Le istituzioni iniziano a interessarsi alla crisi di Antenna Sicilia e ai 16 esuberi voluti dalla Sige. I lavoratori presenteranno all’assessore regionale al Lavoro, Bruno Caruso, una proposta per salvare l’emittente
Il sistema dell’editoria televisiva in Sicilia sta vivendo una crisi tremenda. Catania in particolare è una delle città più colpite e così scende in campo il sindaco etneo Enzo Bianco che riceverà a Palazzo degli Elefanti i lavoratori di Antenna Sicilia a cui l’azienda ha comunicato il licenziamento.
Assostampa ricorda con un comunicato che si è “già concluso con una rottura il negoziato aziendale per il rifiuto dell’azienda di prendere almeno in considerazione le ipotesi dei sindacati”, tuttavia “tecnici e giornalisti di Antenna Sicilia continuano a garantire la regolare messa in onda dei telegiornali e dei programmi di rete”.
Sono 16 sui 23 dipendenti complessivi coloro per i quali la Sige, società editrice di Antenna Sicilia, ha avviato il processo di licenziamento collettivo (legge 223) per motivi economici. Ma oltre a loro resteranno a casa anche tutti i lavoratori autonomi che gravitano attorno all’emittente catanese.
L’assessore regionale al lavoro, Bruno Caruso, ha reso noto che nei prossimi giorni entrambe le parti saranno convocate a Palermo per un ulteriore tentativo di mediazione. I lavoratori, infatti hanno avanzato delle ipotesi per cercare di salvare Antenna Sicilia e i posti di lavoro a rischio.
“Già tre anni fa – conclude la nota dell’Assostampa – la Sige licenziò 28 lavoratori dichiarandoli esuberi strutturali, richiamandoli però pochi mesi dopo, con contratto a tempo determinato, per la produzione e la messa in onda di Insieme, il programma di intrattenimento di maggior successo dell’emittenza televisiva siciliana”.
Nei giorni scorsi sindacati e politici avevano già fatto sentire il proprio sostegno ai lavoratori di Antenna Sicilia. Il deputato siciliano di Forza Italia, Basilio Catanoso, ha spronato il Governo a impegnarsi nel “reperire le risorse e le azioni necessarie atte a risollevare con immediatezza e risolutezza il sistema radiotelevisivo privato, oggi in ginocchio a causa della crisi che limita gli investimenti pubblicitari, certamente, ma anche per la totale assenza di un esecutivo capace di rispondere alle esigenze dell’imprenditoria editoriale radiotelevisiva regionale e locale”.
Cisl e Fitsel hanno lanciato un appello sia alla proprietà di Antenna Sicilia che al Parlamento e al governo regionali: “la Sige ci ripensi, faccia un passo indietro. E per salvaguardare il valore economico e culturale della testata, la ceda in comodato d’uso con gli impianti, a giornalisti e lavoratori che volessero rilevarla. O a eventuali investitori esterni”.
I segretari Uil nazionale, Carmelo Barbagallo, e di Catania, Fortunato Parisi hanno infine dichiarato: “Antenna Sicilia è un’emittente che ha fatto la storia dell’informazione televisiva privata nel nostro Paese e ogni giorno conferma la propria autorevolezza con la professionalità e l’impegno civile dei suoi lavoratori. Non possiamo pensare che si voglia rinunciare a tutto questo”.
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