servizio di leva, ovvero in ferma biennale o richiamati nelle forze di completamento, oppure ai carabinieri ausiliari, congedati da non oltre un anno, da riammettere in servizio ai sensi dell’articolo 8 del decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 198, e successive modificazioni;
b) per i restanti 630 posti, per l’anno 2006, per 441 posti, attraverso i volontari di truppa delle Forze armate, in servizio o in congedo secondo le modalità previste dai bandi di concorso ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 2 settembre 1997, n. 332, a partire da quello indetto in data 4 giugno 2002 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4ª serie speciale, n. 47 del 14 giugno 2002. Quanto ai restanti 189 posti, si provvede attraverso l’immissione diretta dei volontari in ferma prefissata di un anno delle Forze armate idonei ed utilmente collocati nelle graduatorie di cui all’articolo 16, comma 3, della legge 23 agosto 2004, n. 226, in aggiunta alle immissioni di cui al comma 4 del medesimo articolo.
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COMMA 544
544. È autorizzata la spesa di 23 milioni di euro iscritta in un fondo dello stato di previsione del Ministero dell’interno per l’anno 2005 e di 20 milioni di euro per l’anno 2006 per le seguenti finalità:
a) attuazione del programma di cooperazione AENEAS, di cui al regolamento (CE) n. 491/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 marzo 2004, finalizzato a dare ai Paesi terzi interessati assistenza finanziaria e tecnica in materia di flussi migratori e di asilo;
b) prosecuzione degli interventi previsti dall’ articolo 11, comma 5-bis testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286
c) fornitura di beni mobili ed apparecchiature idonei al contrasto dell’immigrazione clandestina ai Paesi di accertata provenienza della stessa;
d) integrazione degli interventi in materia d’immigrazione, in particolare, di contrasto all’immigrazione clandestina, anche sul territorio dello Stato (1) .
(1) Comma sostituito dall’articolo 6 del D.L. 31 marzo 2005, n. 45.
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COMMA 545
545. La spesa di cui al comma 544 è ripartita nel corso delle gestioni tra le unità previsionali di base interessate con decreto del Ministro dell’interno da comunicare, anche con evidenze informatiche, al Ministero dell’economia e delle finanze, tramite l’Ufficio centrale del bilancio, nonchè alle competenti Commissioni parlamentari e alla Corte dei conti.
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COMMA 546
546. Per conseguire più elevati livelli di efficienza ed efficacia nello svolgimento dei compiti e delle funzioni istituzionali, nonchè per avviare la graduale sostituzione del contingente dei vigili del fuoco ausiliari di leva, la dotazione organica del Corpo nazionale dei vigili del fuoco è incrementata fino ad un massimo di cinquecento unità complessive. Con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, si provvede alla distribuzione per qualifiche dirigenziali e per profili professionali delle unità portate in aumento ai sensi della presente disposizione nel limite di spesa di euro 5 milioni per l’anno 2005, euro 12 milioni per l’anno 2006 ed euro 13 milioni a decorrere dal 2007. Con successivo decreto del Ministro dell’interno, da comunicare al Ministro per la funzione pubblica, si provvede alla ripartizione per sedi di servizio delle unità portate in aumento ai sensi della presente disposizione. Alla copertura dei posti derivanti dal presente incremento di organico disponibili nel profilo di vigile del fuoco si provvede: nella misura del 50 per cento, mediante l’assunzione degli idonei della graduatoria del concorso pubblico a centottantaquattro posti di vigile del fuoco, indetto con decreto direttoriale in data 6 marzo 1998, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4ª serie speciale, n. 24 del 27 marzo 1998; per il rimanente 50 per cento e per i posti eventualmente non coperti con la predetta graduatoria, si provvede mediante l’assunzione degli idonei della graduatoria del concorso per titolo a centosettantatre posti di vigile del fuoco, indetto con decreto direttoriale in data 5 novembre 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4ª serie speciale, n. 92 del 20 novembre 2001. Le predette graduatorie rimangono valide fino al 31 dicembre 2006. Le assunzioni del personale portato in aumento ai sensi della presente disposizione sono effettuate in deroga alle vigenti procedure di programmazione ed approvazione.
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COMMA 547
547. Per il potenziamento dell’attività di soccorso tecnico urgente in materia di rischi nucleare, batteriologico, chimico e radiologico e per il proseguimento del programma di interventi previsto dall’articolo 52, comma 7, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per l’ anno 2005, di 6 milioni di euro per l’anno 2006 e di 1 milione di euro per l’anno 2007.
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COMMA 548
548. Per le specifiche esigenze dell’Amministrazione della pubblica sicurezza, compresa l’Arma dei carabinieri e le altre forze messe a disposizione delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, finalizzate alla prevenzione e al contrasto del terrorismo, anche internazionale, e della criminalità organizzata, ad integrazione di quanto previsto dall’ articolo 3, commi 151 e 152, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, sono autorizzate:
a) la spesa di 34 milioni di euro per l’anno 2005, per le esigenze di carattere infrastrutturale e di investimento, di cui la spesa di 31 milioni di euro iscritta in apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dell’interno – centro di responsabilità pubblica sicurezza – e la spesa di 3 milioni di euro iscritta in apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dell’interno – Gabinetto e Uffici di diretta collaborazione all’opera del Ministro – per il rinnovo e il potenziamento della rete nazionale cifrante;
b) la spesa di 53 milioni di euro per l’anno 2005, per le esigenze correnti, iscritta in apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dell’interno – centro di responsabilità sicurezza pubblica.
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COMMA 549
549. Ferma restando la specifica finalizzazione, le somme di cui al comma 548 possono essere altresì ripartite nel corso della gestione tra le unità previsionali di base interessate con decreto del Ministro dell’interno, da comunicare, anche con evidenze informatiche, al Ministero dell’economia e delle finanze, tramite l’Ufficio centrale del bilancio, nonchè alle competenti Commissioni parlamentari e alla Corte dei conti.
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COMMA 550
550. All’articolo 26 della legge 11 febbraio 1994, n. 109, dopo il comma 4 sono inseriti i seguenti:
«4-bis. In deroga a quanto previsto dal comma 3, qualora il prezzo di singoli materiali da costruzione, per effetto di circostanze eccezionali, subisca variazioni in aumento o in diminuzione, superiori al 10 per cento rispetto al prezzo rilevato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nell’anno di presentazione dell’offerta con il decreto di cui al comma 4-quater, si fa luogo a compensazioni, in aumento o in diminuzione, per la percentuale eccedente il 10 per cento e nel limite delle risorse di cui al comma 4-sexies.
4-ter. La compensazione è determinata applicando la percentuale di variazione che eccede il 10 per cento al prezzo dei singoli materiali da costruzione impiegati nelle lavorazioni contabilizzate nell’anno solare precedente al decreto di cui al comma 4-quater nelle quantità accertate dal direttore dei lavori.
4-quater. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, entro il 30 giugno di ogni anno, a partire dal 30 giugno 2005, rileva con proprio decreto le variazioni percentuali annuali dei singoli prezzi dei materiali da costruzione più significativi.
4-quinquies. Le disposizioni di cui ai commi 4-bis, 4-ter e 4-quater si applicano ai lavori eseguiti e contabilizzati a partire dal 1º gennaio 2004. A tal fine il primo decreto di cui al comma 4-quater rileva anche i prezzi dei materiali da costruzione più significativi rilevati dal Ministero per l’anno 2003. Per i lavori aggiudicati sulla base di offerte anteriori al 1º gennaio 2003 si fa riferimento ai prezzi rilevati dal Ministero per l’anno 2003.
4-sexies. Per le finalità di cui al comma 4-bis si possono utilizzare le somme appositamente accantonate per imprevisti, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, nel quadro economico di ogni intervento, in misura non inferiore all’1 per cento del totale dell’importo dei lavori, fatte salve le somme relative agli impegni contrattuali già assunti, nonchè le eventuali ulteriori somme a disposizione della stazione appaltante per lo stesso intervento nei limiti della relativa autorizzazione di spesa. Possono altresì essere utilizzate le somme derivanti da ribassi d’asta, qualora non ne sia prevista una diversa destinazione sulla base delle norme vigenti, nonchè le somme disponibili relative ad altri interventi ultimati di competenza dei soggetti aggiudicatori nei limiti della residua spesa autorizzata; l’utilizzo di tali somme deve essere autorizzato dal CIPE, qualora gli interventi siano stati finanziati dal CIPE stesso.
4-septies. Le amministrazioni aggiudicatrici e gli altri enti aggiudicatori o realizzatori provvedono ad aggiornare annualmente i propri prezzari, con particolare riferimento alle voci di elenco correlate a quei prodotti destinati alle costruzioni, che siano stati soggetti a significative variazioni di prezzo legate a particolari condizioni di mercato. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, i prezzari cessano di avere validità il 31 dicembre di ogni anno e possono essere transitoriamente utilizzati fino al 30 giugno dell’anno successivo per i progetti a base di gara la cui approvazione sia intervenuta entro tale data. In caso di inadempienza da parte dei predetti soggetti, i prezzari possono essere aggiornati dalle competenti articolazioni territoriali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con le regioni interessate».
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COMMA 551
[551. I provvedimenti amministrativi relativi alle misure comunitarie sono impugnabili con i rimedi previsti dalla legge 24 novembre 1981, n. 689.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 2 sexies del D.L. 26 aprile 2005, n. 63.
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COMMA 552
[552. Le controversie aventi ad oggetto le procedure ed i provvedimenti in materia di impianti di generazione di energia elettrica di cui al decreto-legge 7 febbraio 2002, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2003, n. 55, e le relative questioni risarcitorie sono devolute alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. Alle controversie di cui al presente comma si applicano le disposizioni di cui all’articolo 23-bis della legge 6 dicembre 1971, n. 1034.] (1)
(1) Comma abrogato dall’articolo 4, comma 1, punto 30), dell’Allegato 4 al D.Lgs.2 luglio 2010, n. 104.
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COMMA 553
553. In attuazione degli impegni derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea, ovvero in esecuzione degli accordi di collaborazione con i Paesi interessati, il Ministero dell’interno è autorizzato a provvedere, nel limite di spesa di 4 milioni di euro per gli anni 2005 e 2006 e di 5 milioni di euro a decorrere dal 2007, all’integrazione e allo sviluppo della rete degli ufficiali di collegamento delle Forze di polizia, incaricati di stabilire e mantenere contatti con le autorità dei Paesi di destinazione o con le organizzazioni internazionali che vi hanno sede, finalizzati ad incrementare la cooperazione internazionale per la prevenzione e repressione della criminalità, dei traffici illeciti transnazionali e del terrorismo.
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COMMA 554
554. Il servizio degli ufficiali di collegamento, scelti tra funzionari o ufficiali delle Forze di polizia in servizio presso il Dipartimento della pubblica sicurezza o ivi trasferiti per la specifica esigenza, e le relative dipendenze, nonchè le modalità di selezione, formazione e assegnazione dei funzionari o ufficiali interessati ed il numero degli ufficiali di collegamento di nuova istituzione sono stabiliti con regolamento adottato dal Ministro dell’interno, di concerto con i Ministri degli affari esteri, della difesa e dell’economia e delle finanze. Il predetto regolamento stabilisce le linee guida per l’eventuale utilizzazione degli ufficiali di collegamento nelle rappresentanze diplomatiche e negli uffici consolari in qualità di esperti a norma dell’articolo 168 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, e successive modificazioni.
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COMMA 555
555. Gli ufficiali di collegamento possono essere incaricati, sulla base di specifici accordi di livello bilaterale o multilaterale, di curare gli interessi di uno o più Stati membri dell’Unione europea, nel rispetto dei vincoli conseguenti dalle disposizioni in vigore e salvo che possa derivarne un pericolo per gli interessi nazionali.
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COMMA 556
556. Al personale impiegato all’estero ai sensi dei commi 553, 554 e 555 compete il trattamento economico di cui alla legge 8 luglio 1961, n. 642 . Per eventuali incarichi effettivamente svolti presso le rappresentanze diplomatiche o gli uffici consolari, è attribuito un trattamento economico, sostitutivo di quello indicato al primo periodo, da determinare con decreto del Ministro dell’interno, dì concerto con il Ministro della difesa, con il Ministro degli affari esteri e con il Ministro dell’economia e delle finanze, in misura non inferiore a quelli previsti per gli esperti di cui all’ articolo 168 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18 , e successive modificazioni (1) .
(1) Comma sostituito dall’ articolo 1 sexies del D.L. 31 marzo 2005, n. 45.
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COMMA 557
557. I comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, i consorzi tra enti locali gerenti servizi a rilevanza non industriale, le comunità montane e le unioni di comuni possono servirsi dell’attività lavorativa di dipendenti a tempo pieno di altre amministrazioni locali purchè autorizzati dall’amministrazione di provenienza.
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COMMA 558
558. All’articolo 23, comma 7, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Contestualmente presenta ricevuta dell’avvenuta presentazione della variazione catastale conseguente alle opere realizzate ovvero dichiarazione che le stesse non hanno comportato modificazioni del classamento. In assenza di tale documentazione si applica la sanzione di cui all’articolo 37, comma 5».
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COMMA 559
559. Fermi restando i requisiti di cui all’articolo 2 del decreto-legge 13 marzo 1988, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 maggio 1998, n. 153, a decorrere dal periodo di paga in corso al 1º gennaio 2005, l’assegno per il nucleo familiare viene erogato al coniuge dell’avente diritto. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono adottate le disposizioni di attuazione del presente comma.
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COMMA 560
560. Gli importi da iscrivere nei fondi speciali di cui all’articolo 11-bis della legge 5 agosto 1978, n. 468, introdotto dall’articolo 6 della legge 23 agosto 1988, n. 362, per il finanziamento dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel triennio 2005-2007, restano determinati, per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007, nelle misure indicate nelle Tabelle A e B, allegate alla presente legge, rispettivamente per il fondo speciale destinato alle spese correnti e per il fondo speciale destinato alle spese in conto capitale.
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COMMA 561
561. Le dotazioni da iscrivere nei singoli stati di previsione del bilancio 2005 e triennio 2005-2007, in relazione a leggi di spesa permanente la cui quantificazione è rinviata alla legge finanziaria, sono indicate nella Tabella C allegata alla presente legge.
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COMMA 562
562. Ai sensi dell’articolo 11, comma 3, lettera f), della legge 5 agosto 1978, n. 468, come sostituita dall’articolo 2, comma 16, della legge 25 giugno 1999, n. 208, gli stanziamenti di spesa per il rifinanziamento di norme che prevedono interventi di sostegno dell’economia classificati fra le spese in conto capitale restano determinati, per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007, nelle misure indicate nella Tabella D allegata alla presente legge.
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COMMA 563
563. Ai termini dell’articolo 11, comma 3, lettera e), della legge 5 agosto 1978, n. 468, le autorizzazioni di spesa recate dalle leggi indicate nella Tabella E allegata alla presente legge sono ridotte degli importi determinati nella medesima Tabella.
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COMMA 564
564. Gli importi da iscrivere in bilancio in relazione alle autorizzazioni di spesa recate da leggi a carattere pluriennale restano determinati, per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007, nelle misure indicate nella Tabella F allegata alla presente legge.
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COMMA 565
565. A valere sulle autorizzazioni di spesa in conto capitale recate da leggi a carattere pluriennale, riportate nella Tabella F allegata alla presente legge, le amministrazioni e gli enti pubblici possono assumere impegni nell’anno 2005, a carico di esercizi futuri, nei limiti massimi di impegnabilità indicati per ciascuna disposizione legislativa in apposita colonna della stessa Tabella, ivi compresi gli impegni già assunti nei precedenti esercizi a valere sulle autorizzazioni medesime.
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COMMA 566
566. In applicazione dell’articolo 11, comma 3, lettera i-quater), della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni, le misure correttive degli effetti finanziari di leggi di spesa sono indicate nell’allegato 1 alla presente legge. A tali misure non si applicano le disposizioni di cui ai commi da 8 a 11.
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COMMA 567
567. In applicazione dell’articolo 46, comma 4, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, le autorizzazioni di spesa e i relativi stanziamenti confluiti nei fondi per gli investimenti dello stato di previsione di ciascun Ministero interessato sono indicati nell’allegato 2 alla presente legge.
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COMMA 568
568. La copertura della presente legge per le nuove o maggiori spese correnti, per le riduzioni di entrata e per le nuove finalizzazioni nette da iscrivere nel Fondo speciale di parte corrente viene assicurata, ai sensi dell’articolo 11, comma 5, della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni, secondo il prospetto allegato.
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COMMA 569
569. Le disposizioni della presente legge sono applicabili nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con le norme dei rispettivi statuti.
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COMMA 570
570. Le disposizioni della presente legge costituiscono norme di coordinamento della finanza pubblica per gli enti territoriali.
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COMMA 571
571. Il termine del 31 dicembre 2004, di cui al comma 3 dell’articolo 2 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, concernente le agevolazioni tributarie per la formazione e l’arrotondamento della proprietà contadina, è prorogato al 31 dicembre 2005. Le somme iscritte nel conto residui di stanziamento per l’anno 2004 di pertinenza dell’unità previsionale di base 3.2.3.4 «informazione e ricerca» dello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole e forestali destinate alle azioni di promozione agricola sono destinate per l’importo di 30 milioni di euro all’entrata del bilancio dello Stato per il 2005 (1).
(1) Il termine del 31 dicembre 2005 è stato prorogato al 31 dicembre 2008 dall’articolo 1, comma 120, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, come modificato dall’articolo 1, comma 392, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e dall’articolo 1, comma 173, della legge 24 dicembre 2007 n. 244 .
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COMMA 572
572. La presente legge entra in vigore il 1º gennaio 2005 .
ALLEGATO N.1
ELENCO 1
(Articolo 1, comma 5)
ELENCO AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ ISTITUZIONALE
Ministeri e Presidenza del Consiglio.
Organi di rilievo costituzionale.
Enti di regolazione dell’attività economica:
Ente nazionale per le strade (ANAS);
Agenzia autonoma gestione Albo segretari comunali e provinciali;
Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (APAT);
Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANAV);
Agenzia per i servizi sanitari regionali;
Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN);
Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione (CNIPA);
Comitato nazionale italiano Organizzazione Nazioni Unite per l’alimentazione e agricoltura (FAO);
Unioncamere;
Registro italiano dighe;
Agenzia italiana del farmaco.
Enti produttori di servizi economici:
Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA);
Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC);
Ente nazionale italiano per il turismo;
Ente nazionale RISI;
Fondo centrale garanzia autostrade e ferrovie metropolitane;
Fondo di rotazione per le politiche comunitarie;
Fondo innovazione tecnologica;
Istituto nazionale per il commercio estero (ICE);
Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (ISFOL);
Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA);
Quadrilatero Marche-Umbria Spa;
Fondazione Centro sperimentale di cinematografia.
Autorità amministrative indipendenti.
Enti a struttura associativa.
Enti produttori di servizi culturali:
Accademia della Crusca;
Accademia nazionale dei Lincei;
Centro per la formazione in economia e politica dello sviluppo rurale;
Comitato olimpico nazionale italiano (CONI);
Croce Rossa Italiana – Comitato centrale;
Fondazione esposizione nazionale quadriennale d’arte di Roma;
Ente teatrale italiano;
Federazioni sportive;
Fondazione festival dei due mondi di Spoleto;
Fondo edifici di culto;
Scuola archeologica italiana in Atene;
Fondazione “C. Monteverdi”;
Istituti di diritto agrario internazionale e comparato;
Istituti di studi europei “Alcide de Gasperi”;
Istituto italiano di studi germanici;
Istituto per gli studi filosofici di Napoli;
Istituto storico italiano per il medioevo;
Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente (ISIAO);
Istituto nazionale del dramma antico;
Istituto nazionale di documentazione per l’innovazione e la ricerca educativa;
Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia;
Istituto nazionale per la valutazione del sistema dell’istruzione ex-Centro europeo dell’educazione;
Istituto papirologico “Girolamo Vitelli”;
Fondazione La Triennale di Milano;
Lega italiana per la lotta contro i tumori;
Museo storico della liberazione;
Fondazione “La Biennale di Venezia”;
Unione italiana tiro a segno;
Unione nazionale incremento razze equine (UNIRE);
Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia.
Enti ed istituzioni di ricerca non strumentale:
Agenzia spaziale italiana (ASI);
Consiglio nazionale delle ricerche (CNR);
Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente (ENEA);
Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (ICRAM);
Istituto di studi e analisi economica (ISAE);
Istituto nazionale di ricerca metrologica (INRIM);
Istituto italiano di medicina sociale;
Istituto nazionale agronomico per l’Oltremare;
Istituto nazionale di alta matematica “Francesco Severi”;
Istituto nazionale di astrofisica (INAF);
Istituto nazionale di economia agraria (INEA);
Istituto nazionale di fisica nucleare;
Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV);
Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (OGS);
Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (INRAN);
Istituto nazionale di statistica (ISTAT);
Istituto nazionale per la fauna selvatica “A. Ghigi”;
Istituto nazionale per la fisica della natura;
Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale (INSEAN);
Istituto nazionale della montagna (IMONT);
Istituto superiore di sanità (ISS);
Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL);
Istituti di sperimentazione agraria e stazioni sperimentali per l’industria;
Fondazione museo nazionale della scienza e della tecnologia “Leonardo Da Vinci”;
Consorzio per l’area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste;
Ente nazionale sementi elette.
Istituti e stazioni sperimentali per la ricerca.
Regioni.
Province.
Comuni e città metropolitane.
Unioni di comuni e consorzi di funzione di comuni.
ASL.
Enti e aziende ospedaliere.
Camere di commercio.
Enti per il turismo.
Autorità portuali.
Comunità montane e isolane.
Enti regionali di sviluppo.
Agenzie regionali del lavoro.
Università ed istituti di istruzione universitaria.
Enti per il diritto allo studio.
Enti autonomi lirici ed istituzioni concertistiche assimilate.
Enti parco.
Enti regionali per la ricerca e per l’ambiente.
Enti nazionali di previdenza e assistenza sociale.
ALLEGATO N.2
ELENCO 2
(Articolo 1, comma 8)
RIDUZIONI DI STANZIAMENTI DISCREZIONALI NON AVENTI NATURA OBBLIGATORIA
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| 2005 2006 2007 |
| |
| (milioni di euro) |
| |
| 1. Ministero dell'economia e delle finanze |
| |
| Cat. 21 - Investimenti fissi |
| lordi (1) 35,45 35,45 35,45 |
| |
| Cat. 2 - Consumi intermedi (2) 71,01 71,01 71,01 |
| |
| TOTALE 106,46 106,46 106,46 |
-------------------------------------------------------------------------------
(1) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 14,5 per cento.
(2) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 9,63 per cento.
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| 2005 2006 2007 |
| |
| (milioni di euro) |
| |
| 2. Ministero delle attività produttive |
| |
| Cat. 21 - Investimenti fissi lordi - - - |
| |
| Cat. 2 - Consumi intermedi (1) 4,22 4,22 4,22 |
| |
| TOTALE 4,22 4,22 4,22 |
-------------------------------------------------------------------------------
(1) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 26,4 per cento.
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| 2005 2006 2007 |
| |
| (milioni di euro) |
| |
| 3. Ministero del lavoro e delle politiche sociali |
| |
| Cat. 21 - Investimenti fissi |
| lordi (1) 4,70 4,70 4,70 |
| |
| Cat. 2 - Consumi intermedi (2) 12,20 12,20 12,20 |
| |
| TOTALE 16,90 16,90 16,90 |
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(1) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 29,4 per cento.
(2) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 23,0 per cento.
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| 2005 2006 2007 |
| |
| (milioni di euro) |
| |
| 4. Ministero della giustizia |
| |
| Cat. 21 - Investimenti fissi |
| lordi (1) 31,00 31,00 31,00 |
| |
| Cat. 2 - Consumi intermedi (2) 38,02 38,02 38,02 |
| |
| TOTALE 69,02 69,02 69,02 |
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(1) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 26,1 per cento.
(2) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 9,9 per cento.
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| 2005 2006 2007 |
| |
| (milioni di euro) |
| |
| 5. Ministero degli affari esteri |
| |
| Cat. 21 - Investimenti fissi |
| lordi (1) 4,40 4,40 4,40 |
| |
| Cat. 2 - Consumi intermedi (2) 43,04 43,04 43,04 |
| |
| TOTALE 47,44 47,44 47,44 |
-------------------------------------------------------------------------------
(1) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 33,9 per cento.
(2) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 32,7 per cento.
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| 2005 2006 2007 |
| |
| (milioni di euro) |
| |
| 6. Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca |
| |
| Cat. 21 - Investimenti fissi lordi - - - |
| |
| Cat. 2 - Consumi intermedi (1) 14,74 14,74 14,74 |
| |
| TOTALE 14,74 14,74 14,74 |
-------------------------------------------------------------------------------
(1) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 3,8 per cento.
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| 2005 2006 2007 |
| |
| (milioni di euro) |
| |
| 7. Ministero dell'interno |
| |
| Cat. 21 - Investimenti fissi lordi - - - |
| |
| Cat. 2 - Consumi intermedi (1) 113,04 113,04 113,04 |
| |
| TOTALE 113,04 113,04 113,04 |
-------------------------------------------------------------------------------
(1) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 10,3 per cento.
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| 2005 2006 2007 |
| |
| (milioni di euro) |
| |
| 8. Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio |
| |
| Cat. 21 - Investimenti fissi |
| lordi (1) 1,16 1,16 1,16 |
| |
| Cat. 2 - Consumi intermedi (2) 13,49 13,49 13,49 |
| |
| TOTALE .... 14,65 14,65 14,65 |
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(1) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 36,0 per cento.
(2) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 29,0 per cento.
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| 2005 2006 2007 |
| |
| (milioni di euro) |
| |
| 9. Ministero delle infrastrutture e dei trasporti |
| |
| Cat. 21 - Investimenti fissi |
| lordi (1) 137,80 137,80 137,80 |
| |
| Cat. 2 - Consumi intermedi (2) 12,14 12,14 12,14 |
| |
| TOTALE 149,94 149,94 149,94 |
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(1) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 34,5 per cento.
(2) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 9,6 per cento.
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| 2005 2006 2007 |
| |
| (milioni di euro) |
| |
| 10. Ministero delle comunicazioni |
| |
| Cat. 21 - Investimenti fissi |
| lordi (1) 3,80 3,80 3,80 |
| |
| Cat. 2 - Consumi intermedi (2) 3,00 3,00 3,00 |
| |
| TOTALE 6,80 6,80 6,80 |
-------------------------------------------------------------------------------
(1) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 29,2 per cento.
(2) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 21,4 per cento.
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| 2005 2006 2007 |
| |
| (milioni di euro) |
| |
| 11. Ministero della difesa |
| |
| Cat. 21 - Investimenti fissi |
| lordi (1) 576,80 576,80 576,80 |
| |
| Cat. 2 - Consumi intermedi (2) 781,14 781,14 781,14 |
| |
| TOTALE 1.357,94 1.357,94 1.357,94 |
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(1) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 19,2 per cento.
(2) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 21,2 per cento.
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| 2005 2006 2007 |
| |
| (milioni di euro) |
| |
| 12. Ministero delle politiche agricole e forestali |
| |
| Cat. 21 - Investimenti fissi |
| lordi (1) 2,80 2,80 2,80 |
| |
| Cat. 2 - Consumi intermedi (2) 7,02 7,02 7,02 |
| |
| TOTALE 9,82 9,82 9,82 |
-------------------------------------------------------------------------------
(1) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 40,0 per cento.
(2) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 12,5 per cento.
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| 2005 2006 2007 |
| |
| (milioni di euro) |
| |
| 13. Ministero per i beni e le attività culturali |
| |
| Cat. 21 - Investimenti fissi |
| lordi (1) 1,55 1,55 1,55 |
| |
| Cat. 2 - Consumi intermedi (2) 15,64 15,64 15,64 |
| |
| TOTALE 17,19 17,19 17,19 |
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(1) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 33,2 per cento.
(2) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 22,3 per cento.
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| 2005 2006 2007 |
| |
| (milioni di euro) |
| |
| 13. Ministero per i beni e le attività culturali |
| |
| 14. Ministero della salute |
| |
| Cat. 21 - Investimenti |
| fissi lordi (1) 0,60 0,60 0,60 |
| |
| Cat. 2 - Consumi intermedi (2) 1,11 1,11 1,11 |
| |
| TOTALE 1,71 1,71 1,71 |
-------------------------------------------------------------------------------
(1) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 30,0 per cento.
(2) Le dotazioni iniziali delle unità previsionali di base, del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2005, sono ridotte del 3,3 per cento.
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| TOTALI RIDUZIONI STANZIAMENTI DISCREZIONALI |
| NON AVENTI NATURA OBBLIGATORIA |
| |
| Cat. 21 - Investimenti fissi |
| lordi 800,06 800,06 800,06 |
| |
| Cat. 2 - Consumi intermedi 1.129,81 1.129,81 1.129,81 |
| |
| TOTALE RIDUZIONI 1.929,87 1.929,87 1.929,87 |
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ELENCO 3
(Articolo 1, comma 434)
1. Valori unitari delle aree opere urbanizzazione primaria (1) (euro/mq)
-------------------------------------------------------------------------------
| Classi dimensionali dei comuni | Valori unitari delle aree destinate a |
| | urbanizzazione primaria (euro/mq) |
-------------------------------------------------------------------------------
| < 10.000 | 9,00 |
-------------------------------------------------------------------------------
| 10.001-100.000 | 18,00 |
-------------------------------------------------------------------------------
| 100.001-300.000 | 38,00 |
-------------------------------------------------------------------------------
| > 300.000 | 58,00 |
-------------------------------------------------------------------------------
2. Valori unitari delle aree opere urbanizzazione secondaria(2) (euro/mq)
-------------------------------------------------------------------------------
| Classi dimensionali dei comuni | Valori unitari delle opere di |
| | urbanizzazione secondaria (euro/mq) |
-------------------------------------------------------------------------------
| < 10.000 | 12,00 |
-------------------------------------------------------------------------------
| 10.001-100.000 | 24,00 |
-------------------------------------------------------------------------------
| 100.001-300.000 | 48,00 |
-------------------------------------------------------------------------------
| > 300.000 | 72,00 |
-------------------------------------------------------------------------------
3. Coefficienti correttivi per zone territoriali omogenee
-------------------------------------------------------------------------------
| Zone territoriali omogenee |
-------------------------------------------------------------------------------
| A | B | C | D | E |
-------------------------------------------------------------------------------
| 1,20 | 0,90 | 0,70 | 0,90 | 0,20 |
-------------------------------------------------------------------------------
Il valore dell’indennizzo per anno è pari a un terzo del valore al mq, calcolato in base all’applicazione del presente Elenco.
(1) Come definite nei commi 7 e 7-bis dell’articolo 16 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, e per altre destinazioni assimilabili.
(2) Come definite nel comma 8 dell’articolo 16 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, e per altre destinazioni assimilabili.
ALLEGATO N.2 bis
Allegato 2-bis (1)
(articolo 1, comma 300)
1. Modifiche alle imposte di registro, ipotecaria e catastale.
1. L’importo di ciascuna delle imposte di registro, ipotecaria e catastale stabilito in misura fissa di lire 250.000, pari ad euro 129,11, da disposizioni vigenti anteriormente al 1° febbraio 2005, è elevato a 168,00 euro.
2. Alla tariffa, parte prima, allegata al testo unico delle disposizioni concernenti l’imposta di registro, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131, sono apportate le seguenti modifiche:
a) nelle note all’articolo 5 le parole: «lire 100.000» sono sostituite dalle seguenti: «euro 67,00»;
b) nell’articolo 7, comma 1, lettera f):
1) al punto 1), lettera a), le parole: «L. 105.000» sono sostituite dalle seguenti: «euro 71,00»;
2) al punto 1), lettera b), le parole: «L. 210.000» sono sostituite dalle seguenti: «euro 142,00»;
3) al punto 2), lettera a), le parole: «L. 600.000» sono sostituite dalle seguenti: «euro 404,00»;
4) al punto 2), lettera b), le parole: «L. 900.000» sono sostituite dalle seguenti: «euro 607,00»;
5) al punto 2), lettera c), le parole: «L. l.200.000» sono sostituite dalle seguenti: «euro 809,00»;
6) al punto 2), lettera d), le parole: «L. 1.500.000» sono sostituite dalle seguenti: «euro 1.011,00»;
7) al punto 3) le parole: «L. 7.500.000» sono sostituite dalle seguenti: «euro 5.055,00».
(1) Allegato inserito dall’articolo 7 del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7.
ALLEGATO N.2 ter
Allegato 2-ter (articolo 1, comma 300) (1)
1. Modifiche alle tasse sulle concessioni governative
1. Elenco degli importi aggiornati delle tasse sulle concessioni governative
Articolo Indicazione degli atti soggetti a tassa Ammontare
delle tasse
in euro
Titolo II Pubblica sicurezza |
---------------------------------------------------------------------
4 1. Licenza di porto di pistole, |
rivoltelle o pistole automatiche, |
armi lunghe da fuoco e bastoni |
animati (articolo 42 del testo |
unico 18 giugno 1931, n. 773 ed |
articoli 74 e 79 del regolamento |
6 maggio 1940, n. 635) (1) |115,00
---------------------------------------------------------------------
5 1. Licenza di porto di fucile |
anche per uso di caccia (legge |
11 febbraio 1992, n. 157, |
articolo 22): tassa di rilascio, |
di rinnovo e annuale.... (1) |168,00
---------------------------------------------------------------------
6 1. Autorizzazione all'esercizio |
di case da gioco: tassa di |
rilascio e per ogni anno di |
validità |539.200,00
---------------------------------------------------------------------
7 1. Licenza per l'esercizio di |
attività relative a metalli |
preziosi (art. 127 del testo unico|
18 giugno 1931, n. 773 e |
articolo 244, primo comma, del |
regolamento 6 maggio 1940, n. |
635): tassa di rilascio e per il |
rinnovo: |
---------------------------------------------------------------------
a) fabbricanti di oggetti preziosi|
ed esercenti di industrie o arti |
affini.... |404,00
---------------------------------------------------------------------
b) commercianti e mediatori di |
oggetti preziosi, nonché |
fabbricanti, commercianti ed |
esercenti stranieri che intendono |
esercitare nello Stato il |
commercio di oggetti preziosi da |
essi importati |270,00
---------------------------------------------------------------------
c) agenti, rappresentanti, |
commessi viaggiatori e piazzisti |
dei fabbricanti, commercianti ed |
esercenti stranieri di cui alla |
lettera b), che esercitano nello |
Stato il commercio di preziosi |81,00
---------------------------------------------------------------------
d) cesellatori, orafi e |
incastratori di pietre |
preziose.... |
---------------------------------------------------------------------
81,00 |
---------------------------------------------------------------------
e) fabbricanti e commercianti di |
articoli con montature o |
guarnizioni in metalli preziosi |202,00
---------------------------------------------------------------------
TITOLO III Pesca |
---------------------------------------------------------------------
8 1. Licenza per la pesca |
professionale marittima |
(articolo 4 della legge |
17 febbraio 1982, n. 41): per ogni|
unità adibita |404,00
---------------------------------------------------------------------
TITOLO IV Proprietà |
---------------------------------------------------------------------
industriale e intellettuale |
---------------------------------------------------------------------
9 1. Brevetti per invenzioni |
industriali (regio decreto |
29 giugno 1939, n. 1127; decreto |
del Presidente della Repubblica |
26 febbraio 1968, n. 849; decreto |
del Presidente della Repubblica |
22 giugno 1979, n. 338): |
---------------------------------------------------------------------
a) per la domanda di brevetto e |
lettera di incarico |54,00
---------------------------------------------------------------------
b) per la pubblicazione e stampa |
delle descrizioni, riassunto e |
tavole di disegno: |
---------------------------------------------------------------------
1) se la descrizione, riassunto |
e tavole di disegno non superano |
le 10 pagine |67,00
---------------------------------------------------------------------
2) se la descrizione, riassunto e |
tavole di disegno superano le 10, |
ma non le 20 pagine (1) |101,00
---------------------------------------------------------------------
3) se la descrizione, riassunto |
e tavole di disegno superano le |
20 pagine, ma non 50 pagine (1) |236,00
---------------------------------------------------------------------
4) se la descrizione, riassunto e|
tavole di disegno superano le 50 |
pagine, ma non 100 pagine |472,00
---------------------------------------------------------------------
5) se la descrizione, riassunto |
e tavole di disegno superano le |
100 pagine |809,00
---------------------------------------------------------------------
c) per mantenere in vita il |
brevetto: |
---------------------------------------------------------------------
primo anno |17,00
---------------------------------------------------------------------
secondo anno |34,00
---------------------------------------------------------------------
terzo anno |40,00
---------------------------------------------------------------------
quarto anno |47,00
---------------------------------------------------------------------
quinto anno |61,00
---------------------------------------------------------------------
sesto anno |88,00
---------------------------------------------------------------------
settimo anno |121,00
---------------------------------------------------------------------
ottavo anno |168,00
---------------------------------------------------------------------
nono anno |202,00
---------------------------------------------------------------------
decimo anno |236,00
---------------------------------------------------------------------
undicesimo anno |337,00
---------------------------------------------------------------------
dodicesimo anno |472,00
---------------------------------------------------------------------
tredicesimo anno |539,00
---------------------------------------------------------------------
quattordicesimo anno |607,00
---------------------------------------------------------------------
quindicesimo anno e successivi |741,00
---------------------------------------------------------------------
2. Licenza obbligatoria su |
brevetti per invenzioni |
industriali (leggi e decreti |
citati nel comma 1): |
---------------------------------------------------------------------
a) per la domanda |539,00
---------------------------------------------------------------------
b) per la concessione |1.820,00
---------------------------------------------------------------------
3. Trascrizione di atti relativi|
ai brevetti (leggi e decreti |
citati nel comma 1): per ogni |81,00 9-bis 1. Privativa per nuove
brevetto |varietà vegetali:
---------------------------------------------------------------------
a) tassa di domanda, comprensiva |
della tassa di pubblicazione e di |
quella per la protezione |
provvisoria (prima della |
concessione) |236,00
---------------------------------------------------------------------
b) tassa per il mantenimento in |
vita della privativa (dalla |
concessione della privativa): |
---------------------------------------------------------------------
1 |101,00
---------------------------------------------------------------------
2 |135,00
---------------------------------------------------------------------
3 |168,00
---------------------------------------------------------------------
4 |202,00
---------------------------------------------------------------------
5 |236,00
---------------------------------------------------------------------
6 |270,00
---------------------------------------------------------------------
7 |303,00
---------------------------------------------------------------------
8 |337,00
---------------------------------------------------------------------
9 |371,00
---------------------------------------------------------------------
10 |404,00
---------------------------------------------------------------------
11 |438,00
---------------------------------------------------------------------
12 |472,00
---------------------------------------------------------------------
13 |505,00
---------------------------------------------------------------------
14 |539,00
---------------------------------------------------------------------
15 |573,00
---------------------------------------------------------------------
16 |607,00
---------------------------------------------------------------------
17 |640,00
---------------------------------------------------------------------
18 |674,00
---------------------------------------------------------------------
19 |708,00
---------------------------------------------------------------------
20 e successive..... |
---------------------------------------------------------------------
741,00 2. Tasse per le licenze |
obbligatorie su privative per |
nuove varietà vegetali: |
---------------------------------------------------------------------
a) per la domanda |539,00
---------------------------------------------------------------------
b) per la concessione |1.820,00
---------------------------------------------------------------------
3. Tasse per le trascrizioni di |
atti relativi alle privative per |
nuove varietà vegetali: (1) |
---------------------------------------------------------------------
per ogni privativa |81,00
---------------------------------------------------------------------
per la lettera di incarico |34,00
---------------------------------------------------------------------
4. La tassa di domanda per nuova|
varietà vegetale, comprensiva |
della tassa di pubblicazione e di |
quella di protezione provvisoria, |
non è rimborsabile. |
---------------------------------------------------------------------
10.1. Brevetto per modelli di |
utilità: |
---------------------------------------------------------------------
a) per domanda di brevetto |34,00
---------------------------------------------------------------------
b) per il rilascio del brevetto, |
se la tassa è pagata in un'unica |
soluzione |674,00
---------------------------------------------------------------------
c) per il rilascio del brevetto, |
se la tassa è invece pagata in |
due rate: |
---------------------------------------------------------------------
1) rata per il primo quinquennio |337,00
---------------------------------------------------------------------
2) rata per il secondo quinquennio|674,00
---------------------------------------------------------------------
d) per la domanda di licenza |
obbligatoria |337,00
---------------------------------------------------------------------
e) per la concessione della |1.348,00 2. Brevetto per modelli
licenza |e disegni ornamentali:
---------------------------------------------------------------------
a) per la domanda di brevetto |34,00
---------------------------------------------------------------------
b) per il rilascio del brevetto, |
se la tassa è pagata in una unica |
soluzione |674,00
---------------------------------------------------------------------
c) per il rilascio del brevetto, |
se la tassa è invece pagata in |
tre rate: |
---------------------------------------------------------------------
a) rata per il I quinquennio |337,00
---------------------------------------------------------------------
b) rata per il II quinquennio |404,00
---------------------------------------------------------------------
c) rata per il III quinquennio |674,00
---------------------------------------------------------------------
d) per il rilascio del brevetto |
per disegni tessili, per il quale |
la tassa deve essere pagata |
annualmente, per ciascun anno |67,00
---------------------------------------------------------------------
e) per il rilascio del brevetto |
di un tutto o una serie di modelli|
o disegni, a norma dell'articolo 6|
del regio decreto 25 agosto 1940, |
n. 1411, se la tassa è pagata in |
un'unica soluzione |1.348,00
---------------------------------------------------------------------
f) per il rilascio del brevetto |
di un tutto o una serie di modelli|
o disegni, a norma dell'articolo 6|
del regio decreto 25 agosto 1940, |
n. 1411, se la tassa è invece |
pagata in tre rate: |
---------------------------------------------------------------------
1) rata per I quinquennio |404,00
---------------------------------------------------------------------
2) rata per il II quinquennio |674,00
---------------------------------------------------------------------
3) rata per il III quinquennio |1.011,00
---------------------------------------------------------------------
g) per il rilascio del brevetto |
di un tutto o una serie di disegni|
tessili a norma dell'articolo 6 |
del regio decreto 25 agosto 1940, |
n. 1411, per i quali la tassa deve|
essere pagata annualmente, |
per ciascun anno (1) |101,00
---------------------------------------------------------------------
3. Brevetto per modelli di |
utilità e brevetto per modelli e |
disegni ornamentali: |
---------------------------------------------------------------------
a) per la lettera d'incarico |34,00
---------------------------------------------------------------------
b) per il ritardo nel pagamento |
delle rate quinquennali della |
tassa di concessione (entro il |
semestre) |81,00
---------------------------------------------------------------------
c) per la trascrizione di atto di |
trasferimento o di costituzione di|
diritti di garanzia |81,00
---------------------------------------------------------------------
11 1. Registrazione per marchi |
d'impresa (articoli da 36 a 40 del|
regio decreto 21 giugno 1942, n. |
929): |
---------------------------------------------------------------------
a) per la domanda di primo |
deposito |34,00
---------------------------------------------------------------------
b) per il rilascio dell'attestato |
di primo deposito o di quello di |
rinnovazione: |
---------------------------------------------------------------------
1) riguardante generi di una sola |
classe |67,00
---------------------------------------------------------------------
2) per ogni classe in più |34,00
---------------------------------------------------------------------
2. Registrazione per marchi |
collettivi: |
---------------------------------------------------------------------
a) per la domanda di primo |
deposito |135,00
---------------------------------------------------------------------
b) per il rilascio dell'attestato |
di primo deposito o di quello di |
rinnovazione riguardante generi di|
una o più classi |202,00
---------------------------------------------------------------------
3. Domanda di registrazione |
internazionale del marchio o di |
rinnovazione |135,00
---------------------------------------------------------------------
4. Registrazioni per marchi |
d'impresa o per marchi collettivi,|
nazionali o internazionali: |
---------------------------------------------------------------------
a) per lettera di incarico |34,00
---------------------------------------------------------------------
b) per il ritardo nella |
rinnovazione della registrazione |
(entro il semestre) |34,00
---------------------------------------------------------------------
c) per la trascrizione di atto di |
trasferimento |81,00
---------------------------------------------------------------------
12 1. Registrazione delle |
topografie dei prodotti a |
semiconduttori (legge 21 febbraio |
1989, n. 70): |
---------------------------------------------------------------------
a) per la domanda |1.011,00
---------------------------------------------------------------------
b) per la registrazione |809,00
---------------------------------------------------------------------
c) per la trascrizione di atto di |
trasferimento o di costituzione di|
diritti di garanzia |81,00
---------------------------------------------------------------------
13 1. Certificati complementari di|
protezione di medicinali (legge |
19 ottobre 1991, n. 349) e di |
prodotti fitosanitari: |
---------------------------------------------------------------------
a) per la domanda: |404,00
---------------------------------------------------------------------
b) per ciascun anno di |
mantenimento in vita del |
certificato |1.011,00
---------------------------------------------------------------------
c) per la trascrizione di atto di |
trasferimento o di costituzione di|
diritti di garanzia |67,00
---------------------------------------------------------------------
14 1. Registrazione di atti tra |
vivi che trasferiscono in tutto o |
in parte diritti di autore o |
diritti connessi al loro esercizio|
o costituiscono sugli stessi |
diritti di godimento o di |
garanzia, nonché di atti di |
divisione o di società relativi |
ai diritti medesimi (articolo 104 |
della legge 22 aprile 1941, n. |
633) per ogni registrazione |81,00
---------------------------------------------------------------------
2. Deposito, con dichiarazione |
di riserva dei diritti, di dischi |
fonografici o apparecchi analoghi |
e di progetti di lavori |
dell'ingegneria o lavori analoghi |
(articoli 77, 99 e 105 della legge|
22 aprile 1941, n. 633, modificata|
con decreto del Presidente della |
Repubblica 8 gennaio 1979, n. 19):|
---------------------------------------------------------------------
a) per ogni disco o apparecchio |
analogo |81,00
---------------------------------------------------------------------
b) per ogni progetto |34,00
---------------------------------------------------------------------
TITOLO VI radio e televisione |
---------------------------------------------------------------------
17 1. Libretto di iscrizione alle |
radiodiffusioni per la detenzione |
di apparecchi atti o adattabili |
alla ricezione delle |
radioaudizioni o delle diffusioni |
televisive (articolo 6 del regio |
decreto-legge 21 febbraio 1938, n.|
246, convertito dalla legge |
4 giugno 1938, n. 880; articoli 1 |
e 2 della legge 10 febbraio 1954, |
n. 1150; articolo 1 della legge |
28 maggio 1959, n. 362; articoli 2|
e 8 della legge 15 dicembre 1967, |
n. 1235; articolo 1 del |
decreto-legge 1° febbraio 1977, n.|
11, convertito dalla legge 31 |
marzo 1977, n. 90; legge 5 maggio |
1989, n. 171): |
---------------------------------------------------------------------
a) per ogni abbonamento alle |
radioaudizioni |0,70
---------------------------------------------------------------------
d) per ogni abbonamento alle |
radioaudizioni mediante apparecchi|
stabilmente installati: |
---------------------------------------------------------------------
2) su autoscafi non soggetti a |
tassa automobilistica (unità da |
diporto e navi non da diporto) |20,00
---------------------------------------------------------------------
g) per ogni abbonamento alle |
diffusioni televisive mediante |
apparecchi stabilmente installati |
su autoscafi di cui alla lettera |
d) n. 2: |
---------------------------------------------------------------------
1) riguardante apparecchi di |
ricezione in bianco e nero |34,00
---------------------------------------------------------------------
2) riguardante apparecchi di |
ricezione anche a colori |236,00
---------------------------------------------------------------------
18 1. Concessione per la |
installazione e l'esercizio di |
impianti per la diffusione via |
etere in ambito locale |
(articolo 22 della legge 6 agosto |
1990, n. 223): |
---------------------------------------------------------------------
a) di programmi televisivi: |
---------------------------------------------------------------------
1) tassa di rilascio o di rinnovo |4.044,00
---------------------------------------------------------------------
2) tassa annuale |2.022,00
---------------------------------------------------------------------
b) di programmi radiofonici: |
---------------------------------------------------------------------
1) tassa di rilascio o di rinnovo |674,00
---------------------------------------------------------------------
2) tassa annuale |337,00
---------------------------------------------------------------------
2. Concessione per |
l'installazione e l'esercizio di |
impianti per la diffusione via |
etere su tutto il territorio |
nazionale (articolo 22 della legge|
6 agosto 1990, n. 223): (1) |
---------------------------------------------------------------------
a) di programmi televisivi: |
---------------------------------------------------------------------
1) tassa di rilascio o di rinnovo |13.480,00
---------------------------------------------------------------------
2) tassa annuale |6.740,00
---------------------------------------------------------------------
b) di programmi radiofonici: |
---------------------------------------------------------------------
1) tassa di rilascio o di rinnovo |2.696,00
---------------------------------------------------------------------
2) tassa annuale |1.348,00
---------------------------------------------------------------------
3. Concessione per |
l'installazione e l'esercizio di |
reti per la diffusione via cavo di|
programmi televisi (articolo 6 del|
decreto legislativo 22 febbraio |
1991, n. 73): |
---------------------------------------------------------------------
a) tassa di rilascio o di rinnovo |3.370,00
---------------------------------------------------------------------
b) tassa annuale |1.685,00
---------------------------------------------------------------------
19 1. Autorizzazione per la |
trasmissione di programmi |
televisivi in contemporanea via |
etere o via cavo (articolo 22 |
della legge 6 agosto 1990, n. 223 |
e articolo 11 del decreto del |
Presidente della Repubblica |
22 febbraio 1991, n. 73): |
---------------------------------------------------------------------
a) tassa di rilascio |5.392,00
---------------------------------------------------------------------
b) tassa annuale |2.696,00
---------------------------------------------------------------------
20 1. Autorizzazione |
all'installazione e all'esercizio |
di impianti ripetitori per la |
ricezione e la contemporanea |
ritrasmissione nel territorio |
nazionale di programmi televisivi |
(articoli 38 e 43 della legge 14 |
aprile 1975, n. 103): |
---------------------------------------------------------------------
a) irradiati da organismi di |
radiodiffusione esteri secondo le |
leggi vigenti nei rispettivi |
Paesi: |
---------------------------------------------------------------------
1) tassa di rilascio o di rinnovo |4.044,00
---------------------------------------------------------------------
2) tassa annuale |2.696,00
---------------------------------------------------------------------
b) irradiati dalle concessionarie |
del servizio pubblico di |
radiodiffusione nazionale: |
---------------------------------------------------------------------
1) tassa di rilascio o di rinnovo |404,00
---------------------------------------------------------------------
2) tassa annuale |270,00
---------------------------------------------------------------------
TITOLO VII |
---------------------------------------------------------------------
professioni, arti e mestieri |
---------------------------------------------------------------------
22 Iscrizioni riguardanti le voci |
della tariffa soppresse |
dall'articolo 3, comma 138, della |
legge 28 dicembre 1995, n. 549, e |
precedentemente iscritte agli |
articoli sotto indicati della |
tariffa approvata con il decreto |
ministeriale 20 agosto 1992, |
pubblicato nel supplemento |
ordinario n. 106 alla Gazzetta |
Ufficiale n. 196 del 21 agosto |
1992 (1) |168,00
---------------------------------------------------------------------
1. Mediatori nel ruolo delle |
camere di commercio, industria, |
artigianato e agricoltura |
(articolo 70); |
---------------------------------------------------------------------
2. Costruttori, imprese ammesse |
a gestire in appalto delle |
Ferrovie dello Stato e imprese |
ammesse a gestire servizi di |
raccolta, trasporto e smaltimento |
dei rifiuti urbani (articolo 71); |
---------------------------------------------------------------------
3. Esercenti imprese di |
spedizione per terra, per mare e |
per aria ed esportatori dei |
prodotti ortofrutticoli |
(articolo 72); |
---------------------------------------------------------------------
4. Agenti di assicurazione e |
mediatori di assicurazione |
(articolo 73); |
---------------------------------------------------------------------
5. Periti assicurativi per |
l'accertamento e la stima dei |
danni ai veicoli a motore ed ai |
natanti (articolo 74); |
---------------------------------------------------------------------
6. Concessionari del servizio di|
riscossione dei tributi e |
collettori (articolo 75); |
---------------------------------------------------------------------
7. Giornali e periodici |
(articolo 82); |
---------------------------------------------------------------------
8. Esercizio di attività |
industriali o commerciali e di |
professioni arti o mestieri |
(articolo 86) |
---------------------------------------------------------------------
TITOLO VIII |
---------------------------------------------------------------------
altri atti |
---------------------------------------------------------------------
23 1. Bollatura e numerazione di |
libri e registri (articolo 2215 |
del codice civile): per ogni 500 |
pagine o frazione di 500 pagine |67,00
(1) Allegato inserito dall’articolo 7 del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7.
ALLEGATO N.2 quater
ALLEGATO 2-quater (1)
(articolo 1, comma 300)
1. Elenco degli importi modificati della tara dell’imposta di bollo
-------------------------------------------------------------------------------
| Articolo | Indicazione degli atti | Imposte | Note |
| della | soggetti ad imposta | dovute | |
| tariffa | | fisse | |
-------------------------------------------------------------------------------
| 1 | 1-bis. Atti rogati, | | |
| | ricevuti o autenticati | | |
| | da notai o da altri | | |
| | pubblici ufficiali, | | |
| | relativi a diritti sugli | | |
| | immobili, sottoposti a | | |
| | registrazione con | | |
| | procedure telematiche, | | |
| | loro copie conformi per | | |
| | uso registrazione ed | | |
| | esecuzione di formalità | | |
| | ipotecarie, comprese | | |
| | le note di trascrizione | | |
| | ed iscrizione, le | | |
| | domande dì annotazione e | | |
| | di voltura da essi | | |
| | dipendenti e l'iscrizione| | |
| | nel registro di cui | | |
| | all'articolo 2678 del | | |
| | codice civile nonché le | | |
| | conseguenti istanze per | | |
| | l'iscrizione dei diritti | | |
| | nel libro fondiario e | euro | |
| | relativi decreti: | 230,00 | |
| | | | |
| | 1-ter.Domande, denunce | | |
| | ed atti che le | | |
| | accompagnano, presentate | | |
| | all'ufficio del registro | | |
| | delle imprese ed inviate | | |
| | per via telematica | | |
| | ovvero presentate su | | |
| | supporto informatico ai | | |
| | sensi dell'articolo 15, | | |
| | comma 2, della legge 15 | | |
| | marzo 1997, n. 59: per | | |
| | ciascuna domanda, | | |
| | denuncia od atto | | |
| | | | |
| | a) se presentate da ditte| euro | |
| | individuali | 42,00 | |
| | | | |
| | b) se presentate da | euro | |
| | società di persone | 59,00 | |
| | | | |
| | c) se presentate da | euro | |
| | società di capitali | 65,00 | |
| | | | |
| 13 | 2-bis. Estratti conto, | | 3-bis. Se il cliente è |
| | comprese le comunicazioni| | soggetto diverso dalla |
| | relative ai depositi di | | persona fisica, |
| | titoli, inviati dalle | | l'imposta è maggiorata, in|
| | banche ai clienti ai | | funzione della periodicità|
| | sensi dell'articolo 119 | | dell'estratto conto, |
| | del decreto legislativo | | rispettivamente di euro |
| | 1° settembre 1993, n. 385| | 26,40, euro 13,20, euro |
| | nonché estratti di conto | | 6,60 ed euro 2,20. |
| | corrente postale: | | La maggiorazione di |
| | per ogni esemplare: | | imposta non si applica |
| | | | agli estratti conto |
| | a) con periodicità | euro | inviati alle società |
| | annuale | 22,80 | fiduciarie nel caso in |
| | | | cui il fiduciante sia |
| | b) con periodicità | euro | una persona fisica |
| | semestrale | 11,40 | |
| | | | |
| | c) con periodicità | euro | |
| | trimestrale | 5,70 | |
| | | | |
| | d) con periodicità | euro | |
| | mensile | 1,90 | |
| | | | |
| 20 | 3. Provvedimento del | | |
| | tribunale che rende | | |
| | esecutivo il lodo | | |
| | arbitrale di cui all'art.| | |
| | 825 del codice di | euro | |
| | proceduta civile | 54,00 | |
-------------------------------------------------------------------------------
2. Modifiche all’imposta di bollo per l’introduzione di servizi telematici a valore aggiunto
Alla tariffa annessa al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642, recante disciplina dell’imposta di bollo, come sostituita dal decreto del Ministro delle finanze 20 agosto 1992, sono apportate le seguenti modifiche:
a) all’articolo 1, dopo il comma 1-ter, è aggiunto il seguente:
-------------------------------------------------------------------------------
|Articolo| Indicazione degli atti| Imposte| Modo di | Note |
| della | soggetti ad imposta | dovute | pagamento | |
|tariffa | | fisse | | |
-------------------------------------------------------------------------------
| 1 | 1-quater. Domande di | | 2-bis. L'imposta | 1-quater. |
| | concessione o di | | di cui al comma | L'imposta è |
| | registrazione dei | | 1-quater è | dovuta all'atto|
| | differenti titoli di | | corrisposta in | della |
| | proprietà industriale | | modo virtuale | trasmissione |
| | ed atti allegati | | tramite le Camere| dei documenti |
| | successive formalità | | di commercio, | per via |
| | ed istanze varie | | autorizzazione | telematica o |
| | presentare alle | | alla riscossione | della consegna |
| | Camere di commercio | | | del supporto |
| | e all'Ufficio italiano| | | informatico |
| | brevetti e marchi ed | | | contenente gli |
| | inviate per via | | | stessi. |
| | telematica ovvero | | | |
| | consegnate su | | | |
| | supporto informatico | | | |
| | ai sensi dell'articolo| | | |
| | 14 del decreto del | | | |
| | Presidente della | | | |
| | Repubblica 28 | | | |
| | dicembre 2004, n. 445:| | | |
| | | | | |
| | a) per ogni domanda | | | |
| | di concessione o di | | | |
| | registrazione di | | | |
| | ciascuna privativa e | euro | | |
| | relativi allegati | 42,00 | | |
| | | | | |
| | b) per ogni istanza | | | |
| | di trascrizione e | euro | | |
| | relativi allegati | 85,00 | | |
| | | | | |
| | c) per ogni istanza | euro | | |
| | di annotazione | 15,00 | | |
| | | | | |
| | d) per istanze diverse| euro | | |
| | dalle precedenti | 15,00 | | |
-------------------------------------------------------------------------------
b) all’articolo 3, dopo il comma 2, è aggiunto il seguente:
-------------------------------------------------------------------------------
|Articolo| Indicazione degli atti| Imposte| Modo di | Note |
| della | soggetti ad imposta | dovute | pagamento | |
|tariffa | | fisse | | |
-------------------------------------------------------------------------------
| 3 | 2-bis. Note di | | 1. L'imposta è | 1. L'imposta, |
| | trascrizione, di | | assolta in modo | di importo |
| | iscrizione, di | | virtuale, anche | forfetario, è |
| | rinnovazione, | | tramite | dovuta all'atto|
| | domande di annotazione| | versamento | della |
| | nei registri | | diretto al | richiesta di |
| | immobiliari, anche con| | concessionario, | formalità. |
| | efficacia di voltura, | | disposizione di | |
| | trasmesse con | | pagamento per | |
| | procedure telematiche | | via telematica | |
| | o presentate su | | ovvero pagamento | |
| | supporto informatico, | | ad intermediario | |
| | compresa l'iscrizione | | convenzionato | |
| | nel registro di cui | | oltre che presso | |
| | all'articolo 2678 del | | il competente | |
| | codice civile, fuori | | ufficio | |
| | dai casi previsti | | dell'Agenzia del | |
| | dall'articolo 1, comma| | territorio. | |
| | 1-bis e dall'articolo | euro | | |
| | 4, comma 1-bis: | 59,00 | | |
-------------------------------------------------------------------------------
c) all’articolo 4, dopo il comma 1, sono aggiunti i seguenti:
-------------------------------------------------------------------------------
|Articolo| Indicazione degli atti| Imposte| Modo di | Note |
| della | soggetti ad imposta | dovute | pagamento | |
|tariffa | | fisse | | |
-------------------------------------------------------------------------------
| 4 | 1-bis. Certificati di | | 1-bis. Il | 1-bis. |
| | successione conformi | | pagamento è | L'imposta, di |
| | alle risultanze delle | | eseguito con le | importo |
| | dichiarazioni uniche | | stesse modalità | forfetario, è |
| | di successione dei | | previste per gli | dovuta in |
| | beni immobili e di | | altri tributi | misura |
| | diritti reali | | liquidati | cumulativa |
| | immobiliari trasmesse | | dall'obbligato. | all'atto della |
| | con procedure | | | trasmissione |
| | telematiche, comprese | | | per via |
| | le note di | | | telematica |
| | trascrizione, con | | | della |
| | efficacia di voltura, | | | dichiarazione |
| | e l'iscrizione nel | | | unica di |
| | registro di cui | | | successione dei|
| | all'articolo 2678 | | | beni immobili e|
| | del codice civile: | euro | | di diritti |
| | per ogni certificato | 85,00 | | reali |
| | | | | immobiliari, |
| | | | | per ogni |
| | | | | certificato di |
| | | | | successione da |
| | | | | trascrivere |
| | | | | presso gli |
| | | | | Uffici del |
| | | | | territorio |
| | | | | competenti. |
| | | | | |
| | 1-ter. Certificati, | | 1-ter. L'imposta | 1-ter. |
| | copie ed estratti | | è assolta in | L'imposta, di |
| | delle risultanze e | | modo virtuale, | importo |
| | degli elaborati | | anche tramite | forfetario, è |
| | catastali ottenuti | | versamento | dovuta |
| | dalle banche dati | | diretto al | all'atto della |
| | informatizzate degli | | concessionario, | richiesta ed è |
| | uffici dell'Agenzia | | disposizione di | comprensiva |
| | del territorio, | | pagamento per | dell'imposta |
| | attestazioni di | euro | via telematica | dovuta per la |
| | conformità: | 28,00 | ovvero pagamento | richiesta |
| | | | ad intermediario | stessa |
| | | | convenzionato | |
| | | | oltre che presso | |
| | | | il competente | |
| | | | ufficio | |
| | | | dell'Agenzia | |
| | | | del territorio. | |
-------------------------------------------------------------------------------
d) all’articolo 20, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente:
-------------------------------------------------------------------------------
|Articolo| Indicazione degli atti| Imposte| Modo di | Note |
| della | soggetti ad imposta | dovute | pagamento | |
|tariffa | | fisse | | |
-------------------------------------------------------------------------------
| 20 | 1-bis. Ricorsi, | | 1. L'imposta è | 1. L'imposta è |
| | opposizioni ed altri | | assolta tramite | dovuta in |
| | atti difensivi | | versamento | misura |
| | presentati per via | | diretto al | forfetaria |
| | telematica alle | | concessionario, | all'atto della |
| | Commissioni | | disposizione di | presentazione |
| | tributarie: per | euro | pagamento per | del ricorso, |
| | ciascun atto | 24,00 | via telematica | della |
| | | | ovvero pagamento | opposizione e |
| | | | ad intermediario | degli altri |
| | | | convenzionato. | atti difensivi.|
-------------------------------------------------------------------------------
(1) Allegato inserito dall’articolo 7 del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7.
ALLEGATO N.2 quinquies
ALLEGATO 2-quinquies (1)
(articolo 1, comma 300)
1. Modifiche ai tributi speciali catastali per l’introduzione dei servizi telematici a valore aggiunto
1. Il titolo III della tabella A allegata al decreto-legge 31 luglio 1954, n. 533, convertito, con modificazioni dalla legge 26 settembre 1954, n. 869, e successive modificazioni, già sostituito dall’articolo 10, comma 13, del decreto-legge 20 giugno 1996, n. 323, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1996, n. 425, è sostituito dal seguente:
“TABELLA TRIBUTI SPECIALI CATASTALI”
-------------------------------------------------------------------------------
| N. | OGGETTO | Tariffa | Note |
| Ord. | | in euro | |
-------------------------------------------------------------------------------
| 1 | Consultazione degli atti e | | |
| | degli elaborati catastali | | |
| | | | |
| 1.1. | consultazione effettuata su | | |
| | documenti cartacei, per ogni | | |
| | richiedente e per ogni giorno | | |
| | o frazione | 10,00 | |
| | | | |
| 1.2 | consultazione della base | | |
| | informativa, con esclusione | | |
| | dei servizi di cui ai punti | | |
| | 1.3 e 1.4: | | |
| | | | |
| | consultazione per unità | | |
| | immobiliare | 3,00 | |
| | | | |
| | consultazione per soggetto, | | il tributo è dovuto anche |
| | per ogni 5 unità immobiliari, | | per consultazione con |
| | o frazioni di 5 | 3,00 | stampa di esito negativo |
| | | | |
| | elenchi di immobili con | | |
| | estrazione di dati selezionati| | |
| | ed ogni altra consultazione, | | |
| | per ogni 10 unità immobiliari,| | |
| | o frazioni di 10 | 3,00 | |
| | | | |
| 1.3 | consultazione della mappa, da | | Ciascuna consultazione può |
| | base informativa o da supporto| | essere rilasciata in |
| | cartaceo, di monografie e di | | formato A3 o A4 |
| | vertici della rete catastale, | | |
| | per ogni consultazione | | |
| | rilasciata | 5,00 | |
| | | | |
| 1.4 | consultazione delle | | Per la planimetria e gli |
| | planimetrie, e dagli elaborati| | elaborati planimetrici |
| | planimetrici, da base | | costituiti da più schede, |
| | informatica o da supporto | | il tributo si applica per |
| | cartaceo, per ogni | | ciascuna unità immobiliare |
| | consultazione rilasciata | 10,00 | o per elaborato |
| | | | planimetrico |
| | | | |
| 1.5 | consultazione per soggetto in | | Il tributo è dovuto anche |
| | ambito nazionale, oltre | | per consultazione con |
| | quanto dovuto per il punto 1.2| 10,00 | esito negativo |
-------------------------------------------------------------------------------
| 2. | Certificati, copie ed | | |
| | estratti delle risultanze | | |
| | degli atti e degli elaborati | | |
| | catastali conservati presso | | |
| | gli uffici, oltre quanto | | |
| | dovuto per le consultazioni | | |
| | di cui al punto 1: | | |
| | | | |
| 2.1 | per ogni certificato, copia o | | Per i certificati richiesti|
| | estratto | 16,00 | dai privati per comprovare |
| | | | la situazione generale |
| | | | reddituale e patrimoniale |
| | | | ai fini della legislazione |
| | | | sul lavoro, di quella |
| | | | previdenziale e di quella |
| | | | sulla pubblica istruzione, |
| | | | è dovuto il diritto fisso |
| | | | di euro 4. |
| | | | |
| | Oltre all'importo dovuto ai | | |
| | sensi del precedente punto | | |
| | 2.1, per ogni quattro elementi| | |
| | unitari richiesti, o frazioni | | |
| | di quattro, dei rispettivi | | |
| | elaborati: | | |
| | | | |
| 2.1.1| - particella, per gli estratti| | il tributo non si applica |
| | e le copie autentiche delle | | ai primi quattro |
| | mappe e degli abbozzi; | 4,00 | elementi ed alle |
| | | | fattispecie |
| | - foglio di mappa, per le | | diverse da quelle |
| | copie dei quadri di unione; | | elencate |
| | | | |
| | - vertice o caposaldo, per le | | |
| | copie di monografie; | | |
| | | | |
| | - punto, per il quale si | | |
| | determinano le coordinate; | | |
-------------------------------------------------------------------------------
| 3 | Definizione ed introduzione | | |
| | delle volture, delle | | |
| | dichiarazioni di nuova | | |
| | costruzione e di variazione, | | |
| | dei tipi mappali e di | | |
| | frazionamento, ai fini | | |
| | dell'aggiornamento delle | | |
| | iscrizioni nei catasti e | | |
| | all'anagrafe tributaria: | | |
| | | | |
| 3.1 | per ogni domanda di voltura | 35,00 | Nei territori ove vige il |
| | | | sistema del libro |
| | | | fondiario, il tributo è |
| | | | dovuto per ogni comune cui |
| | | | si riferiscono le |
| | | | particelle rurali, |
| | | | menzionata nel decreto |
| | | | tavolare |
| | | | |
| 3.2 | per ogni unità di nuova | | |
| | costruzione ovvero derivata | | |
| | da dichiarazione di variazione| 35,00 | |
| | | | |
| 3.3 | per ogni tipo, fino ad un | | |
| | massimo di 10 particelle | | |
| | edificate ovvero derivate da | | |
| | frazionamento | 35,00 | |
| | | | |
| 3.3.1| per ogni particella eccedente | 3,00 | |
-------------------------------------------------------------------------------
| 4 | Lavori inerenti la divisione | | |
| | degli atti catastali per | | |
| | variazione delle | | |
| | circoscrizioni territoriali | | |
| | comunali: | | |
| | | | |
| 4.1. | per ogni unità immobiliare | | il tributo si applica a |
| | trattata | 3,00 | ciascuno dei comuni |
| | | | interessati dalla |
| | | | variazione che |
| | | | acquisiscono negli atti le |
| | | | particelle e le unità |
| | | | immobiliari urbane e non |
| | | | si applica alle fusioni |
| | | | territoriali |
-------------------------------------------------------------------------------
| 5 | Attestazione di conformità di | | |
| | estratti di mappa per tipi di | | |
| | aggiornamento geometrico | | |
| | | | |
| 5.1 | per ogni estratto di mappa | 10,00 | |
| | | | |
| 5.1.1| Oltre all'importo dovuto ai | | il tributo non si applica |
| | sensi del precedente punto | | alle prime quattro |
| | 5.1, per ogni quattro | | particelle |
| | particelle richieste o | | |
| | frazioni di quattro | 4,00 | |
-------------------------------------------------------------------------------
L’esenzione dal pagamento dei tributi speciali di cui alla presente tabella viene applicata nei soli casi in cui essa è prevista da specifiche disposizioni di legge.
Per unità immobiliare è da intendersi sia la particelle dei terreni, sia l’unità immobiliare urbana.
(1) Allegato inserito dall’articolo 7 del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7.
ALLEGATO N.2 sexies
ALLEGATO 2-sexies (1)
(articolo 1, comma 300)
1. Modifiche alle tasse ipotecarie per l’introduzione di servizi telematici a valore aggiunto
1. La tabella allegata al decreto legislativo 31 ottobre 1990, n. 347, e successive modificazioni, già sostituita dall’articolo 10, comma 12, del decreto-legge 20 giugno 1996, n. 323, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1996, n. 425, è sostituita dalla seguente:
TABELLA DELLE TASSE IPOTECARIE
-------------------------------------------------------------------------------
| N. | OPERAZIONI | Tariffa | Note |
| ord. | | in euro | |
-------------------------------------------------------------------------------
| 1 | Esecuzione di formalità | | |
| | | | |
| 1.1 | per ogni nota di | | Compresa la certificazione di |
| | trascrizione, iscrizione o | | eseguita formalità da apporre |
| | domanda di annotazione | 35,00 | in calce al duplo della nota |
| | | | da restituire al richiedente. |
| 1.2 | per ogni formalità con | | |
| | efficacia anche di voltura,| | |
| | oltre quanto previsto nel | | |
| | punto precedente | 35,00 | |
-------------------------------------------------------------------------------
| 2 | Ispezione nell'ambito di | | |
| | ogni singola circoscrizione| | |
| | del servizio di pubblicità | | |
| | immobiliare ovvero sezione | | |
| | staccata degli uffici | | |
| | provinciali dell'Agenzia | | |
| | del territorio | | |
| | | | |
| 2.1 | ispezione nominativa, per | | |
| | immobile o congiunta per | | |
| | nominativo e per immobile | | |
| | | | |
| 2.1.1| ricerca su base | | L'importo è comprensivo di 10 |
| | informativa: | | formalità, o frazione di 10, |
| | per ogni nominativo | | contenute nell'elenco |
| | richiesto, | | sintetico, incluse eventuali |
| | Ovvero | | formalità validate del |
| | per ciascuna unità | | periodo anteriore |
| | immobiliare richiesta, | | all'automazione degli uffici; |
| | ovvero | | l'indicazione della presenza |
| | per ciascuna richiesta | | di annotazione non si |
| | congiunta | 6,00 | considera formalità. |
| | | | L'importo è dovuto all'atto |
| | | | della richiesta, salvo |
| | | | specifica disciplina delle |
| | | | ipotesi per le quali viene |
| | | | corrisposto al momento |
| | | | dell'erogazione del servizio. |
| | | | |
| 2.1.2| per ogni gruppo di 5 | | L'importo è dovuto per le |
| | formalità, o frazione di 5,| | formalità contenute |
| | contenuto nell'elenco | | nell'elenco sintetico |
| | sintetico, incluse | | eccedenti le prime 10. |
| | eventuali formalità | | L'indicazione della presenza |
| | validate del periodo | | di annotazione non si |
| | anteriore all'automazione | | considera formalità. |
| | degli uffici. | 3,00 | |
| | | | |
| 2.1.3| ricerca nel registri | | L'importo è dovuto all'atto |
| | cartacei: | | della richiesta. |
| | per ogni nominativo | | Per registri cartacei si |
| | richiesto | 3,00 | intendono repertori, tavole, |
| | | | rubriche e schedari. Non è |
| | | | consentita al pubblico |
| | | | l'ispezione diretta di |
| | | | tavole, rubriche e schedari. |
| | | | |
| 2.1.4| per ogni nota o titolo | | E' consentito l'accesso |
| | stampati | 4,00 | diretto alla nota o al titolo |
| | | | solo se, unitamente |
| | | | all'identificativo della |
| | | | formalità o del titolo, viene |
| | | | indicato il nominativo di uno |
| | | | dei soggetti ovvero |
| | | | l'identificativo catastale di |
| | | | uno degli immobili presenti |
| | | | sulla formalità. |
| | | | |
| 2.1.5| per ogni nota o titolo | | Per le note cartacee relative |
| | visionati | 4,00 | al periodo automatizzato e per|
| | | | quelle validate del periodo |
| | | | anteriore all'automazione |
| | | | degli uffici, l'importo è |
| | | | dovuto in misura doppia. |
-------------------------------------------------------------------------------
| 3 | Ricerca di un soggetto in | | |
| | ambito nazionale | | |
| | | | |
| 3.1 | per ogni nominativo | | Il servizio sarà fornito |
| | richiesto in ambito | | progressivamente. |
| | nazionale | 20,00 | |
-------------------------------------------------------------------------------
| 4 | Ricerca continuativa per | | |
| | via telematica | | |
| | | | |
| 4.1 | per ogni nominativo e per | | L'importo è dovuto |
| | ogni giorno, nell'ambito di| | anticipatamente. Il servizio |
| | una singola circoscrizione | | sarà fornito progressivamente |
| | ovvero sezione staccata | | su base convenzionale. |
| | degli uffici provinciali | | |
| | dell'Agenzia del territorio| 0,02 | |
| | | | |
| 4.2 | contabilizzazione dei | | L'importo è dovuto oltre |
| | versamenti e del servizio | | quanto previsto al precedente |
| | reso, per ogni versamento | | punto 4.1. |
| | effettuato in via | | |
| | anticipata | 15,00 | |
-------------------------------------------------------------------------------
| 5 | Certificazione: | | |
| | | | |
| 5.1 | certificati ipotecari | | |
| | | | |
| 5.1.1| per ogni stato o | | L'importo è dovuto all'atto |
| | certificato riguardante | | della richiesta. Se il |
| | una sola persona | 20,00 | certificato riguarda |
| | | | cumulativamente il padre, la |
| | | | madre ad i figli, nonché |
| | | | entrambi i coniugi, l'importo |
| | | | è dovuto una volta sola. |
| | | | |
| 5.1.2| per ogni nota visionata | | Gli importi sono dovuti anche |
| | dall'ufficio, fino ad un | | nel caso di mancato ritiro |
| | massimo di 1.000 note | 2,00 | del certificato. |
| | | | |
| 5.2 | rilascio di copia | | |
| | | | |
| 5.2.1| per ogni richiesta di | | L'importo è dovuto all'atto |
| | copia di nota o titolo | 10,00 | della richiesta. |
| | | | |
| 5.3 | altre certificazioni | | |
| | | | |
| 5.3.1| per ogni altra | | |
| | certificazione o | | |
| | attestazione | 5,00 | |
-------------------------------------------------------------------------------
| 6 | Note d'ufficio | | |
| | | | |
| 6.1 | per le rinnovazioni di | | |
| | ipoteca da eseguirsi | | |
| | d'ufficio e per ogni altra | | |
| | nota di cui agli articoli | | |
| | 2647, ultimo comma e 2834 | | |
| | del codice civile | 10,00 | |
-------------------------------------------------------------------------------
| 7 | Rilascio di elenco dei | | |
| | soggetti presenti nelle | | |
| | formalità di un | | |
| | determinato giorno: | | |
| | | | |
| 7.1 | per ogni pagina dell'elenco| 7,00 | Il servizio è disponibile |
| | | | fino all'attivazione dei |
| | | | servizi di cui al punto 4. |
-------------------------------------------------------------------------------
(1) Allegato inserito dall’articolo 7 del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7.
ALLEGATO N.3
ALLEGATO 1
(Articolo 1, comma 566)
MISURE CORRETTIVE DEGLI EFFETTI FINANZIARI DELLE LEGGI
(articolo 11, comma 3, lettera i-quater), della legge n. 468 del 1978)
-------------------------------------------------------------------------------
-------------------------------------------------------------------------------
| Esigenze | 2005 | | |Anno |
| anni |(compresi | 2006 | 2007 |ter- |
| pregressi | anni | | |mina-|
| |pregressi)| | |le |
-------------------------------------------------------------------------------
(importi in migliaia di euro)
AMMINISTRAZIONE
MINISTERO DELL'ECONOMIA
E DELLE FINANZE 2.093.626 168.558 163.558
1. Legge 23 dicembre 2000,
n. 388, art. 68, comma 8
(3.1.2.29 - cap. 1688)
- Buonuscita postali 51.772 127.772 71.000 66.000
2. Legge 15 marzo 1997, n. 59
(4.1.2.17 - cap. 2856)
- Federalismo amministrativo 77.405 77.405 - -
3. Decreto legislativo
18 febbraio 2000, n. 56
(4.1.2.18 - cap. 2862)
- Federalismo
fiscale/Compartecipazione
IVA 740.010 740.010 - -
4. Legge 2 dicembre 1975, n.
576 (6.1.1.1 - cap. 3555)
- Compensi concessionari 238.477 238.477 - -
5. Decreto del Presidente della
Repubblica 28 gennaio 1988,
n. 43 (6.1.1.1 - cap. 3557)
- Rimborso concessionari
procedure esecutive 51.600 103.158 51.558 51.558 P
6. Decreto-legge 8 luglio 2002,
n. 138, convertito, con
modificazioni, dalla legge
8 agosto 2002, n. 178,
art. 3, comma 4, lettera b)
- (6.1.1.1 - cap. 3565)
- Compensi ai concessionari 39.500 39.500 - -
7. Legge 10 dicembre 1993, n. 515
(3.1.2.4 - cap. 1496)
- Agevolazioni tariffarie
elettorali 39.504 39.504 - -
8. Legge 11 marzo 1988, n. 67
(3.1.2.43 - cap. 1850)
- Agevolazioni tariffarie
editoria 80.500 80.500 46.000 46.000 P
9. CONI Servizi s.p.a.
(3.1.2.48 - cap. 1895) 68.300 68.300 - -
10. Legge 30 luglio 2002,
n. 189, e legge 24
dicembre 2003, n. 350,
art. 3, comma 142
(4.1.2.1 - cap. 2703)
- Legalizzazione lavoro
irregolare extracomunitari
- Servizio sanitario
- nazionale 579.000 579.000 - -
MINISTERO DEL LAVORO E
DELLE POLITICHE SOCIALI 580.805 - -
1. Legge 27 luglio 1962, n. 1115,
art. 5 (11.1.2.4 - cap. 4334)
- Rimborso INAIL degli oneri
sostenuti per la silicosi 34.805 34.805 - -
2. Decreto legislativo
31 marzo 1998, n. 112,
art. 130 (7.1.2.5 - cap. 3528)
- Spesa per invalidità civile 546.000 546.000 - -
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA 373.500 - -
1. Decreto del Presidente della
Repubblica 30 maggio 2002,
n. 115, art. 64
(2.1.2.1 - cap. 1363)
- Spese di giustizia 373.500 373.500 - -
MINISTERO DELL'AMBIENTE E
DELLA TUTELA DEL TERRITORIO
1. Legge 14 febbraio 1994,
n. 124, art. 3
(2.1.2 A - cap. 1618)
- Convenzione biodiversità
(accordi internazionali) - 6.230 - -
2. Legge 12 aprile 1995, n. 113,
art. 2 (4.1.2.2 - cap. 2215)
- Finanziamento del PAM
(accordi internazionali) - 240 240 240 P
MINISTERO DELLE
INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI - 80.700 26.900 26.900
1. Legge 19 maggio 1975, n. 169,
art. 2 (4.1.2.2 - cap. 2041)
- Sovvenzioni società
di navigazione 53.800 80.700 26.900 26.900 P
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE,
DELL'UNIVERSITA' E DELLA
RICERCA 30.000 15.000 15.000
1. Decreto legislativo
15 gennaio 2002, n. 9,
art. 15 (3.1.1.1 -
cap. 1450)
- 7,5% introiti
contravvenzioni
patentino studenti) 30.000 30.000 15.000 15.000
MINISTERO DELLE ATTIVITA'
PRODUTTIVE 441 441 441
1. Regio decreto-legge
31 ottobre 1923, n. 2495,
convertito dalla legge
18 marzo 1926, n. 562
(2.1.2.2 - cap. 1600)
- Partecipazione al
mantenimento dell'Ufficio
internazionale dei pesi e
misure in Parigi .... - 414 414 414
2. Legge 23 marzo 1958, n. 387
(2.1.2.2 - cap. 1601)
- Partecipazione al
mantenimento
dell'Organizzazione
internazionale
di metrologia legale - 27 27 27
MINISTERO DELLA DIFESA 60.818 21.027 21.027
1. Legge 30 dicembre 2002,
n. 295 (3.1.1.1 - capp. 1207,
1213 e 1214)
- Disposizioni in materia di
armonizzazione del
trattamento giuridico ed
economico del personale
delle Forze armate con
quello delle Forze di
polizia 42.375 60.818 21.027 21.027 P
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI 9.484 9.484 9.484
1. Legge 13 luglio 1965, n. 932
(9.1.2.2. - cap. 2202) -
Concessione di un contributo
al Centro internazionale di
alti studi agronomici del
Mediterraneo - 1.350 1.350 1.350 P
2. Legge 13 dicembre 1984, n. 972
(9.1.2.2 - cap. 2203) - Ratifica
ed esecuzione dell'atto costitutivo
dell'Organizzazione delle Nazioni
Unite per lo sviluppo industriale
(UNIDO) - 413 413 413 P
3. Legge 4 giugno 1997, n. 170
(9.1.2.3 - cap. 2302) - Ratifica
ed esecuzione della Convenzione
delle Nazioni Unite sulla lotta
contro la desertificazione nei
Paesi gravemente colpiti dalla
siccità e/o dalla
desertificazione, in particolare
in Africa - 5.222 5.222 5.222 P
4. Legge 9 ottobre 2000, n. 288
(10.1.2.2 - cap. 2740) -
Concessione di un contributo
per le spese di funzionamento
e le attività operative del
Centro internazionale per
l'ingegneria genetica
e la biotecnologia (ICGEB) - 2.000 2.000 2.000 P
5. Legge 23 luglio 1949, n. 433
(15.1.2.5 - cap. 4051) -
Ratifica ed esecuzione dello
Statuto del Consiglio d'Europa
e dell'Accordo relativo alla
creazione della commissione
preparatoria del Consiglio
d'Europa. - 499 499 499 P
MINISTERO DELL'INTERNO 701 701 701
1. Legge 24 luglio 1978, n. 527
(4.1.2.9 - cap. 2370) - Ratifica
ed esecuzione della convenzione
tra l'Italia e la Svizzera
concernente la protezione delle
acque italo-svizzere
dall'inquinamento - 74 74 74 P
2. Regio decreto 15 aprile 1940,
n. 452 (5.1.2.3 - cap. 2851) -
Spese per l'associazione
all'Organizzazione
internazionale di polizia
criminale (INTERPOL) - 627 627 627 P
-------------------------------------
TOTALE 3.046.548 3.236.545 242.351 237.351
-------------------------------------
-------------------------------------
P onere permanente
ALLEGATO N.4
ALLEGATO 2
(Articolo 1, comma 567)
FONDI PER GLI INVESTIMENTI
-------------------------------------------------------------------------------
AMMINISTRAZIONE | STANZIAMENTI
-------------------------------------------------------------------------------
2005 2006 2007
(in euro)
Ministero dell'economia e delle finanze
Incentivi alle imprese 125.823.000 25.823.000 25.823.000
Decreto-legge 19 dicembre 1994,
n. 691, convenite, con modificazioni,
dalla legge 16 febbraio 1995, n. 35,
art. 2, comma 1 100.000.000 - -
Legge 7 agosto 1997, n. 266, art. 12,
comma 2 25.823.000 25.823.000 25.823.000
Difesa del suolo e tutela ambientale 120.000.000 - -
Legge 18 maggio 1989, n. 183, art. 12 100.000.000 - -
Legge 31 gennaio 1994, n. 97 20.000.000 - -
TOTALE 245.823.000 25.823.000 25.823.000
Ministero della giustizia
Edilizia penitenziaria e giudiziaria 137.367.207 137.366.931 116.708.931
Decreto-legge 11 settembre 2002,
n. 201, convertito, con
modificazioni, dalla legge
14 novembre 2002, n. 259 20.658.276 20.658.000 -
Regio decreto 18 giugno 1931, n. 787 116.708.931 116.708.931 116.708.931
TOTALE 137.367.207 137.366.931 116.708.931
Ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca
Università e ricerca 238.074.622 109.669.622 94.175.915
Legge 7 agosto 1997, n. 266,
art. 5, comma 3 28.405.000 - -
Legge 10 gennaio 2000, n. 6 10.329.138 10.329.138 10.329.138
Legge 23 dicembre 2000, n. 388,
art. 104, comma 4 100.000.000 - -
Legge 21 febbraio 1980, n. 28 34.783.372 34.783.372 34.783.372
Legge 27 dicembre 2002, n. 289,
art. 3, comma 1, lettera e) 15.493.707 15.493.707 -
Decreto legislativo 4 giugno 2003,
n. 127 49.063.405 49.063.405 49.063.405
Edilizia universitaria 150.000.000 150.000.000 -
Legge 22 dicembre 1986, n. 910,
art. 7, comma 8 150.000.000 150.000.000 -
TOTALE 388.074.622 259.669.622 94.175.915
Ministero dell'ambiente e
della tutela del territorio
Difesa del suolo e tutela ambientale 551.998.772 327.138.772 77.331.772
Legge 9 dicembre 1998, n. 426,
art. 2, commi 1 e 7 2.065.827 2.065.827 2.065.827
Legge 23 dicembre 1998, n. 448,
art. 49 100.000.000 - -
Legge 8 ottobre 1997, n. 344 13.118.005 13.118.005 13.118.005
Legge 22 febbraio 2001, n. 36 1.032.914 1.032.914 1.032.914
Legge 23 marzo 2001, n. 93 1.549.371 1.549.371 1.549.371
Legge 5 marzo 1963, n. 366 11.568.634 11.568.634 11.568.634
Decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180,
convertito, con modificazioni, dalla
legge 3 agosto 1998, n. 267, art. 1,
comma 2 100.000.000 - -
Regio decreto 25 luglio 1904, n. 523 41.316.552 41.316.552 41.316.552
Decreto legislativo 12 aprile 1948,
n. 1010 2.006.705 2.006.705 2.006.705
Decreto del Presidente della Repubblica
30 giugno 1955, n. 1534 2.220.764 2.220.764 2.220.764
Legge 18 maggio 1989, n. 183, e
legge 24 dicembre 2003, n. 350 200.000.000 200.000.000 -
Legge 31 dicembre 1982, n. 979,
art. 7, legge 9 dicembre 1998, n. 426,
art. 1, comma 1, e
legge 27 dicembre 2002, n. 289 44.860.000 - -
Decreto-legge 30 settembre 2003,
n. 269, convertito, con modificazioni,
dalla legge 24 novembre 2003, n. 326 - 20.000.000 -
Legge 9 dicembre 1998, n. 426, art. 1,
e legge 24 dicembre 2003, n. 350 18.807.000 18.807.000 -
Legge 24 dicembre 2003, n. 350, art. 4 11.000.000 11.000.000 -
Legge 31 luglio 2002, n. 179 2.453.000 2.453.000 2.453.000
TOTALE 551.998.772 327.138.772 77.331.772
Ministero della difesa
Ricerca scientifica 115.000.000 115.000.000 115.000.000
Decreto legislativo 16 luglio 1997,
n. 264 115.000.000 115.000.000 115.000.000
TOTALE 115.000.000 115.000.000 115.000.000
Ministero delle politiche agricole
e forestali
Agricoltura, foresta e pesca 347.127.995 347.127.995 13.102.995
Legge 15 dicembre 1998, n. 441 1.549.371 1.549.371 1.549.371
Legge 27 luglio 1999, n. 268 1.549.371 1.549.371 1.549.371
Legge 2 dicembre 1998, n. 423 2.582.285 2.582.285 2.582.285
Decreto legislativo 4 giugno 1997,
n. 143, art. 2 6.870.908 6.870.908 6.870.908
Legge 30 aprile 1976, n. 386,
art. 18, quarto comma 551.060 551.060 551.060
Legge 28 dicembre 2001, n. 448,
art. 46 334.025.000 334.025.000 -
TOTALE 347.127.995 347.127.995 13.102.995
Ministero per i beni e le
attività culturali
Patrimonio culturale 316.624.661 314.042.376 314.042.376
Legge 28 dicembre 2001, n. 448,
art. 46, comma 1 230.686.232 230.686.232 230.686.232
Legge 23 febbraio 2001, n. 29,
art. 3, comma 1 5.164.569 5.164.569 5.164.569
Legge 29 dicembre 2000, n. 400,
art. 3, comma 1 206.583 206.583 206.583
Legge 28 dicembre 1995, n. 549,
art. 2, comma 32 2.582.285 - -
Legge 23 dicembre 1996, n. 662,
art. 3, comma 83 77.468.535 77.468.535 77.468.535
Decreto legislativo 4 giugno 2003,
n. 127 516.457 516.457 516.457
TOTALE 316.624.661 314.042.376 314.042.376
ALLEGATO N.5
PROSPETTO DI COPERTURA
(Articolo 1, comma 568)
COPERTURA DEGLI ONERI DI NATURA CORRENTE
PREVISTI DALLA LEGGE FINANZIARIA
(Articolo 11, comma 5, della legge n. 468 del 1978)
-------------------------------------------------------------------------------
| | 2005 | 2006 | 2007 |
-------------------------------------------------------------------------------
| | (importi in milioni di euro) |
-------------------------------------------------------------------------------
| 1) ONERI DI NATURA CORRENTE | | | |
| | | | |
| Nuove o maggiori spese correnti | | | |
| | | | |
| Articolato: | 8.875 | 5.960 | 6.294 |
| | | | |
| Disposizioni per enti locali | 141 | 130 | 135 |
| | | | |
| Pubblico impiego | 675 | 787 | 939 |
| | | | |
| Eccedenze di spesa | 2.130 | 242 | 238 |
| | | | |
| Missioni di pace | 1.200 | 0 | 0 |
| | | | |
| Sanità | 3.341 | 3.545 | 3.652 |
| | | | |
| Altri interventi | 1.245 | 835 | 699 |
| | | | |
| Effetti indotti | 143 | 421 | 631 |
| | | | |
| Tabella "C" | 418 | 0 | 0 |
| | | | |
| Minori entrate correnti | | | |
| | | | |
| Articolato: | 5.260 | 7.159 | 6.439 |
| | | | |
| Riforma fiscale | 4.261 | 6.663 | 5.955 |
| | | | |
| Sgravi fiscali | 933 | 303 | 188 |
| | | | |
| Effetti indotti | 66 | 193 | 296 |
| ----------------------------------------
| Totale oneri da coprire | 14.553 | 13.119 | 12.733 |
-------------------------------------------------------------------------------
-------------------------------------------------------------------------------
| 2) MEZZI DI COPERTURA | | | |
| | | | |
| Nuove o maggiori entrate | | | |
| | | | |
| Articolato: | 8.296 | 7.784 | 7.460 |
| | | | |
| "Manutenzione" base imponibile | 6.160 | 4.217 | 4.506 |
| | | | |
| Altri proventi | 2.070 | 3.466 | 2.834 |
| | | | |
| Effetti indotti | 66 | 101 | 120 |
| | | | |
| Riduzione spese correnti | | | |
| | | | |
| Articolato: | 6.913 | 7.101 | 7.856 |
| | | | |
| Pubblico impiego | 577 | 1.664 | 2.513 |
| | | | |
| Spese Amministrazioni Pubbliche | 1.829 | 2.828 | 2.939 |
| | | | |
| Ristrutturazione debito | 1.500 | 1.500 | 1.500 |
| | | | |
| Altri interventi | 857 | 888 | 645 |
| | | | |
| Fondo interventi strutturali di | 2.000 | 0 | 0 |
| politica economica | | | |
| | | | |
| Effetti indotti (effetto netto) | 150 | 221 | 259 |
| | | | |
| Tabella "A" | 262 | 77 | 122 |
| | | | |
| Tabella "C" | 0 | 423 | 335 |
| ----------------------------------------
| Totale mezzi di copertura | 15.471 | 15.384 | 15.772 |
| | | | |
| Differenza | 918 | 2.266 | 3.040 |
| | | | |
| Miglioramento risparmio pubblico a LV| 2.399 | 17.075 | 29.485 |
| | | | |
| Margine | 3.317 | 19.340 | 32.524 |
-------------------------------------------------------------------------------
BILANCIO DELLO STATO: REGOLAZIONI CONTABILI E DEBITORIE
(in milioni di euro)
-------------------------------------------------------------------------------
| | ASSESTATO 2004 | INIZIALI 2005 |
| ---------------------------------------------------
| | Competenza | Cassa | Competenza | Cassa |
-------------------------------------------------------------------------------
| ENTRATE | 23.663 | 23.663 | 24.349 | 24.349 |
| | | | | |
| Rimborsi IVA | 18.774 | 18.774 | 19.900 | 19.900 |
| | | | | |
| Anticipo concessionari | 4.889 | 4.889 | 4.449 | 4.449 |
| | | | | |
| Tit. III-F.Amm.ti titoli | | | | |
| di Stato | 0 | 0 | 0 | 0 |
| | | | | |
| SPESA CORRENTE | 36.826 | 36.526 | 27.820 | 27.820 |
| | | | | |
| Rimborsi Iva | 18.774 | 18.774 | 19.900 | 19.900 |
| (compresi i pregressi) | | | | |
| | | | | |
| R.S.O. - perdita gettito | 343 | 343 | 0 | 0 |
| accisa benzina | | | | |
| | | | | |
| Spese di giustizia | 823 | 523 | 0 | 0 |
| | | | | |
| Fondo politiche sociali | 103 | 103 | 0 | 0 |
| | | | | |
| Anticipo concessionari | 4.889 | 4.889 | 4.449 | 4.449 |
| | | | | |
| Regolazioni anni | 357 | 357 | 0 | 0 |
| pregressi-fondo pensioni | | | | |
| FS | | | | |
| | | | | |
| Ammassi agricoli | 2 | 2 | 0 | 0 |
| | | | | |
| FSN-saldo IRAP | 903 | 903 | 0 | 0 |
| | | | | |
| Fitto locali Polizia di | 171 | 171 | 171 | 171 |
| Stato | | | | |
| | | | | |
| Rimborso imposte dirette | 3.150 | 3.150 | 3.150 | 3.150 |
| pregresse | | | | |
| | | | | |
| Fondo debiti pregressi ex | 100 | 100 | 150 | 150 |
| finanze | | | | |
| | | | | |
| Entrate erariali Sicilia | 1.454 | 1.454 | 0 | 0 |
| e Sardegna | | | | |
| | | | | |
| Rimborsi IVA pregressi | 1.115 | 1.115 | 0 | 0 |
| compresi interessi | | | | |
| | | | | |
| INPS invalidi civili | 933 | 933 | 0 | 0 |
| | | | | |
| INPS perenti | 73 | 73 | 0 | 0 |
| | | | | |
| Vincite e commissioni | 3.316 | 3.316 | 0 | 0 |
| lotto | | | | |
| | | | | |
| IPOST Buonuscita poste | 320 | 320 | 0 | 0 |
| | | | | |
| SPESA IN CONTO CAPITALE | 120 | 120 | 101 | 101 |
| | | | | |
| Contributo regione Lazio | 19 | 19 | 0 | 0 |
| - ospedale Umberto I | | | | |
| | | | | |
| Profughi istriani e | 26 | 26 | 26 | 26 |
| dalmati | | | | |
| | | | | |
| Disavanzi pregressi | 75 | 75 | 75 | 75 |
| università | | | | |
| | | | | |
| TOTALE SPESA | 36.946 | 36.646 | 27.921 | 27.921 |
| | | | | |
| SPESA CORRENTE | | | | |
| | | | | |
| Tabella C-FSN - IRAP 2003 | 0 | 0 | 473 | 473 |
| (2701/Mef.) | | | | |
| | | | | |
| Contributo perdita | 0 | 0 | 343 | 343 |
| gettito accisa benzina | | | | |
| (regioni) | | | | |
| | | | | |
| Eccedenza di spesa | | | | |
| | | | | |
| Spese di giustizia | 0 | 0 | 365 | 365 |
| | | | | |
| Buonuscita postali | 0 | 0 | 52 | 52 |
| | | | | |
| CONI servizi S.p.A. | 0 | 0 | 68 | 68 |
| | | | | |
| Forze armate e di Polizia | 0 | 0 | 40 | 40 |
| | | | | |
| Rimborso INAIL | 0 | 0 | 35 | 35 |
| | | | | |
| Invalidi civili (2310/Lav)| 0 | 0 | 546 | 546 |
| | | | | |
| SPESA IN CONTO CAPITALE | | | | |
| | | | | |
| Ripiano disavanzi ASL | 0 | 0 | 2.000 | 2.000 |
| | | | | |
| TOTALE SPESA CON LEGGE | 36.946 | 36.646 | 31.843 | 31.843 |
| FINANZIARIA | | | | |
-------------------------------------------------------------------------------
segue
-------------------------------------------------------
| | 2006 | 2007 |
| ---------------------------
| | Competenza | Competenza |
-------------------------------------------------------
| ENTRATE | 24.349 | 24.349 |
| | | |
| Rimborsi IVA | 19.900 | 19.900 |
| | | |
| Anticipo concessionari | 4.449 | 4.449 |
| | | |
| Tit. III-F.Amm.ti titoli | | |
| di Stato | 0 | 0 |
| | | |
| SPESA CORRENTE | 27.820 | 27.499 |
| | | |
| Rimborsi Iva | 19.900 | 19.900 |
| (compresi i pregressi) | | |
| | | |
| R.S.O. - perdita gettito | 0 | 0 |
| accisa benzina | | |
| | | |
| Spese di giustizia | 0 | 0 |
| | | |
| Fondo politiche sociali | 0 | 0 |
| | | |
| Anticipo concessionari | 4.449 | 4.449 |
| | | |
| Regolazioni anni | 0 | 0 |
| pregressi-fondo pensioni | | |
| FS | | |
| | | |
| Ammassi agricoli | 0 | 0 |
| | | |
| FSN-saldo IRAP | 0 | 0 |
| | | |
| Fitto locali Polizia di | 171 | 0 |
| Stato | | |
| | | |
| Rimborso imposte dirette | 3.150 | 3.150 |
| pregresse | | |
| | | |
| Fondo debiti pregressi ex | 150 | 0 |
| finanze | | |
| | | |
| Entrate erariali Sicilia | 0 | 0 |
| e Sardegna | | |
| | | |
| Rimborsi IVA pregressi | 0 | 0 |
| compresi interessi | | |
| | | |
| INPS invalidi civili | 0 | 0 |
| | | |
| INPS perenti | 0 | 0 |
| | | |
| Vincite e commissioni | 0 | 0 |
| lotto | | |
| | | |
| IPOST Buonuscita poste | 0 | 0 |
| | | |
| SPESA IN CONTO CAPITALE | 101 | 26 |
| | | |
| Contributo regione Lazio | 0 | 0 |
| - ospedale Umberto I | | |
| | | |
| Profughi istriani e | 26 | 26 |
| dalmati | | |
| | | |
| Disavanzi pregressi | 75 | 0 |
| università | | |
| | | |
| TOTALE SPESA | 27.921 | 27.525 |
| | | |
| SPESA CORRENTE | | |
| | | |
| Tabella C-FSN - IRAP 2003 | 0 | 0 |
| (2701/Mef.) | | |
| | | |
| Contributo perdita | 0 | 0 |
| gettito accisa benzina | | |
| (regioni) | | |
| | | |
| Eccedenza di spesa | | |
| | | |
| Spese di giustizia | 0 | 0 |
| | | |
| Buonuscita postali | 0 | 0 |
| | | |
| CONI servizi S.p.A. | 0 | 0 |
| | | |
| Forze armate e di Polizia | 0 | 0 |
| | | |
| Rimborso INAIL | 0 | 0 |
| | | |
| Invalidi civili (2310/Lav)| 0 | 0 |
| | | |
| SPESA IN CONTO CAPITALE | | |
| | | |
| Ripiano disavanzi ASL | 0 | 0 |
| | | |
| TOTALE SPESA CON LEGGE | 27.921 | 27.525 |
| FINANZIARIA | | |
-------------------------------------------------------
-------------------------------------------------------
ALLEGATO N.6
Tabelle
Omissis (1) .
(1) Per le modifiche alla tabella C, vedi l’articolo 2, comma 7 del D.L. 17 giugno 2005, n. 106.
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