Speciale Crisi Editoria

La crisi dell’editoria in Italia finora è stata ridotta ad un problema di numeri, mascherata dietro gli slogan di un futuro che non c’è ed utile solo a nascondere le ceneri del presente. E’ giusto parlare di innovazione, ma se si fa si deve sapere di cosa si parla, è giusto parlare di occupazione, ma se si fa si deve parlare di cosa si parla. In relazione a questo settore sono cambiati negli ultimi dieci anni sei governi. Tutti hanno detto le stesse cose, con i toni identici! In questi ultimi dieci anni hanno chiuso decine e decine di quotidiani, nell’inquietante silenzio della stessa informazione. Nessuno ne ha parlato e se qualcuno ne ha parlato è stato solo per dire finalmente. Ma dietro quei giornali, c’erano delle imprese, e dietro quelle imprese della gente. Centinaia di posti di lavoro persi, centinaia di storie, di famiglie messe in ginocchio, storie vere, storie fatte da padri, figli, mariti, fratelli, sorelle, storie annullate dal ciarlume del qualunquismo; città private di mezzi di espressione, di opportunità per i cittadini di parlare, di dire, di fare. Nessuno ne parla, ci proviamo noi a farlo. Apriamo una sezione del sito dedicata alla crisi, iniziamo con del materiale che abbiamo raccolto con i pochi mezzi a disposizione che la stessa crisi ci ha lasciato a disposizione. Partiamo con un giornale del Sud, Il Corriere del giorno, storico giornale della martoriata Taranto. Faremo un’inchiesta, chiameremo gli editori, i direttori, i giornalisti, le segretarie, cercheremo le loro storie. Ma se tu ne hai una, mandacela. La pubblicheremo. Per raccontare la vita vera che sta dietro gli slogan.

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