Circolare n. 25 del 04/10/2007 – Finanziaria 2008 e decreto legge collegato (2)

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Alla luce del testo della del disegno di legge divulgato dal Governo in forma ufficiale, ritrasmettiamo i nostri commenti agli articoli inerenti. Segnaliamo che tra la versione fornita in anteprima con la nostra ultima circolare e quella corrente sussistono delle difformità dovute all’ordine degli articoli e alla loro numerazione.

L’art. 38 del disegno di legge prevede, al primo comma, che il modello dei costi verrà predisposto sulla base del modello predisposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e che lo stesso debba essere sottoposto a revisione da parte di società di certificazione. La norma serve unicamente a legittimare la prassi, in quanto la Presidenza aveva per l’esercizio 2006 già richiesto tale formalità. (art. 50 nella versione precedente)

Il secondo comma ripropone il tema della ripartizione dei fondi tra le imprese aventi diritto. In altri termini si torna, per l’ennesima volta, al principio dei contributi entro le disponibilità. E’ evidente che la norma in oggetto rappresenta un rischio enorme, soprattutto per quanto riguarda la chiusura dei bilanci e l’accesso al credito bancario.

Il terzo comma riguarda le imprese che operano nel settore dell’audiovisivo e prevede che il rimborso delle agevolazioni tariffarie avvenga direttamente con pagamento da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri e non più con pagamento da parte dei gestori.

Il quarto comma dell’art. 38 prevede un ulteriore stanziamento di 10 mni di euro per i contributi previsti dalla legge n. 448 del 2001 a favore delle emittenti locali.

Con il successivo art. 39 viene determinato un ulteriore stanziamento di 50 mni di euro a favore degli investimenti sullo sviluppo della banda larga nel mezzogiorno e di 20 mni di euro per gli investimenti connessi al passaggio al digitale. Ambedue gli interventi sono fatti a valere sull’esercizio 2008. (art. 51 nella versione precedente)

L’art. 40 sostituisce l’art. 44 del testo unico della radiotelevisione, estendendo gli obblighi di programmazione a tutte le emittenti televisive, compresi i fornitori di contenuti in pay per view ed incrementando i tempi di messa in onda da riservare ai produttori indipendenti. Inoltre, è stata introdotta una riserva a favore delle opere cinematografiche italiane. La norma assume valenza sia in termini quantitativi (spazio) che qualitativi (spesa). Attesa la consistenza della modifica proposta dal Governo, rimandiamo ad apposito approfondimento che trasmetteremo una volta approvato il testo in via definitiva dalle Camere. (art. 52 nella predente versione)

Il decreto legge (ricordiamo che il testo in nostro possesso non è quello definitivo) si occupa di editoria all’articolo 10.

Il primo comma prevede una riduzione netta dei contributi relativi agli esercizi 2007 e 2008 del sette per cento sui contributi diretti erogati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri a sostegno dell’editoria.

Il secondo ed il terzo comma anticipano il termine per la presentazione della documentazione al 30 settembre dell’anno successivo a quello di riferimento, a pena di decadenza. Sulla norma in oggetto preghiamo tutte le imprese interessate di porre la massima attenzione, in quanto mentre riteniamo possibile, o meglio auspicabile, che quanto previsto al primo comma decada in sede di conversione riteniamo che questa norma rimarrà.

Il quarto comma esplicita che la regolarità contributiva relativa all’esercizio di riferimento debba essere conseguita entro il 30 settembre e che detta regolarità si intende per acquisita anche in presenza di ricorsi giurisdizionali e dilazioni di pagamento erogate dall’istituto creditore.

Il quinto comma taglia le agevolazioni postali del sette per cento a decorrere dall’esercizio finanziario 2008.

Il quinto comma esclude dall’ammissione alle agevolazioni postali le pubblicazioni contraddistinte prevalentemente dall’illustrazione di prodotti o servizi, equiparandole ai giornali di pubblicità.
L’ottavo comma prevede che il possesso dei requisiti relativi alle agevolazioni postali debba essere posseduto per ogni numero pubblicato, aumentando, nella sostanza, il controllo da parte delle Poste S.p.A.
Infine, il nono comma stanzia un ulteriore somma di 50 mdi di euro per le spedizioni postali.

Rileviamo che manca lo stanziamento ulteriore per i contributi diretti. La questione, chiaramente, merita approfondimento.

Restiamo al solito a disposizione e Vi terremo informati dell’evoluzione della finanziaria.

L’occasione è gradita per porre cordiali saluti.

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